parte sesta…..

Ancora vittime della disperazione, di giovani vite stroncate alla ricerca di un futuro migliore, ragazzi che per il destino sono nati nel posto sbagliato martoriato da conflitti interminabili che vanno avanti da decenni, poveri figli che hanno affrontato un viaggio pieno di pericoli e peripezie pagando il passaggio a degli aguzzini che approfittano della loro disperazione. Ancora…una volta e mi chiedo…. ancora… e per quante volte ancora…!!!!?? dovremo assistere a queste disgrazie in cui sono coinvolti dei cittadini del mondo… quel mondo che Dio ci ha donato senza frontiere e senza confini… al quale ognuno dovrebbe avere il diritto di circolazione e scegliere liberamente dove stare….!!!!

postato da: johnnysi alle ore novembre 27, 2011 13:25 | Permalink | commenti categoria:liberta, profughi, naufragio brindisi
sabato, 25 giugno 2011
VI E’ TANTA ENERGIA LIBERA NELL’ETERE ALLA PORTATA DI TUTTI E LIBERA DA OGNI SPECULAZIONE…   PER QUESTO NICOLA TESLA FU’ MESSO IN DISPARTE DANDOGLI DEL MALATO MENTALE  DALLE LOBBY DEL PETROLIO E DAI MAGNATI DELL’ELETTRICITA’ DEGLI ANNI 30….. MI DOMANDO SE QUESTE LOBBY DI FRONTE ALLA DISTRUZIONE DELLA TERRA CONTINUERANNO A NASCONDERE NI BREVETTI DI NICOLA TESLA AL PUNTO DELL’AUTODISTRUZIONE!!!!?????!!!!   IL GIORNO IN CUI LA COSCIENZA MONDIALE PRENDERA’ FORMA… PER QUESTI SIGNORI SARA’ IL GIORNO DELLA LORO FINE…..
L’automobile spinta dall’etere di Nikola Tesla

Di Igor Spajic – tratto da Nexus Gold maggio-giugno 2005

www.nexusitalia.com
La città di Buffalo, nel nord dello stato di New York negli USA, fu silenziosa testimone di un fatto straordinario nel corso di una settimana durante l’estate del 1931. Nonostante la depressione economica avesse compromesso la produzione e i commerci, la città nondimeno rimaneva una fucina di attività. Un giorno, tra le migliaia di veicoli che ne percorrevano le vie, una lussuosa automobile si fermò accanto, al marciapiede presso il semaforo di un incrocio. Un passante notò come si trattasse di una berlina Pierce-Arrow ultimo modello, coi fari che s’integravano con grazia nei parafanghi nel tipico stile di questa marca. Quello che caratterizzava l’auto in quella fredda giornata estiva era l’assoluta assenza di emissione di vapore o fumi dal tubo di scarico. Il passante si avvicinò al guidatore e attraverso il finestrino aperto commentò l’assenza di fumi dallo scarico. Il guidatore ringraziò il passante per i complimenti sottolineando che era così perché l’automobile “non aveva motore”.

Questa dichiarazione non è stravagante o maliziosa come potrebbe sembrare. C’era una certa verità in essa. Infatti, la Pierce-Arrow non aveva un motore a combustione interna; aveva invece un motore elettrico. Se l’autista si fosse preoccupato di completare la sua spiegazione al passante, avrebbe potuto dirgli che il motore elettrico non era alimentato da batterie – da nessun tipo di “carburante”.

L’autista era Petar Savo, e nonostante stesse guidando quell’auto non era il responsabile delle sue incredibili caratteristiche. Queste erano il lavoro dell’unico passeggero, un uomo che Petar Savo conosceva come uno “zio”: non altri che il genio dell’elettricità Nikola Tesla (18 56-1943).

Negli anni ’90 del 19′ secolo Nikola Tesla aveva rivoluzionato il mondo con le sue invenzioni per sfruttare l’elettricità, dandoci il motore elettrico a induzione, la corrente alternata (AC), la radiotelegrafia, il radiocomando a distanza, le lampade a fluorescenza ed altre meraviglie scientifiche. In realtà fu la corrente alternata polifase di Tesla e non la corrente continua di Thomas Edison ad inaugurare la moderna epoca tecnologica.

Tesla non rimase a dormire sugli allori ma continuò a fare scoperte fondamentali nei campi dell’energia e della materia. Scoprì i raggi cosmici decenni prima di Millikan e fu il primo a sviluppare i raggi-X, il tubo a raggi catodici e altri tipi di valvole.
Comunque, la scoperta potenzialmente più significativa di Nikola Tesla fu che l’energia elettrica può essere propagata attraverso la Terra ed anche attorno ad essa in una zona atmosferica chiamata cavità di Schumann. Essa si estende dalla superficie del pianeta fino alla ionosfera, all’altezza di circa 80 chilometri . Le onde elettromagnetiche di frequenza estremamente bassa, attorno agli 8 hertz (la risonanza di Schumann, ovvero la pulsazione del campo magnetico terrestre) viaggiano, praticamente senza perdite, verso ogni punto del pianeta. Il sistema di distribuzione dell’energia di Tesla e la sua dedizione alla free energy significavano che con l’appropriato dispositivo elettrico sintonizzato correttamente sulla trasmissione dell’energia, chiunque nel mondo avrebbe potuto attingere dal suo sistema.

Lo sviluppo di una simile tecnologia rappresentava una minaccia troppo grande per gli enormi interessi di chi produce, distribuisce e vende l’energia elettrica.

La scoperta di Tesla finì con la sospensione dell’appoggio finanziario alle sue ricerche, l’ostracismo da parte della scienza ufficiale e la graduale rimozione del suo nome dai libri di storia. Dalla posizione di superstar della scienza nel 1895, Tesla nel 1917 era virtualmente un “signor nessuno”,, costretto a piccoli esperimenti scientifici in solitudine. Nei suoi incontri annuali con la stampa in occasione del suo compleanno, una figura sottile nel cappotto aperto di stile anteguerra avrebbe annunciato ai giornalisti le scoperte e gli sviluppi delle sue idee. Era un triste miscuglio di ego e genio frustrato.

Nel 1931, Nikola Tesla compì 75 anni. In una rara dimostrazione di omaggio da parte dei media, la rivista Time gli dedicò la copertina e un profilo biografico. L’anziano ingegnere e scienziato appariva emaciato anche se non sofferente, i suoi capelli ancora di un nero lucido e lo stesso sguardo lontano nei suoi occhi di sognatore.
Le Auto Elettriche Rimangono Indietro

All’inizio del ventesimo secolo, per le automobili elettriche le prospettive erano luminose. Futuristi come Jules Verne avevano anticipato veicoli elettrici alimentati da batterie che erano meccanicamente più semplici, silenziosi, inodori, facili da adoperare e con meno problemi di qualunque automobile con motore a benzina.

Nell’automobile con motore a benzina occorreva regolare la valvola a farfalla, l’anticipo dell’accensione, pompare sull’acceleratore e far girare il motore con una manovella. In un’auto elettrica bastava soltanto girare una chiave e premere l’acceleratore. Rilasciando l’acceleratore l’auto rallentava immediatamente.

Se necessario, in un’epoca in cui vi erano poche officine per auto, un normale elettricista poteva eseguire la manutenzione del semplice motore a corrente continua. Non vi era olio da cambiare, né radiatore da riempire, né pompe della benzina o dell’acqua da sistemare, nessun problema di carburazione, nessuna marmitta che si arrugginiva, nessun differenziale o trasmissione da controllare, e nessun inquinamento! Il grasso e l’olio erano limitati a un paio di cuscinetti a sfere del motore elettrico e ad alcuni raccordi del telaio.

Per le loro consegne i grandi magazzini impiegavano camion elettrici. I medici iniziarono a recarsi alle visite al domicilio dei pazienti con “l’elettrica”, sostituendo il proprio cavallo e calesse con qualcosa di altrettanto semplice da mantenere. Le donne preferivano le auto elettriche per la facilità di guida. Poiché le vetture elettriche erano limitate in velocità e autonomia dalle loro batterie, diventarono popolari come trasporti cittadini.
Al di fuori delle città, le strade dell’America di allora erano così primitive che diventarono riservate ai veicoli con motore a combustione interna, più veloci, con autonomia maggiore e in rapido progresso. Così, negli USA vi fu una specie di età dell’oro per i veicoli elettrici dopo che il resto del mondo iniziò ad abbandonarli. Detroit Electric, Columbia, Baker, Rauch & Lang e Woods furono le principali aziende tra quelle che producevano questo tipo di veicoli elettrici; si svilupparono nella loro nicchia di mercato con una serie di carrozzerie formali, spesso eleganti.

Il tallone d’Achille delle vetture elettriche, comunque, fu sempre la densità energetica delle sue batterie, ovvero la sua scarsità. Le batterie erano dei tipo al piombo, pesanti e ingombranti, e sottraevano molto spazio prezioso. Il peso eccessivo riduceva la maneggevolezza e limitava le prestazioni, anche per gli standard di quegli anni. I veicoli elettrici non potevano superare i 70- 80 Km/h , poiché a queste velocità la batteria si poteva distruggere in un attimo. Spunti attorno ai 60 Km/h si potevano sostenere per tempi brevissimi, e la tipica gamma di velocità dei percorsi era di 25- 35 Km/h . Le batterie richiedevano ricariche ogni notte e l’autonomia massima superava difficilmente i 160 chilometri . Nessun costruttore di veicoli aveva mai installato un generatore elettrico di corrente continua, che avrebbe potuto restituire piccole quantità di energia alle batterie mentre il veicolo era in movimento, aumentandone così l’autonomia. Vi furono promesse su future potenti batterie innovative sin dai tempi di Edison, ma alla fine non se ne vide traccia.

Non appena la velocità e l’affidabilità delle automobili a benzina migliorarono, le auto elettriche furono abbandonate e rimasero le preferite dai pensionati e dalle signore anziane. L’introduzione della messa in moto elettrica nelle auto a benzina mise il chiodo finale alla bara delle auto elettriche.
La Comparsa di Nikola Tesla

Negli anni ’60 un ingegnere aeronautico di nome Derek Alilers incontrò Petar Savo e sviluppò una lunga amicizia con lui. Durante il loro sodalizio durato dieci anni, Savo gli parlò del suo illustre “zio” Nikola Tesla e delle sue realizzazioni negli anni ’30. (Savo era un giovane parente di Tesla anche se non un nipote, ma si riferiva a lui come “zio”.)

Nel 1930 Nikola Tesla chiese a suo “nipote” Petar Savo di venire a New York. Savo (nato in Jugoslavia nel 1899, quindi 43 anni più giovane di Tesla) era stato nell’esercito austriaco ed era un esperto pilota, così colse fervidamente l’opportunità di lasciare la Jugoslavia (paese natale di Nikola Tesla). Si trasferì negli USA stabilendosi a New York.

Nel 1967, in una serie di interviste, Savo descrisse la sua parte nell’episodio dell’auto elettrica di Tesla.

Durante l’estate del 1931, Tesla invitò Savo a Buffalo, nello stato di New York, per mostrargli e collaudare un nuovo tipo di automobile che aveva sviluppato di tasca sua. Casualmente, Buffalo è vicina alle cascate del Niagara – dove era entrata in funzione nel 1895 la stazione idroelettrica a corrente alternata di Tesla che lo aveva innalzato al culmine della stima da parte della scienza ortodossa. La Westinghouse Electric e la Pierce-Arrow avevano preparato questa automobile elettrica sperimentale seguendo le indicazioni di Tesla. (George Westinghouse aveva acquistato da Tesla i brevetti sulla corrente alternata per 15 milioni di dollari all’inizio del 20′ secolo.)

La Pierce-Arrow adesso era posseduta e finanziata dalla Studebacker Corporation, e utilizzò questo solido appoggio finanziario per lanciare una serie di innovazioni. Tra il 1928 e il 1933 l ‘azienda automobilistica presentò nuovi modelli con motori ad 8 cilindri in linea e 12 cilindri a V, i futuristici prototipi Silver Arrows, nuovi stili e miglioramenti di tecnica ingegneristica. La clientela reagì positivamente e le vendite della Pierce-Arrow aumentarono la quota aziendale nel mercato delle auto di lusso, nonostante nel 1930 quest’ultimo fosse in diminuzione. In una situazione così positiva, progetti “puramente teorici” come l’auto elettrica di Tesla erano all’interno di questa sfera concettuale. Nella tradizionale mistura di arroganza e ingenuità dell’azienda, niente sembrava impossibile.

Così, per le sperimentazioni era stata selezionata una Pierce-Arrow Eight del 1931, proveniente dall’area di collaudo dell’azienda a Buffalo, nello stato di New York. Il suo motore a combustione interna era stato rimosso, lasciando intatti la frizione, il cambio e la trasmissione verso l’asse posteriore. La normale batteria da 12 volt rimase al suo posto, ma alla trasmissione era stato accoppiato un motore elettrico da 80 cavalli.
Tradizionalmente, le auto elettriche montavano motori a corrente continua alimentati da batterie, dato che quella continua è il solo tipo di corrente che le batterie possono fornire. Si sarebbe potuto utilizzare un convertitore corrente continua/corrente alternata, ma a quei tempi tali dispositivi erano troppo ingombranti per essere montati su un’automobile.

Il crepuscolo delle auto elettriche era già passato da tempo, ma questa Pierce-Arrow non venne dotata di un semplice motore a corrente continua. Si trattava di un motore elettrico a corrente alternata progettato per raggiungere 1.800 giri al minuto. Il motore era lungo 102 centimetri con un diametro di 76, senza spazzole e raffreddato ad aria per mezzo di una ventola frontale, e presentava due terminali di alimentazione indirizzati sotto il cruscotto ma lasciati senza collegamento. Tesla non disse chi costruì il motore elettrico, ma si ritiene che fu una divisione della Westinghouse. Sul retro dell’automobile era stata fissata un’antenna di 1,83 metri .
L’Affare “Etere-Arrow”

Petar Savo raggiunse il suo famoso parente, come quest’ultimo gli aveva chiesto, e a New York salirono assieme su un treno diretto verso il nord dello stato omonimo. Durante il viaggio l’inventore non commentò la natura dell’esperimento.

Arrivati a Buffalo, si recarono presso un piccolo garage dove trovarono la nuova Pierce-Arrow. Il Dr. Tesla sollevò il cofano e fece qualche regolazione sul motore elettrico a corrente alternata sistemato al suo interno. In seguito si recarono a predisporre gli strumenti di Tesla. Nella camera di un hotel delle vicinanze il genio dell’elettricità si mise a montare il suo dispositivo. In una valigia a forma di cassetta si era portato dietro 12 valvole termoioniche. Savo descrisse le valvole “di costruzione curiosa”, sebbene in seguito almeno tre di esse siano state identificate come valvole rettificatrici 70L7-GT. Furono inserite in un dispositivo contenuto in una scatola lunga 61 centimetri , larga 30,5 e alta 15. Non era più grande di un ricevitore radio ad onde corte. Al suo interno era predisposto tutto il circuito elettronico comprese le 12 valvole, i cablaggi e le resistenze. Due terminali da 6 millimetri di diametro e della lunghezza di 7,6 centimetri sembravano essere le connessioni per quelli del motore.

Ritornati all’auto del l’esperimento, misero il contenitore in una posizione predisposta sotto il cruscotto dalla parte del passeggero. Tesla inserì i due collegamenti controllando un voltmetro.
“Ora abbiamo l’energia”, dichiarò, porgendo la chiave d’accensione a suo nipote. Sul cruscotto vi erano ulteriori strumenti che visualizzavano valori che Tesla non spiegò.

Dietro richiesta dello zio, Savo mise in moto. “Il motore è partito”, disse Tesla. Savo non sentiva alcun rumore. Nonostante ciò, coi pioniere dell’elettricità sul sedile del passeggero, Savo selezionò una marcia, premette sull’acceleratore e portò fuori l’automobile.

Quel giorno Petar Savo guidò questo veicolo senza combustibile per lungo tempo, per circa 80 chilometri attorno a Buffalo, avanti e indietro nella campagna. Con un tachimetro calibrato a 190 chilometri orari a fondo scala, la Pierce-Arrow venne spinta fino a 145 km/h , e sempre con lo stesso livello di silenziosità del motore.

Mentre percorrevano la campagna Tesla diventava sempre più disteso e fiducioso sulla sua invenzione; cominciò così a confidare a suo nipote alcuni suoi segreti. Quel dispositivo poteva alimentare le richieste di energia del veicolo per sempre, ma poteva addirittura soddisfare il fabbisogno energetico di un’abitazione – e con energia in avanzo.

Pur se riluttante, inizialmente, a spiegarne i principi di funzionamento, Tesla dichiarò che il suo dispositivo era semplicemente un ricevitore per una “misteriosa radiazione, che proviene dall’etere” la quale “era disponibile in quantità illimitata”.
Riflettendo, mormorò che “il genere umano dovrebbe essere molto grato per la sua presenza”.

Nel corso dei successivi otto giorni Tesla e Savo provarono la Pierce-Arrow in percorsi urbani ed extraurbani, dalle velocità estremamente lente ai 150 chilometri all’ora. Le prestazioni erano analoghe a quelle di qualunque potente automobile pluricilindrica dell’epoca, compresa la stessa Pierce Eight col motore da 6.000 cc di cilindrata e 125 cavalli di potenza.

Tesla raccontò a Savo che presto il ricevitore di energia sarebbe stato utilizzato per la propulsione di treni, natanti, velivoli e automobili.

Alla fine della sperimentazione, l’inventore e il suo autista consegnarono l’automobile in un luogo segreto, concordato in precedenza – il vecchio granaio di una fattoria a circa 30 chilometri da Buffalo. Lasciarono l’auto sul posto, ma Tesla si portò dietro il suo dispositivo ricevitore e la chiave d’accensione.

Questo romanzesco aspetto dell’affare continuò. Petar Savo raccolse delle indiscrezioni secondo le quali una segretaria aveva parlato delle prove segrete ed era stata licenziata. Ciò spiegherebbe un impreciso resoconto sulle sperimentazioni che apparve su diversi quotidiani.

Quando chiesero a Tesla da dove arrivasse l’energia, data l’evidente assenza di batterie, egli rispose riluttante: “Dall’etere tutto attorno a noi”.

Alcuni suggerirono che Tesla fosse pazzo e in qualche modo collegato a forze sinistre e occulte. Tesla fu incensato. Rientrò assieme alla sua scatola misteriosa al suo laboratorio di New York. Terminò così la breve esperienza di Tesla nel mondo dell’automobile.

Questo incidente dell’infrazione nella sicurezza può essere apocrifo, dato che Tesla non disdegnava di utilizzare la pubblicità per promuovere le sue idee ed invenzioni, sebbene quando questi dispositivi mettevano in pericolo lo status quo dell’industria egli aveva ogni buona ragione per essere circospetto nei suoi rapporti.

L’azienda Pierce-Arrow aveva già toccato il culmine del suo successo nel 1930. Nel 1931 era in calo. Nel 1932 l ‘azienda perse 3 milioni di dollari. Nel 1933 vi furono problemi amministrativi anche nell’azienda madre Studebacker che vacillò sull’orlo della liquidazione. L’interesse passò dall’innovazione alla pura sopravvivenza, e qui la Pierce-Arrow abbandona il nostro racconto.
Un mistero all’interno di un enigma

Circa un mese dopo la pubblicazione dell’episodio, Petar Savo ricevette una telefonata da Lee DeForest, un amico di Tesla e pioniere nello sviluppo delle valvole termoioniche. Egli chiese a Savo se i test lo avessero soddisfatto. Savo rispose con entusiasmo e DeForest lodò Tesla come il più grande scienziato vivente al mondo.

In seguito, Savo chiese a suo “zio” sugli sviluppi del ricevitore energetico in altre applicazioni. Tesla rispose che era in contatto con uno dei principali cantieri nautici per realizzare una nave con un dispositivo simile a quello dell’automobile elettrica sperimentale. Tuttavia, non gli si potevano chiedere maggiori dettagli dato che era ipersensibile riguardo alla sicurezza del suo dispositivo – e non si può dargli torto. In passato, potenti interessi avevano cercato di ostracizzare Tesla, ostacolando ogni suo sforzo per promuovere ed applicare le proprie tecnologie.

Chi scrive non è a conoscenza di alcun documento pubblico che descriva un esperimento nautico, o se quest’ultimo accadde. Non venne divulgata alcuna informazione.

Il New York Daily News del 2 aprile 1934 riportava un articolo intitolato “Il sogno di Tesla di un’energia senza fili vicino alla realtà”, che descriveva un “esperimento programmato per spingere un’automobile utilizzando la trasmissione senza fili di energia elettrica”. Questo successe dopo l’episodio e non vi era menzione di “free energy”.

Nel periodo in cui l’automobile dovrebbe essere stata svelata, la Westinghouse Corporation , sotto la presidenza di F. A. Merrick, pagò per la sistemazione di Tesla al New Yorker, il più nuovo e lussuoso hotel di New York. In esso l’anziano scienziato visse gratuitamente per tutto il resto della sua vita. Tesla venne anche reclutato dalla Westinghouse per ricerche non ben specificate sulle trasmissioni senza fili ed egli interruppe le sue dichiarazioni pubbliche sui raggi cosmici.

Forse che la Westinghouse comprò il riluttante silenzio di Tesla sulle sue scoperte free energy? Oppure venne finanziato per proseguire dei progetti segreti talmente speculativi da non costituire una minaccia per il complesso industriale nell’immediato futuro? Cala il sipario su un mistero all’interno di un enigma.
Riferimenti

Abram, Arthur, “The Forgotten Art of Electric-Powered Automobiles”, The Cormorant, bollettino del Packard Club (data sconosciuta)

Intervista di Derek Ahiers a Petar Savo, 16 settembre 1967 (dagli archivi di Ralph Bergstrasser)

Childress, David H., The Fantastic Inventions of Nikola Tesla, Adventures Unlimited Press, Illinois , 1993, ISBN l932813-19-4

– Childress, David H. (ed.), The Tesla Papers, Adventures Unlimited Press, Illinois , 2000, ISBN 0-932813-86-0

– Decker, Jerry, “Tesla’s Electric Car – The Moray Version”, KeelyNet BBS, postato il 31 gennaio 1993

– Extraordinary Technology, vol. 1, nr. 2, aprile/maggio/giugno 2003

– Greene, A.C., “The Electric Auto That Almost Triumphed”, Dallas Morning News, 24 gennaio 1993

– Nieper, Hans A., Revolution in Technology, Medicine and Society, MIT Verlag, Oldenburg, 1985, ISBN 3-925188-07-X (inizialmente pubblicato in Germania come Revolution in Technik, Medizin, Gesellschaft, 1981)

– Siefer, Marc I., Wizard. The Life and Times of Nikola Tesla, Birch Lane Press/Carol Publishing Group, NJ, 1996, ISBN 1-55972-329-7

– Seife, C., “Running on Empty”, New Scientist, 25 aprile 1998

– Southward Car Museum Trust Inc., The illustrated Motor Vehicle Collection, Paraparaumu, Nuova Zelanda, ISBN 0-47305583-X

TFC Books FAQ, http://www.tfcbooks.com/tesiafaq e Vassilatos, Gerry, “Tesla’s Electric Car, KeelyNet BBS

www.disinformazione.it

postato da: johnnysi alle ore giugno 25, 2011 08:41 | Permalink | commenti categoria:automobili, free energy, natura-ecologia-falco, auto elettriche, denuclearizzazione, storia, nicola tesla
giovedì, 23 giugno 2011
…caro Pierpaolo, leggendo le notizie che pervengono da Ceglie, mi rifiuto di crederci, ma purtroppo devo svegliarmi di fronte alla triste realtà, non ti conoscevo di persona, ma è come se fosse reale la nostra amicizia, ricordo l’impegno e l’amore che ti distingueva per le vicende del nostro piccolo paese, ricordo ancora la tua citazione di questo mio blog e ne fui molto lusingato pensando che non meritavo così tanta attenzione, anche perche vi erano molti altri blog dedicati a Ceglie che meritavano molto di più del mio ad essere citati per la loro completezza e la loro competenza nell’esprimere la realtà Cegliese, forese una cosa ti colpì, ovvero il vero amore che portavo e porto per il mio paese di origine, non tutti abbiamo avuto la tua forza di resistere rimanendo in un paese che non ha mai offerto niente ai giovani, molti hanno preferito fare la valigia lasciandosi alle spalle gli amori della gioventù con la speranza di poter tornare, tornare per poter riprendere un dialogo interrotto, cosa che con tè non potrò più fare… mi sconforta il tuo gesto ma non lo condanno, condanno la situazione che ti ha indotto a questo, condanno lo stato sociale di precarietà che ormai è diventata una norma in questa cosidetta società…. Caro Pierpaolo, spero che ovunque tu sia abbia trovato quella serenità che in questa terra ti è stata negata… e come credente chiedo al nostro Signore di avere pietà per il tuo gesto e che ti possa dare il dono della vita eterna… lasciandoti con un arrivederci nella casa del Signore….. ciao Pierpaolo….
postato da: johnnysi alle ore giugno 23, 2011 09:50 | Permalink | commenti categoria:lavoro, amicizia, bravi ragazzi, liberta, ceglie messapica
giovedì, 17 marzo 2011
MI E’ GIUNTA QUESTA MAIL CHE  RITENGO VADA DIFFUSA IL PIù POSSIBILE… SOLO PER CAPIRE E FAR CAPIRE DA CHI SIAMO GOVERNATI!!!!!

VISTO CHE SI PARLA TANTO DI REFERENDUM…!!, PERO’….A MAI NESSUNO E’ MAI BALENATO NELLA MENTE DI INDIRE UN REFERENDUM PER ABOLIRE UNA COSI ABOMINEVOLE INGIUSTIZIA SOCIALE!!!…. C’è UN DETTO POPOLARE MA CHE è LA REALTA’ “CANE NON MANGIA CANE!!!!” ED E’ PROPRIO COSI’….!!! QUELLA CHE FANNO NEI TALK SHOW E’ SOLO SCENEGGIATA … PER TENER CALMO CHI DEVE LAVORARE 40 ANNI….!!!!!!  (ANZI CON LE NUOVE DISPOSIZIONI “41”!!!)

…LORO SI CHE HANNO DA FESTEGGIARE….!!! ALTRO CHE QUEI POVERI DISGRAZIATI CHE SI DEVONO ACCONTENTARE NELLA VITA LAVORATIVA UNO STIPENDIO DI FAME E QUANDO POI DOPO QUARANT’ANNI ARRIVANO ALLA PENSIONE (SE CI ARRIVANO!!!!) AVRANNO UN’ULTERIORE PENSIONE DA FAME….!!!!

….E’ QUI LA FESTA!!!!!!!   ITALIANIIIIIIIIIIII !!!!!!!!! E’ QUI LA FESTA……!!

DISTINTI SALUTI DA UNA PERSONA OGNI GIORNO PIU INCAZZATA.

DOVEROSO DARNE DIFFUSIONE!!

Il giorno 21 settembre 2010 il Deputato Antonio Borghesi dell’Italia dei Valori ha proposto l’abolizione del vitalizio

che spetta ai parlamentari dopo solo 5 anni di legislatura in quanto affermava cha tale trattamento risultava iniquo rispetto

a quello previsto dai lavoratori che devono versare 40 anni di contributi per avere diritto ad una pensione.

Ecco com’è finita:

·         Presenti 525

·         Votanti 520

·         Astenuti 5

·         Maggioranza 261

·         Hanno votato sì 22

·         Hanno votato no 498).

i 22 sono: BARBATO, BORGHESI, CAMBURSANO, DI GIUSEPPE, DI PIETRO, DI STANISLAO, DONADI, EVANGELISTI,

FAVIA, FORMISANO, ANIELLO, MESSINA, MONAI, MURA, PALADINI, PALAGIANO, PALOMBA, PIFFARI, PORCINO,

RAZZI, ROTA, SCILIPOTI, ZAZZERA.

Ecco un estratto del discorso presentato alla Camera :

Penso che nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa accettare l’idea che gli si chieda,

per poter percepire un vitalizio o una pensione, di versare contributi per quarant’anni,

quando qui dentro sono sufficienti cinque anni per percepire un vitalizio.

È una distanza tra il Paese reale e questa istituzione che deve essere ridotta ed evitata. Non sarà mai accettabile per nessuno che vi siano persone che hanno fatto il parlamentare per un giorno – ce ne sono tre – e percepiscono più di 3.000 euro al mese di vitalizio. Non si potrà mai accettare che ci siano altre persone rimaste qui per sessantotto giorni, dimessisi per incompatibilità, che percepiscono un assegno vitalizio di più di 3.000 euro al mese. C’è la vedova di un parlamentare che non ha mai messo piede materialmente in Parlamento, eppure percepisce un assegno di reversibilità.

Credo che questo sia un tema al quale bisogna porre rimedio e la nostra proposta, che stava in quel progetto di legge e che sta in questo ordine del giorno, è che si provveda alla soppressione degli assegni vitalizi, sia per i deputati in carica che per quelli cessati, chiedendo invece di versare i contributi che a noi sono stati trattenuti all’ente di previdenza, se il deputato svolgeva precedentemente un lavoro, oppure al fondo che l’INPS ha creato con gestione a tassazione separata.

Ciò permetterebbe ad ognuno di cumulare quei versamenti con gli altri nell’arco della sua vita e, secondo i criteri normali di ogni cittadino e di ogni lavoratore, percepirebbe poi una pensione conseguente ai versamenti realizzati.

Proprio la Corte costituzionale, con la sentenza richiamata dai colleghi questori, ha permesso invece di dire che non si tratta di una pensione, che non esistono dunque diritti quesiti e che, con una semplice delibera dell’Ufficio di Presidenza, si potrebbe procedere nel senso da noi prospettato,che consentirebbe di fare risparmiare al bilancio della Camera e anche a tutti i cittadini e ai contribuenti italiani circa 150 milioni di euro l’anno.

Non ne hanno dato notizia né radio, né giornali, né Tv OVVIAMENTE. Facciamola girare noi !!!

postato da: johnnysi alle ore marzo 17, 2011 12:23 | Permalink | commenti (1) categoria:bravi ragazzi, attualità
martedì, 15 febbraio 2011
Anche i Rom nascono bambini …

Li vediamo con fastidio quando ci vengono a chiedere l’elemosina ai semafori, non ci viene alla mente il fatto che son sfruttati ed educati all’accattonaggio …!

Li vediamo sporchi e vestiti di stracci sollevando in noi un senso di disgusto al vederli, ma noi cosa né sappiamo del dove vivono e di come vengono cresciuti …!

Vorremmo vederli come vediamo i nostri figli, ma al solo pensiero che son di etnia Rom ci passa la voglia e l’immaginazione …!

Ci lamentiamo del loro nomadismo, del loro senso di ribellione alle regole della società civile, della poca voglia che hanno di lavorare, del fatto che son tutti ladri …! Ci siamo mai chiesti se loro volessero fare un’altra vita?!?

Ci limitiamo ad inserirli in dei campi nomadi, combattendo i campi abusivi sporchi e poco attrezzati con dei campi autorizzati ma sempre sporchi e poco attrezzati …!!

Ogni volta che c’è una nuova amministrazione dopo l’ennesima promessa elettorale… …che la questione nomadi verrà risolta una volta per tutte definitivamente …!!

Ma si sa … son solo promesse elettorali che fanno tanto odiens e attirano i voti dei più insofferenti che bonariamente nascondono il loro razzismo con tutte quelle scuse così incredibili alle quali non ci crediamo nemmeno noi  !!! ma si sa in campagna elettorale è tutto ammissibile …!!! Quello che preoccupa è il dopo …! Se tutte quelle promesse assurde fatte verranno mantenute …

Sbaglia anche la chiesa … dichiarando che si sarebbero potuti salvare quei quattro bimbi arsi vivi a Roma se ci fosse stata un po’ di più attenzione …! Ma quel se ci fosse suona male …!! Con il senno del poi siamo tutti bravi come lo sono anch’io che sto scrivendo queste parole … oggi dopo gli ennesimi fatti incresciosi ci emozioniamo al pensiero dell’orribile morte che han visto con i loro occhi quei bambini … noi possiamo solo immaginarle quelle urla di terrore e di dolore, ma non sarà mai abbastanza per capire!!!

Possiamo chiedere più soldi allo stato, come ha fatto Alemanno, ma non abbiamo mai provato a fare qualcosa in più con quello che abbiamo già !! l’integrazione reale ed effettiva è solo questione di soldi ma non ci passa minimamente alla testa che è solo questione di umanità, quell’umanità che Gesù chiedeva quando diceva “qualsiasi cosa fatta anche al più piccolo dei miei fratelli, è come se l’aveste fatta a me …”

Tanta tristezza mi pervade pensando che ogni volta che vediamo quei bambini li guardiamo con repulsione, loro avrebbero voluto nascere in un altro contesto sociale, avrebbero voluto nascere bambini e crescere nella loro vita rispettati ed amati come tutti gli altri bambini!!

Anche loro nascono bambini, anche loro hanno diritto ad una infanzia felice, anche loro hanno voglia di crescere integrandosi nella società …

postato da: johnnysi alle ore febbraio 15, 2011 09:14 | Permalink | commenti (2) categoria:vaticano, attualità
domenica, 13 febbraio 2011
http://www.youtube.com/watch?v=O2SryFbpxOY

Solo lui poteva riuscirci ….!

È per questo che lo ringrazio, lo ringrazio del fatto che ci sia (anche se son tanti quelli che vorrebbero che non ci fosse!!!), lo ringrazio anche per il fatto che si sta strangolando con le sue stesse mani (così non ci sporchiamo le nostre!!), il lanciatore di duomi è quello che più mi fa pena! (per arrivare a tanto vuol dire che era esasperato al massimo!!!)
Grazie Silvio, per aver riunito tutte le donne del mondo in una unica lotta contro la discriminazione e lo sfruttamento, dove sei riuscito tu finora non c’era riuscito nessuno, grazie al tuo comportamento son scese in piazza persino le suore …!! E ti sembra poco??!!!!

 

Spero che tu vada avanti ancora per molto, così magari si riesce a realizzare finalmente quella tanto sospirata parità tra uomo e donna …!! Magari se resisti ancora un po’ si riesce anche a fare quella tanto acclamata rivoluzione che gli Italiani non son mai stati capace a fare!! E se continui ancora così riusciamo persino a fare l’unita dell’Italia!!
Grazie perche ci sei …!!! E ancora più grazie perche lascerai presto il tuo trono lasciando la più pessima traccia nella storia d’Italia di un primo ministro della Repubblica , peggio degli Andreotti, dei Fanfani e persino dei Mussolini!!! Grazie Silvio … vedrai fra poco vedrai scorre il tuo cadavere lungo il fiume della politica che più non c’è!!!

postato da: johnnysi alle ore febbraio 13, 2011 18:55 | Permalink | commenti categoria:berlusconi
domenica, 24 ottobre 2010
Stefano Cucchi

Potrebbe essere una storia dell’assurdo, di una storia adatta per un film dell’orrore, come potrebbe esere una storia che non riguarda solo la famiglia di Stefano, potrebbe essere una storia di tutti noi, dove ognuno di noi potrebbe incappare nelle maglie di un meccanismo perverso il quale diviene molto difficile venirne fuori, Stefano potrebbe essere uno di noi, uno dei nostri figli, Stefano non è il semplice drogato o spacciatore, Stefano è il debole di turno il quale degli esseri superiori (superiori tra virgolette) si sentono forti della loro vigliaccheria verso i deboli.

Stefano, avrebbe voluto che le istituzioni facessero il loro compito, ovvero quello di tutelare i diritti di tutti i cittadini che per disaventura incappano nelle maglie della giustizia con o senza colpa.

Avrebbe voluto  che ognuno facesse il proprio dovere, che, ligi al ruolo adempiuto in quel momento che avessero garantiti i suoi dititti di essere umano e di cittadino di una repubblica la quale si fa vanto della sua democrazia!!

Invece Stefano si è imbattuto in loschi individui che sono forti con i deboli e deboli con i forti, solo che in questo caso si capisce subito chi è il debole, mentre il forte è ben celato dietro un muro di gomma e di omertà, talmente nascosto che ci riesce difficile comprendere come mai che dei semplici servitori dello stato si siano tramutati in carnefici, ci riesce difficile comprendere che dei semplici stipendiati dallo stato, ovvero da noi come cittadini di questo stato, si siano ornati dell’arroganza di giudicare la vittima meritevole di tale trattamento!!

Castigo che l’ha portato fino  alla morte !

Mai nessuno di noi, come stato che rappresentiamo, avrebbe immaginato di torcere un capello ad un essere umano posto sotto la nostra custodia…!

…mai nessuno di noi, come stato, avrebbe autorizzato  altri a farlo in nostra vece…!!!
Allora mi vien da pensare che sotto tale azione da parte delle bestie umane che hanno portato alla morte di Stefano ci sia qualcosa di ancora più losco, nascosto con la morte del ragazzo!!,  qualcosa di incomprensilbile che doveva essere nascosta ad ogni costo!! Persino con la soppressione di un eventuale testimone!!!
I parenti, gli amici e Stefano gridano “GIUSTIZIA!!!”,  ma quale giustizia può essere talmente appagante da giustificare la morte di un ragazzo!!! Un ragazzo che potrebbere essere uno di noi, uno dei nostri figli, o un nostro conoscente…!!! Non c’è nessuna giustizia in grado di riparere o di riportare in vita Stefano!! Si chiede solo  che i veri colpevoli paghino e che il vero motivo di una morte assurda quanto incredibile venga a galla, se questa è la vera giustizia che si stà cercando…

…allora che ben venga!!

postato da: johnnysi alle ore ottobre 24, 2010 11:06 | Permalink | commenti (1) categoria:stefano cucchi
giovedì, 07 ottobre 2010

 

Parenti serpenti….Apprendendo con grande rammarico l’evoluzione dei fatti legati alla povera Sarah Scazzi , mi domando cosa ci sia dietro tanta cattiveria, tanta crudeltà e tanta lucida determinazione nel far ritrovare circa dopo un mese dalla scomparsa il cellulare della bambina, si bambina, perché proprio di una bambina si tratta, anche se le sembianze fanno intendere una donna… …una donna mancata, strappata alla vita da chi avrebbe dovuto proteggerla, una vita rubata con tanta cattiveria proprio da chi avrebbe dovuto dare fiducia… si di fiducia si tratta, altrimenti Sarah non sarebbe salita in quella macchina o entrata in un ambiente dove lei avesse ritenuto pericoloso…, non lo avrebbe mai fatto diffidente com’era… ma in questo caso non si tratta di un estraneo!! Era un parente serpente che non vedeva in Sarah una bambina!! Con i suoi occhi morbosi da criminale libidinoso vedeva una donna… una donna che avrà sicuramente combattuto per sottrarsi alle sue sporche attenzioni… il serpente quando non ti può avere avvolgere nelle spire a mali estremi vedendosi perso attacca con il veleno… senza preoccuparsi della vittima… esistono solo i suoi istinti animaleschi da vera bestia umana!!! L’orco era in casa, l’orco era di famiglia, l’orco è un parente… un parente serpente!!!!! un essere asociale che non vede nel prossimo un altro essere vivente… vede solo il suo piacere… esseri del genere vanno buttati giù da un burrone ripagandoli nello stesso modo in cui comprano i loro piaceri!!!! Ciao Sarah… che tu possa riposare in pace… possa tu stare tra le braccia amorose della mamma di tutti… accolta con amore… quell’amore che in terra ti è stato negato….

postato da: johnnysi alle ore ottobre 07, 2010 14:47 | Permalink | commenti (1) categoria:
venerdì, 18 giugno 2010

Poet’ Ti siènt’ nù poèt’ pì quatt’ pinzièr’ cà ton’ vinut’ a’ncap… Ti piènz’ già sobb’ a lì libr’ com’ a Pasc’l o Manzon’ Qualcun’ t’à dditt’ pur’ brav’… ma nà tta ditt’ ciò ccà pènz’ Ti ven’ a cod’ da pavon’ cù lì pinzièr’ cà ti veng’n’ a mènt… Pur’ a mènt’ a scèrs’ prufùm’… ma semp’ scèrs’ ièt’ Addirittur’ ti semb’ di jèss’ meggh’ di ci pì iann’ ì studiàt’… Ma tu ormaj’ stè sobb’ ì nang’ stè nisciùn’ cà ti po’ fa scenn’ A cap’ ormaj’ viagg’ chiù ièrt’ dì li capidd’…. Ma tù ù sé jind’ te stess’ cà sind’ nù poet’ di cartòn’ Serv’  pì ti ambucà sol’ quann’ stè a fiàmm’… ma po’ di fridd’ crièp’!!!

Traduzione: poeta ti senti un poeta per quattro pensieri che ti son venuto in testa ti pensi già sui libri come Pascoli o Manzoni Qualcuno ti ha detto pure bravo … ma non ti ha detto quel che pensa Ti viene la coda da pavone per i pensieri che ti vengono in mente Pure la menta selvatica profuma… ma sempre selvatica è Addirittura ti sembra di essere meglio di chi per anni ha studiato … Ma tu ormai sei in alto e non ce nessuno che ti può far scendere La testa ormai viaggia più in alto dei capelli …. Ma tu lo sai dentro di tè che sei un poeta di cartone Serve per riscaldarti solo quando ce la fiamma … ma poi di freddo crepi!!!!

postato da: johnnysi alle ore giugno 18, 2010 09:31 | Permalink | commenti (2) categoria:poesia, ceglie messapica
venerdì, 04 giugno 2010
Già è proprio così cari amici di splinder…. La colpa è di facebook per il 90% ed il 10% di splinder se non posto più… quel dieci per cento che imputo a splinder è dovuto alla poca versatilità che si ha con splinder, a partire già dal fatto che per leggere la posta in splinder è diventato impossibile come anche entrare nelle pagine dedicate ad essa… forse la colpa maggiore è anche mia che per il tempo che scarseggia sempre non riesco ad aggiornarmi sui problemi e le eventuali soluzioni del portale di splinder…. proprio mentre scrivo mi accorgo che se non faccio attenzione nel postare rischio di scrivere una cosa per un’altra… un’altro problema lo riscontro nel non riuscire a condividere alcune pagine trovate in giro su internet e questa cosa è un pò seccante…
cmq per gli amici che vengono ancora a trovarmi su splinder il mio nick su facebook è il seguente johnnysi nysi , ciao a tutti.

postato da: johnnysi alle ore giugno 04, 2010 15:18 | Permalink | commenti categoria:
martedì, 09 marzo 2010

PEDOFILIA, IL FRATELLO DEL PAPA CHIEDE PERDONO PER LE VITTIME DEL CORO – MONDO – ANSA.IT Pedofilia, il fratello del papa chiede perdono per le vittime del coro, Georg Ratzinger ha ribadito di non essere mai stato a conoscenza di episodi di abusi sessuali, Georg Ratzinger, ex direttore del coro di Ratisbona, ha ribadito di non aver mai saputo degli abusi  sessuali. Ma ha ammesso di aver dato qualche schiaffo  ai ragazzi. Padre Lombardi: la Chiesa ha agito con decisione, Mondo, Ansa Leggi ancora

postato da: johnnysi alle ore marzo 09, 2010 14:34 | Permalink | commenti (1) categoria:
domenica, 28 febbraio 2010

Er Cane disse ar Gatto:
Se famo er patto d’esse solidali
potremo tené testa a li padroni
e a tutte l’antre specie d’animali.
Dice – Ce stai? – Ce sto. –
Ecco che ‘na matina
er Cane annò in cucina
e ritornò con un piccione in bocca.
Me devi da’ la parte che me tocca:
je disse er Gatto – armeno la metà:
se no, compagno, in che consisterebbe
la solidarietà?
È giusto! – fece quello,
e je spartì l’ucello.
Ma in quer momento er coco,
che s’incajò der gioco,
acchiappò er Cane e lo coprì de bòtte
finché nu’ lo lasciò coll’ossa rotte.
Appena vidde quel’acciaccapisto
er Gatto trovò subbito la porta,
scappò in soffitta e disse: – Pe’ ‘sta vorta
so’ solidale, sì, ma nun insisto!

copio ed incollo questo intervento su “Nuova Società” http://www.nuovasocieta.it/index.php

di Diego Novelli

Nella galleria delle figure più rappresentative di quella classe dirigente del nostro Paese di cui abbiamo parlato in una nota pubblicata ieri su questo giornale, un posto di primo piano compete al presidente del Senato, seconda carica dello Stato, Renato Schifani, del Popolo delle Libertà.
Difronte allo scandalo del senatore Nicola Di Girolamo (esponente del suo stesso partito) eletto a Palazzo Madama in rappresentanza degli italiani all’estero, con il sostegno diretto della ‘ndrangheta e coinvolto in una gigantesca truffa ai danni dello Stato, Schifani ha scaricato Di Girolamo.
Il presidente si è affrettato a chiedere all’apposita giunta del Senato di invalidare l’elezione di Di Girolamo, perché avvenuta irregolarmente, onde evitare che l’aula si pronunciasse sull’autorizzazione all’arresto avanzata dalla magistratura.
Oggi da più parti è stata sollecitata una revisione della sciagurata legge costituzionale del 23 gennaio 2001, proposta dal missino Mirko Tremaglia, con la quale si riservavano sei seggi senatoriali per gli italiani residenti all’estero.
In quell’occasione Schifani definiva quell’atto del Parlamento «un evento storico», tantochè nel successivo governo Berlusconi veniva istituito addirittura il Ministero degli Italiani all’Estero, affidato all’ex ragazzo di Salò Mirko Tremaglia.
Non va dimenticato che l’elezione di Di Girolamo era stata subito contestata a seguito di un ricorso presentato da un candidato rimasto escluso.
Infatti era stato accertato che il suo certificato di residenza in Belgio era falso.
L’apposita commissione senatoriale accoglieva il ricorso dopo avere accertato il reato commesso.
La maggioranza dell’aula del Senato faceva quadrato attorno al Di Girolamo anche su pressione del presidente Schifani e del capogruppo del Popolo delle Libertà Marizio Gasparri, entrambi autorevoli rappresentanti dell’attuale classe dirigente del nostro Paese.

postato da: johnnysi alle ore febbraio 28, 2010 00:46 | Permalink | commenti (2) categoria:poesia, politica, giornalismo, novelli
venerdì, 05 febbraio 2010

Non ha visto il muro

Venerdì 05 Febbraio 2010 15:35
di Diego Novelli

Solo una persona in malafede, o un imbecille, può affermare che trasferendosi da Gerusalemme a Betlemme “non ha visto il muro” che il governo israeliano ha fatto costruire per isolare le città palestinesi dal resto del paese, per una lunghezza di diciotto chilometri.
Per entrare nella città della Natività si può passare soltanto da uno dei cinque check point, aperti nel muro di cemento, alto sette metri, che circonda tutto il territorio.
I palestinesi di Betlemme per andare a lavorare a Gerusalemme, dove sono ingaggiati soprattutto nel settore edilizio, ogni giorno dalle 4 del mattino devono fare lunghe ed estenuanti code per sottoporsi alle perquisizioni dei soldati dell’esercito israeliano.
Come italiani non possiamo che essere fieri di avere un presidente del Consiglio che al termine della sua recente visita nello stato di Israele ad una precisa domanda cosa ne pensasse del muro ha risposto come l’improntitudine a tutti nota: «Io non ho visto nessuno muro».
Malafede o imbecille? Scelga lui.

eh si… se non l’avessi visto con i miei occhi e ascoltato con le mie orecchie  non ci avrei creduto….!!! vai col zoppo ed impari a zoppicare…!!! certe frequentazioni ti fanno negare anche la trave che hai nell’occhio!!! e il muro di Betlemme è come una trave nell’occhio di tutta l’umanità!!!! il nostro meritato premier ha imparato bene!!! (dico meritato per il fatto che ci stà bene!!! voglio vedere se alla prossima volta qualcuno impara!!! SPECIALMENTE chi ha fatto in modo di cadere sotto le spallate da lui date al governo Prodi!!)

postato da: johnnysi alle ore febbraio 05, 2010 20:06 | Permalink | commenti (1) categoria:berlusconi
sabato, 26 dicembre 2009

COPIO E INCOLLO DELLE RIFLESSIONI CHE L’AMICO DIEGO NOVELLI FA SUL GIORNALE ON-LINE www.nuovasocieta.it , A VOLTE LA FACCIA TOSTA NON HA CONFINI…

 

di Diego Novelli

«Il Natale è un momento importante di riflessione per tutti gli uomini di buona volontà. Il messaggio di pace e di fraternità di Cristo, che dovrebbe regnare tra gli uomini, purtroppo viene dimenticato, quando alla forza delle idee si risponde con la violenza verbale o financo fisica».
Questo è un brano della lettera che Berlusconi ha inviato al Papa attraverso il sottosegretario di Stato di cardinale Bertone per rinsaldare i rapporti con la Santa Sede.Vale la pena fare ancora una citazione di questo testo prima di esprimere due considerazioni.
«Posso confermare – scrive il Cavaliere – che i valori cristiani testimoniati dal Pontefice sono sempre presenti nell’azione del governo da me presieduto, che adotterà tutte le misure necessarie per garantire la serenità e la pace sociale».Prima considerazione. Tutti dovrebbero riflettere in occasione del Natale. Bene. Sarebbe bello che anche il nostro presidente del Consiglio riflettesse sui suoi comportamenti.
Il messaggio di Cristo vale anche per lui, quando alla forza delle idee si risponde con la violenza verbale. Lui (con la elle maiuscola) è un maestro in questo campo quando, ad esempio, definisce coglioni tutti gli uomini di buona volontà che votano per la Sinistra. Oppure definisce i magistrati una razza antropologicamente diversa dalle persone normali. Quando disprezza organi di garanzia dello Stato, come la Corte Costituzionale. Quando considera il Parlamento un luogo dove si perde solo del tempo. Quando insulta i suoi avversari politici. Quando spudoratamente nega la verità dei fatti o le sue affermazioni del giorno prima. Quando istiga gli industriali a boicottare la pubblicità a tutti i giornali che non sono servili nei suoi confronti. E il florilegio potrebbe continuare.
Anche la menzogna è un atto di violenza.Circa la violenza fisica che ha subito in piazza del Duomo, non può essere usata sul piano politico, perché, come Lui (sempre maiuscolo) ben sa è stato il gesto di un malato di mente, clinicamente accertato.
Singolare a questo riguardo il perdono che ha magnanimamente concesso a questo disgraziato, chiedendo però ai giudici una sentenza severa ed esemplare per “disincentivare” eventuali atti imitativi. Seconda considerazione. Poiché, come noto, i suoi rapporti con il Vaticano si erano un po’ affievoliti dopo le sue avventure amorose e la denuncia di sua moglie, tantoché fu annullato all’ultimo momento un suo incontro già fissato con Benedetto XVI.
Il noto puttaniere garantisce che i valori cristiani sono e saranno sempre presenti nell’azione del suo governo.Ma li conosce Berlusconi i valori cristiani?Il suo governo (per sudditanza ai barbari della Lega) ha adottato provvedimenti disumani nei confronti degli immigrati, respingendoli nel “Mare Nostrum”, nei lager del suo amico Gheddafi.Oltre a “Sorrisi e Canzoni” ha mai avuto tempo il nostro intrattenitore da crociera di leggere i Vangeli?Non avverte qualche volta un minimo di disagio?Noi, a differenza di Di Pietro, non consideriamo Silvio Berlusconi il diavolo, anche perché non abbiamo la fortuna di credere al demonio speculare a Dio, nemmeno nelle favole natalizie.Siamo certi invece che l’attuale presidente del Consiglio rappresenta un serio pericolo per le nostre istituzioni democratiche, a partire dalla Costituzione.
Alle sue intenzioni manifeste, non può che essere contrapposto un grande fronte unitario di tutti gli uomini e le donne che voglio continuare a vivere in una repubblica dove la legge è uguale per tutti.
postato da: johnnysi alle ore dicembre 26, 2009 19:27 | Permalink | commenti (13) categoria:vaticano, giornalismo, liberta, berlusconi, buon natale, novelli, il partito dellamore
mercoledì, 23 dicembre 2009

…..Jè Natal’ agn’ vòt’ cà rid’ a nù fràt’ j lì dì a man’. Jè Natal’ agn’ vòt’ cà ti n’ stè zìtt’ pì sènd’ nàt’.

Jè Natal’ agn’ vòt’ cà nang’acciètt’ quidd’ fatt’ cà metten’ l’at’ for’, for’ dà sociètà.

Jè Natale agn’ vòt’ cà spier’ cù quidd’ cà dispèr’n’ jìnd’ a puvèrtà fisich’ j spìritual’.

Jè Natal’ agn’ vòt’ cà ricanusc’ cù umiltà lì limit’ d’à dibulèzz’ a tov’.

…..E’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. E’ Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro.

E’ Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società.

E’ Natale ogni volta che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale.

E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza.

…..And’ Christmas every time that you smile at a brother and you reach out for him. And’ Christmas every time that you remain in silence to listen to the other.   And’ Christmas every time that doesn’t accept that principles that relegate the oppressed ones to the borders of the society.   And’ Christmas every time that hopes with those that despair in the physical and spiritual poverty.

And’ Christmas every time that you recognize with humility your limits and your weakness.

…..Et’ Noël chaque fois que tu souris à un frère et tu lui tends la main. Et’ Noël chaque fois que tu restes en silence pour écouter l’autre.   Et’ Noël chaque fois que tu n’acceptes pas ces débuts qu’ils relèguent les opprimés aux marges de la société.   Et’ Noël chaque fois que tu espères avec ceux qui désespèrent dans la pauvreté physique et spirituelle.

Et’ Noël chaque fois que tu reconnais avec de l’humilité tes limites et ta faiblesse.

….. E, das jedesmal sie dieses sorridi zu einem Bruder und Sie getragen wird, dehnen es die Hand aus. E jedesmal getragen ihnen, daß Sie in der Stille im Auftrag hörend auf das andere bleiben.
E jedesmal getragen ihnen, daß nicht Span jene Grundregeln behaut, die überwältigten zu den Seitenrändern der Gesellschaft relegieren.
E getragen ihnen jedesmal diesen hofft mit denen, daß sie Hoffnung in der körperlichen und geistigen Armut berauben.
E jedesmal getragen worden ihnen, daß Sie mit Bescheidenheit Ihre Begrenzungen und Ihre Schwäche erkennen.

تكفلوعيدالميلادفيكلمرةأنكأنتأخالابتسامةفيالتواصلمعه. وعيدالميلادفيكلمرةأنكلاتزالفيصمتمنالاستماعالىالآخر. وعيدالميلادفيكلمرةأنهلايقبلأنالمبادئالتيينزلعلىالمظلوممنهاإلىحدودالمجتمع. وعيدالميلادفيكلمرةأنالآمالالتيالماديةوالروحيةوالفقرواليأس.

وعيدالميلادفيكلمرةأنكمتقومونبتواضعالاعترافبحدودالضعفمنكم.

postato da: johnnysi alle ore dicembre 23, 2009 17:22 | Permalink | commenti (4) categoria:buon natale, ceglie messapica
lunedì, 09 novembre 2009

Figgh’, figgh’ u mìj nà tì nì scì…

U sàcc’ cà nang’ aggh’j fatt’ niènt’ pì tì fa rimanì

Ma tù nà ti nì scì lo stess…

…ci ti n’ vì…, nà stà luntan’ assè…

j vid’ ci tuèrn’ sub’t!

Jì ti spett’ anzièm’ o castièdd’…,

…cà cì ti putèv’ parlà, pur jìdd’…

…com’ a mmè t’er adisc “ nà ti n’ scì…”

…ma ci ti ni vì, piènz’ semp a mmè!

Ca stòc’ a cqua sobb’ a stà cullin’

Pì vèd’ luntan’, luntan’ cù li uècch’ du pinzièr…

…ù pinzièr a quann’  tù a turnà.

traduzione:

figlio, figlio mio non te ne andare…

lo so che non ho fatto niente per farti rimanere

ma tu non te ne andare lo stesso…

…se te ne vai, non stare lontano assai…

…e vedi di tornare subito.

io ti apetto insieme al castello…

…che se ti poteva parlare , pure lui ti direbbe  “non te ne andare”

  ma se te ne vai, pensa sempre a mè…

che sto sopra questa collina…

per vedere lontano, lontano con gli occhi del pensiero…

il pensiero a quando tu tornerai .

postato da: johnnysi alle ore novembre 09, 2009 18:51 | Permalink | commenti (6) categoria:poesia, emigrante, ceglie messapica
venerdì, 06 novembre 2009

 

Erano dei bravi ragazzi….

 

A sentir parlare tutti i loro conoscenti sembra che quello che hanno fatto non è cosa che loro potevano fare, ma purtroppo quei bravi ragazzi vanno in giro per la città sempre più annoiati e non sanno cosa inventarsi per ammazzare la noia, qualcuno pensa che le panchine dei parchi pubblici son di loro proprietà e si sentono in diritto di romperle o di devastarle in tutti i modi, altri vanno in giro con delle molotov e danno fuoco alle auto, mentre ci son altri che distruggono le sale d’attese delle nelle stazioni ed altri ancora presi dalla desolazione delle loro teste vuote partono armati di benzina per dare fuoco a qualche povero disgraziato che si era illuso di venire in Italia per mettere fine alla sua miseria…. Mentre altri armati di armi “giocattolo” ma che fanno male come delle armi vere si divertono a giocare al far-ewest

 

Ma tutto sommato son dei bravi ragazzi!!! Talmente bravi che ti fanno ubriacare una ragazzina per poi violentarla in gruppo…!!! Se si và a chiedere ai loro genitori come mai i loro bambini si comportano in questo modo, vi accorgerete che i loro figli son dei bravi ragazzi che si son trovati nel branco e non hanno saputo dire di no alle nefandezze che si accingevano a fare, presi uno per uno son tutti dei bravi ragazzi!!!

Anche quelli dei sassi dei cavalcavia erano dei bravi ragazzi!!! Anche quelli che han dato fuoco a Sidh nella stazione di Nettuno erano dei bravi ragazzi!!! Son tutti còre è mamm’ e papà!!! La colpa se c’è una colpa non è dei bravi ragazzi ma bensì di Elisabetta Berdini che è passata proprio in quel momento in cui le teste vuote di Tortona lanciavano i sassi dal cavalcavia!!! Come anche per quel povero indiano che dormiva al freddo…!!! Han pensato bene di riscaldarlo con una tanica di benzina!!! E si cosa volete che sia son sempre dei bravi ragazzi!!!

 

Il cattivo esempio lo dà la società!!! Si signore…!!! Quando a degli stupratori dopo ventiquattrore gli si danno gli arresti domiciliari, come anche a bravi ragazzi di Rimini anche loro agli arresti domiciliari!!! Il segnale che si dà a questi bravi ragazzi è che in fin dei conti non è così grave quello che hanno fatto e li premiamo con una pena all’acqua di rose magari colpevolizzando le vittime!!! E magari come quel sindaco di quel paese dove una ragazzina è stata violentata in gruppo, si è offerto di pagare le spese legali… occhio!! Non alla vittima ma bensì ai carnefici!!! La colpa e delle bambina che per sua disgrazia è incappata in dei bravi ragazzi!!!

 

Intanto le vittime e le loro famiglie vivono in un inferno tale che la morte sembrerebbe una liberazione da tale orrore!!!

 

Eppure qualcuno continuerà a dire che erano dei bravi ragazzi….!!!

 

Eppure qualcuno ci crede ancora nella giustizia…!!! Ma quale giustizia si può dare a una bambina/o che gli hanno rovinato l’esistenza?! Quale giustizia si può dare ad una madre che si è visto massacrare di botte un figlio di 31 anni?!! E quale giustizia si può dare ai parenti delle vittime della strada ammazzati da dei balordi che non hanno nessun valore della vita che per provare nuove emozioni si stordiscono con alcol e droghe per poi mettersi al volante?!!

 

Può la giustizia ridarti la serenità di una vita rovinata?! Può far resuscitare un povero ragazzo incappato per uno sbaglio di 20 grammi di erba nelle mani di gente senza scrupoli che si fa forza di una divisa per sfogare le loro debolezze?!!

 

Ma alla fine anche loro… per le loro mamme, per i loro parenti, per i loro amici e conoscenti… alla fin fine son solo dei bravi ragazzi…..!!!! 

postato da: johnnysi alle ore novembre 06, 2009 22:09 | Permalink | commenti categoria:bravi ragazzi, liberta, attualità
lunedì, 26 ottobre 2009

Da un pò di tempo seguo con interesse un nuovo sito dove si riflettono gli argomenti quotidiani senza tanto clamore con la calma di chi vuol capire, tra i curatori di questo sito c’è un vecchio amico della sinistra che è stato anche sindaco di Torino , un signore degno di essere chiamato tale, al contrario di tanti cialtroni che purtroppo ultimamente cavalcano l’onda  dellle cronache attuali, purtroppo signori di questa caratura nè nascono sempre meno e come diceva Totò ” signori si nasce” e non è solo un modo di dire…  In occasione del 25 Ottobre sul sito in oggetto vi è proprio un intervento (che riporto integralmente) di questo signore “Diego Novelli” che vorrei porre all’attenzione di chi mi viene a visitare i quali ringrazio vivamente  per la loro attenzione.  http://www.nuovasocieta.it/editoriali/2934-dn.html

 

 

 

di Diego Novelli

Siamo stati (e lo siamo tuttora, augurandoci di non doverlo essere più di tanto nel futuro) molto critici nei confronti del gruppo dirigente del Pd, per il modo come sono giunti alla costituzione del nuovo partito; per aver sciaguratamente liquidato la bella esperienza dell’Ulivo (che portò alla vittoria elettorale, sia pure di stretta misura nel 2006) anziché rafforzarla; per il verticismo e l’autoreferenziabilità praticati costantemente; per la mancanza di coesione conseguenza diretta della mancanza di una linea politica chiara, coerente e comprensibile; per il distacco dimostrato troppo spesso dai problemi reali dei cittadini previlegiando la politica-spettacolo “coupe de theatre”; per la disinvoltura (che in molti casi denuncia non solo spregiudicatezza ma anche, purtroppo, cinismo) per ora solo annunciata, con cui alcuni dirigenti sarebbero disponibili sul piano delle alleanze (si pensi a Valle di Susa e Veneto); per la rincorsa ad un fasullo nuovismo e l’elenco potrebbe continuare.

Ma domenica 25 ottobre è avvenuto in Italia un fatto di rilevante importanza per la vita democratica del paese: oltre tre milioni di persone, uomini, donne, giovani e anziani hanno accolto l’appello del Partito democratico e si sono recati ai seggi (sottoponendosi nella stragrande maggioranza dei casi a lunghe code d’attesa) per la scelta dei segretari nazionale e regionali.

Ma il significato, il valore di quella folla va ben oltre a fine del voto espresso tra l’altro, in base ad uno statuto bislacco (che andrebbe cambiato al più presto).

È stata una dimostrazione di civile partecipazione alla vita del Paese, in un momento di particolare gravità soprattutto per la tenuta del tessuto democratico. Un flop di questa importante iniziativa avrebbe assunto un significato disastroso, non solo per il Pd. Avrebbe lasciato campo libero alle scorribande dei peggiori governanti che l’Italia ha avuto dopo il fascismo, capitanati dall’uomo più ricco e prepotente della nazione, corrotto e corruttore, disposto per la scarsa dimestichezza che ha con la democrazia alle più malfamanti avventure politiche pure di rimanere in sella.

Per Berlusconi (come ha più volte detto pubblicamente) coloro che non la pensano come lui sono dei coglioni.

Ebbene, domenica 25 ottobre è stato eretto un muro di tre milioni di coglioni, che hanno detto anche per conto di tanti altri italiani che non votano Pd (pure questi coglioni) che i disegni eversivi del Cavaliere non passeranno.

Auguri a Bersani.

Sulle sue spalle gravano da oggi grosse responsabilità. Non è il tipo da montarsi la testa e da considerarsi l’uomo solo al comando. La sua lunga esperienza politica dovrebbe essere una garanzia, soprattutto nei confronti del pericolo dell’autosufficienza praticata dai predecessori, che molti guasti ha prodotto.

Unità del partito per una politica di grande respiro, non demagogica, in positivo, chiaramente di opposizione al berlusconismo, che abbia come primario punto di riferimento le esigenze dei cittadini, in particolar modo delle fasce più deboli e le loro aspirazioni, nel pieno rispetto della Carta Costituzionale, l’unico reale programma politico da attuare.

postato da: johnnysi alle ore ottobre 26, 2009 18:10 | Permalink | commenti (1) categoria:giornalismo, torino, bersani, berlinguer, novelli
domenica, 23 agosto 2009

73…
20/8/2009 (14:22) – LA TRAGEDIA
“I nostri 73 compagni morti in mare”(titolo tratto da LA STAMPA)

Settantatre, per alcuni è solo un numero, uno dei tanti numeri che ci vengono sparati dai media giornalmente nelle nostre case, ma per i protagonisti rappresenta una terribile tragedia ! Solo in cinque se né son salvati, mentre gli altri 73 sono annegati o morti di stenti per poter raggiungere un futuro migliore. 73, avvistati alla deriva che nessuno ha voluto aiutare, senza sapere niente di loro, erano solo dei clandestini che scappavano dalla fame e dalla guerra che tormenta i loro paesi. 73, tra donne, uomini e bambini che avevano una sola colpa, quella di essere nati nel posto sbagliato di questa terra colonizzata dai potenti e dalle false ideologie. 73, cittadini del mondo che chiedevano un futuro migliore e che non era certo una morte terribile, tra l’indifferenza di tutto il mondo cosidetto civile!!.

Qualcuno ormai al posto del cuore ha una pietra, qualcuno che si ferma solo di fronte al numero 73…, 73 clandestini, 73 maomao, 73 musi neri che non hanno diritto a stare nella Padania, la terra promessa dai vari spot pubblicitari ove tutto è permesso, tranne essere clandestino!!! 73…, 73… quanti di questi 73 continueranno a rappresentare un numero, solo un numero e non degli esseri umani a cui dare accoglienza, un sorso d’acqua, un pezzo di pane…, una parola di conforto… dov’è finita la parabola del buon samaritano…! Arriverà il giorno in cui si dovrà rendere conto di questo operato, verrà il giorno che qualcuno ti chiederà cosa hai fatto per lenire le sofferenze dei tuoi fratelli…

Come non cattolico, spero che quel giorno arrivi presto… come credente son sicuro che arriverà e non ci si potrà nascondere dietro ad un numero, 73….

postato da: johnnysi alle ore agosto 23, 2009 22:03 | Permalink | commenti (2) categoria:bambini, torino, liberta, attualità, profughi, shoa

parte quinta….

PEDOFILIA, IL FRATELLO DEL PAPA CHIEDE PERDONO PER LE VITTIME DEL CORO – MONDO – ANSA.IT Pedofilia, il fratello del papa chiede perdono per le vittime del coro, Georg Ratzinger ha ribadito di non essere mai stato a conoscenza di episodi di abusi sessuali, Georg Ratzinger, ex direttore del coro di Ratisbona, ha ribadito di non aver mai saputo degli abusi  sessuali. Ma ha ammesso di aver dato qualche schiaffo  ai ragazzi. Padre Lombardi: la Chiesa ha agito con decisione, Mondo, Ansa Leggi ancora

postato da: johnnysi alle ore marzo 09, 2010 14:34 | Permalink | commenti (1) categoria:
domenica, 28 febbraio 2010

Er Cane disse ar Gatto:
Se famo er patto d’esse solidali
potremo tené testa a li padroni
e a tutte l’antre specie d’animali.
Dice – Ce stai? – Ce sto. –
Ecco che ‘na matina
er Cane annò in cucina
e ritornò con un piccione in bocca.
Me devi da’ la parte che me tocca:
je disse er Gatto – armeno la metà:
se no, compagno, in che consisterebbe
la solidarietà?
È giusto! – fece quello,
e je spartì l’ucello.
Ma in quer momento er coco,
che s’incajò der gioco,
acchiappò er Cane e lo coprì de bòtte
finché nu’ lo lasciò coll’ossa rotte.
Appena vidde quel’acciaccapisto
er Gatto trovò subbito la porta,
scappò in soffitta e disse: – Pe’ ‘sta vorta
so’ solidale, sì, ma nun insisto!

copio ed incollo questo intervento su “Nuova Società” http://www.nuovasocieta.it/index.php

di Diego Novelli

Nella galleria delle figure più rappresentative di quella classe dirigente del nostro Paese di cui abbiamo parlato in una nota pubblicata ieri su questo giornale, un posto di primo piano compete al presidente del Senato, seconda carica dello Stato, Renato Schifani, del Popolo delle Libertà.
Difronte allo scandalo del senatore Nicola Di Girolamo (esponente del suo stesso partito) eletto a Palazzo Madama in rappresentanza degli italiani all’estero, con il sostegno diretto della ‘ndrangheta e coinvolto in una gigantesca truffa ai danni dello Stato, Schifani ha scaricato Di Girolamo.
Il presidente si è affrettato a chiedere all’apposita giunta del Senato di invalidare l’elezione di Di Girolamo, perché avvenuta irregolarmente, onde evitare che l’aula si pronunciasse sull’autorizzazione all’arresto avanzata dalla magistratura.
Oggi da più parti è stata sollecitata una revisione della sciagurata legge costituzionale del 23 gennaio 2001, proposta dal missino Mirko Tremaglia, con la quale si riservavano sei seggi senatoriali per gli italiani residenti all’estero.
In quell’occasione Schifani definiva quell’atto del Parlamento «un evento storico», tantochè nel successivo governo Berlusconi veniva istituito addirittura il Ministero degli Italiani all’Estero, affidato all’ex ragazzo di Salò Mirko Tremaglia.
Non va dimenticato che l’elezione di Di Girolamo era stata subito contestata a seguito di un ricorso presentato da un candidato rimasto escluso.
Infatti era stato accertato che il suo certificato di residenza in Belgio era falso.
L’apposita commissione senatoriale accoglieva il ricorso dopo avere accertato il reato commesso.
La maggioranza dell’aula del Senato faceva quadrato attorno al Di Girolamo anche su pressione del presidente Schifani e del capogruppo del Popolo delle Libertà Marizio Gasparri, entrambi autorevoli rappresentanti dell’attuale classe dirigente del nostro Paese.

postato da: johnnysi alle ore febbraio 28, 2010 00:46 | Permalink | commenti (2) categoria:poesia, politica, giornalismo, novelli
venerdì, 05 febbraio 2010

Non ha visto il muro

Venerdì 05 Febbraio 2010 15:35
di Diego Novelli

Solo una persona in malafede, o un imbecille, può affermare che trasferendosi da Gerusalemme a Betlemme “non ha visto il muro” che il governo israeliano ha fatto costruire per isolare le città palestinesi dal resto del paese, per una lunghezza di diciotto chilometri.
Per entrare nella città della Natività si può passare soltanto da uno dei cinque check point, aperti nel muro di cemento, alto sette metri, che circonda tutto il territorio.
I palestinesi di Betlemme per andare a lavorare a Gerusalemme, dove sono ingaggiati soprattutto nel settore edilizio, ogni giorno dalle 4 del mattino devono fare lunghe ed estenuanti code per sottoporsi alle perquisizioni dei soldati dell’esercito israeliano.
Come italiani non possiamo che essere fieri di avere un presidente del Consiglio che al termine della sua recente visita nello stato di Israele ad una precisa domanda cosa ne pensasse del muro ha risposto come l’improntitudine a tutti nota: «Io non ho visto nessuno muro».
Malafede o imbecille? Scelga lui.

eh si… se non l’avessi visto con i miei occhi e ascoltato con le mie orecchie  non ci avrei creduto….!!! vai col zoppo ed impari a zoppicare…!!! certe frequentazioni ti fanno negare anche la trave che hai nell’occhio!!! e il muro di Betlemme è come una trave nell’occhio di tutta l’umanità!!!! il nostro meritato premier ha imparato bene!!! (dico meritato per il fatto che ci stà bene!!! voglio vedere se alla prossima volta qualcuno impara!!! SPECIALMENTE chi ha fatto in modo di cadere sotto le spallate da lui date al governo Prodi!!)

postato da: johnnysi alle ore febbraio 05, 2010 20:06 | Permalink | commenti (1) categoria:berlusconi
sabato, 26 dicembre 2009

COPIO E INCOLLO DELLE RIFLESSIONI CHE L’AMICO DIEGO NOVELLI FA SUL GIORNALE ON-LINE www.nuovasocieta.it , A VOLTE LA FACCIA TOSTA NON HA CONFINI…

 

di Diego Novelli

«Il Natale è un momento importante di riflessione per tutti gli uomini di buona volontà. Il messaggio di pace e di fraternità di Cristo, che dovrebbe regnare tra gli uomini, purtroppo viene dimenticato, quando alla forza delle idee si risponde con la violenza verbale o financo fisica».
Questo è un brano della lettera che Berlusconi ha inviato al Papa attraverso il sottosegretario di Stato di cardinale Bertone per rinsaldare i rapporti con la Santa Sede.Vale la pena fare ancora una citazione di questo testo prima di esprimere due considerazioni.
«Posso confermare – scrive il Cavaliere – che i valori cristiani testimoniati dal Pontefice sono sempre presenti nell’azione del governo da me presieduto, che adotterà tutte le misure necessarie per garantire la serenità e la pace sociale».Prima considerazione. Tutti dovrebbero riflettere in occasione del Natale. Bene. Sarebbe bello che anche il nostro presidente del Consiglio riflettesse sui suoi comportamenti.
Il messaggio di Cristo vale anche per lui, quando alla forza delle idee si risponde con la violenza verbale. Lui (con la elle maiuscola) è un maestro in questo campo quando, ad esempio, definisce coglioni tutti gli uomini di buona volontà che votano per la Sinistra. Oppure definisce i magistrati una razza antropologicamente diversa dalle persone normali. Quando disprezza organi di garanzia dello Stato, come la Corte Costituzionale. Quando considera il Parlamento un luogo dove si perde solo del tempo. Quando insulta i suoi avversari politici. Quando spudoratamente nega la verità dei fatti o le sue affermazioni del giorno prima. Quando istiga gli industriali a boicottare la pubblicità a tutti i giornali che non sono servili nei suoi confronti. E il florilegio potrebbe continuare.
Anche la menzogna è un atto di violenza.Circa la violenza fisica che ha subito in piazza del Duomo, non può essere usata sul piano politico, perché, come Lui (sempre maiuscolo) ben sa è stato il gesto di un malato di mente, clinicamente accertato.
Singolare a questo riguardo il perdono che ha magnanimamente concesso a questo disgraziato, chiedendo però ai giudici una sentenza severa ed esemplare per “disincentivare” eventuali atti imitativi. Seconda considerazione. Poiché, come noto, i suoi rapporti con il Vaticano si erano un po’ affievoliti dopo le sue avventure amorose e la denuncia di sua moglie, tantoché fu annullato all’ultimo momento un suo incontro già fissato con Benedetto XVI.
Il noto puttaniere garantisce che i valori cristiani sono e saranno sempre presenti nell’azione del suo governo.Ma li conosce Berlusconi i valori cristiani?Il suo governo (per sudditanza ai barbari della Lega) ha adottato provvedimenti disumani nei confronti degli immigrati, respingendoli nel “Mare Nostrum”, nei lager del suo amico Gheddafi.Oltre a “Sorrisi e Canzoni” ha mai avuto tempo il nostro intrattenitore da crociera di leggere i Vangeli?Non avverte qualche volta un minimo di disagio?Noi, a differenza di Di Pietro, non consideriamo Silvio Berlusconi il diavolo, anche perché non abbiamo la fortuna di credere al demonio speculare a Dio, nemmeno nelle favole natalizie.Siamo certi invece che l’attuale presidente del Consiglio rappresenta un serio pericolo per le nostre istituzioni democratiche, a partire dalla Costituzione.
Alle sue intenzioni manifeste, non può che essere contrapposto un grande fronte unitario di tutti gli uomini e le donne che voglio continuare a vivere in una repubblica dove la legge è uguale per tutti.
postato da: johnnysi alle ore dicembre 26, 2009 19:27 | Permalink | commenti (13) categoria:vaticano, giornalismo, liberta, berlusconi, buon natale, novelli, il partito dellamore
mercoledì, 23 dicembre 2009

…..Jè Natal’ agn’ vòt’ cà rid’ a nù fràt’ j lì dì a man’. Jè Natal’ agn’ vòt’ cà ti n’ stè zìtt’ pì sènd’ nàt’.

Jè Natal’ agn’ vòt’ cà nang’acciètt’ quidd’ fatt’ cà metten’ l’at’ for’, for’ dà sociètà.

Jè Natale agn’ vòt’ cà spier’ cù quidd’ cà dispèr’n’ jìnd’ a puvèrtà fisich’ j spìritual’.

Jè Natal’ agn’ vòt’ cà ricanusc’ cù umiltà lì limit’ d’à dibulèzz’ a tov’.

…..E’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. E’ Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro.

E’ Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società.

E’ Natale ogni volta che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale.

E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza.

…..And’ Christmas every time that you smile at a brother and you reach out for him. And’ Christmas every time that you remain in silence to listen to the other.   And’ Christmas every time that doesn’t accept that principles that relegate the oppressed ones to the borders of the society.   And’ Christmas every time that hopes with those that despair in the physical and spiritual poverty.

And’ Christmas every time that you recognize with humility your limits and your weakness.

…..Et’ Noël chaque fois que tu souris à un frère et tu lui tends la main. Et’ Noël chaque fois que tu restes en silence pour écouter l’autre.   Et’ Noël chaque fois que tu n’acceptes pas ces débuts qu’ils relèguent les opprimés aux marges de la société.   Et’ Noël chaque fois que tu espères avec ceux qui désespèrent dans la pauvreté physique et spirituelle.

Et’ Noël chaque fois que tu reconnais avec de l’humilité tes limites et ta faiblesse.

….. E, das jedesmal sie dieses sorridi zu einem Bruder und Sie getragen wird, dehnen es die Hand aus. E jedesmal getragen ihnen, daß Sie in der Stille im Auftrag hörend auf das andere bleiben.
E jedesmal getragen ihnen, daß nicht Span jene Grundregeln behaut, die überwältigten zu den Seitenrändern der Gesellschaft relegieren.
E getragen ihnen jedesmal diesen hofft mit denen, daß sie Hoffnung in der körperlichen und geistigen Armut berauben.
E jedesmal getragen worden ihnen, daß Sie mit Bescheidenheit Ihre Begrenzungen und Ihre Schwäche erkennen.

تكفلوعيدالميلادفيكلمرةأنكأنتأخالابتسامةفيالتواصلمعه. وعيدالميلادفيكلمرةأنكلاتزالفيصمتمنالاستماعالىالآخر. وعيدالميلادفيكلمرةأنهلايقبلأنالمبادئالتيينزلعلىالمظلوممنهاإلىحدودالمجتمع. وعيدالميلادفيكلمرةأنالآمالالتيالماديةوالروحيةوالفقرواليأس.

وعيدالميلادفيكلمرةأنكمتقومونبتواضعالاعترافبحدودالضعفمنكم.

postato da: johnnysi alle ore dicembre 23, 2009 17:22 | Permalink | commenti (4) categoria:buon natale, ceglie messapica
lunedì, 09 novembre 2009

Figgh’, figgh’ u mìj nà tì nì scì…

U sàcc’ cà nang’ aggh’j fatt’ niènt’ pì tì fa rimanì

Ma tù nà ti nì scì lo stess…

…ci ti n’ vì…, nà stà luntan’ assè…

j vid’ ci tuèrn’ sub’t!

Jì ti spett’ anzièm’ o castièdd’…,

…cà cì ti putèv’ parlà, pur jìdd’…

…com’ a mmè t’er adisc “ nà ti n’ scì…”

…ma ci ti ni vì, piènz’ semp a mmè!

Ca stòc’ a cqua sobb’ a stà cullin’

Pì vèd’ luntan’, luntan’ cù li uècch’ du pinzièr…

…ù pinzièr a quann’  tù a turnà.

traduzione:

figlio, figlio mio non te ne andare…

lo so che non ho fatto niente per farti rimanere

ma tu non te ne andare lo stesso…

…se te ne vai, non stare lontano assai…

…e vedi di tornare subito.

io ti apetto insieme al castello…

…che se ti poteva parlare , pure lui ti direbbe  “non te ne andare”

  ma se te ne vai, pensa sempre a mè…

che sto sopra questa collina…

per vedere lontano, lontano con gli occhi del pensiero…

il pensiero a quando tu tornerai .

postato da: johnnysi alle ore novembre 09, 2009 18:51 | Permalink | commenti (6) categoria:poesia, emigrante, ceglie messapica
venerdì, 06 novembre 2009

 

Erano dei bravi ragazzi….

 

A sentir parlare tutti i loro conoscenti sembra che quello che hanno fatto non è cosa che loro potevano fare, ma purtroppo quei bravi ragazzi vanno in giro per la città sempre più annoiati e non sanno cosa inventarsi per ammazzare la noia, qualcuno pensa che le panchine dei parchi pubblici son di loro proprietà e si sentono in diritto di romperle o di devastarle in tutti i modi, altri vanno in giro con delle molotov e danno fuoco alle auto, mentre ci son altri che distruggono le sale d’attese delle nelle stazioni ed altri ancora presi dalla desolazione delle loro teste vuote partono armati di benzina per dare fuoco a qualche povero disgraziato che si era illuso di venire in Italia per mettere fine alla sua miseria…. Mentre altri armati di armi “giocattolo” ma che fanno male come delle armi vere si divertono a giocare al far-ewest

 

Ma tutto sommato son dei bravi ragazzi!!! Talmente bravi che ti fanno ubriacare una ragazzina per poi violentarla in gruppo…!!! Se si và a chiedere ai loro genitori come mai i loro bambini si comportano in questo modo, vi accorgerete che i loro figli son dei bravi ragazzi che si son trovati nel branco e non hanno saputo dire di no alle nefandezze che si accingevano a fare, presi uno per uno son tutti dei bravi ragazzi!!!

Anche quelli dei sassi dei cavalcavia erano dei bravi ragazzi!!! Anche quelli che han dato fuoco a Sidh nella stazione di Nettuno erano dei bravi ragazzi!!! Son tutti còre è mamm’ e papà!!! La colpa se c’è una colpa non è dei bravi ragazzi ma bensì di Elisabetta Berdini che è passata proprio in quel momento in cui le teste vuote di Tortona lanciavano i sassi dal cavalcavia!!! Come anche per quel povero indiano che dormiva al freddo…!!! Han pensato bene di riscaldarlo con una tanica di benzina!!! E si cosa volete che sia son sempre dei bravi ragazzi!!!

 

Il cattivo esempio lo dà la società!!! Si signore…!!! Quando a degli stupratori dopo ventiquattrore gli si danno gli arresti domiciliari, come anche a bravi ragazzi di Rimini anche loro agli arresti domiciliari!!! Il segnale che si dà a questi bravi ragazzi è che in fin dei conti non è così grave quello che hanno fatto e li premiamo con una pena all’acqua di rose magari colpevolizzando le vittime!!! E magari come quel sindaco di quel paese dove una ragazzina è stata violentata in gruppo, si è offerto di pagare le spese legali… occhio!! Non alla vittima ma bensì ai carnefici!!! La colpa e delle bambina che per sua disgrazia è incappata in dei bravi ragazzi!!!

 

Intanto le vittime e le loro famiglie vivono in un inferno tale che la morte sembrerebbe una liberazione da tale orrore!!!

 

Eppure qualcuno continuerà a dire che erano dei bravi ragazzi….!!!

 

Eppure qualcuno ci crede ancora nella giustizia…!!! Ma quale giustizia si può dare a una bambina/o che gli hanno rovinato l’esistenza?! Quale giustizia si può dare ad una madre che si è visto massacrare di botte un figlio di 31 anni?!! E quale giustizia si può dare ai parenti delle vittime della strada ammazzati da dei balordi che non hanno nessun valore della vita che per provare nuove emozioni si stordiscono con alcol e droghe per poi mettersi al volante?!!

 

Può la giustizia ridarti la serenità di una vita rovinata?! Può far resuscitare un povero ragazzo incappato per uno sbaglio di 20 grammi di erba nelle mani di gente senza scrupoli che si fa forza di una divisa per sfogare le loro debolezze?!!

 

Ma alla fine anche loro… per le loro mamme, per i loro parenti, per i loro amici e conoscenti… alla fin fine son solo dei bravi ragazzi…..!!!! 

postato da: johnnysi alle ore novembre 06, 2009 22:09 | Permalink | commenti categoria:bravi ragazzi, liberta, attualità
lunedì, 26 ottobre 2009

Da un pò di tempo seguo con interesse un nuovo sito dove si riflettono gli argomenti quotidiani senza tanto clamore con la calma di chi vuol capire, tra i curatori di questo sito c’è un vecchio amico della sinistra che è stato anche sindaco di Torino , un signore degno di essere chiamato tale, al contrario di tanti cialtroni che purtroppo ultimamente cavalcano l’onda  dellle cronache attuali, purtroppo signori di questa caratura nè nascono sempre meno e come diceva Totò ” signori si nasce” e non è solo un modo di dire…  In occasione del 25 Ottobre sul sito in oggetto vi è proprio un intervento (che riporto integralmente) di questo signore “Diego Novelli” che vorrei porre all’attenzione di chi mi viene a visitare i quali ringrazio vivamente  per la loro attenzione.  http://www.nuovasocieta.it/editoriali/2934-dn.html

 

 

 

di Diego Novelli

Siamo stati (e lo siamo tuttora, augurandoci di non doverlo essere più di tanto nel futuro) molto critici nei confronti del gruppo dirigente del Pd, per il modo come sono giunti alla costituzione del nuovo partito; per aver sciaguratamente liquidato la bella esperienza dell’Ulivo (che portò alla vittoria elettorale, sia pure di stretta misura nel 2006) anziché rafforzarla; per il verticismo e l’autoreferenziabilità praticati costantemente; per la mancanza di coesione conseguenza diretta della mancanza di una linea politica chiara, coerente e comprensibile; per il distacco dimostrato troppo spesso dai problemi reali dei cittadini previlegiando la politica-spettacolo “coupe de theatre”; per la disinvoltura (che in molti casi denuncia non solo spregiudicatezza ma anche, purtroppo, cinismo) per ora solo annunciata, con cui alcuni dirigenti sarebbero disponibili sul piano delle alleanze (si pensi a Valle di Susa e Veneto); per la rincorsa ad un fasullo nuovismo e l’elenco potrebbe continuare.

Ma domenica 25 ottobre è avvenuto in Italia un fatto di rilevante importanza per la vita democratica del paese: oltre tre milioni di persone, uomini, donne, giovani e anziani hanno accolto l’appello del Partito democratico e si sono recati ai seggi (sottoponendosi nella stragrande maggioranza dei casi a lunghe code d’attesa) per la scelta dei segretari nazionale e regionali.

Ma il significato, il valore di quella folla va ben oltre a fine del voto espresso tra l’altro, in base ad uno statuto bislacco (che andrebbe cambiato al più presto).

È stata una dimostrazione di civile partecipazione alla vita del Paese, in un momento di particolare gravità soprattutto per la tenuta del tessuto democratico. Un flop di questa importante iniziativa avrebbe assunto un significato disastroso, non solo per il Pd. Avrebbe lasciato campo libero alle scorribande dei peggiori governanti che l’Italia ha avuto dopo il fascismo, capitanati dall’uomo più ricco e prepotente della nazione, corrotto e corruttore, disposto per la scarsa dimestichezza che ha con la democrazia alle più malfamanti avventure politiche pure di rimanere in sella.

Per Berlusconi (come ha più volte detto pubblicamente) coloro che non la pensano come lui sono dei coglioni.

Ebbene, domenica 25 ottobre è stato eretto un muro di tre milioni di coglioni, che hanno detto anche per conto di tanti altri italiani che non votano Pd (pure questi coglioni) che i disegni eversivi del Cavaliere non passeranno.

Auguri a Bersani.

Sulle sue spalle gravano da oggi grosse responsabilità. Non è il tipo da montarsi la testa e da considerarsi l’uomo solo al comando. La sua lunga esperienza politica dovrebbe essere una garanzia, soprattutto nei confronti del pericolo dell’autosufficienza praticata dai predecessori, che molti guasti ha prodotto.

Unità del partito per una politica di grande respiro, non demagogica, in positivo, chiaramente di opposizione al berlusconismo, che abbia come primario punto di riferimento le esigenze dei cittadini, in particolar modo delle fasce più deboli e le loro aspirazioni, nel pieno rispetto della Carta Costituzionale, l’unico reale programma politico da attuare.

postato da: johnnysi alle ore ottobre 26, 2009 18:10 | Permalink | commenti (1) categoria:giornalismo, torino, bersani, berlinguer, novelli
domenica, 23 agosto 2009

73…
20/8/2009 (14:22) – LA TRAGEDIA
“I nostri 73 compagni morti in mare”(titolo tratto da LA STAMPA)

Settantatre, per alcuni è solo un numero, uno dei tanti numeri che ci vengono sparati dai media giornalmente nelle nostre case, ma per i protagonisti rappresenta una terribile tragedia ! Solo in cinque se né son salvati, mentre gli altri 73 sono annegati o morti di stenti per poter raggiungere un futuro migliore. 73, avvistati alla deriva che nessuno ha voluto aiutare, senza sapere niente di loro, erano solo dei clandestini che scappavano dalla fame e dalla guerra che tormenta i loro paesi. 73, tra donne, uomini e bambini che avevano una sola colpa, quella di essere nati nel posto sbagliato di questa terra colonizzata dai potenti e dalle false ideologie. 73, cittadini del mondo che chiedevano un futuro migliore e che non era certo una morte terribile, tra l’indifferenza di tutto il mondo cosidetto civile!!.

Qualcuno ormai al posto del cuore ha una pietra, qualcuno che si ferma solo di fronte al numero 73…, 73 clandestini, 73 maomao, 73 musi neri che non hanno diritto a stare nella Padania, la terra promessa dai vari spot pubblicitari ove tutto è permesso, tranne essere clandestino!!! 73…, 73… quanti di questi 73 continueranno a rappresentare un numero, solo un numero e non degli esseri umani a cui dare accoglienza, un sorso d’acqua, un pezzo di pane…, una parola di conforto… dov’è finita la parabola del buon samaritano…! Arriverà il giorno in cui si dovrà rendere conto di questo operato, verrà il giorno che qualcuno ti chiederà cosa hai fatto per lenire le sofferenze dei tuoi fratelli…

Come non cattolico, spero che quel giorno arrivi presto… come credente son sicuro che arriverà e non ci si potrà nascondere dietro ad un numero, 73….

postato da: johnnysi alle ore agosto 23, 2009 22:03 | Permalink | commenti (2) categoria:bambini, torino, liberta, attualità, profughi, shoa
domenica, 02 agosto 2009

In memoria delle vittime di una strage la quale non si sanno ancora i mandanti…

BOLOGNA, 02 AGOSTO 1980

 

Il due agosto del 1980, una lapide in memoria di:
Antonella Ceci, anni 19,Angela Marino, anni 23, Leo Luca Marino, anni 24, Domenica Marino, anni 26, Errica Frigerio In Diomede Fresa, anni 57, Vito Diomede Fresa, anni 62, Cesare Francesco Diomede Fresa, anni 14, Anna Maria Bosio In Mauri, anni 28, Carlo Mauri, anni 32, Luca Mauri, anni 6, Eckhardt Mader, anni 14, Margret Rohrs In Mader, anni 39, Kai Mader, anni 8, Sonia Burri, anni 7, Patrizia Messineo, anni 18, Silvana Serravalli In Barbera, anni 34, Manuela Gallon, anni 11, Natalia Agostini In Gallon, anni 40, Marina Antonella Trolese, anni 16 , Anna Maria Salvagnini In Trolese, anni 51, Roberto De Marchi, anni 21, Elisabetta Manea Ved. De Marchi, anni 60, Eleonora Geraci In Vaccaro, anni 46, Vittorio Vaccaro, anni 24, Velia Carli In Lauro, anni 50, Salvatore Lauro, anni 57, Paolo Zecchi, anni 23, Viviana Bugamelli In Zecchi, anni 23, Catherine Helen Mitchell, anni 22, John Andrew Kolpinski, anni 22, Angela Fresu, anni 3, Maria Fresu, anni 24, Loredana Molina In Sacrati, anni 44, Angelica Tarsi, anni 72, Katia Bertasi, anni 34, Mirella Fornasari, anni 36, Euridia Bergianti, anni 49, Nilla Natali, anni 25, Franca Dall’olio, anni 20, Rita Verde, anni 23, Flavia Casadei, anni 18, Giuseppe Patruno, anni 18, Rossella Marceddu, anni 19, Davide Caprioli, anni 20, Vito Ales, anni 20, Iwao Sekiguchi, anni 20, Brigitte Drouhard, anni 21, Roberto Procelli, anni 21, Mauro Alganon, anni 22, Maria Angela Marangon, anni 22, Verdiana Bivona, anni 22, Francesco Gomez Martinez, anni 23, Mauro Di Vittorio, anni 24, Sergio Secci, anni 24, Roberto Gaiola, anni 25, Angelo Priore, anni 26, Onofrio Zappala’, anni 27, Pio Carmine Remollino, anni 31, Gaetano Roda, anni 31, Antonino Di Paola, anni 32, Mirco Castellaro, anni 33, Nazzareno Basso, anni 33, Vincenzo Petteni, anni 34, Salvatore Seminara, anni 34, Carla Gozzi, anni 36, Umberto Lugli, anni 38, Fausto Venturi, anni 38, Argeo Bonora, anni 42 Francesco Betti, anni 44, Mario Sica, anni 44, Pier Francesco Laurenti, anni 44, Paolino Bianchi, anni 50, Vincenzina Sala In Zanetti, anni 50, Berta Ebner, anni 50, Vincenzo Lanconelli, anni 51, Lina Ferretti In Mannocci, anni 53, Romeo Ruozi, anni 54, Amorveno Marzagalli, anni 54, Antonio Francesco Lascala, anni 56, Rosina Barbaro In Montani, anni 58, Irene Breton In Boudouban, anni 61, Pietro Galassi, anni 66, Lidia Olla In Cardillo, anni 67, Maria Idria Avati, anni 80, Antonio Montanari, anni 86.

postato da: johnnysi alle ore agosto 02, 2009 19:32 | Permalink | commenti categoria:bologna, liberta, 02 agosto 1980, storia
mercoledì, 29 luglio 2009

Dove non c’è libertà di stampa… non c’è liberta. Gli Italiani devono stare solo un po attenti,un pò alla volta si accorgeranno di essere sempre meno liberi e quando se nè accorgeranno sarà troppo tardi!. La libertà non è star sopra un albero, non è  uno stato libero, non è nemmeno un volo di gabbiani, la libertà è partecipazione… (come aveva ragione G.G.!!)

Italia – Rapporto mondiale sulla libertà di stampa 2009

Articolo di , pubblicato venerdì 1 maggio 2009 in Francia.

[Reporters sans frontières]

44 su 173 nell’ultima classifica mondiale

  • Superficie : 301 340 km2
  • Popolazione: 59 500 000
  • Lingua: italiano
  • Capo del governo: Silvio Berlusconi

Tra un progetto di riforma liberticida e le minacce della mafia, la situazione della libertà di stampa in Italia preoccupa sempre più i vicini europei. L’influenza delle organizzazioni mafiose sul settore dei media si rinforza e obbliga una gran parte dei giornalisti alla prudenza. Il ritorno al potere di Silvio Berlusconi pone nuovamente la questione dell’accentramento dei media audiovisivi e del loro controllo da parte del potere esecutivo. Le riforme legislative intraprese riguardo alla pubblicazione di certi atti processuali costituiscono inoltre un’evoluzione incompatibile con gli standard democratici dell’Unione europea.

I giornalisti che indagano sulle attività mafiose e la criminalità organizzata, in particolare nel sud della penisola, lo fanno sempre a loro rischio e pericolo. Una decina di loro (tra cui Roberto Saviano, Lirio Abbate, Rosanna Capacchione, ecc.) vive ancora sotto scorta. Un fenomeno che tocca oggi anche il mondo dello sport, dove numerosi giornalisti calcistici sono vittime di minacce da parte di gruppi di tifosi violenti, che si esprimono sempre più spesso negli stadi con canti e striscioni.

I mezzi di ritorsione contro la stampa sono diversi: automobili o porte di casa incediate, lettere di minaccia, pressioni sulle famiglie, questi sono i “consigli” dati a coloro che si ostinano a denunciare il cattivo funzionamento della società italiana. Il potere dei gruppi mafiosi sui media è divenuto tale che hanno raggiunto nel 2009 la lista dei predatori della libertà di stampa.

Situazione atipica all’interno dell’Unione europea, il primo ministro Silvio Berlusconi detiene ancora il controllo, da una parte sulle tre reti televisive pubbliche RAI, e dall’altra, sul principale gruppo radiotelevisivo privato nazionale Mediaset. Una predominanza che amplifica le ingerenze politiche nell’editoria, e che favorisce l’auto-censura di una parte della professione.

La televisione, che rimane la principale fonte d’informazione per l’80% della popolazione, attira inoltre la maggior parte dei guadagni pubblicitari nazionali. La legge promulgata dal ministro Gasparri ha annullato ogni limite nell’istituzione delle quote di ripartizione delle entrate pubblicitarie, aprendo la porta a un “riafflusso” a volte massiccio dei budget verso le reti televisive nazionali, in particolare verso le reti appartenenti alla famiglia Berlusconi.

Restano altri problemi ricorrenti, quali l’accesso alla professione, che rimane molto regolamentato. In Italia, per diventare giornalisti, bisogna passare un concorso e iscriversi obbligatoriamente ad un ordine professionale. La diffamazione è ancora reato e l’accesso ai dati pubblici o privati resta, di fatto, non rispettato.

Il nuovo progetto di legge sulla pubblicazione degli atti giudiziari, ancora sotto esame, minaccia profondamente il giornalismo d’investigazione. La riforma del codice prevede in effetti il divieto di pubblicare numerosi atti giudiziari, in particolare le intercettazioni telefoniche ordinate dalla procura, fino alla fine delle inchieste in corso. Il divieto di pubblicazione riguarda inoltre il lavoro delle commissioni d’inchiesta.

Se tale progetto di legge dovesse essere adottato, come conseguenza i giornalisti si troverebbero nell’incapacità d’informare l’opinione pubblica su eventuali arresti, sequestri o perquisizioni ordinati dai magistrati. La pubblicazione di atti, di conversazioni o di comunicazioni – la cui distruzione è stata ordinata dalla procura – rimarrebbe vietata. In caso di violazione di questo segreto, il giornalista, o il mezzo incriminato, rischierebbe pene di detenzione, multe molto pesanti e l’interdizione all’esercizio della professione per tre mesi.

[Articolo originale “Italie – Rapport Mondial 2009” di RSF

postato da: johnnysi alle ore luglio 29, 2009 10:02 | Permalink | commenti (1) categoria:
venerdì, 17 luglio 2009

Ogni giorno immancabilmente la cronaca ci aggiorna come se fosse un bollettino di guerra degli incidenti causati dai vari pirati della strada, ogni giorno ci scandalizziamo inorriditi di fronte a fatti che destano un immenso scalpore ed ogni giorno assistiamo quasi esterrefatti dai discorsi delle varie personalità più o meno istituzionali che ci propinano tante belle parole in merito alle leggi che dovrebbero tutelare quelli che sono più esposti agli atti di pirateria stradale!!!

Ogni volta si parla di ommicidi colposi, di mancato soccorso, di gente al volante con tassi alcol-stupefacenti al di sopra di ogni limite consentito… eppure a cosa si limitano i provvedimenti di fronte a tali misfatti?!!? al semplice ritiro della patente!!! come se all’assassino armato di revolver, ritirandogli il porto d’armi non commettesse più ommicidi!!! cosa importa al pirata o all’assassino se gli ritiri la patente o il porto d’armi!!!

Le vittime colpose continueranno ad essere tali! per il semplice fatto che si son trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato, quindi non è colpa del pirata se la vittima si trovava proprio in quel momento sulla sua traiettoria!!!

Le leggi attuali incitano ad evadere le stesse… è drammaticamente ridicolo dopo che dei criminali armati di bolidi sempre più potenti resosi colpevoli di stragi di innocenti debbano essere solo imputati di ommicidio colposo!! in una società civile è una cosa vergognosa!! gli omicidi colposi sono tali finchè sono lontani dai tuoi sentimenti!! ma proviamo ad immedesimarci solo per un attimo dalla parte dei parenti, delle madri, dei figli o degli amici che si vedono strappare i loro cari solo perche un bastardo sapendo che doveva guidare ha abusato di sostanze alcoliche o stupefacenti!!!!. Anche loro sono vittime colpose tutti quelli che devono piangere la scomparsa di un loro caro… colpose di essere vittime!! quasi come se le vittime siano i veri colpevoli!!!! VERGOGNA….

18/07/2009 anche oggi ancora vittime innocenti di una pazzia latente….

postato da: johnnysi alle ore luglio 17, 2009 23:16 | Permalink | commenti categoria:attualità, pirati della strada
domenica, 12 luglio 2009

Premio libertà di stampa a Marco Travaglio

Giuseppe La Bua 01.05.09, 11:30 in Arte&Cultura | Letture: 564

 

Nei giorni scorsi l’associazione dei giornalisti tedeschi Djv ha consegnato a Berlino il Premio libertà di stampa a , il giornalista italiano a desiderato dedicare questo riconoscimento a Indro Montanelli.

Nella seconda parte dell’articolo i video della premiazione e un’intervista rilasciata da a RaiNews 24

 

Il presidente del Djv, Michael Konken, ha dichiarato che è stato premiato per il coraggio e l’impegno dimostrati nella difesa della libertà di stampa, inoltre è stata apprezzata dalla giuria la perseveranza di Travaglio nel criticare e nel cercare di fare chiarezza su determinati accadimenti tralasciati da altri giornalisti.

Nel suo intervento alla cerimonia di premiazione Travaglio ha denunciato come la libertà di stampa in esiste sulla carta, ma non molto sulla carta stampata e quasi per nulla sulla televisione“, probabilmente questa affermazione ha causato una sorta di repulsione nei suoi colleghi italiani, che hanno dimostrato uno scarso interesse per la notizia, riportata soltanto su alcune testate giornalistiche.

– Berlino – premio libertà di stampa 1/4

postato da: johnnysi alle ore luglio 12, 2009 00:16 | Permalink | commenti categoria:giornalismo, liberta, attualità
giovedì, 11 giugno 2009

ciao Enrico….

 

Dopo venticinque anni, si sente ancora la sua mancanza, specialmente oggi che ormai di grandi uomini non nè nascono più, lui viene ricordato con tristezza e amore dal popolo della sinistra…

…altri purtroppo verranno ricordati per gli scandali e la vergogna in cui stanno gettando tutta l’Italia…

A volte la storia è spietata….

postato da: johnnysi alle ore giugno 11, 2009 13:14 | Permalink | commenti (2) categoria:liberta, berlinguer, storia
sabato, 06 giugno 2009

Leggendo le varie delibere emanate nel sito del comune di Ceglie, apprendo con piacere la seguente delibera riguardante la contrarietà alle intenzioni del governo in merito alle centrali nucleari da parte del comune di Ceglie Messapica, cosa che spero vivamente vengo preso ad esempio da tutti i comuni d’Italia, tenedo conto che il popolo Italiano si è già espresso con un referendum in merito, divulgo la delibera con immenso piacere chiedendo a tutta la blogsfera di esprimersi in merito in quanto che il futuro di un’Italia denuclearizzata riguarda tutti noi e il futuro dei nostri figli…

Il Sindaco prof. Pietro Federico, così relaziona:

– Il governo ha deciso per un ritorno del nucleare nel nostro Paese, con un obiettivo dichiarato di produrre il 25% dell’energia elettrica dall’atomo. Per arrivare a questo obiettivo l’Italia dovrebbe localizzare e costruire sul territorio nazionale 8 reattori come quello attualmente in costruzione in Finlandia (il più grande al mondo).

– Il nucleare non ci farà recuperare i ritardi rispetto alle scadenze internazionali per la lotta ai cambiamenti climatici. Semmai l’Italia decidesse di costruire alcune centrali nucleari, passerebbero al netto di ritardi per le inevitabili contestazioni popolari – almeno 10-15 anni prima della loro entrata in funzione, e quindi non riuscirebbe a rispettare l’accordo vincolante europeo 20-20-20 (secondo cui entro il 2020 tutti i Paesi membri devono ridurre del 20% le emissioni di CO2 del 1990, aumentare al 20% il contributo delle rinnovabili al fabbisogno energetico, ridurre del 20% i consumi energetici), incorrendo in ulteriori sanzioni da aggiungere a quelle ormai inevitabili per il mancato rispetto del Protocollo di Kyoto.

– Se l’Italia decidesse di puntare sul nucleare, dirotterebbe sull’atomo anche le insufficienti risorse economiche destinate allo sviluppo delle rinnovabili e al miglioramento dell’efficienza energetica.

– Solo con una seria politica nazionale e locale, che escluda il nucleare, promuova l’innovazione e renda più efficiente e sostenibile il modo con cui produciamo l’elettricità e il calore, si muovono le persone e le merci, consumiamo energia negli edifici e produciamo beni, riusciremo a rispettare le scadenze internazionali per la lotta ai cambiamenti climatici, a partire da quella europea del 2020.

CONSIDERATO CHE:

– Grazie al referendum del 1987, l’Italia è stato il primo paese tra i più industrializzati ad uscire dal nucleare.

– Nonostante la ripresa o l’intenzione dichiarata di programmi nucleari in alcuni paesi, il nucleare è una fonte energetica in declino sullo scenario mondiale.

– La tecnologia su cui vuole puntare il governo italiano è quella di “terza generazione evoluta” che non ha risolto nessuno dei problemi noti da anni. Insomma l’Italia si sta candidando a promuovere una tecnologia già vecchia.

– Le convinzioni dell’utilità di ricorrere all’energia atomica per ridurre la bolletta energetica del Paese e la dipendenza dalle importazioni si scontrano però con i tanti problemi irrisolti della tecnologia nucleare oggi disponibile. Tra tutti i costi veri di un KWh da produzione elettronucleare, la sicurezza delle centrali, la gestione dei rifiuti radioattivi e lo smantellamento (

decommissioning) degli impianti, la loro protezione da eventuali attacchi terroristici, il rischio della proliferazione di armi nucleari e la necessità di importare dall’estero l’uranio, le cui riserve naturali sono sempre più scarse.

RILEVATO CHE:

– Sarebbe una scelta sbagliata sotto il profilo economico, onerosa e ad una redditività molto differita nel tempo; inoltre l’opzione del nucleare renderebbe marginali le energie rinnovabili, spostando l’attenzione e i finanziamenti dal tema centrale che dovrebbe essere quello del risparmio energetico, o meglio quello della efficienza energetica.

– Sulla sicurezza degli impianti ancora oggi, a 23 anni dal terribile incidente di Chernobyl, non esistono le garanzie necessarie per l’eliminazione del rischio di incidente nucleare e conseguente contaminazione radioattiva, come dimostra la lunga serie di incidenti avvenuti in Francia nell’estate del 2008.

– Rimangono anche tutti i problemi legati alla contaminazione “ordinaria” delle centrali nucleari in seguito al rilascio di piccole dosi di radioattività durante il normale funzionamento dell’impianto a cui sono esposti i lavoratori e la popolazione che vive nei pressi.

– Non esistono poi ad oggi soluzioni concrete al problema dello smaltimento dei rifiuti radioattivi derivanti dall’attività delle centrali o dal loro

– Gli impianti nucleari attivi – e lo stesso discorso vale per quelli in costruzione – se da una parte possono diventare obiettivi sensibili per i terroristi, dall’altra producono scorie dal cui trattamento viene estratto il plutonio, materia prima per la costruzione di armi a testata nucleare.

– I considerevoli consumi di acqua necessari al funzionamento dei reattori aggraverebbero la già delicata situazione italiana.

– Sarebbe una scelta sbagliata sul piano democratico, infatti dobbiamo ricordare che è stato il popolo italiano a bocciare l’opzione nucleare nel referendum 1987.

LA GIUNTA COMUNALE

Visto l’o.d.g. proposto dal Sindaco e ritenuto di condividerlo;

Visto il D.Lgs. n. 267/2000;

Visto lo Statuto Comunale;

Ad unanimità dei voti favorevoli espressi nelle forme di legge;

decomissioning. Le circa 250mila tonnellate di rifiuti altamente radioattivi prodotte fino ad oggi nel mondo sono tutte in attesa di essere conferite in siti di smaltimento definitivo, stoccati in depositi “temporanei” o lasciati negli stessi impianti dove sono stati generati.

DELIBERA

1)

a) Dichiarare la propria contrarietà al nucleare per le ragioni su esposte ed anche perché la Puglia e la Provincia di Brindisi in particolare si presentano come territorio off limits per qualunque ipotesi di centrale nucleare. Tale principio è nel PEAR che esclude il ricorso al nucleare.

b) Dichiarare, altresì, il territorio comunale denuclearizzato, contrario quindi alla produzione di energia nucleare.

c) Vietare su tutto il territorio comunale l’installazione di centrali che sfruttino l’energia atomica;

d) Garantire la massima trasparenza e partecipazione nel processo di individuazione di siti di stoccaggio per i rifiuti radioattivi, derivanti anche dal

Approvare il seguente O.d.G.: decommissioning delle centrali dimesse.

2)

• Prefetto della Provincia;

• Presidente Regione Puglia;

• Presidente Consiglio Regionale;

• Assessore Regionale all’Ambiente;

• Presidente della V Commissione Regionale;

• Presidente Provincia di Brindisi;

• ANCI Regionale;

• Sindaci della Provincia di Brindisi;

• Presidente del Consiglio Comunale;

• Capigruppo Consiliari.

Trasmettere il presente atto alle seguenti Istituzioni:

3)

Dichiarare la presente deliberazione, con successiva unanime votazione immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D.Lgs. n.267/2000.

Letto, approvato e sottoscritto.

IL SINDACO IL SEGRETARIO SUPPLENTE

F.to F.to Prof. PIETRO FEDERICO F.to Dr. ANTONIO MISSERE

N° 262 Registro Pubblicazioni.

Ceglie Messapica, lì 19/05/2009

IL MESSO COMUNALE

F.to Antonio Palmisano

Il sottoscritto Segretario Comunale, visti gli atti d’ufficio

ATTESTA

che la presente deliberazione, pubblicata nei termini sopra indicati:

Viene comunicata in elenco ai

CAPIGRUPPO CONSILIARI (art.125 del T.U.E.L. 18.08.2000, N.267)

E’ DIVENUTA ESECUTIVA IN DATA

________________________

􀀀

perché dichiarata IMMEDIATAMENTE ESEGUIBILE (art. 134 -comma 4°- T.U.E.L.18.08.2000, N. 267)

􀀀

perché decorsi 10 giorni dalla pubblicazione (ai sensi dell’art. 134 – comma 3° – T.U.E.L. 18.08.2000 n. 267)

DATA

_____________________ IL SEGRETARIO SUPPLENTE

Dr. ANTONIO MISSERE

È copia conforme all’originale per uso ____________________

Ceglie Messapica, lì 19/05/2009

IL SEGRETARIO SUPPLENTE

F.to Dr. ANTONIO MISSERE

La presente deliberazione viene affissa, in data odierna, all’Albo Pretorio ove rimarrà pubblicata per 15 giorni consecutivi (art.124 T.U.E.L. 18.08.2000, N.267).

 

PREMESSO CHE:

postato da: johnnysi alle ore giugno 06, 2009 20:01 | Permalink | commenti categoria:liberta, natura-ecologia-falco, ceglie messapica, denuclearizzazione
domenica, 31 maggio 2009

Trippet’

A tièn’ sobb, j tà sient’ strett’…

Ti string’, ti ravuggh’….

J piènz’… “da crè a dièt’ mi mètt”

Intant’ fin’a crè pozz’ mangià… fin’ a scuppià!!

Lu siènt’ pur’ cà tì stè strett’!

Lù sé pur’ cà ci cuntin’ a’ccussì

A trippett stè divent’ “Trippòn’!!!”

Traduzione:

Trippetta

La tieni addosso e te la senti stretta

Ti stringi e ti raccogli….

E pensi… “da domani a dieta mi metto”…

…intanto fino a domani posso mangiare… fino a scoppiare!!

Lo senti pure che ti sta stretta!

Lo sai pure che se continui cosi…

…la trippetta sta diventando “Trippona!!!”

la persona che mi ha ispirato queste righe,

la vedo ogni mattina, con la sua ciccetta e

l’immancabile pantalone a vita bassa,

abbinato ad una maglietta corta corta

che mette in mostra le sue abbondanze,

ma non lo fà con disinvoltura, anzi secondo me

si sente molto a disagio, perche la vedo che ogni tanto

si abbassa la maglietta o si tira sù i pantaloni…

…allora mi domando …

” se ti da fastidio, perche persisti…

con un abbigliamento così strimizito?”

postato da: johnnysi alle ore maggio 31, 2009 15:03 | Permalink | commenti (5) categoria:amicizia, liberta, attualità, culinaria
venerdì, 15 maggio 2009

Maggio…

il mese della Madonna

il mese degli altarini…

quanti ricordi dietro ad un’immagine sacra,

di quando da bambini si preparavano gli altarini

ogni scala con più di due gradini diventava un altarino

e ricordo ancora di quando si andava in giro per il paese 

armati di un’immagine sacra della Madonna dentro ad un piattino

chiedendo un’offerta in nome della Madonna

e alla domanda se l’offerta era per la Madonna o per me

si rispondeva “un po’ per lei ed un po’ per me”

Oggi certe usanze tra i bambini non si usano più…

oggi gli altarini nel centro storico di Ceglie non si vedono più

però il mese di maggio rimane il mese della Madonna…

il mese dei rosari nei quali mi addormentavo sempre

e ad ogni “ora pro nobis” mi svegliavo di soprassalto

guardandomi intorno per paura di essere deriso…

Maggio… il mese della Madonna.

Sancta Maria, mater Dei, ora pro nobis peccatoribus, nunc et in hora mortis nostrae. Amen”

postato da: johnnysi alle ore maggio 15, 2009 23:55 | Permalink | commenti (3) categoria:
giovedì, 23 aprile 2009

eh si… per adesso lo sto sognando…!!!

ma da domani per quindici giorni sarà una realtà…

per questo lascio un saluto a tutti gli amici della blogsfera

ci risentiamo al rientro….

buona permanenza a tutti…!

postato da: johnnysi alle ore aprile 23, 2009 19:43 | Permalink | commenti (3) categoria:
giovedì, 26 marzo 2009

 

I ragazzi volanti….

 

Da qualche tempo nel parco stura dal lato di corso Vercelli ce una novità volante…

…la novità è nelle acrobazie e nei voli dei ragazzi dello skateboard che sfidando le leggi della gravità si volteggiano nell’aria con delle acrobazie incredibili.

A volte mi fermo per ore ad osservarli cercando di fermare le più belle immagini con la mia piccola compatta, la cosa più bella, oltre alle acrobazie, è vedere il loro impegno nel cercare di vincere la forza di gravità con delle figure eleganti e spettacolari nello stesso tempo.

 

Parlando con alcuni  di loro mi rendo conto che la società giovanile è anche questa, quella più bella, rappresentata da ragazzi che si dedicano ad uno sport qualsiasi pur di evadere dagli stereotipi inculcati dalla società del consumismo, dove tutti devono avere per forza gli status simbol rappresentati come cose che non se né può fare a meno a tutti i costi….

Basta una tavola e quattro ruote per evadere e volare via con la fantasia…

…tante cose si potrebbero ancora dire… e tante cose si potrebbero ancora fare… di tutte le cose che si potranno fare, questa è un’altra faccia del parco stura, lo stesso parco che denigratoriamente i media hanno denominato Tossik-park…

 

postato da: johnnysi alle ore marzo 26, 2009 21:45 | Permalink | commenti (17) categoria:torino, liberta, skateboard
sabato, 07 marzo 2009

Dedicato alle donne…

Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe, i capelli diventano bianchi, i giorni si trasformano in anni….

Però ciò che è importante non cambiare: la tua forza e la tua convinzione non hanno età.

Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.

Dietro ogni linea d’arrivo c’è una linea di partenza.

Dietro ogni successo c’è un’altra delusione.

Fino a quando sei viva, sentiti viva. Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.

Non vivere di foto ingiallite…. Insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.

Non lasciare che si arrugginisca il ferro che è in te.

Fa in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.

Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.

Quando non potrai camminare, usa il bastone.

Però non trattenerti mai.

(madre Teresa di Calcutta)

Didicàt’ a lì fem’n

Tièn’ semp’ prisènt’ca a pell’ fasc’ lì rugh’, lì capidd’ divent’n biànc’, lì giurn’ si trasform’n a iàn’….

Pirò ciò cà iè ampurtant’ nà cambià: a forz’a tov’ ì lì cunvinziòn’ nà tèng’n iètà.

Ù spir’t tuv ièt a coll’ d’ì qualsiàs’ tel’ dì ragn’.

Grèt’ad ogn’ lin’ha d’arrìv’ stè sèmp’ nà lin’ha d’ì partènz’.

Grèt’ad’ogn succèss’ stè sèmp’nat’a dilusiòn’.

Fin’à quann’ sì vvìv’, siènt’t vìv’. Cì tì manc’ ciò cà fascìv’, tuèrn’ a farl’.

Nà vìv’ di fot’angiallìt’…. Anzìst’ pur’ cì tutt’ saspett’n cà’abbantuèn’.

Nà lassà cà sarrugginish’ ù fierr’ cà stè jìnd’a tè.

Fa ammod’  cà nvèc’ ddì cumpassiòn’, tì port’n’ ripiètt’.

Quànn’ a caus’ dì l’ann’ nan’à puti fusc’, cammìn’vilòsh’.

Quann’ nang’ puè camminà, iùs’ ù bastòn’.

Pirò nà tì firmà maj’!

(a mimòr’j d’h madr’ Tarès’h d’ Calcutta)

postato da: johnnysi alle ore marzo 07, 2009 18:18 | Permalink | commenti (6) categoria:poesia, festa della donna, ceglie messapica

parte quarta….

E’ da tanto tempo che pensavo di parlare di un cosi splendido animale, ogni volta che sento dire quella fatidica frase : in bocca al lupo….!!!   e la altrettanto fatidica risposta: Crepi….!!!!  non c’è cosa che mi da più fastidio e ogni volta che me la dicono quella frase o che la sento vorrei rispondere …. mmocc’ a sòr’t…!!! ma per educazione ed anche per il fatto che non conosco tutte le altrui sorelle mi astengo a rispondere…. un amante degli animali non direbbe mai quella frase, non sò cosa abbia fatto di male un animale cosi bello, un animale che per colpa degli animali bipedi è in via di estinzione, un animale che oltre agli istinti dettati dalla natura e della sopravvivenza non ha fatto mai del male a nessuno e non azzardo niente nell’affermare questo… , stessa cosa quando si scambiano gli scongiuri i pescatori che se la prendono con la balena…!!! povera balena, dopo che è stata massacrata dalle baleniere e che continua ad essere preda dei giapponesi (loro dicono a scopi scientifici…!!!) per la loro indole egoista fregandosene delle proteste che arrivano loro da parte di tutto il mondo ambientalista…!!

Non bastano le brutture che fanno ogni giorno contro il mondo animale… ci si deve mettere anche a mandare loro i continui crepi !!!! 

E lasciatemelo dire….. Viva il Lupo…!!! e Viva la Balena….!!!!!

postato da: johnnysi alle ore maggio 29, 2008 19:45 | Permalink | commenti (24) categoria:
mercoledì, 21 maggio 2008

Oscar Pistorius

Ha già vinto… si prima ancora di partecipare alle olimpiadi, Oscar Pistorius ha già vinto la  più grande gara della sua vita, una gara fatta di ricorsi e controricorsi per stabilire se lui diversamente abile può o meno partecipare alle olimpiadi insieme ad atleti normodotati, è una vittoria che si aggiudicano anche tutti gli altri atleti con handicap fisici, ma non solo, insieme a lui hanno vinto anche tutti gli handicappati del mondo ove esistono barriere architettoniche e mentali, le barriere architettoniche con i dovuti accorgimenti si possono eliminare mentre quelle mentali purtroppo sono quelle più difficili da cancellare, barriere inculcate dalla società dei normodotati perché il diverso è da escludere dalla vita quotidiana, penalizzando ulteriormente chi è stato meno fortunato nella vita…

Con l’ammissione di Oscar a potersi esprimere nelle gare olimpiche si è fatto un passo avanti, da giganti, si è arrivati finalmente a ragionare non con le gambe ma con il cuore e la mente, anche se Oscar dovesse avere scarsi risultati a livello di medaglie o di premi, lui lo ha già avuto il suo più grande riconoscimento…. Il non essere considerato un disabile solo per il fatto che si deve servire delle protesi al carbonio per poter partecipare…

Tanti auguri per la tua vittoria Oscar.

postato da: johnnysi alle ore maggio 21, 2008 21:43 | Permalink | commenti (17) categoria:
giovedì, 15 maggio 2008

Fidirìc’ Barbaross’

scì cacò jìnd’ nà foss’

nà tìnèv cart’a gross’

sì pulìzò cù disc’t’ gross’

traduzione
Federico Barbarossa
andò a defecare in una fossa
non teneva carta grossa
si pulì con il dito grosso
(ogni riferimento a fatti e luoghi realmente accaduti è puramente casuale)

postato da: johnnysi alle ore maggio 15, 2008 12:48 | Permalink | commenti (14) categoria:
sabato, 10 maggio 2008

La storia siamo noi….

E così la storia siamo noi, a volte si passa senza lasciare traccia, come la maggior parte di tutti, a volte si diventa protagonisti per caso, altre volte si lascia un’impronta così evidente che si fa fatica a non vedere ed altre volte si condizionano gli eventi in modo tale da mutarne gli esiti di un periodo, ma tutti, dico proprio tutti facciamo parte di questa cosa che tutti chiamano storia.

Oggi o meglio ieri 09/05/2008 nell’anniversario di due delitti che hanno segnato l’evolversi della vita italiana da trent’anni a questa parte, cambiando il suo seguito in modo da stravolgerne il scorso.

Non saprei se quello avvenuto dopo era effettivamente il percorso tracciato dal destino, se non ci fossero stati questi eventi la storia avrebbe avuto un’altro epilogo, a volte si preferisce adagiarsi al pensiero che ci sia una regia superiore che decide per noi nel corso della vita, a volte si vorrebbe credere che al di sopra di noi ce qualcun altro a decidere per noi, qualcuno di soprannaturale che con il suo fare e disfare agisca sul destino degli uomini.

Oggi a trent’anni della morte di Aldo Moro e di Peppino Impastato molte cose son cambiate e molte altre son rimaste immutate per colpa di quei due delitti che all’apparenza non hanno niente che li accomuni, ma solo all’apparenza solo la data dell’evento, Aldo Moro era un capitalista, un uomo di stato, un uomo politico, che con la politica che stava attuando avrebbe cambiato l’Italia in modo radicale, un uomo che con il suo fare dava fastidio a più di qualcuno e gli artefici di quel delitto son capitati a faggiulo, come se qualcuno li avesse evocati per farli apparire nella storia Italiana, molta gente ha tratto dei benefici dal loro agire come se fossero dei burattini comandati da chissà quale alta entità. Peppino Impastato era un ragazzo che voleva credere in un’Italia pulita, un’Italia viva,  fuori dalle logiche mafiose e dagli intrallazzi dettati dalla paura e dagli omicidi, anch’essi apparentemente dettati da eventi non legati tra loro, come se la mafia fosse solo l’artefice di eventi al di fuori di della vita sociale Italiana.

Aldo Moro, Peppino Impastato, due uomini che all’apparenza non hanno avuto niente in comune nella loro vita, due uomini all’opposto di ogni ideologia ma molto vicini nel loro destino, due uomini che hanno sognato un’ Italia diversa e migliore….In ricordo di due grandi uomini dei misteri della storia Italiana…!

 

 

postato da: johnnysi alle ore maggio 10, 2008 01:20 | Permalink | commenti (9) categoria:liberta, storia
mercoledì, 07 maggio 2008

E’ un periodo molto fortunato… beh almeno nel trovare i quadrifogli e a volte anche i quintifogli, e visto che nè trovo tanti perchè non condividerli con i miei amici? e poi mi son detto a cosa serve trovarli, raccoglierli per poi metterli in un libro in attesa che secchino per poi farne cosa!?!? son molto più belli fotografarli per poi regalarli ai miei amici blogghisti… qualcuno dice che non è vero che portano fortuna, ma che ci volete fare… io ci credo lo stesso, per questo motivo lo dedico a tutti gli amici che ho trovato da un paio di anni a questa parte nel web, contando di trovarne sempre di più…

postato da: johnnysi alle ore maggio 07, 2008 18:54 | Permalink | commenti (12) categoria:
domenica, 04 maggio 2008

Quale libertà…

Quale libertà di fronte alle storture del sistema Italia…, ci si illude di essere liberi perche all’apparenza ci fanno fare quelle azioni che danno il senso di libertà come ad un cane legato alla catena, libertà si purché sia sempre nei limiti della catena, ma è solo un’illusione… (qualcuno grida a squarciagola che siamo in democrazia… ma nemmeno lui ne è convinto… altrimenti non griderebbe!!!!) mentre ci accorgiamo che alcuni, detti limiti non né hanno e pensano che non né avranno mai!! essi vanno in giro liberamente deridendo i cani legati alla catena, pensano  “e né sono convinti più che mai!!” di non avere nessun obbligo verso la società (e sfido chiunque a dar loro torto visto lo stato di degrado delle istituzioni!!!!), per rendersi conto di questo basta fare una passeggiata per i parchi di Torino, “dico Torino come potrei dire qualsiasi altro luogo d’Italia” e ci si accorge di quanto siamo vulnerabili in confronto di chi non ha mai rispettato le regole e che non ha niente da perdere, regole dettate da un vivere civile tra cittadini rispettosi della legalità ,   a chi è giunto ospite indesiderato, (ma ben accolto il popolo italiano è sempre stato molto ospitale…), in forma clandestina, (ma pur tollerato, il popolo italiano ormai tollera tutto…), a discapito dei cittadini in regola, a discapito di chi ha sempre pagato le tasse ligi al dovere di cittadini rispettosi delle stesse regole.  Ieri passeggiando con il mio cane nel parco della Colletta ci accorgiamo che dove per noi cittadini in regola è assolutamente vietato ed è impensabile la  trasgressione, ci accorgiamo che è del tutto naturale per loro entrare con l’auto, accamparsi ed accendere fuochi in un’area pedonale dove si dovrebbe a malapena correre con la bici, o fare del jogging. Ci accorgiamo che quelli che fino a qualche anno fa si sognavano l’Italia come se fosse stato l’eldorado o la terra promessa,  quelli che hanno avuto il beneplacito da delle leggi molto permissive verso l’innata accoglienza del popolo, gli stessi che spadroneggiano come se gli fosse tutto dovuto…!!!  Questi nuovi vandali che varcavano le alpi alla conquista di una terra senza padroni come lo era ai tempi vandalici e come lo è purtroppo ancora oggi…!!!! La nuova calata barbarica non ha freno ne inibizioni tanto che l’immagine data ad ogni cambio governo è sempre quella d’impotenza ed ogni volta che si verifica un fatto grave si pensa subito a strumentalizzarne gli effetti verso la popolazione. Mai un governo che abbia portato avanti un discorso di continuità!!! Tanto che anche gli stessi cittadini regolari presi dal panico e dal senso di vulnerabilità pensano di correre ai ripari organizzando ronde armandosi per autodifendersi contro gli assalti vandalici.

Se  ci illudiamo che vengano presi da  scrupoli di coscienza  è solo una falsa illusione essi continueranno a calpestare con i piedi tutto e tutti e continueranno lì dove noi raccogliamo le  feci dei nostri cani, loro continueranno a defecare alla faccia di tutti i passanti, dove pensiamo che sia reato buttare per terra un pezzo di carta, loro si permettono di lasciare gli scarti dei loro picnic imbrattando tutto il verde intorno, lì dove per tutti i cittadini rispettosi delle regole e del vivere civile è proprio lì che finisce l’illusione della libertà nel vedere altri che calpestano la tua dignità, il tuo orgoglio di essere Italiano, lì proprio lì finisce la tua libertà. Alcuni si preoccupano degli sconvolgimenti che si stanno verificando nella società Italiana, dando la colpa agli altri della loro sconfitta, ma non hanno mai fatto un giro turistico nelle periferie delle nostre città, convinti nella loro tracotanza di capire la città a cui vorrebbero fare da primo cittadino, ma effettivamente lo fanno solo per il proprio ego, solo per il loro status di leader, ma i leader vanno scelti dalla massa e non dall’eredità per grazia ricevuta, leader si diventa e non si nasce…!

Ci hanno portato ai confini dell’Europa, quasi nel terzo mondo e ancora non si rendono conto del perché della loro sconfitta!!! I nuovi, coloro che pensano di aver vinto, coloro che si illudono di poter gestire l’incresciosa situazione  non sanno a cosa vanno veramente incontro e per la loro avidità di potere nella loro incoscienza  non si rendono conto effettivamente della situazione vicino al collasso in cui versa la società Italiana. Si spera sempre in qualcosa di nuovo da questa gente, questo lo hanno capito, ma non sanno cosa serve effettivamente per tranquillizzare una nazione. Molti e purtroppo tanti hanno perso ogni fiducia verso uno stato che non sa tutelare i propri cittadini.

postato da: johnnysi alle ore maggio 04, 2008 16:08 | Permalink | commenti (6) categoria:liberta, attualità
sabato, 19 aprile 2008

La natura si ribella….

 

L’uomo ce la mette tutta, ogni giorno spande nell’aria veleni e immondizia sulla terra senza alcun ritegno, tutto in nome del progresso, dell’industrializzazione e della civilizzazione, per anni hanno predicato gli aiuti al terzo mondo, per anni hanno cercato di portare la cosiddetta civiltà moderna verso quei popoli che non chiedevano altro di essere lasciati in pace, anche con la loro civiltà arretrata, ma era solo un modo per giustificare i loro sporchi interessi di colonizzatori, non gli è bastato schiavizzare questi popoli, non gli è bastato sottometterli in nome di un benessere promesso e mai mantenuto, con la scusa dell’evangelizzazione in nome di un Dio che non li ha mai autorizzati ad usare il suo nome invano e tantomeno per sottomettere altri popoli o provocare guerre…

L’uomo purtroppo non sa conservare il dono ricevuto, ma la natura si, la natura si ribella e sa fare a meno dell’uomo, domani quando l’uomo non ci sarà più perche ha reso invivibile il suo pianeta, la natura si riprenderà il maltolto, la natura sopravviverà all’uomo distruttore, la natura non ha premura, non segue i tempi dettati dall’uomo, si è ripresa dal cataclisma che ha estinto i dinosauri, è risorta dettando le sue leggi inconfondibili, leggi che purtroppo dall’uomo non vengono rispettate ma alle quali non si può fare a meno… e mentre il vento spazzerà la neve sulle montagne, mentre l’acqua si rigenererà da se stessa l’uomo avrà finito di arrecare danni alla casa avuta in prestito alla quale ha  dimenticato le regole e l’educazione dimenticando il rispetto per ciò che non è suo… quel giorno la terra rinascerà anche senza l’uomo, perché l’uomo non ha capito di non essere indispensabile alla natura. La natura è autosufficiente e non ha bisogno della mano dell’uomo.

Lo possiamo notare tutti i giorni, ad ogni filo d’erba che rompe il duro cemento, ad ogni goccia d’acqua che ricade sulla terra dopo essere stata sfruttata indiscriminatamente, l’asfalto abbandonato è subito riappropriato dalla natura con la vegetazione, le navi affondate vengono subito colonizzate dalla flora e dalla fauna marina , la natura è più forte della forza distruttiva dell’essere umano.

Viva la natura.

 

(immagine gentilmente inviata da Luci1957)

postato da: johnnysi alle ore aprile 19, 2008 14:22 | Permalink | commenti (15) categoria:natura-ecologia-falco
martedì, 01 aprile 2008

Passeggiando nei ricordi e sfogliando nel mio archivio fotografico, mi son imbattuto in alcune immagini che mi hanno riportato indietro nel tempo di quando da ragazzo andavo in giro in quei luoghi che hanno segnato profondamente la mia infanzia, luoghi che frequento con la memoria e l’immaginazione quasi quotidianamente, andando a scrutare angoli, vicoli e stradine, salite e discese impregnate di ricordi piacevoli e pittoreschi di facce amiche, di episodi comici ed anche alle volte drammatici… come di quando corravamo dietro a piètr’ sen’zà nas’ il quale anziché arrabbiarsi preferiva giocare con noi bambini, o di quando si correva dietro ad un cerchione di bicicletta facendo un fracasso da far tappare le orecchie a chi era nei paraggi….

Ricordi freschi e vivi come quelle foto che sto sfogliando con frenesia passando da una a l’altra e ripassandole per provare ogni volta nuove sensazioni, sensazioni che si rincorrono turbinosamente nella memoria alla ricerca di un tempo che fù …. che con l’aiuto degli amici rimangono sempre vivi nella memoria…

postato da: johnnysi alle ore aprile 01, 2008 10:45 | Permalink | commenti (19) categoria:
domenica, 23 marzo 2008

auguro a tutti, credenti e non credenti che la luce nascosta nei loro cuori illumini il cammino e che renda meno buio il viaggio verso la pace universale.

buona pasqua a tutti.

postato da: johnnysi alle ore marzo 23, 2008 01:15 | Permalink | commenti (5) categoria:
giovedì, 13 marzo 2008

ricevo or ora un appello da parte di Kappapera…. che giro volentieri a tutti gli amici della blogsfera… nella speranza che serva a qualcosa…

L’APPELLO VIENE COPIATO DA KAPPAPERA   http://kappapera.splinder.com/

Mi è appena giunto questo appello:
Cara Emma,ti inoltro questa mail di XXXXX.Daniela è molto sensibile al sociale e mi invia spesso mail di aiuto vario. Ho pensato che questa potresti inserirla nel tuo blog. Spero non ti dispiaccia.Un caro saluto, a lunedì, Elisabetta Inviato: martedì 11 marzo 2008 15.25
A: destinatari-ignoti:
Oggetto: servono medicinali e omogeneizzati per bambini denutriti


Cari tutti, vi inoltro questa mail scritta da un amico, uno dei City Angels di Roma (http://www.cityangelsroma.it/). Servono aiuti per alcuni bambini denutriti e malati, la Croce Rossa da sola non ce la fa. Sotto c’è una lista di cose che servirebbero, se potete aiutare in qualche modo scrivete a Morgan Palmas   morganpalmas@msn.com. E’ una persona fidatissima, garantisco io per lui.

Grazie a tutti! vi scrivo per dare voce subito ad una richiesta giunta da un gruppo
della Croce Rossa. Ci hanno raccontato che da qualche tempo fanno dei sopralluoghi sulle rive del Tevere e dell’Aniene. La situazione è grave, anche, in parte, dovuta all’insana politica degli sgomberi che, il buon senso aiuta, non risolvono alcun problema, ma lo spostano semplicemente in altri luoghi. Ci sono bambini denutriti, appartengono solo in parte alla comunità Rom, vi sono altresì famiglie rumene e bosniache. Qualcuno ha la tubercolosi. Una signora della Croce Rossa ha narrato di come vivano fra l’immondizia e i topi, a contatto diretto con il pericoloso insorgere di malattie gravissime.
Non hanno mai avuto problemi nel rapportarsi con loro, anzi. Forse vedendo che qualcuno si occupa in qualche modo delle loro situazioni dona parvenze di speranza e fiducia verso questo paese che li ospita a braccia aperte, ma che poi li abbandona nella dignità, nella salute e soprattutto nei diritti fondamentali.
Servono alcune cose, la Croce Rossa non è più in grado di sostenersi nell’aiuto a queste famiglie e in particolare ai minorenni.
Se qualcuno avesse la possibilità di contribuire concretamente, sarebbe di grande aiuto a tutte questi bambini abbandonati. Non servono soldi, fate riferimento alla seguente lista:
1- Antibiotici
2- Antinfiammatori
3- Emollienti
4- Sciroppi per la tosse
5- Omogeneizzati
6- Pannolini
Vi chiedo gentilmente di lanciare questo appello nei vostri blog, nei siti o nei forum, non importa se siete a Perugia, in Svizzera o a Siracusa, magari nei vostri contatti qualcuno può aiutare concretamente. Per qualsiasi informazione la mia mail è morganpalmas@msn.com
Grazie.

DELIRATO DA kappa_pera | 10:45 | DELIRA ANKE TU
postato da: johnnysi alle ore marzo 13, 2008 15:12 | Permalink | commenti (8) categoria:
lunedì, 10 marzo 2008

Quando la mattina mi attrezzavo per intraprendere la mia giornata lavorativa nelle officine F.S. di Torino tutti mi prendevano in giro nel come mi preparavo, certo che i più furbi avevano sempre qualcosa da dire, ogni occasione era buona per potersi fare delle stupide risate, ma io non me nè curavo, io pensavo alla mia incolumità, sapevo bene cosa mi comportava se non mettevo il grembiule di cuoio, il casco giallo, la visiera o i guanti da saldatore, sapevo bene cosa voleva dire farsi delle bruciature da cannello mentre tagliavo del materiale d’asportare…,  ma gli altri che si sentivano furbi mi prendevano in giro per il mio modo di lavorare dandomi del extraterrestre, si lo sapevo pure io che non ero elegante alla vista, ma sinceramente la cosa poco mi importava…, io dico che si dovrebbe fare tutti in quel modo… i primi tutori della nostra incolumità siamo noi stessi, non c’è nessun datore di lavoro che può salvaguardare la tua salute meglio di tè, non c’è nessuna legge che possa tutelarti meglio della tua attenzione… dopo gli ennesimi ed angosciosi fatti  drammatici di Molfetta in questi giorni , come anche i fatti della Tyssen o la disgrazia del porto di Genova e tutti gli altri ancora, mi è sembrato doveroso scrivere questo intervento…., devo ringraziare il mio professore di educazione civica Marangi di Martina Franca per le lezioni che ci propinava insistentemente sull’antinfortunistica, grazie a quelle lezioni in cui lui insisteva tanto sulla presa di coscienza nei movimenti dell’operatore sull’ambiente di lavoro che oggi posso scrivere questo post, tante volte mi son venute in mente quelle lezioni che allora ci sembravano noiose, tutte quelle volte che ho dovuto prendere delle decisioni di comportamento corretto… Per questo dico che si deve partire dalla base per poter edificare un operaio capace e responsabile verso l’antinfortunistica, non dico certo che infortuni non me nè siano mai capitati, però quando è successo ho fatto in modo che la mia esperienza sia di beneficio verso altri colleghi, la formazione antinfortunisca è un compito civile di tutta la società ma essenzialmente di quegli organi preposti alla formazione lavorativa….

Oggi son contento che mi chiamavano il marziano… oggi posso dire che le lezioni antinfortunistiche del professor Marangi mi son servite….

Oggi il guadagno indiscriminato, l’arricchirsi in fretta a tutti i costi ha fatto dimenticare a molti imprenditori quali siano le nozioni ed i doveri fondamentali per l’incolumità degli operatori, forse qualcuno preso dal timore delle multe domani si attrezzerà secondo la norma, qualcun’ altro magari farà la romanzina all’operaio che non la rispetta….!!! ma la lezione fondamentale non la potrà dare nessuno tranne te stesso…., per questo dico che la vita è una sola e  non vale la pena metterla a rischio per  quel pezzo di pane maledetto che ti stanno a dare come salario!!!!

in memoria di tutte le vittime del lavoro…..

postato da: johnnysi alle ore marzo 10, 2008 00:54 | Permalink | commenti (8) categoria:lavoro
mercoledì, 05 marzo 2008

Ogni giorno ci tocca assistere a delle atrocità assurde…!!!! ogni giorno si commettono atti al di sopra di ogni immaginazione contro i bambini…!!! e purtroppo le stelle stanno a guardare… dicendo ogni volta mai più….!!! mai più a che cosa!!! mai più a violenze contro i bambini?!!! mai più ai pedofili!!!? o mai più ai bambini !!!! è una vergogna !!!! stanno distruggendo l’infanzia !!!!  …..mentre…. le stelle stanno a guardare!!!!

Avevano pattuito 16mila euro per la vendita di una neonata partorita forse da una nomade rom ad una coppia che voleva adottare un figlio. Ma, al momento della consegna, vicino al campo nomadi di Secondigliano, sono stati arrestati dai carabinieri di Nocera Inferiore (Salerno). A finire in manette con l’ accusa di tratta di essere umani, falso ed alterazione di stato civile sono sette persone. Una donna era il capo della banda.Gli inquirenti ritengono che alla testa dell’organizzazione ci fosse Luigia Giordano, di 53 anni, che risiede nell’agro sarnese-nocerino. Gli altri arrestati nello’operazione “ladri di bambini” sono quattro romeni e due jugoslavi: Djani Jovanovic, 26 anni, nato in Jugoslavia; Susana Radosalevic, 22, anche lei jugoslava, e i cittadini romeni Rodica Mustafà, 27 anni; Santa Constantin, 30; Petrik Constantin, 41; Cristiano Constantin, 32, tutti residenti nel campo nomadi di Secondigliano. Tra le donne potrebbe esservi la madre della piccola Jessica.Gli arresti sono scattati nelle vicinanze del campo nomadi di Secondigliano, alla periferia nord di Napoli quando stava avvenendo la consegna di una neonata in cambio di ottomila euro, una parte della somma pattuita di 16mila euro.Ora la bambina che stava per essere venduta si trova ricoverata nel reparto di neonatologia dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. Il pm Amedeo Sessa ha disposto l’accertamento del Dna degli arrestati per identificare la madre. La piccola, chiamata Jessica dal personale dell’ospedale, ha 20 giorni, un colorito di pelle scuro e capelli nerissimi. Sicuramente – ha detto il procuratore Domenico Romano – non sarà restituita ai genitori che l’hanno venduta. I carabinieri proseguono tuttavia le indagini perché sospettano che non si sia trattato un caso isolato. Un’altra coppia pare fosse in attesa di ricevere da Luigia Giordano una neonata, che era stata presentata come gemella di Jessica.Tra le prove raccolte dagli inquirenti c’è anche una specie di “ricevuta”, cioè una scrittura privata firmata da Luigia Giordano a una coppia di coniugi del Beneventano nella quale si dà atto del versamento della cifra di 28mila euro per la consegna della piccola Jessica e di una sua presunta gemella – chiamata Giusi dagli investigatori – destinata ad una coppia di Pistoia. I mariti delle due coppie che si erano rivolte alla Giordano sono cognati.Gli investigatori della Procura di Nocera Inferiore presumono che questi neonati venduti dall’organizzazione siano figli di nomadi rom e slavi, ma non escludono che nella tratta siano coinvolti bambini scomparsi.

Fonte

Quando va bene, i bambini vengono adottati illegalmente… Quando va male, i bambini entrano nel mercato pedopornografico, già a pochi mesi…Dei bambini, “non si butta via niente”, E’ il nuovo business degli anni 2000…

articolo tratto da: http://www.troviamoibambini.it/

postato da: johnnysi alle ore marzo 05, 2008 20:38 | Permalink | commenti (6) categoria:
mercoledì, 27 febbraio 2008
Il mio cuore di genitore piange per il triste evolversi della storia di Francesco e Salvatore Pappalardi, speravo che stessero in qualche parte del mondo curati e amati, dove  quei genitori indegni non hanno saputo fare, che avessero avuto finalmente una famiglia e dei bambini come loro per poter giocare, mi domando quale padre, quale madre possono voler tanto male al sangue del loro sangue! alla carne della loro carne…!!!
Qualcuno nelle ultime ore si butta sulla tesi dell’incidente, io non voglio essere un colpevolista a tutti i costi ma chi ha seguito la cronistoria di tutta la vicenda può trarre le dovute conclusioni.
Un paese come Gravina che è all’oscuro di dove vanno a giocare i loro bambini, mi sembra una cosa assurda….! ed un palazzo grande come quello non è nascosto alla vista, lo si vede anche dalla luna…! come mai oltre agli inquirenti gli stessi abitanti di Gravina non nè hanno tenuto conto?! spero nella giustizia divina contro tali atrocità,  dove gli uomini hanno mostrato di non saper tutelare l’incolumità dei propri figli, che i colpevoli di ogni atto di violenza verso i bambini sia colpito senza pietà…. addio caro Francesco e Salvatore vi auguro che la mamma ed il papà dei cieli siano più clementi della mamma ed il papà terreno.
riprendo il comunicato fatto nel sito www.troviamoibambini.it

Due fratellini sfortunati, ritrovati in una cisterna, l’uno distante dall’altro circa 15 metri.

Francesco e Salvatore Pappalardi, sono stati ritrovati dopo quasi due anni, così per caso…

Il più piccolo era in posizione fetale con il pollice in bocca…

Come è possibile che non sia stato visionato un pozzo distante circa 400 metri da Piazza delle Fontane, dove erano stati visti l’ultima volta i due bambini ?

I bambini quante ore sono rimasti al buio, in quella cisterna ?

Non ci permettiamo di dire null’altro, solo che sono morti 2 bambini, che forse si potevano salvare.

IL COMITATO TROVIAMO I BAMBINI

postato da: johnnysi alle ore febbraio 27, 2008 11:32 | Permalink | commenti (12) categoria:attualità
venerdì, 15 febbraio 2008

Apprendo dal sito www.troviamoibambini.it la notizia qui sotto riportata è inutile dire di quanto sia grande il mio disgusto e non ci sono parole per tale nefandezze, i fatti si commentano da solo…!!!

BERLINO – Intimorita e diffidente volge lo sguardo verso di lui; imperturbabile è invece l’occhiata dell’uomo verso la fotocamera: la foto 2007 dell’Unicef mostra un fidanzamento in Afghanistan. Lo sposo ha 40 anni, la moglie appena 11. Il concorso fotografico internazionale porta l’attenzione sui problemi comuni in questa parte del mondo – e vuole scioccare.

MILIONI DI SPOSE BAMBINE – Quella della bambina afgana Ghulam che posa accanto al marito Faiz Mohammed col turbante e la barba folta è l’immagine premiata dall’Unicef come la foto dell’anno 2007. Il premio va alla fotografa americana Stephanie Sinclair. «Milioni di ragazzine vengono date in spose quando sono ancora bambine, a loro viene negata per sempre la possibilità di una vita autonoma», ha detto la madrina dell’organizzazione Onu per l’infanzia, Eva Luise Koehler, durante la cerimonia di assegnazione del premio oggi a Berlino. Questo triste momento di vita dell’infelice coppia afgana fa parte di una serie di foto di matrimoni con i bambini scattate nel corso degli ultimi due anni in Afghanistan, Nepal e in Etiopia. Durante la sua permanenza in Afghanistan la 34enne fotografa freelance si è accorta che un gran numero di bambine si erano unite in matrimonio con uomini notevolmente più anziani.

Fonte

postato da: johnnysi alle ore febbraio 15, 2008 18:23 | Permalink | commenti (10) categoria:attualità
lunedì, 04 febbraio 2008

 

Dopo i veleni sparsi è ora di godersi un pò di aria pulita, qui ci troviamo su pian della mussa in provincia di Torino, è un posto incantevole ancora incontaminato, il torrente che si vede si unisce alla Dora Riparia un fiume confluente del Pò, nel vedere certi posti a volte si rimane incantati per la bellezza, luoghi belli in tutte le stagioni…   e andando in giro per le valli si possono fare degli incontri sorprendenti e piacevoli…
 

postato da: johnnysi alle ore febbraio 04, 2008 20:20 | Permalink | commenti (18) categoria:animali, natura-ecologia-falco
domenica, 03 febbraio 2008

 

Orrrrrore ed incredulità di fronte alle notizie che arrivano da Ceglie sullo scandalo parentopoli!!!  adesso si arriva pure alla minacce…!!!! e chi è che non ha figli…!!! e proprio per sistemare i propri figli che si son buttati in uno scandalo cosi squallido quanto clientelare della forza della prima repubblica, nella quale tutti i figli di papà sistematicamente andavano ad occupare i posti ambiti nei vari uffici comunali e d’intorni, mentre gli altri figli…  figli della povera gente… erano costretti ad emigrare perche nel proprio paese vigeva la legge delle raccomandazioni!!!! , rimanevano nel paese i raccomandati ed i figli di puttana che non si ribassavano alle leggi del clientelismo e si inventavano qualcosa per sopravvivere, qualcuno imparava un mestiere per poi mettersi in proprio (ma se non avevi la tessera alla D.C. nè eri fuori!!) altri si associavano a delle organizzazioni Sacre e taglieggiavano i primi con le bombette che ti facevano saltare le saracinesche!!! mentre altri ancora si buttavano in una ricerca forsennata del buco quotidiano andando in giro per il paese come degli zombie nella speranza di un povero coglione che gli offriva la dose quotidiana….

Per noi che venivamo da una scuola volta a  sinistra era scontato che erano tutti democristiani i raccomandati!!! e quelle volte che il figlio di un compagno si era sistemato si pensava che aveva dei meriti e che aveva studiato… poteva anche succedere che ci sia qualcuno bravo…!!! e ne davamo merito magari con un pizzico d’invidia, ma nè eravamo contenti e fieri per il fatto che uno di noi, uno della plebe, uno della massa  e non raccomandato c’è l’avesse fatta!!!!

Ma alla luce dei fatti egregi compagni c’è da constatare che la pagnotta non ha colore!!!!  e vero quel detto…!! VAI COL ZOPPO ED IMPARI A ZOPPICARE….!!!!!  questo è il risultato di quegli strani incroci tra razze diverse ed è la dimostrazione pratica che non può funzionare!!!! provate a far incrociare un somaro con una pecora…. quale mostruosità nè potrebbe  nascere!!! ebbene si il potere logora chi non c’è l’ha… ma a chi c’è l’ha gli dà alla testa…..!!!! si son ubriacati di potere, nè han fatto un’overdose e adesso non si riesce più a mantenere nè la sinistra nè la destra….!!!!  hanno perso il senso della legalità e dell’onestà, si sono tutti mastellizzati e a forza di cacioricotta…. i disonesti non sono loro ma chi ha indagato ed ha scoperto lo scandalo PARENTOPOLI !!!! dovrebbero vergorgnarsi ad averli scoperti!!!

E intanto chi nè fà le spese è sempre e comunque il paese…. quando pensi che sei in cima alla salita pensando di vedere l’orizonte ti accorgi di una discesa ripida e sei senza freni!!!, allora pensi che era meglio stare in salita….!!!! si andava piano ed a fatica, ma si andava…. adesso penso al dopo Federico, che è in discesa ripida, senza freni, senza mani e con gli occhi bendati (visto che non prende posizione sulla vicenda, mi sà che l’hanno proprio bendato) … allora dove andra a sbattere, se ci sarà un dopo o addirittura un proseguimento dell’attuale legislatura…., adesso che le coalizioni non coagulano più!!! che ognuno pensa per sè e per la propria panza… adesso bisogna pensare a chi spennerà alla meglio i Cegliesi…!!!! e si sà che il popolo Cegliese è il termometro della popolazione italiana… basta mettergli nella testa tante belle parole…..( e di bravi oratori l’italia e specialmente Ceglie ne è piena….!!!!  ) che ti seguono da per tutto…..!!!!

AUGURI CEGLIE….!!!! MA MI SA CHE SOLO GLI AUGURI NON TI BASTANO PIU’….. SAREBBE MEGLIO CHE TI INCOMINCI A GRATTARE…..

p.s. cercasi compagni buonafede

postato da: johnnysi alle ore febbraio 03, 2008 18:28 | Permalink | commenti (10) categoria:
sabato, 26 gennaio 2008

 

I’ ttù, ca stè trimind’ dà d’assus’….!!!

tà rìd’ j tà divièrt’ vidènn’ a qua bash’…!

tù cà nà ti muèv’ manc’ cì tì spar’n sobb…

u sac’ c’è piènz…. dì nùj’ cà stàm’ a gìrà

  atturn’, atturn’ com’ tant’ furmic’l pacc’…

ch’jn’ d’affan’ j dì sudòr’ pì rrivà prim’…

addò pòj’ nà sì sàp’… bast’ c’arriv’ prim’

mentr’ tù ta rid’ da d’assus’…,  à quà…

à quà si ston’ accid’n… si ston’ a fà mal’

à quà… ma nang’ pènz’n cà nù sim’ di passagg’

mentr’ ttù cà stè add’assus stè semp addà…

…tà rìd’ j tà divièrt’ vidènn’ a qua bash’…!

tant’ tù stè già sobb’ a lun’

(traduzione) E tu che te ne stai a guardare da lassù…!!! / te la ridi e te la diverti guardando quaggiù… /  tu che non ti muovi nemmeno se ti sparano addosso / lo sò che pensi… di noi…. di noi che stiamo a girare / intorno, intorno come tante formiche impazzite… / pieni di affanni e sudore per arrivare prima… / dove poi non si sa… basta arrivare prima… / mentre tu te la ridi da lassù…, e quà… / …e quà… ma non pensano che siamo di passaggio / mentre tu che stai lassù stai sempre lì… / che… te la ridi e te la diverti guardando quaggiù…! / tanto tu stai già sulla luna

postato da: johnnysi alle ore gennaio 26, 2008 22:45 | Permalink | commenti (12) categoria:poesia, attualità, ceglie messapica
mercoledì, 23 gennaio 2008
Molti aspettano trepidamente l’evolversi dei fatti nella giornata politica che si sta consumando, il governo messo alle strette da dei politici che non ammettono la legittimità del lavoro della magistratura aspetta le mosse del parlamento. Giustamente Di Pietro dice che se non hai niente da nascondere vai incontro alla magistratura speranzoso e fiducioso che venga fatta chiarezza e non andandoci contro accusandoli di fare inchieste dettate dal credo politico, come hanno fatto prima con il De Magistris e poi con la Forleo e prima ancora con lo stesso Di Pietro da parte dei politici in malafede che hanno cercato di delegittimarne il valore della magistratura ed il suo operato, il comune cittadino che si trova in una situazione simile aspetta suo malgrado, (non avendo la potenza economica e mediatica di questi signori), l’esito delle indagini per dimostrare la propria innocenza. Il politico in genere si avvale del suo potere per denigrare il potere magistratura, in questi ultimi decenni nè abbiamo avuto esempio a partire dagli assi nella manica di Craxi prima che fuggisse ad Hammamed per il proseguire ai giudici comunisti e mangiabambini di Berlusconi ed in ultimo alle ispezioni Mastelliane per scomunicare l’operato dei vari giudici che si occupavano dei suoi intrallazzi. Tutto questo non fa altro che portare sconforto nella gente comune, sconforto dettato anche da oltre sei/sette anni di malgoverno senza calcolare quelli prima ancora, oggi ci si trova tra l’incudine ed il martello nel andare a votare con una legge merdata da come l’aveva definita lo stesso firmatario Calderoli ed il non andare rifiutandosi di stare al gioco di finta democrazia della repubblica delle banane alla quale siamo stati addomesticati.
Oggi se il governo di centrosinistra ha governato è anche grazie a quei voti di chi si tira indietro non per il bene dell’Italia ma solo per i suoi se non loschi per lo meno strani interessi, d’altronde se Mastella è nel centrosinistra è solo perchè nel centrodestra non gli avevano offerto abbastanza, per un affamato come lui che è sempre alla ricerca di una sedia per sedersi fin dagli anni della vecchia DC quando era più o meno nessuno, è uno sbaglio sia dargli una sedia che non dargliela, son sicuro che se ci fosse stato Berlusconi al governo, si troverebbe nella medesima situazione. Mastella è in linea con il suo credo di navigato politico ed in effetti egli fa politica, all’Italiana, si ma fa pur sempre politica, politica di compromessi, di voti di scambio legati al malaffare fin dai tempi Andreottiani, la situazione attuale è di stallo in attesa di un miglior offerente, ed, i vari vespa non fanno altro che il suo gioco dandogli quella visibilità mediatica a spese di chi paga il canone, egli si fa vanto che non tutti i suoi famigliari sono intrallazzati con la politica ed è vero!, ma non sarà per il fatto che alcuni suoi parenti nè siano nauseati ?!!
Il fatto del giorno è che per colpa di Prodi che non ha imparato niente da Berlusconi in materia di coalizione ed amalgazione tra le varie anime che compongono il governo, se ci troviamo alla vigilia di un’ennesima crisi parlamentare…! non è da tutti il saper tenere insieme fascisti e leghisti governando per cinque anni!!! E non vengano a recriminare le colpe del Mastella, sapevano bene con chi si alleavano prima delle elezioni!
Questa è la cronaca di un giorno qualunque della repubblica delle banane….
postato da: johnnysi alle ore gennaio 23, 2008 18:41 | Permalink | commenti (4) categoria:
lunedì, 21 gennaio 2008
 

 

 

Giu le mani dalle intercettazioni telefoniche….!!!!!!

il comune cittadino che non ha niente da nascondere, non ha niente da temere dalle famose intercettazioni telefoniche… quelli che fanno tanto casino purchè venghino regolarizzate son solo i pescecani della politica che si vedono implicati in affari e malaffari… pescecani che hanno perso il senso della sazietà e che continuano a mangiare senza rendersi conto della loro ingordigia rischiando di scoppiare…!!!

ebbene si… se per tutelare gli interessi del popolo Italiano servono anche le intercettazioni telefoniche, allora dico che ben vengano… e se non vogliono essere intercettati non hanno che da farsi furbi, quei fresconi che si credono onnipotenti solo perche stanno collegati ad un telefono….!!!

postato da: johnnysi alle ore gennaio 21, 2008 19:54 | Permalink | commenti (5) categoria:
giovedì, 10 gennaio 2008
Che dire….??!!! bastano le immagini che si trovano in rete…!!! una volta c’era un detto al paese che recitava “Vedi Napoli e poi muori”  non è stato mai così attuale!!!

in passato nell’immediato dopo guerra vi erano gli scugnizzi  che con la loro furbizia e la grande fantasia nell’arte della sopravvivenza, cercavano di venderti  l’aria  e Napul’  in  scatola!!!  adesso  ci vogliono appioppare  la munnezza… in eco balle…!!!

la vogliono appioppare a tutta l’Italia! con la scusa della solidarietà! è come dire alla camorra, che in tutti questi anni ha gestito per conto proprio l’affare munnezza,  andate avanti così, tanto ci stanno i fessi chiamati Italiani solidali che se nè fanno carico…!!!!

eh… si cari miei questa è proprio aria di Napoli…!! tenetevela da conto che magari dopo un ragionevole periodo di invecchiamento può darsi anche che prende valore e chissa forse te la proporranno in scatoletta come un souvenir….!!!!

A MUNNEZZ’ E NAPULE!!!!   ACCATTATEVILL’ A MUNNEZZ’ E NAPULE!!!! ROBA DI PRIMA QUALITA!!!!!

pensate al futuro!!!  è sempre un buon investimento….

postato da: johnnysi alle ore gennaio 10, 2008 18:54 | Permalink | commenti (12) categoria:

parte terza….

LA MEDIA….

Non vi preoccupate, state tranquilli, non è il caso di correre ai ripari…. siamo nella MEDIA!!!!

Si effettivamente è molto tranquillizzante quando ti dicono che stai morendo di un attacco di meningite fulminante che sei nella MEDIA, perciò puoi morire tranquillo….! tanto sei nella MEDIA di che ti lamenti..!

Sono un pò disarmanti i commenti fatti dal ministro della “salute” (quale salute… la sua?) non c’è niente di allarmante perche siamo nella MEDIA…!!

stessa cosa vale quando fanno le statistiche degli incidenti sulle strade!!! o sul lavoro!!! vanno avanti con le loro formule matematiche e trasformano tutto in percentuali numeriche… vai a spiegarlo al morto di meningite che non si deve preoccupare perche sei nella MEDIA…. e vallo a spiegare a quella famiglia distrutta da un alcolizzato che le percentuali degli incidenti mortali sulle strade sono in netto calo di percentuale!!!! perciò stanno nella MEDIA, oppure come glielo fai capire a quel bambino che non vede arrivare più il suo papà dal lavoro perche è stato vittima di una morte bianca e che suo papà è stato inserito in una percentuale di casualità… chiamata MEDIA!!!! (mazza che c…!!!)

La storia di voler numerare con delle percentuali inserendo nelle MEDIA europea o mondiale i fatti drammatici ed altri è una cosa assurda, che solo le macchine robotiche di un fantomatico film di fantascienza possono realizzare…!!! ma purtroppo non è fantascienza, è solo incapacità di entrare nella vita quotidiana della gente e loro come forza dirigente non sanno trovare altre parole al di fuori della MEDIA…

Prima o poi entreranno anche loro nella MEDIA…. e la MEDIA più adatta al loro governo è quella del governo di sinistra che stà più a destra degli ultimi cinquant’anni!!! ma tanto è solo una MEDIA di che ci preoccupiamo….!!!!

postato da: johnnysi alle ore dicembre 29, 2007 22:26 | Permalink | commenti (25)
categoria:attualità

giovedì, 20 dicembre 2007

così inizia l’avventura…

Correva l’anno 1974, quando con un pò per incoscienza ed un pò per spirito di avventura si partiva alla conquista di Milano, io ed il mio amico Antonio completamente all’oscuro della grande città ci affaciavamo in cerca di lavoro, che con la nostra faccia tosta avemmo la fortuna di trovare nello stesso giorno in cui arrivammo a Milano, quando il direttore di sala Dott. Mosca del ristorante Giannino mi vide entrare chiedendogli del lavoro non credeva ai suoi occhi, la prima cosa che mi chiese fù :” ma quanti anni ha?!” e ancora più incredulo mi chiese “cosa sà fare?”… ma fù la risposta che gli diedi che lo spiazzo ancora di più…!!! e mi disse che non avevano bisogno di uno che non sapeva far niente…!!! ancora non c’era quella qualifica nell’organico del ristorante!!! ma io non mi scoraggiai e con la faccia da incosciente gli dissi che avrei fatto di tutto… “anche l’uomo fatica?!” (mi chiese) ed io risposi affermativamente (sapevo già che se non trovavo lavoro subito, mi toccava tornare a Ceglie…! e la cosa al solo pensiero di essere derisi dagli amici che erano rimasti lì mi spaventava ancor di più di quando partii)… il Dott. Mosca mi disse che cercavano anche dei camerieri… non me lo feci ripetere due volte!!! ” c’è un mio amico che aspetta fuori che sà fare il cameriere gli dissi subito…!!!” . E fù così che iniziammo a lavorare per il grande ristorante “Giannino”…. a quei tempi il semplice dire di lavorare al Giannino che si aprivano tutte le porte!!! ci bastò dirlo alla padrona di casa, che senza esitare ci affittò subito una stanza… e così via per qualsiasi altra necessità….

In quei tempi mi demoralizzava solo una cosa, era l’ignoranza dei colleghi di lavoro, non sò se lo facevano apposta o se era veramente ignoranza, quando mi chiedevano di dove ero subito gli dicevo che venivo da Ceglie Messapico (allora avevamo la “O” finale) e quando vedevo che non sapevano dov’era, subito correggevo con Brindisi, la cosa desolante era che non sapevano nemmeno dov’era Brindisi, solo quando accennavo alla fuga di Vittorio Emanuele che gli si aprivano le vedute geografiche… mah… non sò se era solo per prendermi in giro o altro, la cosa era un pò sconsolante ma non mi arrendevo!!! oh mica è cosa da niente!!! noi discendiamo dal glorioso popolo messapico!!!!! già i Messapi… e chi sono…!! mi chiedevano… TONF….!! era lì che cadevo in depressione!!!!

Quanti bei ricordi… fù in quel periodo che aggregandomi ad un gruppo di ragazzi che facevano teatro ebbi la fortuna di conoscere il grande Dario Fò e fù in quegli incontri alla cascina Liberty che iniziai ad apprezzare il teatro inteso come opera d’arte… erano gli inizi degli anni di piombo… dove si sentiva ancora il rimbombo della strage di piazza Fontana… e si respirava già quello che sarebbe accaduto in seguito… una strage rimasta ancora inpunita….!!! ormai in Italia l’impunito è una prassi… furono forse anni difficili per quanto mi riguarda, ma anche anni indimenticabili, per le esperienze fatte lontano da casa…. anni in cui l’azzardo a vivere fuori tanto lontano non lo percepivo come tale, pensando a quegli anni e confrontando la vita che fanno oggi i nostri ragazzi mi vien da ridere, un riso che lascia un amaro in bocca come dopo aver preso un caffè senza zucchero… già penso a quei cosidetti bamboccioni che non sanno fare un passo al di fuori del loro guscio casalingo… forse si è passati da un eccesso ad un altro….

Con questo post approfitto per fare gli auguri di buon Natale ed un felice Anno Nuovo a tutti… augurando un anno migliore sotto tutti gli aspetti…

postato da: johnnysi alle ore dicembre 20, 2007 19:17 | Permalink | commenti (27)
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domenica, 16 dicembre 2007

Letterina….

Caro Gesù bambino….

ti scrivo questa letterina a nome di tutti i bambini maltrattati e torturati del mondo… sfruttati e derubati della loro infanzia, uccisi nel sonno tra le braccia della mamma, partoriti e buttati in un cassonetto della spazzatura, sfruttati per i piaceri dell’essere più crudele del mondo (il pedofilo)… ti scrivo questa letterina perchè tu possa far si che tutto questo non accada più…

Caro Gesù bambino….ti scrivo anche per quei genitori mai cresciuti che non accettano il dono dell’essere padre o madre… abbi pietà di loro e fà sì che possano crescere insieme ai loro bambini…

per quei bambini addestrati alla guerra… per quei bambini rapiti alla loro mamma e mai più ritrovati… fà sì che la tua mamma abbi cura anche di loro e li raccolga nelle sue braccia…

Caro Gesù bambino fà che questa mia letterina la legga chi stà per far del male a dei bambini e si ravveda pentendosi per i cattivi pensieri e che ogni male si tramuti in bene…

Caro Gesù bambino aiutaci a ritrovare tutti i bambini scomparsi e fà che tornino presto dalla loro mamma.. fa che la gente sia buona tutto l’hanno e non solo a natale….

firmato da tutti quei bambini che non sono mai stati amati.

#1 17 Dicembre 2007 – 14:34

Ed io aggiungerei:

Caro Gesù Bambino, aiuta i genitori nella loro maturità a tornare un pò bambini nel cuore…..per cercare di capire meglio la semplicità, l’ingenuità e la bontà d’animo dei piccoli.

cazzangul

#2 18 Dicembre 2007 – 20:11

Caro Gesù bambino aiutaci a essere migliori, insegnaci ad amare il prossimo tuo come te stesso.

Un abbraccio Lucia

lucy1957

#3 20 Dicembre 2007 – 07:46

ho pianto quando ho letto questa letterina, più profonda di una comune preghiera…

caro Gesù Bambino, aiuta cisacuno di noi a ravvivare quella fiammella che è stata posta nel nostro cuoricino nel giorno del Santo Battesimo….fà che possiamo mantenerla viva e poi, caro Gesù Bambino….aiutaci ad essere tutti un po’ bimbi…un po’ veri un po’ umani!

Grazie…..

Benedettaj

17 Dicembre 2007 – 14:34

postato da: johnnysi alle ore dicembre 16, 2007 19:35 | Permalink | commenti (5)
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lunedì, 10 dicembre 2007

Torino piange…

Torino piange, piange quei ragazzi che per guadagnarsi un pezzo di pane maledetto facevano turni forzati con straordinari oltre la resistenza fisica e mentale , sempre con la paura di restare senza un impiego.

Torino piange, insieme a quei genitori, a quelle mogli e quei figli che non vedranno più tornare i loro cari.L’Italia piange per tutti quei morti di una guerra quotidiana per la sopravvivenza in una società che non è in grado di tutelare i lavoratori da quei pescecani che altro non vedono che il dio denaro fregandosene dell’incolumità dei lavoratori.

Ogni volta che succedono fatti analoghi, ormai quotidianamente come un bollettino di guerra, si grida allo scandalo invocando sempre nuove leggi come se fossero un toccasana contro ogni infortunio, proclamano scioperi, condannano gli incresciosi fatti, indossano la maschera a lutto, fanno anche un minuto di silenzio prima di godersi uno spettacolo alla scala applaudendo come forsennati dimenticando il dramma reale, per un dramma finto. Non immaginano minimamente quali situazioni drammatiche ci sono dietro ad altrettanto drammatiche vite fatte di stenti di gente che non hanno chiesto altro che sopravvivere per arrivare alla fine del mese… loro dietro a quelle belle facce messe a lutto per l’occasione in bella mostra, loro erano tutti presi da quel maledetto minuto… si maledetto perche è bastato un minuto a far sì che accadesse la tragedia… un minuto che ha fatto cambiare tutto nella loro vita…!!!

Basterebbe applicare la legge 626 pienamente in ogni sua parte, altro che leggi nuove! solo che la 626 la applicano veso i piccoli che non hanno modo di sfuggire ai vari controlli, controlli sepre più rari verso le grandi aziende e sempre più soventi verso i piccoli artigiani. Basterebbe che il sindacato facesse la parte per cui è chiamato a fare e non altro che non ha niente a che vedere con la vita degli operai e che la smettessero di fare politica cercando di imboscarsi in qualche ufficio al calduccio alla faccia di chi dà loro la delega.

Torino piange… Milano piange… Taranto piange l’Italia piange…. quante vittime del lavoro ci vorranno ancora…. quante lacrime di mamme, di mogli, di figli…. quanto sangue si dovrà ancora versare per non vedere più questi bollettini di guerra!!!!

postato da: johnnysi alle ore dicembre 10, 2007 20:34 | Permalink | commenti (9)
categoria:lavoro, attualità

mercoledì, 05 dicembre 2007

…Mi aspettavo davvero una maggiore partecipazione della popolazione cegliese, sebbene l’ordine del giorno non prevedesse la parolina magica che tanto desta l’attenzione di molti….

(vedi : http://www.piazzaplebiscito.splinder.com/)

Riprendo queste righe dal reportage di Alyssa 77 sul consiglio comunale tenutosi il gg 3/12/2007… comprendo il rammarico velato della corrispondente in incognito e per l’ennesima volta devo ammettere che purtroppo il popolo Cegliese preferisce starsene al calduccio con le pantofole davanti alla televisione… ma non è purtroppo una novità… la partecipazione è dei soliti noti e sempre più pochi… ovviamente il paese è solo di quei pochi che si sacrificano attivamente per rendere più vivibile lo svolgersi della vita comune… Fin dagli anni settanta, quando risiedevo a Ceglie, c’era questo problema, ma la cosa sconcertante è che tutti si sentivano (e si sentono tutt’ora) in diritto di criticare l’operato di chi partecipava…! Oggi succedeno le medesime cose, solo che dall’altra parte ci sono quelli che allora erano all’opposizione, allora ci si domanda….perchè anche oggi non c’è partecipazione? forse perche siamo tranquilli del fatto che chi ci rappresenta è dalla nostra parte? beh se è così perche c’è tanto malcontento nelle critiche indirizzate all’amministrazione…?!? o forse perche non essendo all’opposizione non abbiamo modo di contestare l’operato di chi abbiamo delegato a rappresentarci…! la realtà è che non essendoci partecipazione…. non vi è nemmeno LIBERTA’…. e come diceva il compianto signor “G”

clicca per ascoltarla

L’audio e’ stato cancellato dallo spazio su Splinder

dedico a tutti Cegliesi e non la canzone che ho riportato in questo post….
postato da: johnnysi alle ore dicembre 05, 2007 15:16 | Permalink | commenti (6)
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lunedì, 03 dicembre 2007

tramuntan….

l’arìa fredd j pungent dì quann’ tir’ a tramuntan…

tì tras’ jnd’ all’os j ttì fasc’ andrizzulìj

tant’ cà tì ven’ a vogl’ dì nù ripar’ all’ a pantagn’

ì mentr’ lì pinzièr’ corr’n annanz tì ven’ a papagn’

t’arravugg’ jnd o cappott’, ti strìng’ jnd a tè stess’…

ma u vient nà si ferm’… jè vient’ dì tramuntan’

traduzione

l’aria fredda e pungente di quando tira la tramontana

ti entra nelle ossa e ti fà rabbrividire

tanto che ti viene la voglia di un riparo

e mentre i pensieri corrono avanti ti assopisci

ti raccogli dentro il cappotto, ti stringi dentro a te stesso…

ma il vento non si ferma… è il vento di tramontana

postato da: johnnysi alle ore dicembre 03, 2007 19:26 | Permalink | commenti
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venerdì, 23 novembre 2007

amarcord

L’audio e’ stato cancellato dallo spazio su Splinder

Non sò se vi è mai capitato di recarvi nei vari autoraduni che si svolgono un pò dappertutto, nascono come funghi, a volte non si riesce a stare dietro ai vari annunci ed inviti delle varie associazioni. Che ci sia tanta voglia di fare un tuffo nel passato non è una novità, la cosa più sbalorditiva è che ovunque ti trovi vi troverai l’esperto tuttologo che capisce tutto e sà tutto, quando poi gli si raccontano le tue avventure, le scorribande fatte con una vecchia Nuova 500 o la Seicento Multipla del papà di un nostro amico, rimangono lì, un pò ammirati ed un pò allibiti, la cosa certa è che con le nuove vetture munite di tutti i confort con impianti stereo da far invidia ad una sala di registrazione, non è emozionante come allora… e così quando gli racconto di quella volta che rimanemmo senza benzina in piena campagna nei d’intorni di Ceglie e che dopo un paio di chilometri fatti a piedi nei vari tratturi, ci venne in aiuto un contadino regalandoci un paio di litri di benzina agricola di color rosso sangue che sembrava vino a parte il particolare puzzo di benzine che emanava, fù talmente gradita dalla nostra Cinquecento che sembrava una Ferrari!!! o magari di quella volta che si andava al mare caricando l’auto all’inverosimile (ancora oggi non riesco a capire come facevamo a stare in tanti in una 500!!!) ed ad un posto di blocco si scese tutti per poi risalire dopo cinquecento metri ridendo per lo scampato pericolo di multa….

Di certo è che una volta ci si divertiva con poco o meglio con niente, adesso che le nuove generazioni si possono permettere tutte le comodità e tutti i vizi non si rendono conto di cosa erano quei tempi… adesso che hanno tutto purtroppo per loro non si divertono come ci si divertiva noi, allora quando si usciva la sera per andare in pizzeria o a ballare ci si doveva andare tutti della comitiva anche a costo di fare colletta magari perche c’era qualcuno a secco di contanti o di benzina… (non si lasciava nessuno a terra…) oggi i nostri bravi ragazzi purtroppo non sanno cosa vuol dire solidarietà… perchè la maggiorparte viaggiano con le carte di credito o bankomat in tasca… e poi essi pensano che si stanno a divertire…(?) Eh è proprio Amarcord questo mio intervento… però mi dite come mai, quando ci mettiamo a raccontare le nostre storie (e nè abbiamo noi da raccontare) si ammutoliscono in un ascolto interessato da chissà quali cose abbiamo da dire… vorrei sapere cosa avranno da raccontare fra trentanni loro… mah forse avranno un’altro attacco di nostalgia e si metteranno a scrivere su un blog come stò facendo io in questo momento… chissa…(?)

postato da: johnnysi alle ore novembre 23, 2007 10:51 | Permalink | commenti (17)
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martedì, 13 novembre 2007

non parliamo di calcio….!!

Già non parliamo di calcio, ormai non c’è più nessuna attinenza con lo sport…!!! quando ci si presenta allo stadio armati fino ai denti per vedere un’incontro (o meglio scontro) di calcio, quando si adottano slogan lontani anni luce dagli slogan sportivi, quando ci si traveste da tifosi per sfogare la propria rabbia repressa e quando si presentano dietro delle sigle di estrema destra o sinistra, ditemi voi dove è andato a finire lo sport, se di sport ancora si tratta, il clima rovente che ogni anno si sviluppa anche per merito di chi dovrebbe dare il buon esempio, mi fà tornare indietro agli anni settanta quando diverse fazioni si scontravano per un’ideologia politica!!! ma allora vi era un’ideologia!!! oggi ci si scontra solo per il piacere di far casino, solo per la voglia di menar le mani!!!! ormai sono decenni che mi rifiuto di credere al calcio come uno sport e mi fa ribrezzo il solo pensiero di andare allo stadio…

BOICOTTIAMOLI!!! tutti gli amanti dello sport come tale dovrebbero BOICOTTARLI i padroni del calcio!!! QUELLI CHE SI FANNO RICCHI ALLE TUE SPALLE!!!

BOICOTTIAMOLI!!!…. a partire dalle partite date a pagamento in tv per andare a finire al rifiuto totale di frequentare gli stadi!!!!

se li si prende uno ad uno son tutti dei bravi ragazzi….!!! come anche i poliziotti rubati dai problemi di tutti i giorni per vederceli impiegati a mantenere un’ordine a chi vuol solo il disordine….!!!!

BOICOTTIAMOLI…. andiamo a farci una passeggiata al mare piuttosto che spendere soldi e salute per uno sport che sà di sporc”o”….

è giunta l’ora di dire BASTA…. !!!!

è GIUNTA L’ORA DI DIRE VAFFANCULO ANCHE AL CALCIO!!!

postato da: johnnysi alle ore novembre 13, 2007 11:12 | Permalink | commenti (9)
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venerdì, 02 novembre 2007

l’impotenza….

Certo non è bello rendersi conto di essere impotenti di fronte ai fatti di cronaca che ci travolgono quotidianamente, raccogliendo le varie sensazioni dei miei clienti ci si rende conto di essere un popolo di pecoroni, incapaci di far valere un amor proprio per se stessi e per la propria patria, siamo un porto di mare aperto a tutti senza che venga pagato nessun tazio….

I fatti di roma ci danno la comferma di quanto siamo incapaci nel difendere le nostre donne, le nostre leggi e le nostre tradizioni, basta che viene uno qualsiasi a dirci che i crocifissi sono un’offesa per la loro religione, che noi senza batter ciglio li togliamo magari chiedendo anche scusa…, ci violentano le donne e noi magari li giustifichiamo anche perche fà parte della loro cultura essere bestiali nei maltrattamenti alle donne, ci vengono a rubare in casa e noi siamo sempre pronti a perdonarli perche purtroppo non avendo un posto di lavoro… poveretti devono pur sopravvivere!!!

Che dire poi di quei bastardi che hanno fatto morire un bambino di dodici anni solo perche non c’era posto!!!! dove è finita la deontologia medica… dove è finito il giuramento di Ippocrate!!!! se sei un medico… a costo di operarlo anche in una ambulanza di fortuna o chicche sia, il tentare di salvare un bambino è nel tuo dovere!!!!

Povera Italia…. quanta strada dovrai fare prima di non essere più legata ai provvedimenti di urgenza dei vari decreti….

I soliti sciacalli approfittano di tutto, anche di fatti tristi come questi per mandare a casa un governo o l’altro!!! ma il problema e che la fregatura è sempre della povera gente che incappa in certe disgrazie….

I signori che ci dovrebbero rappresebtare si fanno forza della nostra impotenza a reagire di fronte a tali nefandezze….

L’audio e’ stato cancellato dallo spazio su Splinder

postato da: johnnysi alle ore novembre 02, 2007 19:46 | Permalink | commenti (4)
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domenica, 21 ottobre 2007

IL COMPAGNO BUONAFEDE….

Nel leggere alcuni interventi fatti nel blog di Domenico Biondi(www.piazzaplebiscito.com), apprendo ma non con meraviglia, che il senso di disagio percepito nei confronti di ci governa è molto più diffuso di quello che pensavo, l’esistenza del compagno Buonafede è talmente reale che lo si percepisce ogni giorno con chiunque se nè parli, di gente che ha militato per anni ed anni nelle file del PCI, di gente addirittura perseguitata dal fascismo, ed ancora di gente pentita amaramente di aver votato l’attuale governo, pensando ad un futuro migliore dall’allora governo di centrodestra, hanno dato fiducia ad un governo di centrosinistra, se c’è una categoria la quale si possa accusarla di ripensamento è proprio quella dell’elettore deluso, non si può portare avanti un programma in campagna elettorale per poi una volta insediati al potere si disattende sistematicamente tutto quello promesso, molti pensavano che non sarebbero caduti nello stesso errore di Berlusconi, proprio loro che per cinque anni hanno dichiarato di essere più bravi e più buoni e capaci di Berlusconi…!!!!

Prodi ha e sta deludendo la maggiorparte di chi gli ha dato fiducia, Prodi sà bene quali sono i pericoli che gli arrivano dal mondo di internet, per questo ha dato incarico ad uno dei suoi tirapiedi di studiare una legge che nè delimiti la libertà di chi vi naviga vedasi ” Il disegno di legge Levi-Prodi per imbavagliare la Rete”(vedasi il sito di beppe grillo, http://www.beppegrillo.it ), fossimo in un paese autoritario come quello cinese, ci sarebbe poco da meravigliarsi, ma siamo in Italia, un paese dove la democrazia è la libertà di pensiero e di parola è sancito dalla stessa costituzione!!! allora la cosa diventa ancora più preoccupante che in Cina, qui si stà tentando di imbavagliare e di spezzare le gambe alla libertà, come tanti compagni BUONAFEDE che si sono amereggiati dalla condotta del centrosinistra e ancora di più del nascente P.D. ormai quasi quasi si rimpiange il quando si stava peggio!!!! ho paura che se continuano in questa direzione, che ha ragione il Berlusca e che magari in primavera si torni a votare!!!! ma la maggior paura è che come il sottoscritto ci sarà molta gente di SINISTRA farà il salto dall’altra parte, almeno se sbagliano avremo un motivo in più per criticarli, la speranza è che il mondo del Vaffa….Day non si fermi lì alle dimostrazioni in piazza e che concretizzi maggiormente la sua presenza nella coscienza della gente.

Ritornando alla realtà Cegliese, in confronto a quella nazionale, non c’è poi tanta differenza, i politici attuali che si trovano al potere, hanno sfruttato il malcontento del paese, dopo anni di commissariamento e dopo ben due amministrazioni di centrodestra le quali non hanno potuto assolvere la loro funzione per movimenti intestinali all’interno delle loro stesse coalizioni, la realtà Cegliese è la carta copiativa della realtà nazionale, è così che si alimentano i malcontenti!!!, con la proliferazione dei compagni BUONAFEDE!!! Non sò dove vogliono arrivare, forse son stanchi di governare!?! e se è cosi… che gettino la spugna!!!! almeno avremo un governo di centrodestra da CONTESTARE, non è bello contestare le idee avute con fede per anni….!!!! non è bello rinnegare le proprie credenze, disposti a dare il voto anche ai fascisti pur di vedere un cambiamento!!!! e non è vero se qualcuno ti accuserà di non essere veramente di sinistra per poter fare certe affermazioni!!!! ditemi cosa stà facendo questo governo che sia di sinistra!!!!

Un saluto da uno dei tanti compagni BUONAFEDE….

postato da: johnnysi alle ore ottobre 21, 2007 13:33 | Permalink | commenti (8)
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giovedì, 18 ottobre 2007

meditate gente… meditate.

Mi pareva che l’assessore, visti gli interventi fatti nel mio sito in merito alla questione amianto ed altri argomenti da mè trattati, dicevo che mi pareva una persona molto aperta al dialogo ed emancipata (pur non avendo il piacere di conoscerlo di persona) al punto tale da seguire i vari blog dedicati a Ceglie, i suoi commenti nel mio blog hanno suscitato anche qualche meraviglia per il fatto che rispondeva ad un cegliese che manca dal paese da oltre trent’anni, mentre nel sottoscritto ha suscitato un immenso piacere il fatto che un assessore di una amministrazione a mè simpatica si desse tanto da fare per seguire le varie argomentazioni con un’apertura al dialogo molto apprezzata, come ho già detto nei vari commenti fatti a caldo, quando son venuto a conoscenza della vicenda, che la cosa mi lascia molto perplesso e continuo a non capire cosa o chi abbia convinto il caro assessore a intraprendere un’azione legale verso una fonte d’informazione molto utile sia per il paese che per i cittadini. Mi rammarica la vicenda per un semplice fatto, ovvero la constatazione che purtroppo a Ceglie anche questa opportunità viene buttata alle ortiche solo per dei sentiti dire o dei commenti anonimi seri o non seri fatti da poco altrettanti serie persone che si nascondono sotto l’anonimato; altre amministrazioni nè sarebbero liete se ci fosse stato qualcuno a portare avanti un dialogo dedicato al paese nel web, mentre c’è nè sono altre che c’è l’hanno direttamente tramite il loro sito un dialogo aperto e senza remore con il cittadino…
… ma lasciamo perdere quello che fanno le altre amministrazioni, vi pare poco che il paese sia amato anche da gente nata fuori dalla realtà cegliese…? o da gente che come il sottoscritto vive a migliaia di km distante e che si prendano a cuore le vicissitudini del paese?
oh signori miei, a parte i natii cosa ci ha dato Ceglie?! e a parte una vita da emigrante e di sofferenza per la lontananza vissuta giorno dopo giorno come un macigno posto sui nostri cuori, ed una volta tanto che abbiamo la possibilità di poter parlare del nostro paese natìo, di poter intervenire nella vita quotidiana, come c’è nè ha dato la possibilità il sito di PiazzaPlebiscito, ci volete tagliare le ali e limitarne il dialogo libero!!!?
NO io non ci stò, come non ci stanno tutti i cegliesi sparsi nel mondo!! forse l’assessore non si rendeva conto pienamente di quale vespaio avrebbe scomodato con un’azione a parer mio un pò azzardata ed ispirata solo dall’istinto nel pretendere ragione a suon di querele, a volte il meditare un istante in più del necessario farebbe bene a tutti… anche a quelli che anzichè porre il problema direttamente all’interessato hanno preferito buttare nel web le foto delle bare, come se non si trattasse del loro paese, come se gli facesse piacere un’immagine negativa del proprio paese!!!, pur di raggiungere lo scopo delle dimissioni dell’incriminato a tale negligenza, nel fare politica a volte si perde il senso della realtà, di certo è che nel fare politica bisogna mettere da parte il proprio orgoglio ed ammettere le proprie mancanze sia da una parte che dall’altra per un dialogo atto a qualcosa di costruttivo per il bene della comunità, altrimenti se non son capaci di questo è meglio che se nè stiano a casa per i fatti loro, il paese non ha bisogno della loro poca vocazione al benessere del paese e della loro incapacità a fare politica.

postato da: johnnysi alle ore ottobre 18, 2007 19:32 | Permalink | commenti (4)
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domenica, 14 ottobre 2007

Caro assessore ha toppato…

Apprendo con delusione un passo intrapreso dall’assessore all’ambiente nei confronti del gestore di http://piazzaplebiscito.splinder.com/, ovvero Domenico, non capisco cosa abbia convinto l’assessore a prendere una via che porta verso il non dialogo, quando non si hanno più argomenti si fanno vedere i muscoli… la delusione è maggiore per il semplice fatto che non mi aspettavo una reazione di pessima scuola democristiana in una amministrazione di sinistra, la realtà purtroppo ci sfugge di mano e non ci rendiamo conto dei passi che facciamo, a volte ci facciamo condizionare dall’ambiente che ci circonda o da chi ci condiziona a fare alcuni passi, passi a volte fatti alla cieca con il pericolo di cadere in un precipizio, con questo non voglio di certo dire che l’assessore sia stato condizionato da qualcuno, ma prima di agire in una direzione o prima di fare una azione bisogna tener presente delle conseguenze, penso che la conseguenza più immediata verso tale azione sia un calo di immagine di detto personaggio e tutta la giunta, non intendo attacare o denunciare un così calo di costume… ma solo rendere un atto di solidarieta verso chi si prodigava e di prodiga verso il bene del paese denunciando carenze ed inefficienze verso un’amministrazione la quale non trova argomento migliore della querela. IL passare dall’elogio dello scorso intervento per l’apertura al dialogo che mi aveva dimostrato, al poi passare al disappunto che provo in questo mio intervento, non mi fanno certo cambiare idea sulla disponibilità delle persone ad un dialogo, sono sempre del parere che un’amministrazione pertita bene o partita con il piede in fallo, non debba cambiare in meglio o in peggio, pensando al passato forse questa è una delle amministrazioni migliori che il paese si possa permettere e non è detto che non ci si possa migliorare, a volte le critiche servono anche a quello, il farci migliorare…. non solo per noi stessi ma essenzialmente per il paese…

postato da: johnnysi alle ore ottobre 14, 2007 02:15 | Permalink | commenti (8)
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martedì, 09 ottobre 2007

l’assessore Rocco Argentiero commenta…

Caro johnnysi ho letto il tuo post del 29 settembre e sono davvero sconcertato dalle cose riportate forse per un difetto di informazione.
Oltre ad essere un amministratore interessato (sono l’assessore delegato all’ambiente e alla protezione degli animali)sono in primis un cittadino che vuole bene alla propria città almeno quanto tanti altri.
Sono veramente amareggiato sentire ancora la storia dell’amianto raccolto e smaltito abusivamente e illegalmente è giunta il momento di dire fine a questa squallida disinformazione.L’amianto è stato raccolto seguendo tutte le fasi e gli obblighi di legge (decreto Ronchi e DLGS 152/2006)da una ditta specializzata regolarmente autorizzata la SERVECO che si assume per intero le sue responsabilità.
Il Comune come per obbligo di legge è in possesso di tutti i formulari rilasciati dalla Ditta con i quali si certificano le quantità d’amianto recuperato e la loro destinazione.
Quanto detto ed affermato è in atti del Comune chi continua ad affermare il contrario dice il falso.
Riguardo il problema dei cani avvelenati è necessario che anche su questa questione si faccia chiarezza con documenti alla mano e riscontri certi.
L’amministrazione comunale tenta di arginare il fenomeno del randagismo attraverso il ricovero dei cani randagi accalappiati in un canile rifugio convenzionato e regolarmente autorizzato.
In quella struttura sono ricoverati mediamente circa 70 cani quanto a quelli morti avvelenati l’istituto zooprofilattico ha certificato che la ricerca della sostanza indicata come causa di morte è stata negativa.
Ad ogni buon conto voglio ai distratti che il Sindaco ha sporto regolare denuncia contro ignoti per accertare eventuali reati e gli autori di simili barbarie.Anche di queste mie affermazioni si puo trovare riscontro cartaceo presso i competenti uffici comunali.
Tanto dovevo per una corretta informazione e per ristabilire un minimo di verità.
Rocco Argentiero

Che sia un amante degli animali l’assessore Rocco Argentiero è cosa veritiera in quanto amici miei facenti parte dell’associazione “Amici di Birillo” mè nè hanno dato conferma e me ne compiaccio vivamente!!! Sia per l’impegno che per l’amore dimostrato verso questo problema…
…però penso sia ormai giunto il momento di andare oltre alle associazioni per simpatia, verso quello o quell’altro animale e cercare di realizzare in Ceglie un rifugio per cani e gatti degno di un paese civile…

Nel pubblicare la foto dell’ultimo canile di Torino non ho voluto pubblicare i dettagli di questo canile per non infierire… e quando affermo che hanno l’aria condizionata, le docce e tutte le cure necessarie non lo affermo pur stupire, lo affermo solo perche il primo ad essere stupito è il sottoscritto, visitando detto canile sono rimasto molto compiaciuto e meravigliato…

Non chiedo così tanto a Ceglie, per carità, ma una maggiore sensibilizzazione da parte di tutti sarebbe già un miracolo grandioso per la comunità Cegliese per dimostrare una volta per tutte che sono finiti i tempi di Cicc’ à cunucch’ , e poi correggetemi se sono male informato… non ci dovrebbero esse dei fondi stanziati apposta per la realizzazione di detti rifugi? e se ci sono perche non approfittarne? sarebbe una forma di occupazione anche quella (vista la carenza lavorativa che vige)

Onestamente molti umani andrebbero trattati come i loro cani, ai quali i maltrattamenti sono cosa naturale, nel vedere cani legati 24h su 24h legati ad una catena lunga appena un paio di metri o rinchiusi in angustie cucce recintate con della rete metallica che sanno tanto di lager nazisti!!! mi fa rabbrividire!!!!

La cosa più sconcertante è che per i ” cosidetti padroni”, tali condizioni siano cose normali nel tenere degli esseri viventi in queste condizioni!!!! avrei tanta voglia di relegare loro nelle medesime condizioni di quelle povere creature… a volte bisogna essere fortunati nel nascere anche nelle sembianze di cani…!!! in effetti se si nasce “cane da caccia” allora si che sei fortunato…!! per tè ci saranno tanti riguardi, i migliori bocconi saranno per tè, avrai una cuccia solo tua, sarai sotto tutte le attenzioni del tuo padrone…

…ma… (però c’è un ma) se per caso ti salta il pallino di non essere più interessato alla caccia…!!!! beh allora saranno cavoli amari !!!! ed è meglio che te la fai ritornare la passione per la caccia….!

Per fortuna non è tutto così drammatico, anche a Ceglie in effetti ci sono tanti umani che amano i loro compagni a quattro zampe e lo si nota andando a visitare i vari ambulatori veterinari per rendersene conto, oltre alle associazioni e tutto il resto… conosco anche tanta gente che si priva di risorse vitali per il sestentamento della propria famiglia pur di curare i propri cani o animali di compagnia…

Non è facile far capire all’essere umano che il maltrattamento di anime innocenti come gli animali danneggia solo ed esclusivamente sè stessi ed il cercare di giustificarsi dietro delle scuse palliative è solo per mettersi la coscienza a posto…. ma non lo sarà mai a posto quella coscienza… perchè loro lo sanno ed il cercare un motivo per il loro comportamento ne è la prova!!!!

Dai Ceglie un passo alla volta vedrai che c’è la farai anche tu…. basta poco che c’è vò…!

postato da: johnnysi alle ore ottobre 09, 2007 15:17 | Permalink | commenti (3)
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sabato, 29 settembre 2007

e non finisce qui….!!! si dice che pensare male è sbagliato…ma a volte…

(Intanto che preparo il post in merito vi rinnovo il mio più affettuoso saluto rimandandovi alla prossima puntata…)

…già non finisce di certo qui…!!! cosa vi fa venire alla mente delle belle polpette di carne fatte alla cegliese con tutti gli ingrediente che li rendono unici solo a Ceglie??!

Quelle belle e buone polpette sono risultate leggermente indigeste a qualche cane, in effetti se ricordate la morìa dei quadrupedi che c’è stata qualche tempo fà vi riporterà alla mente quei fatti drammatici che tanto ci ha scandalizzati…

… se son vere le parole giuntomi alle orecchie (le quali si rifiutavano di sentire tali atrocità) le polpette alla stricnina sembra che siano state commissionate per ridurre il randagismo nel paese… (lascio alla vostra immaginazione a chi le abbia commissionate)

anzichè fare dei canili attrezzati (molto costosi) si preferisce foraggiare i poveri cagnolini con delle buone polpette alla stricnina…!!!! e sinceramente le voci giuntomi alle orecchie son talmete tante che quasi, quasi ci credo!!!!!!!!!

Una volta c’era Cicc’ a cunocch’j che aveva l’onere di ripulire il paese dai randagi, oggi non essendoci un macello ed un canile si preferisce rimpizzarli con delle polpette…!!!

quello che vi faccio vedere, a Ceglie e in molti altri paesi del meridione è fantascienza e lo sarà per molti decenni ancora… in effetti quello che si vede è il nuovo canile di Torino, munito di aria condizionata, docce, riscaldamento e pannelli fotovoltaici per i propri fabbisogni… oltre alle quotidiane cure degli addetti specializzati…!!, si è vera fantascienza…!!! altro che polpette alla stricnina…

la cosa grave è che le indagini hanno appurato il tipo di avvelenamento ma nessuno nè parla, la stricnina non è certo alla portata di tutti….!!! (una ricetta qualcuno l’avrà pur compilata) anzi sembra che la cosa sia irrilevante, tranne che per i proprietari dei cani avvelenati accidentalmente insieme ai cani randagi, essi si son visti morire sotto gli occhi i loro amici a quattro zampe…. ma che volete stiamo o non stiamo in un paese civile…!!!??! ed il randagismo è un problema che và risolto, senno ci potremmo travare invasi da qualche epidemia!!!! mentre i topi j’ lì zucculun possono circolare e scorrazzare tranquillamente un pò dappertutto, essi hanno imparato a non fidarsi dell’uomo!!!!

postato da: johnnysi alle ore settembre 29, 2007 01:27 | Permalink | commenti (15)
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domenica, 23 settembre 2007

SON FINITE….

Ciao cari amici vicini e lontani….

come vedete son finite anche per mè le vacanze e come vedete il mio primo pensiero và a tutti voi che con le vostre visite ed i vostri commenti mi hanno invogliato a postare il prima possibile, si son davvero finita e a malincuore ho dovuto lasciare la mia amata Ceglie… tre settimane son volate via così velocemente che già oggi nè sento la mancanza… oltre alle scorpacciate di gnummariedd’ ( involtini di fegatini di agnello fatti alla brace) ho avuto il tempo di incontrare con grande piacere qualcuno dei protagonisti della blogsfera Cegliese è un peccato non averli incontrati tutti, ma mi riservo alle prossime mie venute di rimediare, l’aria che si respira a Ceglie è unica come ambiente ma come situazione sull’andamento dei fatti è molto stagnante…, la cosa che più mi ha colpito in questi giorni è la situazione in riguardo ai piccoli furti che si stanno verificando in questi momenti nei vari appartamenti, c’è un vociare di notizie che corre sul filo della comunicazione verbale che a sentire fà quasi paura, di tale situazione sono stato sfiorato indirettamente in quanto che i topi o meglio lì zucculun’ di appartamento sono entrati in casa di un mio parente ed anche un mio conoscente è stato colpito con il furto del camion usato per lavoro con tutta l’attrezzatura che gli serviva al suo lavora di intonachista (una famiglia in ginocchio!!!! o meglio con le gambe spezzate!!!)….la cosa più allarmante è l’indifferenza ed anche la superficialità che vige da parte di chi dovrebbe vigilare!!! e c’è ancora peggio che quando ci si reca a sporgere denuncia dai carabinieri non viene dato il dovuto peso all’evento, le denunce quando vengono prese (sempre tenendo conto dei tempi burocratici dei CC locali) con leggerezza senza tener conto dello stato d’animo della vittima e della situazione in cui si trova….

a parte le lamentele sentite dalle varie vittime c’è una indifferenza totale anche da parte amministrativa che purtroppo è latitante, ma le voci dei vari furti nelle case e nelle campagne penso che saranno giunte anche alle loro orecchie e allora mi domando come mai non si cerca di tamponare il fenomeno…!!!?? in merito ai fenomeno e alle vox pupuli mi riservo di postare in seguito cose agghiaccianti che se fossero vere ci farebbe accapponare la pelle a tutti quanti!!!!

Intanto che preparo il post in merito vi rinnovo il mio più affettuoso saluto rimandandovi alla prossima puntata…

postato da: johnnysi alle ore settembre 23, 2007 20:29 | Permalink | commenti (5)
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venerdì, 31 agosto 2007

CHIUSO PER FERIE…

CI VEDIAMO A FINE MESE….

CIAO A TUTTI

postato da: johnnysi alle ore agosto 31, 2007 18:49 | Permalink | commenti (4)
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sabato, 25 agosto 2007

PASSEGGIANDO TRA LE NUVOLE…

Basta poco per distaccarsi dalla realtà, a volte ci facciamo prendere dalle vicissituddini della vita quotidiana, senza renderci conto che il tempo ci scorre via dalle mani senza riuscire a trattenerlo, come se fosse acqua… ci sfugge , ma appena ci allontaniamo dai rumori della città, appena ci distacchiamo dai problemi quotidiana le cose ci sembrano molto diverse ed i problemi che fino a qualche minuto prima sembravano insormontabili visti dall’alto delle nuvole ci sembrano bricciole da scrollare dalla tavola della vita….una gita sul moncenisio,

il passo che scavalca la val di susa per andare in francia andando a sbucare nella savoia

sembra quasi surreale il silenzio e l’atmosfera…. ove gli unici rumori sono quelli della natura

allontanandosi dalla strada a volte si ha quasi la sensazione di essere tornato indietro nel tempo…

dentro dei paesaggi surreali … memorie di un tempo operoso dimenticato dagli uomini….

postato da: johnnysi alle ore agosto 25, 2007 22:36 | Permalink | commenti (8)
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venerdì, 24 agosto 2007

UN AIUTO A RICCARDINO….

PASSA PAROLA… UNA SOLA GOCCIA DI ACQUA NON Fà NIENTE, MA TANTE GOCCE INSIEME FANNO UN RUSCELLO, TANTI RUSCELLI FANNO UN FIUME E TANTI FIUMI INSIEME FANNO UN OCEANO!!!! INSIEME SI VINCE…. FIRMA ANCHE TU…! LA PETIZIONE…!!!

Un bimbo che ha bisogno d’aiuto

scritto da bluseagull il venerdì, 24 agosto 2007,09:39

Riccardo Pio D’Avanzo è un bimbo di circa 4 anni di Spezzano Albanese, in provincia di Cosenza, che, causa un trauma subìto durante il parto, si ritrova oggi a non parlare, a non camminare… a non reggere neppure la testa. Per questo motivo, si deve alimentare tramite sondino gastrico.La malattia che lo ha colpito è una forma rara conosciuta come “Sindrome di West”. Telethon la definisce <>. I medici e gli infermieri lo curano pazientemente e con amore e questo ha fatto sì che siano “miracolosamente” riusciti ad arrestare almeno il percorso della malattia. Oltre però purtroppo non riescono a fare, neppure quelli del Bambin Gesù di Roma dove è in cura.L’unica speranza per Riccardo Pio resta quella dell’ennesimo “viaggio della speranza”, questa volta in Florida (USA), dove altri bambini (anche italiani) con patologie analoghe sono riusciti ad avere un notevole miglioramento grazie ad una metodo di cura che combina l’ossigenoterapia – attraverso la quale si “bagnano” le cellule dormienti del cervello – con una speciale terapia fisioterapica chiamata Therasuit, che consente di migliorare equilibrio, forza e coordinazione dei muscoli, di cui solo loro nel mondo dispongono di brevetto. E’ dimostrato come la sinergia tra queste due terapie consenta di massimizzare la percentuale di successo di un bambino durante il processo terapeutico. Questo viaggio della speranza, naturalmente, ha cure costosissime, proibitive per una qualunque normale famiglia italiana: servirebbero almeno 300 mila euro all’anno per almeno 3 anni di cure. Sarebbe però già importante arrivare ad un primo step annuale. Sono scese in campo numerose associazioni di volontariato (Caritas), personaggi famosi (Gennaro Gattuso, Riccardo Fogli, Albano, Manuela Villa, etc), singoli cittadini, ma purtroppo al momento le donazioni ricevute sono ancora insufficienti (poco più di 100 mila euro). Grazie all’intraprendenza della madre, questo caso sta gradatamente esplodendo nella rete ed in particolare nei blog di singoli cittadini che sentono il “dovere” di dare una mano a questo povero bimbo ed aiutarlo a vivere una vita più serena e “normale”. Non si tratta di non credere nella sanità italiana, troppe volte in questi anni è stata screditata, talvolta immeritatamente, ma si tratta di guardare in faccia alla realtà, e purtroppo – altre esperienze precedenti insegnano – la realtà in questa circostanza è la Florida. La madre, la Sig.ra Turchio Giulia, ha aperto due siti internet, dove è possibile trovare tutto l’occorrente (anche le diagnosi mediche!) per approfondire ulteriormente il caso e attraverso la quale è possibile fare una donazione on line. Gli indirizzi sono i seguenti 1 – 2 . Per contatti con la Sig.ra Giulia: Tel. 0981954632 – Cell. 3470084629. Assieme ad altri bloggers di Splinder (in particolare solideavitali, robertomazzuia, dodoc, pinavarriale, marziodimezza, danimarti, e molti altri di cui mi scuso fin da ora per non averli citati tutti!) abbiamo intrapreso una petizione on line per la raccolta firme, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica in generale e i mass media in particolare rispetto a questa rara e poco conosciuta malattia e nella fattispecie rispetto al caso di Riccardino. Credeteci… il bimbo ha davvero bisogno di aiuto e noi crediamo che i blog debbano servire anche a questo!Speriamo che attraverso questa finestra che ci ha concesso gentilmente Pino, si possa arrivare dove le nostre semplici forze e quella dei genitori purtroppo non arrivano.Per firmare la petizione

postato da: johnnysi alle ore agosto 24, 2007 22:15 | Permalink | commenti (1)
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lunedì, 20 agosto 2007

AMIANTO BIS…

C’è modo e modo di affrontare un problema, ci sono amministrazioni che fanno di tutto istituendo un ufficio dedicato all’ambiente, altre si appoggiano all’ARPA (agenzia regionale prevenzione e ambiente).

In ogni modo queste amministrazioni cercano di affrontare il problema, mentre altre amministrazioni sembrano sottovalutare la problematica ambiente, non potendo vivere a Ceglie per ovvii motivi di lavoro non sò e non posso verificare se questo è il problema dell’amministrazione Cegliese.

In base alla cortese risposta datomi dall’assessore all’ambiente di Ceglie, Rocco Agentiero, e da quanto riferito nei vari commenti alla risposta dell’assessore (comment) devo constatare che il problema non viene sottovalutato dall’attuale amministrazione, anzi sembra che è preso molto a cuore il problema ambiente, ma, purtroppo ci sono dei ma, come mai la gente continua a vedere discariche abusive sul territorio?! si capisco i vari tempi di intervento, ma, quanto sono lunghi detti tempi?! un cittadino che fà una denuncia non si aspetta di certo mago Zurlì che con la bacchetta magica fà scomparire la discarica abusiva, ma se non c’è mago Zurlì almeno si stà incaricando qualcuno per la bonifica?!

Certo che con le parole non si risana niente e lo abbiamo visto negli ultimi tempi, di parole e di denunce nè son state dette e fatte tante, è il momento di agire egregi signori, è il momento di tirarsi su le maniche e prendere i dovuti provvedimenti per risanare e per prevenire, permettetemi di insistere sulla responsabilizzazione della cittadinanza, responsanilizzazione accompagnata da prevenzione ed informazione della pericolosità del problema, permettetemi di insistere che l’ambiente circostante è il nostro ambiente e come tale và tutelato da tutti e non solo dal responsabile all’ambiente del comune perchè siamo tutti responsabili, quando ci rechiamo all’estero ci meravigliamo delle strade pulite e qualcuno racconta delle multe che hanno preso solo perchè hanno buttato una carta per terra. dobbiamo smetterla di meravigliarci di quello che fanno gli altri e dobbiamo far meravigliare noi di come sarà il nostro ambiente…. Tutto questo si ottiene infondendo nei giovani a partire dalle scuole materne il rispetto per l’ambiente.

Chi vi parla non vive di certo in un paradiso di pulizia ambientale, anzi tutt’altro, però il comune di residenza una strada, delle direttive le ha intraprese e quando ci si rivolge per un qualsiasi intervento riguardante l’ambiente a prescindere il fatto che siano materie pericolose o no… e quando un privato cittadino fà una denuncia di pericolosità che siano a carico di altri privati cittadini o del comune viene eseguito almeno un accertamento dello stato di detto pericolo e se è il caso obbliga alla bonifica degli ambienti a rischio. Parlo del comune in cui risiedo in quanto è il luogo in cui ho diretta esperienza in materia, ma potrei parlare anche di altre realtà che chiunque con un pò di buona volontà facendo le dovute ricerche può verificare di persona. A tal proposito riporto uno specchietto informativo e di come si è organizzato il comune di Torino:

Inquinamento da amianto

Ultimo aggiornamento 14.08.2007 16:12

I manufatti che contengono l’amianto con il passare degli anni subiscono, come tutti i materiali, un invecchiamento naturale causato da interventi di manutenzione, di riparazione, ecc…; in questi casi si può generare un inquinamento ambientale a seguito della possibile dispersione in atmosfera di fibre.

Non sempre l’amianto, però, è pericoloso: lo è sicuramente quando può disperdere le sue fibre nell’ambiente circostante per effetto di qualsiasi tipo di sollecitazione meccanica, eolica, da stress termico, dilavamento di acqua piovana.

La cessazione dell’utilizzo dell’amianto ha fatto sì che l’esposizione a questo inquinante si sia spostata dall’ambiente di lavoro a quello di vita. Le tecniche di prelievo e quelle di analisi sono state affinate ed è aumentata la sensibilità della collettività.

come

Per casi sospetti di presenza di amianto negli edifici, si può fare segnalazione scritta e firmata al seguente ufficio.

dove
■Settore Ambiente e Territorio – Ufficio Qualità dell’aria – Via Padova 29 – Tel. 011 4423218 – fax 011 4424064 – Numero Verde 800-018235

orari
■Settore Ambiente e Territorio – Ufficio Qualità dell’aria – da lunedì a giovedì 8.30 – 12.30/13.30 – 16.30; venerdì 8.30 – 12.30

e a proposito di ricerca su internet riporto un documento della regione EMILIA ROMAGNA ma solo per vedere come si muovono gli altri, perchè il problema risanamento discariche non è solo un problema del singolo comune, è tutta la regione che deve muoversi con delle leggi e delle direttive atte a scoraggiare gli eventuali inquinatori.

Comunicato stampa Arpa4/5/2006

Amianto: 1.178 i siti censiti da Arpa in Emilia-Romagna: e’ il primo censimento completo svolto in Italia. 8,4 milioni di euro per il risanamento

Sono 1.178 i siti in Emilia-Romagna con presenza di materiale contenente amianto. La maggior parte, 1.037, riguarda edifici pubblici in centri urbani, 141 impianti industriali e 20 ambienti naturali.

Sono, in sintesi, i risultati del censimento svolto da Arpa Emilia-Romagna su incarico della Regione, e realizzato allo scopo di mappare l’intero territorio regionale al fine di definire le priorità di bonifica.

Il rapporto emiliano-romagnolo – come ricordato oggi a Reggio Emilia nel corso del Convegno “Mappatura delle zone del territorio regionale interessate dalla presenza di amianto” dai rappresentanti dei ministeri della Salute e dell’Ambiente – è il primo ad essere stato realizzato in modo completo e analitico a livello nazionale, dato che solo 5 Regioni hanno fino ad ora concluso il censimento, 4 delle quali non in modo esaustivo.

“Il lavoro presentato ha un grande valore scientifico e conoscitivo – ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente Lino Zanichelli – grazie all’impegno e alle competenze espresse dalla Sezione Arpa di Reggio, ci consegna un’analisi della presenza di amianto sul territorio che è fondamentale per valutare i rischi reali e predisporre i piani e i programmi di intervento. La Regione Emilia-Romagna ha proseguito Zanichelli – ha erogato 8,4 milioni di Euro per ecoincentivi che consentiranno ora, a 210 imprese, di rimuovere l’amianto dalle loro strutture e luoghi di lavoro: un investimento che ha dato vita a un fondo (28 milioni di Euro l’investimento totale tra pubblico e imprese) che sosterrà gli impegni futuri. Ogni soluzione ai problemi di bonifica e smaltimento di questo materiale passa attraverso un’assunzione di responsabilità dei territori. Ci siamo perciò impegnati a un confronto con il tavolo dell’imprenditoria e a costituire uno specifico gruppo di lavoro. Siamo fiduciosi – ha concluso l’assessore che in questa nuova fase di governo che si sta aprendo, Regione e Autonomie locali, insieme ai privati e imprese, sapranno dare risposta alle esigenze di tutela ambientale e sanitaria legate a questo grande tema”.

Il lavoro di Arpa è stato condotto su base provinciale. Il maggior numero degli edifici censiti è a Modena (206), a seguire Reggio Emilia (183) e Bologna (167). Sono 115 a Ferrara, 107 a Rimini, 98 gli edifici a Piacenza, 97 a Forlì-Cesena, 95 a Parma e 93 a Ravenna.

In ogni provincia, mediamente, oltre il 60% degli edifici sono di pubblico accesso. Per i dati dei siti naturali (pietre verdi) sono stati ripresi i riferimenti contenuti nel precedente progetto, già presentato l’anno scorso a cura di Arpa Emilia-Romagna.

Tutti i siti sono stati georeferenziati su mappe digitalizzate e classificati secondo le indicazioni di legge in 4 categorie: impianti industriali attivi o dismessi (categoria 1), edifici pubblici o privati (categoria 2), aree con presenza naturale di amianto (categoria 3) e altra presenza di amianto da attività antropica (categoria 4). In aggiunta a queste categorie sono stati catalogati anche i siti dismessi e non ancora bonificati. In particolare, gli edifici pubblici, di maggior interesse per il potenziale impatto sulla popolazione, sono stati identificati in: Scuole di ogni ordine e grado, Ospedali e Case di cura, Istituti penitenziari, Biblioteche, Luoghi di culto, Impianti sportivi, Grande distribuzione commerciale, Cinema, Teatri, Sale convegni. A ciascun sito è stata attribuita una “classe di priorità”, ottenuta tramite calcoli derivati dalle rilevazioni in loco, che indica il grado di necessità di interventi di bonifica.

Come evidenziato dal direttore generale di Arpa Emilia-Romagna Alessandro Bratti, “la riuscita del progetto è stata possibile impiegando l’intera struttura a rete di Arpa, avvalendosi delle capacità di sopralluogo, delle abilità cartografiche e di elaborazione dati delle sezioni provinciali e del coordinamento del Laboratorio Amianto della sezione Arpa di Reggio Emilia. Sono particolarmente soddisfatto del lavoro svolto ha proseguito Bratti e della proficua collaborazione messa in campo tra Arpa e i Dipartimenti di sanità pubblica delle Aziende Usl, che ha facilitato enormemente il lavoro, e consentirà anche in futuro di affrontare le molte problematiche riguardanti la salute e l’ambiente in modo coordinato e produttivo.

In Emilia-Romagna l’individuazione dei siti con presenza di amianto friabile è iniziata nel 1985, a seguito del primo censimento riservato a scuole e ospedali ed è continuata con maggior vigore rivolto a tutti gli edifici, sia civili che produttivi, con il successivo censimento del 1997 a cui il Laboratorio Amianto di Reggio Emilia di Arpa ha collaborato attivamente.

Questo ha consentito un intervento capillare nel territorio regionale con oltre 4mila contatti di strutture pubbliche e private e più di 1.300 sopralluoghi, che hanno permesso la raccolta di informazioni per oltre mille edifici e più di un centinaio tra siti dismessi e impianti industriali.

e la regione puglia in che modo si sta muovendo?

cercando nel sito dell’ ARPA / Puglia viene trattato il problema amianto con una bella informativa sulla pericolosità dell’amianto che riporto integralmente di seguito:

Fuori dai Polmoni (informativa pubblicata nel sito ARPA della PUGLIA)

Amianto

L’amianto, o asbesto, è un minerale molto diffuso costituito da fibre, filamenti sottili e molto lunghi. Grazie a questa struttura, l’amianto ha un’alta resistenza al fuoco e al calore, all’azione delle sostanze chimiche aggressive, all’usura, al rumore ed all’elettricità. Inoltre, si lega facilmente ai materiali da costruzione, è molto resistente alla trazione, è filabile e può essere tessuto. L’amianto rappresenta un pericolo per la salute umana. Per questo occorre conoscere bene le sue caratteristiche e le conseguenze di un errato trattamento.

Non tutti i materiali che contengono amianto sonoperò pericolosi alla stessa maniera. La dannosità dipendeinfatti dalla possibilità di liberare le fibre nell’aria . Per questa ragione bisogna distinguere tra materiali friabili (più pericolosi) e materiali compatti (pericolosi solo se degradati). I materiali friabili a base di amianto (intonaci, funi, cartoni, guarnizioni, ecc.) possono essere frammentati o sbriciolati anche solo con l’ uso delle mani. Essi, inoltre, rilasciano con facilità fibre di amianto anche per la sola azione delle correnti d’aria, e devono essere sottoposti ad immediata bonifica. I materiali compatti a base di amianto (eternit, cioè cemento-amianto e linoleum, cioè vinil-amianto) possono essere rotti o frammentati solo mediante arnesi o mezzi meccanici, e liberano fibre di amianto solo se sottoposti a lavorazioni meccaniche o degradate.

Lo stato di degrado.

Gli indicatori di degrado di un materiale compatto contenente amianto sono:
■la presenza di crepe, rotture, lesioni con asportazione di materiale;
■la presenza di fibre affioranti sulla superficie;
■la presenza di materiale friabile contenente fibre di amianto nelle gronde.

e quando si va alla ricerca specifica ci porta al lontano 2001 che in riguardo alla…

“Legge regionale 4 Gennaio 2001, N. 6

“Individuazione dei siti per lo smaltimento dei rifiuti di amianto”
clicca qui per leggerla tutta

si stando a quanto ho trovato in rete esiste uno stato di preoccupazione da parte delle amministrazioni visto che hanno anche legiferato, ma non sarebbe opportuno oltre che a legiferare o a recipire le direttive nazionali in merito a prendere iniziative proprie atte a rendere vivibile tutto la regione? visto e considerato che tutta la regione puglia si candida a far si che ci sia uno sviluppo turistico!? cosa si vuol dare come biglietto da visita ai turisti? quelle foto delle discariche abusive pubblicate nei vari blog?!!!

se si và a vedere il comportamento delle varie agenzie ARPA in quanto riguarda all’informativa sono pressocchè simili, mi domando il compito dell’ARPA finisce qui? solo alla informativa?

postato da: johnnysi alle ore agosto 20, 2007 20:32 | Permalink | commenti (2)
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lunedì, 06 agosto 2007

A muso duro

L’audio e’ stato cancellato dallo spazio su Splinder

Questa mattina ascoltavo la radio e mentre lavoravo ascoltavo con piacere una delle più belle canzoni fatte da Pierangelo Berti, il cui testo rispecchia pienamente la mia vita… come penso la vita di tutti coloro che non accettano compromessi o raccomandazioni e a forza di sbattere contro i muri ci si rompe il muso andando fieri della propria onestà e permettersi il lusso di non chinare la testa di fronte a nessuno…. ciao Pierangelo

E adesso che farò, non so che dire
e ho freddo come quando stavo solo
ho sempre scritto i versi con la penna
non ordini precisi di lavoro.
Ho sempre odiato i porci ed i ruffiani
e quelli che rubavano un salario
i falsi che si fanno una carriera
con certe prestazioni fuori orario
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
Ho speso quattro secoli di vita
e ho fatto mille viaggi nei deserti
perché volevo dire ciò che penso
volevo andare avanti ad occhi aperti
adesso dovrei fare le canzoni
con i dosaggi esatti degli esperti
magari poi vestirmi come un fesso
per fare il deficiente nei concerti.
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
Non so se sono stato mai poeta
e non mi importa niente di saperlo
riempirò i bicchieri del mio vino
non so com’è però vi invito a berlo
e le masturbazioni celebrali
le lascio a chi è maturo al punto giusto
le mie canzoni voglio raccontarle
a chi sa masturbarsi per il gusto.
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
E non so se avrò gli amici a farmi il coro
o se avrò soltanto volti sconosciuti
canterò le mie canzoni a tutti loro
e alla fine della strada
potrò dire che i miei giorni li ho vissuti.

postato da: johnnysi alle ore agosto 06, 2007 20:12 | Permalink | commenti (12)
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splinder parte seconda…

AMIANTO….

Sarebbe opportuno che se nè parlasse, specialmente a Ceglie, e vi spiego perchè….

quando mi è capitato di entrare in argomento sul territorio di Ceglie sulla questione amianto e l’inquinamento altamente nocivo ed inquinante mi è sembrato che la cosa viene presa con assoluta indifferenza ed evasiva come se il problema non riguardasse noi e ancora meglio il Cegliese in genere, sono in pochi ad essere informati sulla pericolosità di tale minerale ed i suoi derivati (ovviamente parlo dei non addetti ai lavori) , ma la cosa più sconcertante è la totale indifferenza anche a chi ci lavora tutti i giorni, parlo dei muratori o altri che lo maneggiano senza alcuna protezione e addirittura c’è persino qualcuno che ancora lo riutilizza per fare tettoie con le lastre di eternit o magari con le vasche che immagazzinavano l’acqua delle autoclavi utilizzandole nelle campagne per la raccolta d’acqua per irrigare…

Questi atteggiamenti se sommati alla raccolta differenziata (o meglio indifferenziata) che non vuole decollare a Ceglie come anche nella maggior parte dei comuni del sud-italia, sono atteggiamenti suicidi che a breve tempo metterà in ginocchio tutte le amministrazioni quando si dovranno confrontare con le discariche ormai colme di ogni bene inutilizzato, lo stiamo vedendo a Napoli e d’intorni cosa succede con una cattiva amministrazione delle discariche e dei potenziali non guadagni che si possono creare con la raccolta differenziata…

….a Ceglie purtroppo se esiste un tentativo di raccolta differenziata è solo finto, perchè i vari bidoni da adibire a questo scopo sono pochi e dislocati nei posti più inpensati da parte di tutta la popolazione, in effetti le lamentele riscontrate del sottoscritto sono rivolte proprio all’incapacità di poterla effettuare dovuta alla distanza di detti bidoni differenziati… e pensare che qui a Torino e cintura stanno sperimentando con successo la raccolta della spazzatura PORTA A PORTA….! si lo sò che con la realtà attuale nel meridione sarebbe fantascienza…. ma se non si comincia mai…!!! quando smetterà di essere fantascienza….!!!? in mezza Italia non è un’utopia!!!!

Se la si vedesse sotto un’altra ottica ci si accorgerebbe facilmente che il differenziare potrebbe essere anche una fonte di guadagno sia per le amministrazioni locali che per le imprese che operano nel settore, per poter avere successo il differenziato c’è la necessità di sensibilizzare la popolazione… e qui si torna al problema dell’indifferenza generale riscontrata dallo scrivente…. ripeto… come se la cosa non riguardasse il popolo Cegliese… allora sarebbe opportuno incentivare anche l’idea del fatto che se il comune risparmia, attivando il differenziato, il guadagno inteso anche dal lato economico sarebbe di tutti, nel senso dei costi correlati alla raccolta e alla gestione della spazzatura…., sarebbe economico e nello stesso momento ecologico….!

a vederlo cosi sembra anche bello, questo cristallo di TREMOLITE e quasi, quasi per chi colleziona i minerali sarebbe anche da inserire nella proprio collezione, ma questo cristallo fà parte della famiglia dei cristalli di amianto e a vederlo cosi non ci si rende conto della pericolosità dello stesso, come non ci si rende conto della pericolosità delle lastre ondolate adibite alla copertura dei tetti……a vederla ci si domanda come può una cosa che ci è sempre servita per coprirci la testa riparandoci dalle intemperie, possa essere cosi incriminata…!!!?

eppure anche dopo anni e anni di campagna di sensibilizzazione purtroppo persiste l’utilizzo di vecchie lastre nelle nostre campagne… ovviamente non solo nelle campagne, basta alzare gli occhi sopra i tetti delle nostre citta ci rendiamo conto della situazione altamente grave ed in che stato di inquinamento ambientale ci tocca vivere….

ricordate i treni ed i vagoni messi in quarantena per inquinamento da amianto…!? dove sono andati a finire? qualcuno li può anche vedere mentre si è sul treno e si transita nelle varie stazione di poca importanza, sono sigillati alle porte e ai finestrini con lastre di lamiera saldati tutto intorno in attesa di una collocazione definitiva, se per un’azienda grossa quale è la ferrovia che è dotata di mezzi e capacità tecnica diventa un problema lo smaltimento immaginiamo cosa è la bonifica per i piccoli comuni ed i suoi cittadini specialmente se questi sono poco sensibili al problema…! è così che andando in giro nelle campagne si notano piccole discariche abusive dove si può notare di tutto ed in modo molto allarmante anche residui di bonifica di amianto (bonicfica per modo di dire…!!!)

la gravità della situazione non è tanto il fatto delle discariche abusive, la vera gravità è il fatto che una volta denunciato il fatto indicando il sito e tutte le coordinate per rilevarlo a volte passano mesi se non per dire anni acchè si veda un intervento da parte degli operatori ecologici… certo sarebbe meglio se tutti i cittadini prendessero coscienza del problema ecologico e si intervenisse a priori nella bonifica e non caricasse sulle spalle della comunità l’onere di bonificare le discariche abusive con ulteriori costi aggiuntivi nel incaricare una ditta specializzata.

In questi giorni si stà cercando di colpevolizzare un assessore, per il mancato intervento, ed è giusto che paghi, chi purtroppo non interviene quando è un compito suo farlo.

Ma è anche giusto che paghino coloro che sporcano il nostro ambiente rendendolo una pattumiera!!!, è giusto anche che paghi chi VEDE e non denuncia il reato!!!, è giusto anche che non ci si giri dall’altra parte senza denunciare il fatto!!!! , troppo facile fare i moralisti, quando la cosa ancora più grave da sconfiggere a Ceglie (e non solo) è l’omertà !!! l’indifferenza !!!, il menefreghismo !!!!

L’italiano purtroppo non è stato ancora fatto,,, e dopo l’unità d’Italia si stà ancora aspettando….!

postato da: johnnysi alle ore luglio 29, 2007 02:17 | Permalink | commenti (7)
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venerdì, 06 luglio 2007

C’era una volta….

C’era una volta un bel paese ai confini della valle d’Itria che era l’orgoglio di tutti i suoi abitanti dove l’onore e l’ospitalità era vanto invidiato da tutti, dove toccare un bambino, una donna o un forestiero era un delitto grave e punibile con la gogna da parte di tutta la comunità.

C’era una volta…

…ora non c’è più, o meglio quel paese c’è ancora… ma l’onore e l’ospitalità non esistono più… i bambini, le donne ed i forestieri vengono abusati da loschi individui che sono la vergogna di quel paese, individui travestiti da buon samaritani approfittano della buona fede delle vittime che vengono ulteriormente defraudate, loschi individui delle sembianze di poveri agnellini nascondendo la loro vera indole di lupi affamati. Le loro vittime preferite sono specialmente i turisti innamorati dei trulli, degli ulivi e dei paesaggi accattivanti e a ruota cadono vittime anche gli indigeni incappati nella logica del businnes a tutti i costi, fanno stragi di bocconi succulenti a suon di Euro, i primi ad approfittarne sono le agenzie ed i pseudo agenti immobiliari che prezzando e sopravvalutando in dismisura ruderi che fino a pochi anni fa non valevano nemmeno i soldi per demolirli, individui senza scrupoli che hanno fatto scempio e razzia a manca e a dritta…. mettendo in difficoltà anche i poveri contadini che magari un appezzamento di terra potrebbe servirgli per lavorare e non per speculare come loro fanno…

… i secondi senza essere a meno dei primi sono le amministrazione o meglio l’amministrazione che di questi ruderi né hanno fatto delle ville o dei castelli cambiandogli il nome e camuffandoli da rurali ad abitazioni urbane spillando soldi anche a povera gente che li usa ancora come depositi per le zappe, con il loro fare generalizzato hanno penalizzato essenzialmente il più povero che magari per farsi una lamia hanno fatto sacrifici indescrivibili sia per i permessi che per i lavori mettendo sullo stesso livello gente benestante proprietari di ville o veri e propri castelli, il metterli tutti sullo stesso livello senza possibilità di scelta anche dimostrandone e documentandone l’effettivo utilizzo han fatto il gioco dei primi…

Dulcis in fundi ci sono gli sciacalli che sempre travestiti da miti agnellini agendo come cattivi samaritani spillano soldoni con la scusa di assumersi l’incarico di accudire o vigilare detti immobili ed approfittando del fatto che hanno l’autorizzazione del proprietario o che tutelati di una fantomatica divisa la quale dovrebbe rassicurare invece che terrorizzare, si sentono in padronanza di fare i maiali legittimati a fregare quel poco che ci possa essere di valore in case rurali usate saltuariamente dagli sprovveduti innamorati del luogo…. guai se non accondescendi alle loro richieste!!! se ti và bene… ti vengono solo a rubare… altrimenti ti danno fuoco a tutto….!!!

La vergogna ancora più grave è che, chi dovrebbe vigilare essendo questi autorizzati sia per il fatto che fanno parte delle varie vigilantes private o non, sia le varie autorità del caso , amministrative o delle autorità locali. Essi sono latitanti o per lo meno ignoranti nei confronti dei secondi e magari con la complicità dei primi, ignoranza della situazione e della realtà che oggi vige in quel paese….

Quel paese che c’era una volta….

postato da: johnnysi alle ore luglio 06, 2007 12:27 | Permalink | commenti (14)
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mercoledì, 04 luglio 2007

questa mattina con grande preoccupazione sia mia che di Pippo abbiamo fatto visita ad Alberto (il nostro veterinario)…. maledette spine…! c’è una lieve infiammazione ad una zampetta, non immaginate il tormento per tutta la notte non tanto da parte di Pippo (che dormiva tranquillo dopo che gli avevo fasciata la zampetta) …. comunque cura di antibiotici e lavaggi con bicarbonato è la cura…. speriamo bene…

postato da: johnnysi alle ore luglio 04, 2007 12:05 | Permalink | commenti (4)
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giovedì, 21 giugno 2007

tramonti….

e… se questa non è poesia….

postato da: johnnysi alle ore giugno 21, 2007 17:48 | Permalink | commenti (11)
categoria:poesia, ceglie messapica

martedì, 12 giugno 2007

occhio agli occhiali…

a volte ci si fa condizionare dall’esempio che ci viene promulgato co la pubblicità senza renderci conto dei danni provocati da atteggiamenti sbagliati….

Attenti agli occhiali da sole

R.S. a cura della redazione ECplanet

Fanatici della tintarella attenti agli occhiali da sole. Se prima proteggendo i vostri occhi vi sentivate a posto con la coscienza e al sicuro per la vostra salute contro i danni provocati dal sole sulla pelle, adesso un medico britannico è pronto a far crollare anche questa certezza. Il nostro cervello infatti ricevendo una luce meno forte grazie al filtro delle lenti scure manderebbe dei segnali per far produrre meno melatonina al nostro organismo, come in presenza di poco sole. Da qui il guaio per la salute.

Nel libro “La sopravvivenza del più ammalato”, in uscita domani nelle librerie del Regno Unito, la dottoressa Sharon Moalem, dopo ricerche approfondite, parla di un vero e proprio inganno nei confronti dell’organismo da parte delle lenti da sole: indossando gli occhiali, infatti, il cervello registra una minore quantità di raggi solari, e il corpo è indotto a produrre meno melanina (la sostanza che provoca l’abbronzatura per proteggere la pelle dai raggi solari): il risultato è che la pelle è meno protetta e aumenta il rischio di sviluppare il cancro.

Questa teoria trae origine da una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica “Journal of Investigative Dermatology”, secondo la quale la luce percepita dagli occhi attiverebbe la produzione del cosiddetto ormone stimolatore dei melanociti. «La percezione della luce è fondamentale nello scatenare il processo naturale di autodifesa dell’organismo nei confronti del sole», spiega Sharon Moalem al tabloid domenicale “Sunday Express”, pur ammettendo che la percezione ridotta non è l’ unica causa cancro alla pelle.

La teoria ha riscosso ampi consensi da parte della comunità scientifica. John Hawk, esperto di melanomi presso la Fondazione britannica per la pelle afferma: «La produzione delle sostanze stimolatrici dell’abbronzatura è quasi certamente correlata alla luce percepita, mentre lo scienziato tedesco Sven Krengel, che ha svolto studi sull’argomento, ha concluso che «indossare occhiali da sole spinge la gente a non cercare riparo dal sole». Negli Stati Uniti, dove l’incidenza del cancro alla pelle è in continua ascesa, i casi nell’ultimo anno stati oltre un milione.

Data articolo: giugno 2007
Fonte: http://www.messaggero.it

postato da: johnnysi alle ore giugno 12, 2007 23:45 | Permalink | commenti (8)
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lunedì, 28 maggio 2007

VERGOGNA….!!!!

La vergogna non ha limiti, purtroppo coloro che dovrebbero tutelare l’infanzia si macchiano di nefandezze innarrabili, la vergogna delle vergogne è che la chiesa cattolica stessa li nasconde con tutti i mezzi, adottando un protocollo unificato firmato adirittura dal cardinale che oggi si veste di bianco, gli abusi perpetrati contro l’innocenza dei bambini , la chiesa facendosi scudo di una forte organizzazione mafiosa si pone al di sopra di ogni legge e giustizia terrena.Organizzazione mafiosa in piena regola, perche di questo si tratta, degna di tutti i Provenzani o i Riina messi insieme…, perché con la scusa del segreto confessionale metteno a tacere ogni denuncia ed abuso ricevuto con il vincolo del confessionale, addirittura rendendo con le loro parole ed il loro fare le vittime stesse colpevoli e sporchi di fronte a DIO, ma i veri sporchi sono loro e non i bambini spauriti messi a tacere per non infangare il buon nome della chiesa.Questi signori si ergono paladini dell’infanzia chiedendoti i tuoi contributi dell’otto per mille !!!! VERGOGNA!!! Le famiglie fiduciose, porgono nelle mani i loro figli a coloro che secondo la credenza rappresentano la fede cattolica pensando di affidarli in mani sicure, bambini che con la scusa del catechismo vengono violati nel loro intimo con la complicità inconsapevole dei loro genitori. Genitori che non immaginano in che mani di belve spietate camuffate da una tunica NERA consegnano i loro figli. Tunica NERA come la loro anima, anima venduta al vizio e alla perdizione della pedofilia.

Spero che esista veramente un dio ed un inferno, quel’inferno che con i loro insegnamenti ci hanno terrorizzato fin da bambini, e che possano bruciare all’infinito… con la loro anima NERA!!!!!

Ormai casi innumerevoli ci provano i crimini della chiesa contro quello che abbiamo di più caro, i nostri bambini, il nostro futuro!!!, rubandogli l’infanzia e condannandoli ad una vita piena di paure, non tutte le vittime sono fortunate e coraggiose come l’attore Luca Barbareschi, non tutte le vittime hanno la forza di combattere denunciando i loro carnefici, non tutti i bambini hanno la fortuna di avere alle spalle delle famiglie combattive e coraggiose come quelle di RIGNANO FLAMINIO…!!!!!

Uscire da quest’incubo non è facile per chi ha subito violenze in tenera età, buttarsi alle spalle tali umiliazioni è un combattere giorno per giorno, minuto per minuto e attimo per attimo la voglia di vendetta e di riscatto verso i propri carnefici o di farla finita per non convivere più con tale vergogna, è da ammirare gente che supera le proprie paure ed i propri incubi dichiarandoli apertamente; ma non tutti hanno le potenzialtà mediatiche ed economiche fino al punto di creare una Fondazione per la tutela dei minori, questo è ammirevole e degno di ascolto da parte di tutti.

Superare queste paure per stare dalla parte dei bambini è ancore più ammirevole perchè non si può nemmeno immaginare il processo interiore che una vittima abbia fatto prima di giungere a tale risultato, risultato che và aiutato con tutte le forze da chiunque si sente offeso da tali reati verso la purezza dell’infanzia, ripromettendosi che ogni aiuto anche nel piccolo andrà verso tutti coloro che si ergono paladini per la difesa dei bambini.

Non basta essere indignati o scandalizzati, se vogliamo combattere questa piaga che attanaglia il mondo intero, bisogna uscire dall’indifferenza, bisogna che le leggi contro la pedofilia siano leggi con pene sempre più pesanti, c’è bisogno della consapevolezza di tutti noi di quello che subiscono le vittime di violenza, qualunque essa sia verso i minori e verso le donne, tutelare l’infanzia e le vittime di violenza è un obbligo civile ed umano di tutti noi e di tutta la comunità mondiale !!!!

I bambini sono il nostro futuro e come tale va difeso…! anche con mezzi minimi ma reali, reali come l’associazione fondata da Barbareschi http://www.associazioneprometeo.it e non fermarsi mai, denunciando e pretendere il rispetto per quelle vite spezzate nella più tenera infanzia, quella infanzia che i signori vestiti di NERO vorrebbero tutelare fin dal concepimento ma che poi violentano come i peggiori carnefici che degli esseri diabolico possano immaginare.

La chiesa ha un solo modo per uscire da questa vergogna….!!!! denunciando e processando i colpevoli di tali reati, rendondoli visibile alla giustizia e non nascondendoli come fà la mafia…

mentre scrivevo questo post mi arrivava un ennesima notizia sulla vergogna della chiesa e di come viene utilizzato anche il nostro 8 x 1000

Agrigento, 17:29
PEDOFILIA: CURIA AGRIGENTO RISARCISCE VITTIMA DI UN PRETE
La Curia di Agrigento ha risarcito il giovane che aveva denunciato di essere
stato vittima di abusi sessuali da parte di un prete. La vicenda vedeva
contrapposti un ex seminarista di Agrigento M. M., e la sua guida spirituale

HANNO ABUSATO DI ME ORA AIUTO LE VITTIME

Parla Luca Barbareschi, presentando la sua Fondazione.

ROMA. Luca Barbareschi, durante l’intervista rilasciata ieri sera, domenica 18 marzo, ad Antonello Piroso nel suo “Niente di Personale” su La7 ha annunciato il proprio impegno di difesa dei bambini vittime di molestie sessuali.
Il 20 Aprile nascerà infatti la “Fondazione Onlus Barbareschi”, fortemente voluta dall’attore, anche per un coinvolgimento personale. Barbareschi nella conversazione ha ricordato “la drastica decisione” di recarsi negli stati Uniti presso l’Alcolisti anonimi Americana, per superare il trauma di un abuso sessuale subito durante l’infanzia. Barbareschi ha accettato di raccontare questo suo passato “pesante” dicendo:
“Il problema delle molestie sessuali sui bambini e bambine in Italia va oltre l’immaginazione. Ed è una cosa spaventosa. Lo so, perché l’ho vissuto sulla mia pelle e ho impiegato molti anni prima di riavere di nuovo stima di me stesso”.
Da questa esperienza drammatica l’intento di aiutare altri che hanno vissuto la stessa situazione:
“Nella Fondazione, che gestisco assieme all’Associazione Prometeo di Bergamo, io metterò tutte le mie risorse.
Voglio che questa sia una battaglia importante”.

Associazione Prometeo Onlus

postato da: johnnysi alle ore maggio 28, 2007 20:52 | Permalink | commenti (3)
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martedì, 15 maggio 2007

Comunicazione di servizio

L’Armata Brancaleone avrà un incontro, alle 18,00 invece delle 16,30 a causa del protrarsi degli impegni con le scolaresche (la manifestazione a Montecchie), col Sindaco di Ceglie Messapica. Si parlerà della Madonna della Grotta e delle istanze provenienti dalla blogosfera Cegliese. Il movimento di opinione che si sta creando con il blog ring potrebbe essere l’occasione per fare chiarezza. “Non abbiamo alcun intento polemico. Vogliamo solo sensibilizzare l’opinione pubblica sullo stato di degrado in cui versa la chiesetta e sulla necessità di evitare possibili crolli, con lo scopo di recuperare questo gioiello per restituirlo alla comunità. Ci siamo posti l’obiettivo di raccogliere diecimila firme durante il mese di maggio: da ogni sito aderente è possibile scaricare il modulo di sottoscrizione e inviarlo via fax o via posta elettronica.”

Il coordinamento sta cercando di avviare una campagna di sensibilizzazione sui tesori storici, artistici e naturali che sono abbandonati e dimenticati come quelli sopra citati. Il comitato si rende conto che non basta la buona volontà per apportare una soluzione pratica ai problemi del recupero dei beni culturali cegliesi. Ma con l’uso della rete pensano di poter sensibilizzare molta gente magari anche non cegliese.

Fondamentale resta però l’intervento politico di chi amministra Ceglie senza il quale qualunque sforzo risulterà vano. Come dire: “Cari Amministratori, datevi da fare sopratutto voi per non ricadere nell’errore già commesso per il caso del Castello.”

http://piazzaplebiscito.splinder.com/

http://le-mie-radici.splinder.com/

http://leggorifletto.splinder.com/

http://cegliemessapica.splinder.com/

http://ahi1915.spaces.live.com

http://johnnysi.splinder.com/

http://memoriediviandanti.splinder.com/

http://cegliedestra.splinder.com/

http://ceglieterrestre.splinder.com/

postato da: johnnysi alle ore maggio 15, 2007 22:36 | Permalink | commenti (6)
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venerdì, 11 maggio 2007

la sicurezza a Ceglie

Che il lavoro del Domenico Biondi del sito di http://piazzaplebiscito.splinder.com/ non garbi a qualcuno si può anche capire, d’altronde siamo o non siamo in democrazia (!!???!!) il fatto che ancora non riesco a capire sono le varie opposizioni italiane, tutti contro tutti, e, chi ci rimette in questa guerra sono i cittadini !!!! è vergognoso il mettere sotto forma di competizione l’operato altrui in modo che ti metto in cattiva luce, quando c’era la sinistra all’opposizione (parlo del governo nazionale) tutti che si scannavano per mandare a casa il Berlusconi, adesso che c’è la destra all’opposizione si stanno scannando sia a livello nazionale che a livello locale per mandare a casa Prodi, dimenticando il vero motivo per cui si trovano nel posto in cui sono, non esiste più un governo al di sopra di ogni critica e tantomeno non esiste più una opposizione sana che faccia fino in fondo il proprio mestiere “l’opposizione sana e costruttiva”, questi signori della seconda repubblica ci stanno facendo rimpiangere ampiamente la prima quando l’opposizione (in questo caso per cinquant’anni la sinistra) faceva il suo lavoro costruttivo di opposizione avanzando progetti e leggi per cui il popolo ne è grato tutt’oggi, il vedere il proprio nemico (e di nemico si tratto visto i toni…) in disgrazia sembra che si contarcano su se stessi dal piacere, senza che si rendano conto che se và in disgrazia la giunta di turno di destra o di sinistra, va in disgrazia il paese (vedasi gli anni bui dei vari commissariamenti) se il paese si trova in queste condizioni bisogna dire grazie anche all’opposizione che magari prima era al governo, l’indifferenza e l’apatìa agli eventi dimostrata e riscontrata personalmente quelle volte che son venuto a Ceglie nel popolo cegliese è disarmante, la critica maggiore che si sente è verso il governo di turno che automaticamente non stà facendo niente, non importa di chi sia la giunta… c’è ston’ fac’n’?!! gnent’ com’ a tutt’… è questa l’affermazione più sentita in tutto il paese sia quando c’era Magno che quando c’era Agnese e come oggi con Federico ed anche con la giunta Mita si sentivano le stesse critiche, possiamo dirlo tranquillamente che non ha importanza chi ci sia al governo o meno, l’importante è criticare, andrebbe bene anche questo se le critiche avessero una fondatezza aggiornata sull’operato di quella o dell’altra amministrazione, ma purtroppo le varie opposizioni sia a livello del palazzo comunale che della piazza danno un esempio di sfacelo e caos senza capire quello che veramente preme alla popolazione, questo purtroppo si riscontra a tutti i livelli, ormai i nostri “dipendenti” (come li chiama Beppe Grillo) hanno perso il senso della realtà, della vita di tutti i giorni la gente deve guadagnarsi a denti stretti per poter vedere il giorno dopo…
Il fatto che si speculi elettoralmente sia da una parte che dall’altra della barricata è vergognoso ed indegno di qualsiasi politico o chi per esso, c’è bisogno sia della maggioranza che dell’opposizione per risolvere i problemi del paese e se si continuano a combattere così come se fossero in una perenne campagna elettorale i problemi rimarranno tali all’infinito.

postato da: johnnysi alle ore maggio 11, 2007 12:54 | Permalink | commenti (3)
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domenica, 06 maggio 2007

eppur si muove…!!!

riporto il post pubblicato su http://www.cegliemessapica.splinder.com di un articolo di Pierpaolo Faggiano sulla gazzetta del mezzogiorno, tutto questo stà a dimostrare che ogni goccia serve per fare un oceano… ed un oceano non passa Senza esser visto… il grido diventa sempre più forte…!!!

MADONNA DELLA GROTTA E’ NOSTRA…!!!!

CEGLIE MESSAPICA. Quando il web si mobilita per la tutela dei beni architettonici. Al grido di “Madonna della Grotta” è nostra!” il “blog ring” cegliese (un coordinamento tra i tanti siti on line che hanno come interesse Ceglie Messapica e i suoi cittadini, del quale fanno parte “www.cegliemessapica.splinder.com”, http://www.piazzaplebiscito.splinder.com”,”www.le-mie-radici.splinder.com”, “www.leggorifletto.splinder.com”, “www.ahi1915.spaces.live.com”, “www.johnnysi.splinder.com”, “www.memoriediviandanti.splinder.com”) ha avviato una sottoscrizione di firme per il recupero della trecentesca chiesetta situata sulla vecchia provinciale per Francavilla Fontana. Un piccolo gioiello in stile Romanico, sorto su una grotta naturale all’interno della quale trova posto un’antica cripta Basiliana corredata da antichi affreschi bizantini ricoperti da intonaco, con un altare scolpito nella roccia. La parte superiore è inaccessibile ai cittadini ed è utilizzata come stalla. Situazione abbastanza delicata quella di Madonna della Grotta. Di proprietà della Curia Arcivescovile, da tempo i proprietari di alcuni edifici attigui e del terreno circostante ne impediscono la fruizione (solo di recente, in occasione di una manifestazione organizzata dall’associazione “Speleocem”, hanno dato il permesso di celebrare una Santa Messa). Questo movimento di opinione che sta creando il blog potrebbe essere un’occasione per fare chiarezza. “Non abbiamo alcun intento polemico – fanno sapere i responsabili dell’iniziativa. Vogliamo solo sensibilizzare l’opinione pubblica sullo stato di degrado in cui versa la chiesetta e sulla necessità di evitare possibili crolli, con lo scopo di recuperare questo gioiello per restituirlo alla comunità. Ci siamo posti l’obiettivo di raccogliere diecimila firme durante il mese di maggio: da ogni sito aderente è possibile scaricare il modulo di sottoscrizione e re-inviarlo via fax o via posta elettronica. Finora abbiamo raccolto tante adesioni”. Il coordinamento da tempo sta cercando di avviare una campagna di sensibilizzazione sui tanti tesori storici, artistici e naturali che sono abbandonati e dimenticati. “Siamo consapevoli che non basti la nostra buona volontà per apportare una qualche soluzione pratica ai problemi del recupero dei beni culturali cegliesi di cui ci stiamo occupando – dicono i promotori dell’iniziativa. Noi con l’uso della rete possiamo senza dubbio sensibilizzare molta gente magari anche non cegliese o comunque cegliesi che vivono in altre realtà, ma senza l’intervento politico di chi amministra Ceglie il nostro sforzo risulterà sicuramente vano”. Come dire: cari amministratori, datevi da fare anche voi.

Pierpaolo Faggiano GdM 05.05.07

postato da: johnnysi alle ore maggio 06, 2007 22:16 | Permalink | commenti (3)
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martedì, 01 maggio 2007

Mi rivolgo a tutti i Cegliesi che frequentano il mio blog e anche ai simpatizzanti che grazie ai nostri blog sono venuti a contatto con la realtà Cegliese…

Scaricate l’appello in formato PDF stampatelo ed inviatelo a mezzo fax al numero:

0831 8331184

oppure inviare una mail scrivendo:

“MADONNA DELLA GROTTA E’ NOSTRA”

oppure inviare una mail scrivendo:

“MADONNA DELLA GROTTA E’ NOSTRA”

agli indirizzi di posta elettronica del blog ring Cegliese

Relativamente a questo sito: invia il messaggio qui

Un grazie a tutti quanti

postato da: johnnysi alle ore maggio 01, 2007 19:18 | Permalink | commenti (2)
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domenica, 29 aprile 2007

sittembr’

Arj’a d’ sittembr’

Arj’a nov , arj’a fresc’ dop l’acquazzon’

Da luntan’ si vedjn’ lì lamp accumpagnat da lì tron’

Na rasc’ dì sol’ saffacc’ timidament’ da gret na nuv’l’

Na vucert’ spìj’ da jìnt nu buc’ du paret’ pì cugg’jèrl’

Do cidduzz’ scioc’n’ a cì azzecc’ da n’arv a nat’

U villan’ vè pogg’ u pet’ jìnd a terr pì ved com’è bagnat’

Lì piccin nà veden’ l’or’ dì jassì ann’affor’

A mamm cà li ten’ strìtt’ pì na li fa baggnà

Nù can’ mienz’ bagnat scudinz’l àtturn’àtturn sobb’à’ler’

A jat’ cà si pulizz’ a facc cù lì ciamp’

Jìnd all’arj’a si sent u fum d’ nà cimuner’

Cà mann’ ardor d’ lion’ vierd’

U furn’ ì’ pront pì’nfurnà ma u pan’ non’ a’và’ccresc’ a’ncor

Lì muviment’ rapid’ a frinisij’ pì f’ampress sinnò divent spatt’

Amm’er’ u passatur’ stè cì vè a lì cuzziedd’

Cu lì scarp chij’n dì terr’à ross’ j lì pied’ pisant’

In luntananz’ si sent’ ù lament dì nù animal’ all’a catèn

Cù a spiranz’ cà qualc’un’ lù sent pì’ nù picc dì mangi’à

A sittembr’ for’ jè tutt’ n’emozìon’ dì suè’n’ j culur’…

L’autunn’ cà ncumenz a fars’ved cù li prim’ frasc’ giall’…

Arj’a di sittemb’r… dì cas’mej’ stampat’ a fuèc’ jìnd’ a memor’j…

memor’j dì nu tiemp passat’… ma ancor’ prisent’…

Aria di settembre

Aria nuova, aria fresca dopo l’acquazzone

Da lontano si vedono lampi accompagnati da tuoni

Un raggio di sole si affaccia timidamente da dietro una nuvola

Una lucertola spia da dentro un buco della parete per raccoglierlo

Due uccellini giocano a rincorrersi da un albero all’altro

Il contadino poggia il piede nella terra per vedere com’è bagnato

I bambini non vedono l’ora per uscire fuori

La mamma li trattiene per non farli bagnare

Un cane mezzo bagnato scodinzola intorno sull’aia

La gatta che si pulisce la faccia con le zampe

Nell’aria si sente l’odore di fumo di un camino

Che manda odore di legna verde

Il forno è pronto per infornare ma il pane no deve lievitare ancora

I movimenti rapidi e la frenesia per fare in fretta altrimenti diventa molle*

Verso il tratturo c’è qualcuno che và a lumache

Con le scarpe sporche di terra rossa ed i piedi appesantiti

In lontananza si sente il lamento di cani legati alla catena

Con la speranza che qualcuno li senta e gli porta un po’ di cibo

A settembre in campagna è tutta un’emozione di suoni e colori…

L’autunno che si incomincia a farsi vedere con le prime foglie gialle

Aria di settembre… di casa mia stampata a fuoco nella memoria

memoria di un tempo passato… ma ancora presente…

(*lievitatura del pane passata che diveta acido)

postato da: johnnysi alle ore aprile 29, 2007 00:46 | Permalink | commenti (2)
categoria:poesia

mercoledì, 11 aprile 2007

ENOTECA CIBUS

Via Chiance di Scarano 7 – Centro Storico Ceglie
Messapica – BR – Tel. +39 0831388980
Situated in a structure of 1400 belonging to the convent of the Dominican, rebuilt with respect of the original architecture, the Restaurant is furnished in a typical way with small rooms with ceilings star shaped. It offers the possibility to visit the Wine cellar, unique, obtained from an ancient well inside the wine cellar and it organizes excursions in the Historical Centre. The Restaurant is equipped also of one “Formaggiaia”. In summer concerts of Jazz and ethnic music in the Piazzetta di San Martino.

E’ un vero peccato che altri popoli lontani migliaia di chilometri debbano apprezzare quello che noi del posto abbiamo tutti i giorni sotto gli occhi senza rendercene conto…!!!

Come è peccato che oggi in data 11 aprile 2007 sia passato senza essere notato il caro Lillino Silibello (Brascìol’) su rai 1 da Antonella Clerici alla prova del cuoco presentando innanzitutto il paese e poi il suo locale con delle specialità uniche che solo la mamma di Lillino la signora Giovanna può tramandare con la sua pluridecennale esperienza, la cosa che più dispiace è che magari a Ceglie non se nè sono nemmeno accorti, vista la percentuale dei televoti raccolti, al contrario dei campioni in carica che sicuramente molto più ben organizzati hanno stravinto con un misero fritto di paranza….!!! che in confronto alla pasta fatta in casa con sugo alla ricott’asquant’ e la tasca di maiale farcita a lì vanpasc’un’, è veramente cosa piccola e misera…!!!

Con un piccolo sforzo ed un pò di buona volontà magari con l’aggiunta di un minimo di propaganda avremmo potuto essere più presenti nella trasmissione, magari anche con l’aiuto dell’amministrazione comunale…(perche nò?!! certe occasioni non capitano certo tutti i giorni!!!) visto che in fin dei conti si parlava di CEGLIE MESSAPICA…!!!!

Va bene comunque, caro Lillino, se però la prossima volta ci organizziamo un pochino potremmo sfruttare meglio l’occasione offertaci per rendere più visibile il paese…

postato da: johnnysi alle ore aprile 11, 2007 23:36 | Permalink | commenti (8)
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sabato, 31 marzo 2007

PARLIAMO DI EOLICO ED AMBIENTE…?

facendo una ricerca nel web ho trovato queste informazioni che pubblico integralmente, solo per schiarirci le idee e aprire un pò gli occhi per quanto riguarda il prossimo futuro…. meditate gente… meditate

EOLICO INTRODUZIONE

Il vento è una delle principali fonti rinnovabili di energia. Da miliardi di anni il sole riscalda la terra e questa rilascia il calore nell’atmosfera. Un fenomeno che non avviene dappertutto allo stesso modo. La superficie marina, ad esempio, impiega più tempo a riscaldarsi rispetto alla superficie terreste. Nelle zone dove viene rilasciato meno calore (es. le superfici marine), le zone più fredde, tende ad aumentare la pressione. Nelle zone più calde, viceversa, la pressione tende a ridursi. L’aria delle zone ad alta pressione tende a spostarsi verso le zone a bassa pressione, generando il “vento”. L’aria più calda tende a muoversi verso l’alto lasciando dietro a sè una zona di bassa pressione. L’aria calda, una volta in alto, si raffredda per poi ricadere verso il basso nelle zone fredde marine. Questo movimento verso il basso genera una spinta dell’aria fredda marina verso le zone di bassa pressione in direzione della terraferma. Le caratteristiche morfologiche del territorio e dell’ambiente influiscono sulla direzione e sulla potenza del vento. Ad esempio boschi e montagne riducono la potenza del vento, come anche gli edifici delle grandi città. Per questa ragione gli impianti eolici sono localizzati soltanto in alcune zone e non sono invece distribuiti sull’intero territorio. La potenza del vento è particolarmente forte laddove non sussistono ostacoli, nelle superfici piane, lungo le coste e in mare aperto.

(abbiamo fatto la scoperta dell’america….!!!!)

La storia dell’energia eolica. L’uomo usa la forza del vento da migliaia di anni. Basti pensare alla vela che fin dall’antico Egitto muove le imbarcazioni, ha consentito commerci altrimenti impossibili e le scoperte di grandi continenti. Ma la forza del vento fu anche la principale fonte energetica per realizzare le macine del grano o delle olive (mulini a vento) oppure per pompare acqua dai pozzi. L’energia cinetica del vento (movimento) veniva trasformata in energia meccanica. Paradossalmente oggi l’energia eolica è definita un’energia alternativa ma in un contesto storico ha accompagnato la vita dell’uomo molto più a lungo rispetto al petrolio o al carbone.

Nel novecento dall’energia meccanica prodotta dalla forza eolica si è giunti alla generazione di energia elettrica. Le fattorie del vento sono composte da numerosi impianti eolici installati in mare aperto, dove il vento è più forte. Sono veri impianti off-shore il cui impatto ambientale sul paesaggio è minimo proprio per l’essere stati costruiti in alto mare.

(mentre i signori cosidetti padroni del vapore…, che poi in essere non sono altro che nostri dipendenti ai quali il potere ha dato alla testa, c’è li vogliono piazzare in mezzo ai trulli e agli uliveti!!!!!!!!)

vabbè…!!! dopo questa introduzione che mi sembra molto eloquente, vogliamo parlare un pò della tecnologia legata all’eolico?!?

Incominciamo col dire che la loro altezza oscilla tra i 40-60 metri per catturare meglio l’energia del vento senza ostacoli. E’ un aspetto importante in quanto l’altezza li rende particolarmente visibili e impattanti sul paesaggio circostante. La torre è assicurata al terreno da fondamenta in cemento armato che la proteggono dalle oscillazioni e dalle vibrazioni.

Le pale del rotore sono generalmente fabbricate in fibra di vetro e possono ruotare ad una velocità anche di 200 km/h spinte solo dal vento. Gli aerogeneratori di nuova generazione montano uno standard di 3 pale ma non sono esclusi prodotti meno costosi a 1-2 pale ma anche meno efficaci. Il moto del rotore viene trasformato in energia elettrica dal generatore mediante lo stesso principio delle dinamo montate sulle biciclette. La potenza dell’energia elettrica è misurata in kilowatt (kW)

La velocità delle pale è controllata da un “sistema di controllo” che svolge principalmente due funzioni:


moltiplica i giri per rendere il movimento delle pale almeno sufficiente per generare energia elettrica (“moltiplicatore di giri”);


frena o blocca i giri delle pale in caso di sovraccarico e quando la forza del vento supera un determinato fattore critico (“sistema frenante”);

Per assicurare il massimo rendimento la navicella può rotare il rotore di 180° adeguandolo alla direzione del vento.

ebbene adesso viene il bello…..!!!!

IMPIANTI EOLICI

Il numero degli aerogeneratori è in funzione diretta con le esigenze dell’utenza. Gli impianti si distinguono in:


impianti isolati
pochi aerogeneratori


impianti in cluster (“Wind Farm”)
aerogeneratori collegati ad una rete locale


impianti combinati ed integrati

Il rapporto tra energia prodotta e superficie di territorio occupato è molto basso per l’energia eolica (cd bassa densità energetica). Spesso si ricorre alle “wind farm” per compensare questo aspetto, ovvero si aumenta il numero degli aerogeneratori installati. Ma col crescere del numero degli aerogeneratori l’impatto sul paesaggio muta radicalmente. Da un quadro quasi poetico di 2-3 aerogeneratori si passa inevitabilmente ad uno scenario completamente diverso e negativo. Il ricorso alle wind farm (o parchi eolici) deve quindi essere attentamente valutato in base alla reale “risorsa eolica sfruttabile” del posto.

(si incomincia sempre così…. si parte con solo uno….!!!! poi una volta partiti….!!!!)

Gli aerogeneratori sono raggruppati mediante tecniche di clustering ben definite e tuttora in continuo aggiornamento. Inizialmente gli aerogeneratori eolici furono disposti in senso romboidale (USA) per poi sperimentare anche diverse soluzioni:


su un’unica fila (pochi aerogeneratori)


su file parallele


su file incrociate tra loro


su combinazioni delle precedenti disposizioni


su disposizione apparentemente casuale (laddove la morfologia del terreno è particolarmente complessa)


(e la nostra morfologia lo è particolarmete complessa… volete vedere che li montano sui coni dei trulli per dare meno negli occhi…!!!!???)

La diffusione dell’energia eolica consentirà il perfezionamento delle tecniche di disposizione degli aerogeneratori per renderli sempre più ottimali ed efficaci al contesto morfologico del territorio. Sarà comunque importante far sì che nella disposizione si tenga in conto anche dell’impatto sul paesaggio. Soprattutto nei casi delle grandi wind farm.

vediamo chi sono i primi della classe…???

EOLICO UNIONE EUROPEA

Quali paesi sono più attivi nell’energia eolica? L’Italia si colloca al quarto posto nella UE per potenza installata di energia eolica. Il dato non è positivo poiché il nostro paese si presenta molto vicino al gruppo dei paesi con bassa energia eolica installata e molto lontano dalle performance di Germania, Spagna e Danimarca. Basti pensare che la Spagna ha installato nuovi impianti eolici nel solo 2003 per oltre il doppio dell’intera potenza eolica italiana.

Ecco la situazione a fine 2003:

(voglio ben dire che la germania sia in testa…. cosa hanno da tutelare paesagisticamente parlando loro???)

La crescita dell’eolico in Europa.La potenza eolica UE a 15 è crescita nel 2003 di ben 5.871 Megawatt trainata soprattutto dai paesi con maggiore esperienza eolica Germania e Spagna. I tre paesi leader coprono l’84% dell’intero settore eolico. In particolare sembrano restii ad investire nell’eolico gli UK e la Francia, anche se le recenti nuove installazioni del 2003 sembrano comunque dare un segnale positivo in questi paesi.

Entro il 2010 l’European Wind Energy Association prevede una potenza installata di 75.000 Mw (di cui 10.000 da piattaforme off-shore). L’eolico coprirà nel 2010 ben l’11% del consumo totale europeo di energia ed il 50% della produzione da fonti di energia rinnovabile.

L’Italia si colloca al quarto posto con 904 MW installati ma il distacco con i primi tre è evidente. Nel 2003 il nostro paese ha installato nuovi impianti per 116 Mw per una crescita del 15% (inferiore alla crescita media europea).

postato da: johnnysi alle ore marzo 31, 2007 20:20 | Permalink | commenti (6)
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domenica, 25 marzo 2007

a proposito del centro storico…

Il centro storico… Cegliese

Il centro storico cegliese come l’ho già detto in un altri interventi nelle varie discussioni e come giustamente nè parla la gente che vi abita dovrebbe rispecchiare la vita per cui e nato, un centro storico a misura d’uomo dove il pullulare della vita quotidiana sia l’immagine che rispecchi le tradizioni del paese, sinceramente io che ho vissuto la mia infanzia nel centro storico non me lo immagino pieno di attività che non hanno niente a che fare con la natura stessa della gente che ci vive e che ci ha vissuto, ricordo che anche da bambino le attività si contavano sulla punta delle dita ed erano situate in modo che servissero tutta la popolazione del centro storico, tipo l’alimentari di curdian’, quella di jinudd ed altre attività che vivevano del centro storico, è stato uno sbaglio far migrare chi vi abitava in case popolari spopolando il centro storico indiscriminatamente avrebbero dovuto far valorizzare le abitazioni dotandole dei servizi necessari a far si che si vivesse in modo decoroso la realtà del centro storico anzichè investire in case senza un’identità tutte uguali quali le case popolari che son state fatte a cavallo degli anni sessanta/settanta…. in quegli anni purtroppo di errori nè son stati fatti tanti senza avere il minimo senso di tutela per il centro storico, vedasi la torre dell’orologio della piazza vecchia fatta abbattere negli anni trenta o il cosidetto risanamento fatto tra via paolo chirulli e piazza ogni santi modificando la morfologia dello stesso quartiere abbattendo delle case e asportandole creando dei vuoti insignificanti.
Ben vengono i turisti e ben vengano quelle attività atte a rendere l’idea di quello che era il centro storico con tutta la sua vivacità, promuovendo anche iniziative per ripopolarlo, non è vero che servono case nuove con tutte quelle che vi sono abbandonate nella parte vecchia del paese, basta solo rivalorizzarle con i servizi necessari, penso che ad ognuno di noi se ci fosse offerta l’opportunità farebbe piacere ritornare a vivere nei luoghi della nostra infanzia. Il voler portare attività solo per attirare un rientro economico di quei pochi operatori in grado di investire dei capitali che il resto della popolazione del centro storico non dispone sarebbe un’ulteriore scempio ed oltraggio a quelle che furono le nostre origini rinnegandole per il vil denaro.

postato da: johnnysi alle ore marzo 25, 2007 18:14 | Permalink | commenti (4)
categoria:ceglie messapica

giovedì, 22 marzo 2007

amici di isabella

finchè i cittadini avranno bisogno di queste catene di solidarietà non avremo mai una giustizia sociale, finche tutti i diritti li avranno i benestanti non avremo mai la vera libertà, finche non viene garantita la salute di tutti i cittadini la costituzione italiana è solo per alcuni… i soliti… quante isabelle ci saranno ancora per vedere soddisfatti i diritti alla salute???!!!

LEGGETE E DIFFONDETE

L’APPELLO PER AIUTARE ISABELLA

AFFETTA DA SINDROME DI LARON

http://amicidiisabella.splinder.com/

Si riparte con un nuovo appello per Isabella. Chi volesse partecipare, scriva a amicidiisabella@yahoo.it

Lettera di Isabella

Dopo tanta insistenza eccomi qui pronta a ringraziare voi tutti per ciò che state facendo. Non so chi voi siate, ma una cosa è certa vi porterò sempre nel mio cuore. E’ immenso il modo in cui vi stiate preoccupando di me e come prestate attenzione al mio caso. Non trovo parole per descrivere ciò che provo in questo momento, non so neanche perchè sono qua a scrivere, da dove mi stanno uscendo le forze….Non sono abituata a tutto questo; il mio problema era qualcosa di intimo, di privato di cui non ho mai discusso apertamente ma, stavolta senza neanche accorgermene mi trovo al centro dell’ attenzione e non per idiozie o cavolate varie ma per una questione al quanto seria e delicata che in molti tendono a sottovalutare…. E’ difficile parlarne ma…… come facevo a restare impassibile e a far scorrere tutte le vostre attenzioni??? Ricevere quel farmaco per me è stato ed è veramente essenziale…. Sembrava che le cose si stessero rimettendo al loro posto quando, all’ improvviso….. il mio sogno è svanito… Potrei continuare ancora a parlare e a scrivere con voi tutti ma penso che capiate sicuramente il mio stato d’ animo e che quindi ho difficoltà ad esprimermi viste le tante perplessità che mi assalgono, ma una cosa è certa, non smetterò mai di ringraziarvi…. Vi porterò sempre con me…..

ISABELLA

postato da: johnnysi alle ore marzo 22, 2007 21:13 | Permalink | commenti (2)
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sabato, 10 marzo 2007

quedd’ a terr

cà tu girav’ cù li man’j’ la zapp

c’annaffiav cù sang j’ lù sudor’

cà tu curav’ megghj’ dì nà femm’n’…

cà tì fascev jastum’à com’ maj’

quann’ nà ti dav’ nient a cunfront

da fatìj j lù tiemp cà tu lì dav…

quedd’a terr

cà nà ti fascev’ dorm a nott’

i la ser ti fascev fà tard…

…dì quann a mamm’ prioccupat

mi mannav’ a chiamart…

…e jì semp cù a paur dù scur

ca da piccinn mi purtav anziem’…

jì cù lì pinzier’ cà fuscev’n’ chiù fort

dù vient j dì la biciclett…

cù a spiranz di jacchiart annanz’…

pì ti disc’ ch’è pront j dì vinì subit’h

cà sinnò saddìfredd…

quedd’ a terr mù tì abbogich’com’ nà cupert

com’ l’abbracc’ da mamm quann tù arrivav’

postato da: johnnysi alle ore marzo 10, 2007 19:13 | Permalink | commenti (8)
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lunedì, 05 marzo 2007

Questi avvenimenti ci fanno sentire ancora più forte la nostalgia del nostro paese, anche perche a Ceglie è un avvenimento degno di grande rilevanza, mentre qui a torino avvenimenti simili sono ormai così comuni che non ci si fà più caso, tantè che a volte ci sfuggono grazie alla frenesia dello scorrere quotidiano.

Ceglie, Fasano, Mesagne, Brindisi
Una settimana di teatro con eccellenti spettacoli Moni Ovadia domani sera in teatro a Ceglie Messapica.
Si comincia con Moni Ovadia e si continua con il «Teatro Abeliano» che presenta «Sogno di una notte di mezza estate» del drammaturgo elisabettiano William Shakespeare; senza dimenticare che al Teatro «Roma» di Ostuni, Giulio Bosetti presenta un altro eccellente lavoro di Luigi Pirandello «Così è (se vi pare)», mentre all’Impero di Brindisi un altro lavoro che merita molta attenzione è «Dissonorata», un testo che riporta in scena il dramma delle donne calabresi, vittime della violenza e dei soprusi maschili.

tratto da la gazzetta del mezzogiorno del 28/02/2007
postato da: johnnysi alle ore marzo 05, 2007 22:04 | Permalink | commenti
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venerdì, 02 marzo 2007

A volte il parlarne con un passa parola tra amici ci rendono visibili agli occhi di tanti cegliesi sparsi nel mondo e a volte non ci si rende conto della potenza del web, è come passare da una realtà vissuta in un piccolo paese di provincia a una realta di una grande megalopoli, da dove tutti ci si conosce a dove per tutti non sei altro che uno dei tanti abitanti, da dove un buongiorno vale veramente per un buongiorno a dove è solo un modo qualsiasi di presentarsi senza dare più valore al significato delle parole. Il web con la sua potenza ci stà facendo tornare alla vita che avevamo perso lasciando il piccolo paese, ci stà riunendo in un grande villaggio mondiale dove tutti finalmente ritorniamo a parlarci, dove tutti ci conosciamo e dove tutti esprimendo il nostro pensiero abbiamo la possibilità di diffonderlo senza preferenze e senza remore. L’augurio che ci facciamo inconsciamente noi tutti i frequentatori del web è quello che non ci si fermi solo ai frequentatori assidui o casuali della rete, ma che vada oltre alle barriere fatte da muri di gomma e che finalmente i potenti, i padroni del vapore e guerrafondai si rendano conto di essere in minoranza e che prima o poi la pace trionferà a discapito delle lobby petrolifere o delle armi, finalmente ach’essi si renderanno conto che la pace non è solo un’utopia e un passo dopo l’altro anche grazie ad articoli come quello appresso riportato che diffondendo la voglia di emergere del popolo nascosto dei blogghisti si diffonderà la voglia di fratellanza tra tutti i popoli. Un grazie particolare và a tutti coloro che con la comunicazione fanno sì che l’utopia della pace non sia più tale.

CEGLIE / Iniziativa dell’associazione Speleocem per la tutela del patrimonio carsico Scoprire le grotte sul web Un modo per vedere l’Alto Salento da un’altra «angolazione» CEGLIE MESSAPICA – L’Alto Salento approda sul web. Consapevole ormai che il mondo della comunicazione non può fare a meno di Internet,l’associazione «Speleocem», che da alcuni anni si occupa della valorizzazione del patrimonio carsico), ha realizzato un sito dedicato al territorio a Nord di Brindisi che comprende i Comuni di Ceglie,Ostuni, Carovigno, San Michele, San Vito, Villa Castelli e Cisternino.
L’indirizzo è www. altosalento. com . Di facile consultazione, corredato di numerose foto, il sito è strutturato per sezioni. Si possono così trovare notizie sulla storia, sulle associazioni operanti sul territorio, sulle strutture ricettive, ristoranti e alberghi presenti nelle diverse città, sulle tradizioni che ancora vivono nelle varie realtà sui libri di storia locale. «Il lavoro dell’associazione – commenta il presidente Vito Amico – apre i diversi orizzonti in rete, mettendo a disposizione della collettività la propria attività di studio e documentazione rispetto a tutto ciò che riguarda il territorio. Il sito, ideato e costruito da Francesco Palmisano, propone un viaggio tra storia, preistoria, cultura,speleologia e tanto altro ancora. Dopo due anni di attività e varie iniziative svolte nel 2006, tra cui “Dal p ro fo n d o ”, la prima documetazione dei siti carsici cegliesi racchiusa in 27 pannelli, l’associazione – conclude Amico – continuerà con altre attività di scoperta e di rilevamento di grotte e grottine i cui risultati verranno messi a disposizione on line». Tra le varie iniziative che da tempo vedono protagonista la città di Ceglie sul web (La Gazzetta si è già occupata del blog http://www.cegliemessapica.splinder. com ) meritano una segnalazione due nuovi blog ideati da V.A.Nisi (www.johnnysi.splinder.com ) e da Domenico Biondi (www.piazzaplebiscito.splinder.com ). Quest’ultimo in particolare contiene una rubrica, il «Mattinale », che è una sorta di rassegna stampa di tutto quello che accade a Ceglie e in provincia tratta dai più importanti quotidiani locali.
Pierpaolo Faggiano

tratto da la gazzetta del mezzogiorno del 28/02/2007

postato da: johnnysi alle ore marzo 02, 2007 01:20 | Permalink | commenti (6)
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venerdì, 16 febbraio 2007

in aiuto ad isabella

accolgo l’appello fatto per aiutare Isabella e pubblico con un copia incolla un appello per risolvere un problema che in uno stato civile ove è scritto anche nella costituzione la tutela della salute di ogni cittadino, non dovrebbero nemmeno esistere tante difficoltà per l’approvigionamento di un farmaco…..

Mi è stato chiesto aiuto indirettamente per un caso che vi descriverò. Vi chiedo di leggere questo post fino in fondo e con la massima attenzione. Grazie.

Isabella ha appena 16 anni ed è affetta da sindrome di Laron, una malattia genetica (sindrome di resistenza primaria all’ormone della crescita), che si manifesta con: bassa statura di grado severo e proporzionata, obesità, acromicria, ipogonadismo e ipogenitalismo. La sola terapia possibile è rappresentata da un farmaco non in commercio in Italia ma prodotto in California dalla ditta Tercica, che da pochi mesi ha ceduto il brevetto ad altra casa farmaceutica (dalle ricerche effettuate credo la Ipsen).
Il farmaco è l’IGF-1, il suo nome commerciale è Increlex. Nel 2005, il Ministro della salute Francesco Storace, al quale era stata segnalata, da parte dei medici e dei familiari di Isabella, la grave inadempienza del Servizio Sanitario Nazionale, è riuscito (maggiori informazioni a pagina 51 di Diario Salute – è un file in .pdf) a recuperare il farmaco, così Isabella, potendo iniziare la cura (aprile 2006) è cresciuta 5 cm e mezzo! L’ultima visita di controllo, oltre a confermare i progressi non solo fisici ma psicologici ed emotivi, ha paventato la nuova difficoltà dell’approvvigionamento del farmaco e quindi la sospensione obbligata della cura. A Isabella è stata così negata la speranza di avere una vita “normale”.
Mi chiedo solo una cosa: come è possibile tutto questo? Sto tentando di fare qualcosa, ma credo che riuscirò solo a muovere un granello di sabbia. Accetto vostri consigli e vi prego di fare tam tam di questo post, almeno per una campagna di sensibilizzazione. Capisco che la sindrome di Laron è considerata malattia rara o orfana (come dice il nome stesso è senza un’azienda che investa in ricerca per trovare un farmaco) e quindi pochi pazienti vuol dire pochi clienti, ma quello che non capisco è l’insensibilità. L’interruzione di un trattamento, nei casi gravissimi come questo, dovrebbe richiamare l’attenzione e le responsabilità di tutti i livelli, principalmente di quello politico.
Mi chiedo come si reagirà se proprio una persona vicino a noi verrà sfortunatamente colpita da una di queste malattie…

postato da: johnnysi alle ore febbraio 16, 2007 23:02 | Permalink | commenti (4)
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venerdì, 09 febbraio 2007

Ogni tanto e bene rinfrescarsi la memoria… e la memoria storica di un popolo e un patrimonio per tutti sia nel presente che nel futuro per sapere da dove veniamo e dove andiamo, sarebbe utile per tutti conoscere le proprie origini e guardare ad un futuro lontano dalle angoscie della vita frenetica a cui ci ha abbituato la società moderna.

Importante centro militare, politico e religioso dell’antico Stato dei Messapi (Caelium ricordato da Plinio), fu fiorente soprattutto nel IV-III sec. a. C., e sono tuttora visibili tratti della cerchia muraria, il Paretone, che doveva racchiudere l’abitato messapico. Fu a capo delle altre città della Messapia contro Taranto, uscendone dapprima vittoriosa, ma poi fu espugnata e completamente distrutta dai Tarantini, che nella battaglia uccisero il re Opis che guidava l’esercito e che si ritiene abitasse nella roccaforte cegliese. Si vuole pure che a Ceglie avessero sede i più importanti edifici di culto dei Messapi e dei Romani; ipotesi confermata dal rinvenimento nell’abitato di tombe con ricche suppellettili e numerose iscrizioni messapiche (conservate nella pinacoteca comunale).

Con la caduta dell’Impero romano d’Occidente, Ceglie fu devastata dai Goti, Longobardi e Visigoti. Divenuta feudo degli Angioini, fu concessa in dote da Carlo II d’Angiò a sua figlia Eleonora, che andò in sposa al barone Filippo di Tuzziaco. Divenuta feudo della Curia Arcivescovile di Brindisi, fu venduta intorno alla metà del XIV secolo ai duchi di Sanseverino, dai quali passò ai Luperano e da questi ai Sisto-Britto. Durante il Risorgimento furono aperte a Ceglie numerose “vendite” carbonare e sezioni della Giovine Italia.

Nel centro del borgo medievale è il castello, le cui strutture più antiche risalgono probabilmente all’XI secolo. Sul torrione cilindrico domina una torre quadrata la cui costruzione, voluta dal duca Fabrizio Sanseverino, risale al 1492; mentre il palazzo è di pochi anni più tardi (1525). L’ultima proprietaria è stata la famiglia Verusio. Nei suoi pressi è la chiesa matrice, più volte rimaneggiata, che ha assunto l’attuale aspetto barocco nel 1796. All’interno si conservano un pregevole crocefisso di legno e un Cristo a mezzo busto scolpito nella pietra. Al centro storico si accede dalle porte di Giuso, con tracce dell’originale architettura gotica, e Monterone, quest’ultima difesa da una torre quadrata del XV secolo.

Sulla via per Francavilla sono la chiesetta della Madonna della Grotta, nella cui cripta basiliana sono visibili affreschi del XIII secolo, e la grotta carsica di contrada S. Michele, in cui è un affresco più antico, risalente probabilmente al sec. VIII (il più antico della provincia), che raffigura la Madonna orante. La vita contadina è documentata nel Museo della Civiltà del Trullo, che ha sede in un complesso di trulli risalenti al 1792, nella masseria Montedoro.

Spettacolari le grotte di Montevicoli, con stalagmiti e stalattiti, che a Natale diventano la sede splendida per il Presepe vivente. Al loro interno sono state rinvenute iscrizioni messapiche con dedica alla dea Afrodite, alla quale doveva essere stato dedicato un tempio; mentre un tempio ad Apollo doveva trovarsi sul luogo ove sorge la chiesa di S. Rocco.

Nell’agro cegliese sono le “specchie” (la più antica è quella Miano, o di Castelluzzo), i principali documenti – rimasti pressoché intatti – della civiltà messapica: torri di avvistamento e monumenti a tronco di cono con scale esterne a rampa o a gradoni che li cingono a spirali tutto intorno. Nella struttura ricordano le tombe circolari dell’antica Creta, ma potrebbero essere state, con molta probabilità, torri di vedetta e di difesa, data anche la derivazione del loro nome dal latino “specula”, ossia posti di osservazione.

postato da: johnnysi alle ore

splinder chiude… proviamo a recuperare il contenuto….

giù le mani da lì bax

E’ sempre la stessa storia… dove ci sono sporchi interessi se nè fregano delle leggi e della popolazione che pur essendo contraria, a forza di bustine e bustarelle si concedono permessi dove non è permesso, non sò se questo è uno di quei casi ma purtroppo il tutto lo fà pensare… e a volte il pensar male lo si azzecca!!!!

CEGLIE /
Dopo il via libera della Regione all’apertura di una cava in territorio di Francavilla Fontana
È bufera su contrada «Bax»

Su piede di guerra diversi cegliesi titolari di terreni nella zona

CEGLIE MESSAPICA – Braccio di ferro tra alcuni proprietari di terreni nelle contrade «Bax», «Monacelle», «Sciotta» e «Bottari», e la Regione Puglia. Motivo del contrasto è l’apertura, su richiesta della ditta «Cosimo Gallone» di Ceglie, di una cava di calcare in località «Monacelle », vicino al bosco «Bottari» ed a «Vallone Bax», indicati da uno studio del Wwf-Brindisi e del Dipartimento di Biologia della facoltà di Scienze di Lecce, come «uno dei più antichi insediamenti europei ».
Una battaglia in atto a colpi di diffide e querele. Tutto ha inizio lo scorso giugno, quando i proprietari (alcuni dei quali di Ceglie) apprendono che il dirigente del settore Ecologia della Regione, con determinazione n. 543 del 12 dicembre 2005, ha espresso parere favorevole di valutazione di impatto ambientale (Via) all’apetrura della cava. Prima di pronunciarsi favorevolmente la Regione, ritenendo carente lo studio di impatto ambientale, aveva chiesto alla ditta u n’integrazione relativa agli impatti dovuti alla diffusione di rumore e polveri sull’ambiente circostante, in particolare sulle abitazioni presenti nel raggio di 300 metri. L’istanza da parte della ditta, quindi, era stata successivamente riformulata sostenendo che «quelle presenti nel raggio di 300 metri non sono abitazioni, le emissioni sonore e la polverosità non supereranno i limiti consentiti e le piante di ulivo presenti nell’area di scavo verranno recuperate e collocate lungo le fasce di rispetto». A quel punto anche la provincia di Brindisi, inizialmente contraria, si esprime favorevolmente. I proprietari dei fondi non ci stanno e si rivolgono ad un legale. Parte una diffida nei confronti della Regione. «Le assicurazioni della ditta – sostengono alcuni – sono fatte senza alcun accertamento e comunque in contrasto con la legislazione regionale che non consente di divellere le piante d’ulivo senza il parere dell’Ispettorato dell’Agricoltura di Brindisi. Inoltre – sostengono i legali dei proprietari di quei fondi – l’area della cava confina con terreni inseriti negli ambiti territoriali di tipo B e D del Putt (cioè sottoposti a vincolo ambientale) e non di tipo E come
indicato dalla Regione e, tra l’altro, la determinazione del dirigente regionale è da ritenersi inefficace in quanto erroneamente prevede che la notifica venga fatta al Comune di Ceglie e non a quello di Francavilla, nel cui territorio dovrebbe essere attivata la cava».
Ma non finisce qui. Lo studio legale chiama in causa il Comune di Francavilla che – a suo dire – ha omesso di pronunciarsi sulla vicenda, pur avendo ricevuto in data 26 luglio 2004 richiesta di esprimere il parere previsto per legge sull’apertura della cava.
Dopo la diffida alla Regione, quindi, parte una querela nei confronti del Comune di Francavilla. Secondo il legale, «la Giunta o il dirigente del settore, pur nell’ipotesi in cui avesse ritenuto di non esprimere il suo parere avrebbe comunque dovuto adottare un provvedimento con il quale fornire una motivazione sull’opportunità o meno di dare il detto parere. Non essendoci traccia di alcun provvedimento tale comportamento configura una grave omissione di atti d’ufficio. Inoltre – si sostiene nella querela – il comportamento del dirigente del settore o della Giunta, si configura come indirizzato a favorire l’istruttoria dell’istanza della ditta “Gallone”, in quanto, in presenza di un atto della stessa Giunta del giugno 2000, in cui si approva la richiesta della Regione Puglia per l’inclusione tra le aree protette del bosco “Bottari”, il Comune non poteva che esprimere parere contrario all’apertura della cava». Ora bisogna attendere che il comando dei Carabinieri di Francavilla dia seguito o meno alla querela.
Nel frattempo, il settore Ecologia della Regione ha risposto ai proprietari sostenendo che in base alla legge regionale
11/2001 il parere di Via può essere dato anche in assenza del parere del Comune e che agli atti, l’attuale classificazione dell’area in cui ricade la costruzione della cava risulta di tipo E, non sottoposta a vincoli. In caso di provvedimento definitivo, i cittadini sono pronti a rivolgersi al Tar.
Pierpaolo Faggiano (gdm)

postato da: johnnysi alle ore febbraio 01, 2007 20:08 | Permalink | commenti (2)
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martedì, 16 gennaio 2007

i malesseri di ceglie parte seconda…

Per fortuna la realtà è variegata anche da bravi ragazzi che si alzano al mattino presto a costo di penose umiliazioni, anche da parte di un caporalato che si fà forza della tua miseria per arricchirsi del tuo sudore…,

bravi ragazzi che non si abbassano a certe nefandezze e non gliene frega niente se vengono derisi da chi per essere felice hanno scelto dei surrogati…,

ragazzi che si impolverano del bianco dei tufi e si sporcano le mani di terra pur di rimanere sulla retta via…,

ragazzi che non si vergognano ad essere diversi da quelli che ciondolano senza una meta tra piazza Plebiscito e piazza S. Antonio alla ricerca di un’esistenza che non è più loro…,

ragazzi disposti a spaccarsi la schiena per dire agli altri che si può essere anche stanchi morti dalla fatica ma felici di poter guardare al futuro senza l’angoscia del prossimo buco…….!!!!!!!

ragazzi che voglio Questa realtà, la realtà di chi ama veramente la vita e il loro paese con la loro gente…

realtà…diversa da quella che alcuni personaggi ti profetizzano come chimere di una terra promessa nascosta dalla droga…

il caro Bertoli diceva che malgrado tutto… il vento soffia ancora…

spero che soffi nelle coscienze di si traveste da benefattore con una falsa umiltà e che ti induce a delle false promesse di benessere…,

spero che soffi nelle coscienze di chi sà ma si guarda bene dal denunciare per paura di ritorsioni…

spero che soffi contro coloro che si vestono di una falsa rispettabilità e li spogli mettendo in evidenza la loro vera natura…

spero che i rimorsi per il male che stanno facendo a ceglie e ai nostri ragazzi negandogli un futuro li mordi nel profondo della loro anima…,

augoro loro tutto quello che fanno di male ai nostri figli gli si ritorca contro elevato all’ennesima potenza….

che non debbano mai fare i conti con il dolore di quelle mamme distrutte dalla loro presenza…

eppure il vento soffia ancora….!!!!!!!!

postato da: johnnysi alle ore gennaio 16, 2007 17:19 | Permalink | commenti (6)
categoria:attualità, ceglie messapica

domenica, 14 gennaio 2007

i malesseri di ceglie…

pubblico questo commento ad un post pubblicato sul sito dello smemorato (www.cegliemessapica.splinder.com)solo per coloro che non conoscono questo sito.
Lo faccio a malincuore ma purtroppo anche se su questo blog voglio solo mettere in evidenza i lati positivi del mio paese a volte non ci si può nascondere dietro ad un dito e far finta di non vedere….

Sinceramente ripeto sinceramente… non volevo parlare di questi argomenti negli interventi passati solo per non guastare l’atmosfera natalizia alla quale ero abituato da bambino quando si andava in giro per i presepi… oggi non sò quanti genitori hanno il coraggio di mandare i loro bambini da soli in giro per presepi nelle strade ci ceglie… forse tanti anni fa si era più incoscienti… ma sinceramente vi siete guardati intorno mentre girate per ceglie?!! avete visto chi spadroneggia per le piazze s. antonio o plebiscito dopo le otto di sera?!! si mi direte che queste sono realta comuni a tante altre città e non se nè meraviglia più nessuno… e vi confesso che è vero!!! Torino, città dove vivo nè è un cattivo esempio… e vi assicuro che tutt’ora certi personaggi anche a Torino mi danno un certo disagio, ma in proporzione (facendo un discorso di proporzioni) a Ceglie mi dà ancora molto più imbarazzo e disagio, perchè è del mio paese che parlo è dei miei affetti, Torino non è mai stata e non lo sarà mai la mia città… se mi parlano male di Torino…non dico che me ne frega poco per educazione verso una città la quale mi ha dato tanto sotto l’aspetto lavorativo…, ma se mi parlano male di Ceglie… allora si sveglia il mio orgoglio cegliese e divento cattivo…!!! ma… si può essere cattivi e orgogliosi quanto si vuole, quando la triste realtà è questa… io mi rivolgo a quei personaggi di ceglie che non vogliono bene a ceglie, non lo vogliono perche ceglie per loro è solo un posto come un’altro, loro non vivono ma vegetano a ceglie… si accontentano delle emozioni facili date da un pò di polvere bianca o da un buco…

da ragazzi giravamo anche noi per il paese e solo gli scaloni del corso sanno quanti jeans abbiamo consumato a forza di star seduti, e, ci si divertiva con poco anche senza una lira in tasca… invece ho notato che anche se non lavorano i soldini a certi personaggi non mancano, magari la mammina al povero bambino gli fà trovare i dieci (?) euro ogni mattina sul comodino…
nel momento in cui non hanno più queste comodità o ancora peggio non gli bastano allora ci si inventa qualcosa d’altro!! vedi l’assalto al fruttivendolo di via roma…

ma poi effettivamente fanno solo finta di divertirsi…non sanno che la vita… la gioventù è una sola e non si può vivere solo di espedienti…

noi ragazzi di una volta qualcosa c’è l’abbiamo da raccontare, voglio vedere loro fra vent’anni cosa avranno da raccontare…

postato da: johnnysi alle ore gennaio 14, 2007 02:05 | Permalink | commenti
categoria:attualità, ceglie messapica

venerdì, 05 gennaio 2007

cibus

A volte non ci rendiamo conto nemmeno noi stessi del patrimonio culturale che viene promulgato da personaggi come Angelo Silibello detto “brascìol’ ” (come simpaticamente lo chiamavamo da ragazzi), per Angelo la ristorazione non è una novità vista l’esperienza che da generazioni si porta appresso come un patrimonio personale, una volta andare a mangiare da Jamidd (il papà di Angelo era un avvenimento degno di una festa, come lo è adesso andare da Cibus), complimenti Angelo, grazie per il fatto che ci sei….

Il ristorante “Cibus” tra i migliori del “Gambero Rosso”

Giovedì, 4 gennaio

Proprio in questi giorni, giunge un importante riconoscimento al “Cibus”. Il noto ristorante di Angelo Silibello è stato infatti inserito (e scelto) tra i migliori 15 ristoranti selezionati nell’ambito del Concorso “Gambero Rosso” quali “interpreti della cucina familiare italiana”. Un ulteriore attestato certifica la qualità della cucina cegliese che mostra di essere apprezzata in lungo ed in largo,

Ed il periodo natalizio ne è stato l’ennesima dimostrazione a conferma di un settore che da solo riesce a trainare quel turismo itinerante che meriterebbe di trasformarsi in stanziale. “CIbus” è inserito (l’unico della Puglia) in una interessante pubblicazione multimediale dove vengono riproposti luoghi (le masserie) e tradizioni proprie della nostra cultura. Non sarebbe male che questo prodotto multimediale potesse diventare anche uno strumento didattico considerato che ormai da qualche anno a Ceglie funziona un Istituto Alberghiero. Angelo Silibello, unitamente a mamma Giovannina (ripresa mentre spiega i vari passaggi che portano alla creazione del tipico “piscuet’ cegliese”, quel mostacciolo che grazie ai suoi ingredienti, molti top sicret, crea un prodotto apprezzatissimo e che meriterebbe maggiore attenzione divulgative), alla sorella Filomena ed alla moglie Angela Lerna ripropone fedelmente quella cucina tradizionale, fatta di cose semplici ma genuine. In questa speciale classifica, Cibus si trova assieme ad altre presenze ristoratrice cha vanno dal Veneto e finiscono in Sicilia. Basi, tanto per elencarne qualcuna, menzionare “La Ragnatela” di Mirano in pieno Veneto, al “Naugalaruni” di Palermo.

L. Dip.

articolo pubblicato su http://www.IdeaNews.it

postato da: johnnysi alle ore gennaio 05, 2007 18:45 | Permalink | commenti (6)
categoria:gastronomia, culinaria

domenica, 17 dicembre 2006

BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO A TUTTI GLI AMICI CHE HANNO IL PIACERE DI VISITARE IL MIO BLOG, ANCHE SE NON HO DATO IL MASSIMO NELLA CURA DELLO STESSO MI HA DATO L’OCCASIONE DI CONOSCERE NUOVI AMICI E PER QUESTO RINGRAZIO IL WEB E TUTTI COLORO CHE IN QUALCHE MODO HANNO PARTECIPATO CON I LORO COMMENTI NEL MIO BLOG….

PER LE FESTIVITA’ CERCHERO DI FARMI PASSARE UN Pò DI NOSTALGIA DI CEGLIE RECANDOMI PROPRIO A CEGLIE E MAGARI AVRO’ MODO DI INCONTRARE QUALCHE AMICO DIRETTAMENTE A CEGLIE…….CIAO A TUTTI

postato da: johnnysi alle ore dicembre 17, 2006 01:50 | Permalink | commenti (2)
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domenica, 29 ottobre 2006

che maraviglia…..vorrei che storie come queste prendessero il posto dei tristi avvenimenti di cronaca nera… vorrei che l’essere umano si rendesse conto di come stà distruggendo la nostra amata terra…!!! cosa lasceremo ai posteri…quali sentenze ci verranno addebitate… alcuni dicono che ci stiamo avvicinando alla fine… ma fatti come questi mi lasciano una flebile speranza… dai uomo se tu lo vuoi ti puoi salvare!!!!!

Intervento del veterinario del Centro di Prima accoglienza

Splendido gheppio restituito alla vita

FRANCAVILLA FONTANAGrazie alla sensibilità di un veterinario francavillese un altro animale è stato salvato. Un esemplare di gheppio (Falco tinnunculus), piccolo rapace diurno ed animale protetto, è stato recuperato ferito nell’agro di Francavilla Fontana. Grazie all’immediato intervento del dott. Angelo Lobello, esperto in fauna selvatica, già responsabile veterinario del Centro di Prima Accoglienza della fauna selvatica in difficoltà della Provincia di Brindisi, al gheppio è stata bloccata una copiosa emorragia e stabilizzata una frattura all’ala sinistra, garantendone la possibilità di volare. Dopo le prime cure di pronto soccorso veterinario, il dott. Lobello lo ha affidato alla Polizia Faunistica Provinciale, che ha provveduto a trasferirlo al Centro di Recupero Regionale a Bitetto per le successive fasi di convalescenza e riabilitazione. E’ importante sottolineare che gesti encomiabili come quello del dott. Lobello sono un elemento fondamentale nella salvaguardia del patrimonio faunistico. Sono un esempio di attaccamento alla propria professione e di amore per gli animali e la natura in genere. «La tutela attiva dell’ambiente – dice il dott. Lobello – passa anche attraverso il continuo lavoro del medico veterinario, unica figura professionale deputata alla visita e cura degli animali, passato negli ultimi anni dagli animali da compagnia ad intervenire anche su animali selvatici». Lorenzo Ruggiero

aticolo tratto da “La Gazzetta del Mezzogiorno” del 29/10/2006

postato da: johnnysi alle ore ottobre 29, 2006 17:14 | Permalink | commenti (2)
categoria:natura-ecologia-falco

venerdì, 27 ottobre 2006

Onore al merito di Lillino Leo per il suo impegno contro i mafiosi del caporalato che sfruttano le disgrazie e la miseria della povera gente che non ha altro che le proprie mani per vivere in una realtà deprimente la quale bisogna inchinarsi ed umiliarsi per poter avere una giornata di lavoro.

La cosa più vergognosa è l’omertà e la complicità delle istituzioni locali che da decine di anni coprono con il loro silenzio questi esseri immondi identificati e catalogati come caporali. Approfitto di questi articoli pubblicati in data odierna sulla Gazzetta del Mezzogiorno per denunciare la vergogna delle vergogne che affligge la nostra terra…..!!!!

Il problema del lavoro nero nel Brindisino denunciato da Angelo Leo, sindacalista della Cgil

Caporalato, vergogna da eliminare

«Non è affatto facile ribellarsi ai soprusi delle agenzie interinali e dei committenti»

«La legge 30 è una vergogna che ha legittimato il caporalato». Non va per il sottile Angelo Leo, segretario generale Nidil Cgil Brindisi e colonna storica della lotta allo sfruttamento in agricoltura. Il sindacalista condanna senza appello la normativa che avrebbe dovuto porre fine all’indecente mercato delle braccianti che, invece, ancora oggi è nelle mani di gente senza scrupoli. I caporali, nel tempo, si sono messi in grande. Hanno smesso i panni dell’intermediario, alla guida del pullmino sgarrupato, per assumere quelle dell’agente che offre servizi alle imprese.

27/10/2006

La storia delle donne che persero la vita stipate dei pullmini

La morte di sei braccianti gli incidenti di Ceglie e Oria

Ceglie Messapica, maggio 1980. È la data del tragico incidente nel quale morirono tre donne. Tre braccianti: Lucia Altavilla, Pompea Argentieri, Donata Lombardi. Avevano rispettivamente, 17, 16 e 23 anni. Ma tredici anni dopo al calendario del mondo agricolo del Brindisino si aggiunge un altro giorno funesto: il 25 agosto 1993. Anche allora fu l’inferno. A perdere la vita, anche questa volta, furono tre donne: Maria Marsella, Antonia Barcone e Maria Dell’Aquila. Avevano 25, 48, e 51 anni. Ma la strage ebbe un seguito. Il marito di una delle tre si suicidò per disperazione il giorno successivo all’incidente. In quello stesso periodo successe qualcosa di altrettanto grave che ha segnato profondamente la storia del caporalato: il 1993 fu anche la fine dell’esperimento dell’autogestione, iniziato nell’86, proprio dopo il primo incidente. Quella nuova tragedia mortificò, anzi bastonò, lo scatto di orgoglio che le braccianti agricole avevano avuto negli anni precedenti che le aveva spinte a rottamare i vecchi Ford transit, e ad assumere la gestione del trasporto con autobus sicuri. Ma la morte delle tre donne offrì ai caporali, sempre in agguato e pronti a cogliere ogni spunto per rendere difficile la vita alle «ribelli», l’occasione per il colpo di mano. Tornarono a dominare il mercato. A modo loro, ovviamente. Un debole tentativo di ripetere l’esperienza dell’autogestione si registrò in un altro comune della provincia, ma fallì prima ancora di cominciare. v. arc.

27/10/2006

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categoria:lavoro

sabato, 30 settembre 2006

POVERI PICCIONI…!!!! PENSARE CHE TANTO TEMPO FA ERA L’AMMINISTRAZIONE CHE TRAMITE UN LORO OPERAIO PENSAVA A RIFOCILLARE I PICCIONI IN PIAZZA PLEBISCITO CON DEL GRANOTURCO…!!! EH…! SI è PROPRIO VERO!!! I TEMPI SON CAMBIATI….!

Elenco titoli

Ceglie Un’ordinanza del sindaco Federico ora vieta la somministrazione di cibo ai volatili

Piccioni, un vero flagello

I cittadini dovranno applicare mezzi di dissuasione

CEGLIE MESSAPICA Danni provocati dal proliferare dei colombi in città: l’Amministrazione corre ai ripari. È di questi giorni un’ordinanza del sindaco (la numero 86) che dispone il divieto di somministrazione di cibo ai colombi e una serie di interventi nei siti di nidificazione. L’intervento è stato deciso per fronteggiare quello che sembra essere diventato un vero e proprio problema «sociale», in quanto, nonostante nelle città vengano posti in essere numerosi metodi per il contenimento del fenomeno, non sempre questi si dimostrano efficaci. La presenza sempre più massiccia di tali volatili nelle città determina conseguenze negative sia per la conservazione dei beni monumentali ed architettonici – gli escrementi, data la composizione acida, corrodono gli intonaci – che per l’igiene e la salute umana. Tanti sono poi, secondo gli studiosi, i problemi igienico-sanitari legati alla presenza di colombi in città, in quanto tali volatili sono potenziali portatori di un gran numero di malattie (salmonellosi, criptococcosi, istoplasmosi, candidiasi, ecc.), oltre ad ospitare un gran numero di ectoparassiti (come ad esempio i pidocchi) che, a loro volta, possono portare ad ulteriori patologie. Negli ultimi tempi sono giunte al Comune diverse segnalazioni da parte di cittadini che lamentavano la diffusione del fenomeno, e il servizio di Igiene e Sanità dell’Ausl, nelle more dell’attuazione di uno specifico programma di controllo, ha suggerito l’emissione di un’ordinanza per fronteggiare il problema, tenuto conto che i colombi urbani hanno un’intensa capacità riproduttiva e che, pertanto, la loro proliferazione è incontrollata. «Abbiamo ritenuto necessario intervenire con un piano di controllo per limitare la consistenza numerica delle colonie sul territorio cittadino ed ottenere, attraverso comportamenti e misure protratti nel tempo, un migliore equilibrio tra l’ambiente urbano e la densità dei colombi» commenta il sindaco Pietro Federico (centrosinistra). Tenuto conto che la disponibilità di cibo e di siti di nidificazione favorisce la riproduzione dei colombi e quindi la formazione di grandi colonie; che l’alimento fornito dai cittadini ai colombi, per lo più pane e avanzi di cibo, non è adatto alla specie, con gravi ripercussioni sulla salute dei volatili, l’ordinanza vieta di somministrare cibo a tali animali sia nelle aree pubbliche che in quelle private del paese; di abbandonare alimenti o rifiuti al di fuori degli spazi previsti e degli appositi contenitori per la raccolta dei rifiuti solidi urbani; e obbliga i proprietari di immobili, occupati o non occupati o in stato di abbandono, a provvedere «entro due mesi ad effettuare interventi specifici al fine di rendere inaccessibili i cornicioni, sottotetti ed altri siti di nidificazione mediante mezzi idonei, nel rispetto delle norme urbanistiche e previa comunicazione all’Ufficio Tecnico». Disattendere l’ordinanza comporta sanzioni amministrative che vanno da 25 a 300 euro. Pierpaolo Faggiano

29/09/2006
Un provvedimento adottato anche per tutelare l’integrità dei monumenti e dei palazzi cittadini, oltre che gli standard minimi igienico-sanitari

29/09/2006

postato da: johnnysi alle ore settembre 30, 2006 15:50 | Permalink | commenti (2)
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sabato, 09 settembre 2006

A vicchiaj’

Luntan…luntan…

Chiù s piccinn, chiù nà vid l’or di fà grann

Ti sfuerz, ti scann’ pì arrivà a disciott’ann…

Mù cà tien’ chiù di ottant’ann’…

Ti sfuerz, ti scann’ pì turnà a disciott’ann…

Ma ù tiemp nà ten’ riguard’,

cì si ricc o puvuriedd lì cunt sò lì stess…

…ti sembr cà a tè nà ti tocc, ma quann

mang ti l’aspiett… tà mett a fà li cunt.

Luntan… nà jet pò tant luntan…

traduzione…

La vecchiaia

Lontano… lontano…

Più sei piccolo, più non vedi l’ora di essere grande

Ti sforzi, ti ammazzi per arrivare a diciott’anni

Adesso che hai più di ottant’anni…

Ti sforzi, ti ammazzi per tornare a diciott’anni

Ma il tempo non ha riguardi,

se sei ricco o poveretto i conti son sempre gli stessi…

…ti sembra che a tè non ti toccà, ma quando

neanche te laspetti… ti devi mettere a fare i conti.

Lontano… non è poi tanto lontano…

postato da: johnnysi alle ore settembre 09, 2006 20:45 | Permalink | commenti (4)
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martedì, 29 agosto 2006

Da Ceglie con passione, già passione nello sport che finalmente potrà essere rappresentato pienamente nel nuovo palasport di Ceglie, senza doversi recare fuori sede anche quando si giocava in casa, speriamo che siano finite tutte le peripezie del ormai famoso palazzetto dello sport e che si dia inizio ad una serie vincente di grandi successi, forza Ceglie!!!!!! !

C1 Continua la preparazione dello squadrone che punta al successo finale,

IL Basket Ceglie secondo Romano

Il sei settembre si inaugura il palazzetto dello sport con la gara con il Bari

CEGLIE MESSAPICA«Più vado avanti e più mi convinco che questo è un roster dalle grandi potenzialità, che saprà dare molte soddisfazioni ai tifosi ed alla città». Cosimo Romano, il coach del Basket Ceglie è fiducioso e soddisfatto del lavoro fin qui svolto in vista del difficilissimo campionato di C1. Nel frammezzo la Coppa Italia che vedrà l’esordio del quintetto cegliese a Massafra, il 2 settembre per poi fare il proprio debutto (ed inaugurare) al Palasport 2006, la struttura finalmente ultimata e messa a disposizione della società. Attorno ai due «gladiatori», Beppe Vozza ed Angelo De Leoanrdis la società del presidente Mario Laneve ha scelto giocatori validi ed altamente competitivi. Il ritorno a Ceglie di Vozza e De Leonardis rappresenta la vera novità della stagione, segno che coach Romano – che i due giocatori ha già avuto a disposizione ai tempi della D’Annunzio Basket – in loro pone grosse aspettative. Nell’amichevole dei giorni scorsi contro l’Invicta s’è vista la validità della scelta operata. Ed anche i tifosi hanno apprezzato la scelta di far ritornare a Ceglie i due giocatori che, come dicevamo, hanno lasciato un buon ricordo. «Sono due giocatori che con Maurizio D’Amicis ho già allenato. So bene quanto possono dare a questa squadra che si appresta ad affrontare un campionato difficilissimo dove dovremo vincere la concorrenza di roster del valore del Massafra, Bisceglie, Cus Bari e Chieti». Intanto prosegue il lavoro e soprattutto l’assimilazione dei nuovi schemi di gioco proposti da coach e capace – come ha sottolineato Romano – «di esprimere una pallacanestro dove l’intensità la faccia da padrone in tutte le fasi del gioco». E questi giocatori, orgogliosi di essere in una grande società come quella cegliese, ce la stanno mettendo tutta per essere all’altezza del compito. Del resto coach e dirigenti fin dal primo giorno hanno detto a chiari lettere a tutti i giocatori che «Chi viene a Ceglie sa di essere arrivato in una grande società e, in ogni caso, non per fare le vacanze». Più chiari di così. E la cosa è stata ben presto recepita da tutti, basterebbe vedere l’applicazione negli allenamenti. Un’ottima impressione sta facendo l’argentino José Paggi, classe 1984, che gioca nel ruolo di guardia pura, proveniente dal Corato dove lo scorso anno ha disputato un campionato eccellente. Poco da dire sulla grinta e qualità tecnica di Rocco Palazzo, play di ruolo che i tifosi cegliesi ricordano molto bene per essere stato il protagonista degli scontri del campionato scorso quando dirigeva le operazioni dell’Olimpia Campobasso. Altro play sul quale poter contare ad occhi chiusi è Guglielmo Serazzi, il secondo under cartellinato dal Basket Ceglie con una solida esperienza maturata nelle file del Potenza. E poco c’è da dire sul pivot Giancarlo Zizza, vera ciliegina sulla torta della campagna acquisti della società che ha vinto la ferrea concorrenza di molte società che su di lui avevano messo gli occhi. La rosa si completa con Charles Mujango, la guardia ala riconfermato su espressa richiesta di coach Romano e che tutti ben conoscono per essere stato uno dei protagonista della scorsa stagione. Intanto, è un buon banco di prova la Coppa Italia; il calendario metterà di fronte subito due tra i roster indicati tra quelli da battere, vale a dire il Massafra. Appuntamento il 2 settembre e, soprattutto al debutto casalingo del 6 settembre quando a ceglie approderà il Cus Bari, ex roster di Cosimo Romano. Luca Dipresa

29/08/2006

(articolo pubblicato dalla Gazzetta del Mezzogiorno)

postato da: johnnysi alle ore agosto 29, 2006 17:22 | Permalink | commenti (2)
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domenica, 16 luglio 2006

Il grande Lino Patruno con la sua jazz band è a CEGLIE!!! che peccato non esserci di persona!!!, però pubblico questo articolo uscito sulla Gazzetta del Mezzogiorno di oggi per chi non l’avesse letto e magari si trova nei paraggi….. beati coloro che stanno sul posto… queste cose mi fanno venire ancora più nostagia del mio paese, ciao a tutti……..

15/07/2006
CEGLIE MESSAPICAPrende il via lunedì sera alla 21 la rassegna «Jazz&Wine», organizzata dal relais «La fontanina». Protagonista della serata sarà il chitarrista e banjoista Lino Patruno con il suo «True Jazz Show» (Michael Supnick, cornetta, trombone, voce; Alberto Collatina, trombone; Gianni Sanjust, clarinetto; Adriano Urso, pianoforte; Guido Giacomini, contrabbasso; Gianluca Perasole, batteria, e Clive Riche, voce) che renderà omaggio a Bix Beiderbecke, il leggendario cornettista della scuola jazz di Chicago. Innamorato da sempre del jazz tradizionale «bianco» (il «Dixieland» e lo stile «Chicago», in voga negli anni 20), Lino Patruno è considerato uno dei massimi interpreti e studiosi del genere. Il popolare musicista e showman – notevole il successo che gli arriva con la partecipazione alla trasmissione televisiva «Portobello» dell’indimenticato Enzo Tortora – inizia la sua carriera nelle prime jazz bands che agiscono a Milano negli anni ’50. Fra quelle da lui dirette ci sono la «Riverside Jazz Band» negli anni ’50 e ’60 e la «Milan College Jazz Society» negli anni ’70, entrambe passate alla storia. Nel 1964 assieme a Nanni Svampa, Roberto Brivio e Gianni Magni costituisce «Il teatrino dei gufi», primo esempio di cabaret italiano ispirato a quello francese. Dalle cantine milanesi i «Gufi» si trasferiscono in teatro portando i loro spettacoli in giro per l’Italia fino al 1969, anno in cui il quartetto si scioglie. Patruno torna a occuparsi di jazz e realizza una serie di dischi e di programmi televisivi con alcuni fra i grandi interpreti della storia di questa musica, quali Albert Nicholas, Joe Venuti, Bill Coleman, Wingy Manone, Bud Freeman, Tony Scott. Con il regista Pupi Avati scrive il soggetto e la sceneggiatura del film «Bix» che rappresenta l’Italia al Festival di Cannes nel 1991, curandone anche la colonna sonora assieme a Bob Wilber. Da alcuni anni si occupa di festivals jazz in qualità di direttore artistico (San Marino, Mosciano S. Angelo, Crotone). La rassegna proseguirà il 27 con Nicola Arigliano e il 6 agosto con Gianna Montecalvo-Roberto Ottaviano Quintet. Alle serate si potrà accedere o con una cena con vini in abbinamento o con un aperitivo. «Wine sponsor» della rassegna è «Masseria Monaci» del famoso enologo Severino Garofano. Pierpaolo Faggiano

postato da: johnnysi alle ore luglio 16, 2006 01:17 | Permalink | commenti (1)
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sabato, 08 luglio 2006

A proposito di belle iniziative devo ammettere che il calendario di cegliestate merita un pò di attenzione specialmente per quanto riguarda il <>…. come tutto il resto, peccato che a molti di questi appuntamenti non ci sarò…..

A Ceglie Messapica predisposto un calendario di appuntamenti

Iniziative, un’offerta globale

Assecondati i più diversi interessi culturali emergenti

CEGLIE MESSAPICADal pop made in Italy di Dolcenera all’avanguardia jazz di Eugenio Colombo, passando per il rock alternativo degli «Afterhours», i giovedì letterari, la comicità di Checco Zalone, la musica etnica di «Fanfara populara» e «Suoni in movimento», i mercatini serali nel centro cittadino. Gioca la carta dell’offerta diversificata «CegliEstate 2006», il cartellone estivo promosso dall’Assessorato alle Politiche Ricreative, in collaborazione con gli Assessorati alle Politiche Culturali, Turistiche e Produttive. Il programma, che ruoterà intorno a dei «contenitori» specifici, si chiuderà il 7 settembre presso la masseria «Lo jazzo» festeggiando il tradizionale «giovedì di settembre». Le rassegne. Si parte con «Cinema Estate» presso l’atrio della scuola «De Amicis», con la proiezione de «La terra» di Sergio Rubini (il 12), «Ti va di ballare?» di Liz Friedlander (il 15), «La fabbrica di cioccolato» di Tim Burton (il 19); il 29 e 30 luglio, nel borgo antico, «Le giullari di corte» – I Festival Internazionale delle Artiste di Strada”; ad agosto, l'”Alto Salento Folk Fest», con l’esibizione di «Fanfara Populara» e «Suoni in Movimento» (9-11, sagrato S. Rocco), il «Ceglie Jazz Open Festival» (“Holysmoke», il 19, e «4’ZZ» il 20, entrambi sul sagrato della chiesa madre), il «Festival della Fotografia» curato da «Libero accesso» (19 agosto-6 settembre, chiostro dei Domenicani), la rassegna itinerante di cortometraggi «Cortodrome» (22 agosto, piazzetta San Martino). I Giovedì Letterari. Nel giardino del Centro di Documentazione Archeologica si parlerà di libri. Saranno presentati: «Umanità contadina» di Nicola Cavallo (27 luglio), «Il respiro del cervo» di Antonio Caiulo (3 agosto), «La saggezza della letteratura» di Ettore Catalano (31 agosto). Serate speciali. Il 20 luglio, piazza Plebiscito (su iniziativa di «Ciccio Riccio in Tour”) ospiterà il comico di «Zelig», Checco Zalone e la cantante salentina Dolcenera, reduce dal successo al Festival di San Remo. L’iniziativa privata. L’estate cittadina non recherà solo la firma dell’Amministrazione. Molte cose inserite nel cartellone saranno frutto di iniziative private. Tra queste, «Elevation» una «tre-giorni» di animazione in piazza Giorgio La Pira (18-20 agosto) al fine di valorizzare la zona 167, organizzata dal bar «Pineta&Friends» (si esibiranno Aurelio La Rosa e Giuseppe Gioia & Apulia Ensemble), la I edizione di «Incroci di Eventi 2006» organizzata dallo studio grafico «Soluzioni visive» che prevede in una sola serata lo spettacolo «Braccianti» e l’esibizione del gruppo rock «Afterhours» (30 agosto, Palazzetto dello Sport). Ritorna, per il secondo anno consecutivo, il «Torneo del giocho tradizionali» (21-22 luglio, centro storico) organizzato da «Casarmonica». Immancabili le feste patronali (Sant’Anna, il 26 luglio, e San Rocco, il 17 agosto) e la tradizionale «Coppa Messapica» (20 agosto). Pierpaolo Faggiano

07/07/2006

postato da: johnnysi alle ore luglio 08, 2006 00:54 | Permalink | commenti (3)
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martedì, 04 luglio 2006

Quando si pensa di essere fuori dal mondo….

… il mondo ti ricorda che ci sei dentro … e non nè puoi fare a meno di starci questa è la prova concreta che Ceglie fà parte di questo mondo , anche se tanti hanno tentato di tenerla fuori con anni di coma sociale finalmente ci si risveglia anche con delle iniziative come quella che riporto dalla Gazzetta del Mezzogiorno.

Con il presente post chiedo scusa per la mia assenza non voluta, prometto di essere più presente ciao a tutti…

ceglie Meeting internazionale Fratellanza tra i popoli

CEGLIECeglie ed Europa insieme, nel segno della fratellanza. Dopo un periodo di black-out durato cinque anni, il «British Institute» ha riproposto «In viaggio per Ceglie», il Meeting Internazionale che ha come obiettivo quello di migliorare la conoscenza delle lingue straniere, rafforzare i concetti di pace e amicizia. Dal 26 giugno al 2 luglio, la città ha vissuto una settimana di festa, ospitando delegazioni dall’Austria, dalla Romania, dalla Bosnia Erzegovina, dalla Macedonia e dalla Russia. Oltre 40 le famiglie coinvolte nell’iniziativa, più di 120 i ragazzi partecipanti. Tre gli appuntamenti più importanti e significativi: la presentazione del «giardino della pace», un grande vaso in cui tutti gli Stati hanno deposto in maniera simbolica una zolla di terra (il 27 in piazza Plebiscito); la «Fiera Internazionale», durante la quale sono stati allestiti degli stands. La «Serata finale dell’arrivederci», con la degustazione di pietanze tipiche preparate in famiglia. «Mi preme ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dell’iniziativa – ha detto il responsabile del British, Pietro Mita – e cioè imprenditori e commercianti della città, operatori dell’Istituto e semplici cittadini. Visto il successo ottenuto, la manifestazione tornerà sicuramente il prossimo anno». Il «Meeting» quest’anno aveva una dedica speciale: «al parroco della chiesa di S. Rocco, don Michele Pastore, scomparso esattamente un anno fa». Pierpaolo Faggiano

postato da: johnnysi alle ore luglio 04, 2006 19:39 | Permalink | commenti (2)
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lunedì, 29 maggio 2006

Vorrei essere libero, libero come un uomo…Vorrei essere libero… …come un uomo….

….Come un uomo appena nato che ha di fronte solamente la natura e cammina dentro un bosco con la gioia di inseguire un’avventura….

Per non dimenticare che… la libertà non è star sopra un albero… non è neanche il volo di un moscone,
non è uno spazio libero… libertà è partecipazione…

A Ceglie il 2 giugno sarà… particolare

CEGLIE MESSAPICAFesta del 2 giugno tra approfondimento storico e musica classica. In occasione della celebrazione dell’anniversario della Repubblica, la città di Ceglie Messapica vivrà una «due-giorni» intensa che si concluderà a Brindisi con la partecipazione alla manifestazione organizzata dalla Prefettura presso il piazzale del monumento al marinaio. Il 1° giugno I festeggiamenti inizieranno il 1° giugno con una conferenza organizzata dall’Amministrazione presso la casa comunale dal titolo «La Repubblica 60 anni dopo», alla quale prenderanno parte il sindaco, Pietro Federico, l’assessore alle Politiche culturali e scolastiche, Isidoro Conte, l’assessore regionale al Bilancio, Francesco Saponaro. L’appuntamento è per le 19,30. Successivamente ci si sposterà presso il Teatro Comunale, dove, in collaborazione con il Rotary Club Moscow International (Distretto 2350), il Rotary Club Ravenna (Distretto 2070) e il Rotary Club Bari (Distretto 2120), ci sarà un concerto di 6 musicisti russi, di età compresa tra gli 11 e i 14 anni. L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Ceglie Messapica, rientra nel programma «Rotary children music tour in Italy», che farà tappa a Bari e Ravenna. I giovani musicisti (Anna Denisova, pianoforte; Narek Arutyunyan, clarinetto; Mikhail Mering, clarinetto; Rimma Benyumova, violino; Sergey Belyavsky, pianoforte; Anna Savkina, violino) – evidentemente tutti già «virtuosi» dei rispettivi strumenti musicali, come può anche rilevarsi dal repertorio proposto per la serata – eseguiranno brani di Mendelsshon, Weber, Ciajkovsky, Rachmaninov, Paganini. Il 2 giugno Il giorno successivo, 60° anniversario della Republica, appuntamento nel capoluogo, a Brindisi per la manifestazione promossa dalla Prefettura-Ufficio Territoriale del Governo che prevede la rassegna dei reparti militari, il saluto delle autorità e la consegna delle onorificenze. Pierpaolo Faggiano

29/05/2006

articolo tratto da “La Gazzetta del Mezzogiorno” alcune parole son tratte da “La libertà” di G. Gaber

postato da: johnnysi alle ore maggio 29, 2006 17:43 | Permalink | commenti (5)
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domenica, 28 maggio 2006

Stun…

Pì nuij cà vinìm da luntan tu sind com a lù far in luntananz pì lì marinar’,

ci stam sob’ ù tren sapim’ cà dopp Fash’an e Cistirnìn stè tù… Stun…,

quann da luntan ti vidim spuntà u cor n’ ìncumenz’ a batt di chiù,

quann ti vidim sapim già cà stam pì arriv’à a cas nost,

n’immaginam’ già l’amish cà ku la facc stran nì veden arriv’à…

a facc stran dì cì ancor nang’ì capish picc’è stam tant’a luntan…

a sintim’ lo stess a dumann, pur cà nang’j nà fasc’jn’

a sentim’ lo stess… semb chiù fort man amman ca n’avvicinam….

lor u sapìn picc’è nà si non’ mà sciut, lor u sapìn’ cà mà passat prim’ da tè,

ma nishiun sap quant… quant nì piash’n lì cas bianc cà tù tien semp a vist’…

…semp a vist’ com lì dient dì lì piccin cà rid’n’ pa cuntantez di viderc’

s’immagin già a cì sap quant e c’è riàl’ cà lì mà purtat da tant luntan

ston’a curriosà cu li uecch’ j la fantasija jnd la valisc’ cà purtam…

…com’ a nnuj stàm a curriosà cu lì uecch’ j la fantasija, dì ved gret a tè Cegghj’

finalment…!! cù la speranz cà nient’ìè cambiat,

finalment…!!! cù la speranz dì ved tutt lì cos o post lor’

n’ immaginam già a chies’amadr cù lu campanìl e lù castiedd

lì strad stritt dì Cegghj vecch addò nà vot fushèmm com pacc’

pacc’ dà cuntantez a jess piccin senz’ assapì c’è cos’er a luntananz….

quidd chilometr cà mancan pì rrivà sembr’n lì chiù long…, però…

…a fatij ì la stanchezz tott’nà vot sì non’ sciut’ com’ lu pis’ da luntananz

C’i arrampicam pì lì strad c’arriv’n a tè com piccin vers a mamm

nà vidim’ lor di lassart a lì spadd, pì fush’ ammbrazz a la mamm nost…

Stun fann nù piacer…!! allievit’ da nanz….!!!!

postato da: johnnysi alle ore maggio 28, 2006 01:41 | Permalink | commenti (8)
categoria:poesia

giovedì, 25 maggio 2006

Finalmente anche Ceglie entra a far parte di quella cerchia di paesi civilizzati ai quali stanno a cuore la sorte dei migliori amici dell’uomo, spero solo che non sia una goccia d’acqua nel deserto e che altre iniziative così meritevoli entrino a far parte della quotidianetà del paese e che non siano eventi cosi rari da meritare la pubblicazione sulla Gazzetta del Mezzogiorno (la quale ringrazio per la notizia), dai Cegliesi avanti così…!!! siete sulla buona strada….!!!

Ceglie Si prenderà cura di cani e gatti malnutriti

Nasce l’associazione degli «Amici di Birillo»

CEGLIE MESSAPICA Prendersi cura di cani e gatti malnutriti e sensibilizzare i cittadini al problema del randagismo. Con queste finalità si è costituita nei giorni scorsi l’associazione «Amici di Birillo», formata da giovani volontari, amanti degli «amici a quattro zampe». Il nome «Amici di Birillo» nasce dalla volontà di rendere «omaggio» a un cane sfortunato, vittima della superficialità e dell’indifferenza dell’uomo. «Birillo era un cane randagio nato in strada, e come tutti i cani nati in strada si dava da fare per sopravvivere chiedendo cibo e un po’ d’amore che restituiva con gli interessi – spiegano alcuni volontari dell’associazione -. Era diventato una vera e propria mascotte, benvoluto da tanti ragazzi cegliesi, ma purtroppo nessuno ha mai voluto prendersi la responsabilità di amarlo. Così un giorno, a seguito delle tante segnalazioni da parte di cittadini infastiditi dalla presenza di numerosi cani randagi, il Comune è dovuto intervenire chiamando l’accalappiacani. Ma Birillo al canile non è mai arrivato – sostengono i volontari – e la possibilità che sia stato ucciso perché giudicato affetto da «leishmaniosi», che non contagia gli uomini ma porta il cane ad una lenta morte se non curato adeguatamente, è più che remota». L’associazione – che ha tra gli obiettivi anche quello di stabilire un rapporto di collaborazione con l’Amministrazione – sta già lavorando ad un progetto per la tutela e la salvaguardia degli animali, che coinvolga soprattutto i bambini. Presto si darà il via ad una campagna di informazione e sarà creata un’anagrafe canina di randagi. Nei giorni scorsi i volontari, insieme all’assessore alle Politiche ambientali Rocco Argentiero, hanno visitato il canile che da qualche anno ospita i cani randagi di Ceglie, per capire meglio cosa succede ad un cane quando viene preso in consegna dall’accalappiacani e portato via dalla strada. Pierpaolo Faggiano

24/05/2006

postato da: johnnysi alle ore maggio 25, 2006 19:13 | Permalink | commenti (5)
categoria:animali

lunedì, 15 maggio 2006

NOTIZIE

Clima mediterraneo, aria pura ed incontaminata, una gastronomia veramente tipica, squisiti vini, feste religiose e popolari, avvenimenti culturali, il carattere gentile, gioviale e disponibile della gente, fanno di Ceglie Messapica un luogo ideale per un soggiorno o una vacanza all’insegna del relax. Geograficamente siamo collocati su una collina immersa tra alberi di ulivo secolari e tanto verde a poca distanza dal mare, con possibilità di alternare le vostre giornate libere. La giusta dimensione per una vacanza serena e distensiva nell’ambiente naturale e selvaggio della suggestiva campagna circostante. A pochi chilometri potrete visitare:

– La stupenda “Valle d’Itria” con i suoi secolari trulli e la capitale dei trulli “Alberobello”;

– Le coste del Mare Adriatico e dello Jonio per un tuffo in acque limpide e cristalline dal colore smeraldo;

– Lo Zoo Safari di Fasano dove si potranno ammirare da vicino le molteplici specie di animali nel loro ambiente naturale;

– La città di Ostuni famosa come la “Città Bianca”;

– L’aeroporto più vicino, quello di Brindisi dista circa 40 Km;

– La stazione delle Ferrovie dello Stato più vicina, quella di Ostuni, dista circa 15 Km.

La Pro Loco è a disposizione di quanti vorranno trascorrere una vacanza o solo una giornata indimenticabile in pieno relax e nel rispetto della natura e delle tradizioni.

L’Associazione Turistica Pro Loco di Ceglie Messapica vi saluta e vi invita a visitare il centro messapico, terra di antiche tradizioni culturali, artistiche e gastronomiche. Troverete, a vostra disposizione, un servizio di guide turistiche ed un efficiente servizio informazioni. Durante la vostra permanenza a Ceglie Messapica potrete scegliere fra due differenti percorsi:

interno: visita al bellissimo centro storico, alle chiese, alla galleria d’arte moderna “Emilio Notte” ed al centro di documentazione archeologica;

esterno: visita a trulli, grotte, museo della civiltà contadina, specchie e masserie;

Presso la sede in Piazza S. Antonio sarà possibile ritirare gratuitamente materiale illustrativo ed informativo su Ceglie Messapica e sulla provincia di Brindisi.

Il Presidente

Riccardo Manfredi

Per informazioni: Scriveteci

telefono: 339 5783728

postato da: johnnysi alle ore maggio 15, 2006 18:23 | Permalink | commenti (1)
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lunedì, 03 aprile 2006

a proposito di idee……..

Bene io una idea c’è l’avrei ed è da tanto tempo che ci stò pensando, sappiamo bene cosa succede nei territori limitrofi di Ceglie, parlo degli ostunesi, cistranesi, san-micheliani, villa-castellani,martinesi ecc…, in decenni se non in centinaia di anni vi è stata una rivalità e un conflitto campanilistico non dichiarato ma praticato da far venire quasi vergogna, abbiamo fatto gemellaggi con comuni stranieri dai nomi impronunciabili e che non sappiamo nemmeno su che punto del mappamondo si trovano quando poi ci stiamo a fare la guerra in casa… allora io mi domando perchè anzichè farci concorrenza tra di noi per il turismo, non ci coaliziamo e perche non facciamo un consorzio tra i comuni confinanti e lanciamo qualche iniziativa comune a tutto il territorio? chessò si potrebbe fare una sagra dei trulli e degli ulivi (visto che sono la nostra ricchezza, possibile che deve venire gente da fuori per farci notare le nostre bellezze?) , oppure un palio tra i comuni e non come fanno in altre località che lo fanno tra i rioni, (pensate qui ad Alpignano si sono inventati da qualche anno il palio “dej cossot” che tradotto in italiano è il palio della zucca o zucchina, o a Pianezza (un’altro paese della provincia di Torino) che fanno anche loro un palio simile, ma lo fanno tra rioni senza attirare l’attenzione dei comuni limitrofi, perciò la cosa rimane in casa e al massimo si allarga un pò per qualche espositore o qualche artista che approfitta dell’evento per far vedere le sue opere, hanno creato qualcosa dal niente, perchè questi comuni non hanno un bagaglio storico/culturale della forza dei nostri comuni…! e se per caso prendesse piede la mia idea avremmo tante di quella carne da mettere sulla brace che non basterebbe la brace per farla cuocere….!!! pensiamo ad esempio a tutta quella gente che parte da Bari, Brindisi, Taranto e altre città molto più lontane per venire a mangiare a Ceglie…!(per non parlare poi degli stranieri…) c’è un’infinità di gente che si fà centinaia di chilometri per venire a mangiare qualche specialità cegliese dal “mozzo”, o da “gino” a mangiare l’arrosto come ai “tre trulli” o da “brasciol’a mangià lì faf’ ogni comune sarebbe coinvolto, ognuno con le proprie specialità, facendo così tutti i comuni del territorio, sfruttando le proprie risorse e anzichè farci concorrenza e facendoci propaganda l’un l’altro invitando i turisti visitare i comuni limitrofi per un evento o l’altro si potrebbe essere solidali tra tutti i comuni interessati.
Si potrebbe….certo che si può, basta solo partire con una idea, seminarla ed innaffiarla quando e quanto sia giusto e da una piccola idea nè può nascere una grande idea….

Bene io porterei davanti al sindaco Federico e a tutti i sidaci dei comuni interessati questa idea e altre simili perche la solidarietà tra i comuni e nel territorio farebbero solo bene a tutti……

postato da: johnnysi alle ore aprile 03, 2006 12:08 | Permalink | commenti (4)
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venerdì, 24 febbraio 2006

CEGLIE Il progetto del sindaco Federico (centrosinistra) esposto in un incontro pubblico. «Una città vivibile e solidale»
Molti gli interventi ed i suggerimenti, anche sul piano culturale

CEGLIE MESSAPICA Una città vivibile, solidale, aperta al confronto. Un’utopia? No, se ogni cittadino fa la sua parte e mette in campo idee e partecipazione. Queste le indicazioni emerse dal forum di discussione «La città che vogliamo», promosso da Rifondazione comunista e svoltosi l’altra sera, presso la sala conferenze dell’Istituto musicale. Ad esprimere la propria idea di città – coordinava i lavori il segretario locale del partito, Cosimo Vitale – c’erano il sindaco Pietro Federico (centrosinistra), il dirigente comunale Marina Carrozzo, il maestro Massimo Gianfreda, docente presso il Conservatorio «Santa Cecilia» di Roma, il consigliere regionale di Rifondazione, Pietro Mita. Il sindaco è partito dalle parole concrete dei bambini – «vorremmo una città pulita con tanto verde, una piscina e un cinema» gli scrissero a Natale gli alunni delle scuole elementari – per spiegare cosa la sua Amministrazione intende fare nel breve e lungo periodo. «È nostra intenzione costruire una città basata sull’ascolto e sul protagonismo dei cittadini – ha detto. Per far questo è necessaria la collaborazione di tutti, anche tra le diverse istituzioni, a tutti i livelli». Il dirigente Carrozzo – a lei l’Amministrazione ha da poco affidato la gestione dell’Area turistica, agroalimentare e storico-culturale – ha posto l’accento sull’importanza della progettualità di un ente. «A differenza di un piano, che non fa altro che prendere visione dell’esistente – ha sostenuto – il progetto tiene conto dei fenomeni che cambiano ed è un atto creativo che può dare espressione a un desiderio. Serve una città che non disperda le proprie risorse e punti sul teatro – la cui gestione deve rimanere ai cegliesi – come luogo di cultura»: questa l’idea del maestro Gianfreda. A trarre le conclusioni è stato il consigliere Mita: «Per dare corpo alle proposte, che sono tante – ha detto – occorre mettersi in discussione e cambiare la mentalità del cegliese medio, che si basa sulla filosofia del «tirare a campare». Più orgoglio e partecipazione, meno senso di vittimismo insomma. Per arrivare a «una città solidale, aperta alle diversità, che viva la modernità senza rinnegare le radici, che salvaguardi il diritto alla salute di ogni cittadino». Pierpaolo Faggiano

24/02/2006

(tratto da “La gazzetta del Mezzogiorno”)

ritengo molto importante l’articolo in oggetto , lo pubblico per far notare la differenza tra una giunta fallimentare di centro destra (quella di Mario Annese ) e quellq di centro sinistra la quale cerca con grande oculatezza di coinvolgere tutta la cittadinanza.

postato da: johnnysi alle ore febbraio 24, 2006 23:36 | Permalink | commenti (3)
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domenica, 15 gennaio 2006

Molti si chiederanno che cosa è Ceglie e poi perchè con passione…, per questi il nome non dirà niente come capita quando qualcuno mi chiede di più sulle mie origini e dove si trova Ceglie, è a queste domande che si sveglia la mia passione con l’orgoglio dell’essere di Ceglie Messapica, un paese abbarbicato sopra una collina dove ancora oggi anche se penalizzato dalle auto nel periodo estivo si respira un’aria pulita, forse perchè percorso da delle correnti del vicino mare ma abbastanza distante per non sentirne gli odori, Ceglie è un paese prevalentemente agricolo con qualche piccola industria di carattere tessile ma la caratteristica più ricercata è la gastronomia, effettivamente con l’ausilio di parecchi ristoranti o trattorie si può gustare una cucina tradizionale ricercata da parecchi turisti gastronomici in cerca di sapori ormai persi nei meandri della cucina moderna e della frenesia dei fastfood, quì in Ceglie chi non ha fretta a tavola può gustare uno dei piaceri fondamentali della vita “il mangiare genuino e naturale”, potrei citare tanti posti dove andare ma citarne uno farebbe torto agli altri, perchè tutti i ristoratori dela zona si fanno apprezzare per qualche specialità del luogo.

Oltre al lato gastronomico vi è il lato paesagistico con una campagna costellata di alberi di ulivo secolari che visto da un punto elevato danno l’impressione di una vallata che somiglia ad un bosco di ulivi con dei punti bianchi rappresentati da dei trulli dipinti a calce viva, premetto che una volta visto un paesaggio del genere difficilmente se nè possa dimenticarne l’aspetto.

Perchè questo blog…? visto che c’è nè già tanti ed uno fra i tanti è quello ben avviato da smemorato?

non certo per mè direttamente visto che vivo a oltre mille e più chilometri, non certo per fare propaganda visto di interessi al paese non nè ho e tantomeno per chi vive lì, d’altronde se non sè nè occupano loro che sono i direti interessati….

beh lasciatemelo dire… e solo per nostalgia, ed è proprio la nostalgia della passata gioventù trascorsa in quel di Ceglie che ogni anno come gli uccelli migratori torno nel luogo di nascita, come mè sicuramente lo sono un pò tutti e per ognuno ci sarà un Ceglie o come altro si voglia chiamare il proprio paese di origine, l’attacamento alle proprie tradizioni è come l’imprintig per gli animali, penso che non ci sia posto migliore di quello in cui si è nati e cresciuti per la maggior parte della gioventù, molti fortunati che non si sono mai allontanati tranne che per brevi periodi dal loro paese non si rendono conto di cosa sia la lontananza dai propri cari, dai luoghi noti e dalle amicizie e non capiscono la necessità di chi come mè si fà carico di un lungo viaggio con ore ed ore di percorrenza per giungervi stanchi ed esausti, purtroppo questo è il destino di chi ha preferito fare l’emigrante piuttosto che fare una vita di stenti ove non venivano offerte grandi opportunità di lavoro, tutt’oggi non è che nè offra poi tante….

questo blog è indirizzato a tutti Cegliesi e non che provano le stesse sensazioni e la lontananza dalle proprie origini.

Ho scelto di mettere la foto di una mia cara amica che non c’è più che mi ha regalato tredici anni di amore senza mai chiedere niente in cambio che una mia carezza, si chiamava Lady e la porterò sempre nel mio cuore… solo chi ha degli amici come lei potrà comprendermi…

Mando un saluto a tutti coloro che vorranno intervenire o che leggeranno il mio blog con l’augurio di un buon anno anche se in ritardo….

postato da: johnnysi alle ore gennaio 15, 2006 19:21 | Permalink | commenti (2)

splinder chiude…e….

In memoria delle vittime di una strage la quale non si sanno ancora i mandanti…

BOLOGNA, 02 AGOSTO 1980

Il due agosto del 1980, una lapide in memoria di:
Antonella Ceci, anni 19,Angela Marino, anni 23, Leo Luca Marino, anni 24, Domenica Marino, anni 26, Errica Frigerio In Diomede Fresa, anni 57, Vito Diomede Fresa, anni 62, Cesare Francesco Diomede Fresa, anni 14, Anna Maria Bosio In Mauri, anni 28, Carlo Mauri, anni 32, Luca Mauri, anni 6, Eckhardt Mader, anni 14, Margret Rohrs In Mader, anni 39, Kai Mader, anni 8, Sonia Burri, anni 7, Patrizia Messineo, anni 18, Silvana Serravalli In Barbera, anni 34, Manuela Gallon, anni 11, Natalia Agostini In Gallon, anni 40, Marina Antonella Trolese, anni 16 , Anna Maria Salvagnini In Trolese, anni 51, Roberto De Marchi, anni 21, Elisabetta Manea Ved. De Marchi, anni 60, Eleonora Geraci In Vaccaro, anni 46, Vittorio Vaccaro, anni 24, Velia Carli In Lauro, anni 50, Salvatore Lauro, anni 57, Paolo Zecchi, anni 23, Viviana Bugamelli In Zecchi, anni 23, Catherine Helen Mitchell, anni 22, John Andrew Kolpinski, anni 22, Angela Fresu, anni 3, Maria Fresu, anni 24, Loredana Molina In Sacrati, anni 44, Angelica Tarsi, anni 72, Katia Bertasi, anni 34, Mirella Fornasari, anni 36, Euridia Bergianti, anni 49, Nilla Natali, anni 25, Franca Dall’olio, anni 20, Rita Verde, anni 23, Flavia Casadei, anni 18, Giuseppe Patruno, anni 18, Rossella Marceddu, anni 19, Davide Caprioli, anni 20, Vito Ales, anni 20, Iwao Sekiguchi, anni 20, Brigitte Drouhard, anni 21, Roberto Procelli, anni 21, Mauro Alganon, anni 22, Maria Angela Marangon, anni 22, Verdiana Bivona, anni 22, Francesco Gomez Martinez, anni 23, Mauro Di Vittorio, anni 24, Sergio Secci, anni 24, Roberto Gaiola, anni 25, Angelo Priore, anni 26, Onofrio Zappala’, anni 27, Pio Carmine Remollino, anni 31, Gaetano Roda, anni 31, Antonino Di Paola, anni 32, Mirco Castellaro, anni 33, Nazzareno Basso, anni 33, Vincenzo Petteni, anni 34, Salvatore Seminara, anni 34, Carla Gozzi, anni 36, Umberto Lugli, anni 38, Fausto Venturi, anni 38, Argeo Bonora, anni 42 Francesco Betti, anni 44, Mario Sica, anni 44, Pier Francesco Laurenti, anni 44, Paolino Bianchi, anni 50, Vincenzina Sala In Zanetti, anni 50, Berta Ebner, anni 50, Vincenzo Lanconelli, anni 51, Lina Ferretti In Mannocci, anni 53, Romeo Ruozi, anni 54, Amorveno Marzagalli, anni 54, Antonio Francesco Lascala, anni 56, Rosina Barbaro In Montani, anni 58, Irene Breton In Boudouban, anni 61, Pietro Galassi, anni 66, Lidia Olla In Cardillo, anni 67, Maria Idria Avati, anni 80, Antonio Montanari, anni 86.

postato da: johnnysi alle ore agosto 02, 2009 19:32 | Permalink | commenti categoria:bologna, liberta, 02 agosto 1980, storia
mercoledì, 29 luglio 2009

Dove non c’è libertà di stampa… non c’è liberta. Gli Italiani devono stare solo un po attenti,un pò alla volta si accorgeranno di essere sempre meno liberi e quando se nè accorgeranno sarà troppo tardi!. La libertà non è star sopra un albero, non è  uno stato libero, non è nemmeno un volo di gabbiani, la libertà è partecipazione… (come aveva ragione G.G.!!)

Italia – Rapporto mondiale sulla libertà di stampa 2009

Articolo di , pubblicato venerdì 1 maggio 2009 in Francia.

[Reporters sans frontières]

44 su 173 nell’ultima classifica mondiale

  • Superficie : 301 340 km2
  • Popolazione: 59 500 000
  • Lingua: italiano
  • Capo del governo: Silvio Berlusconi

Tra un progetto di riforma liberticida e le minacce della mafia, la situazione della libertà di stampa in Italia preoccupa sempre più i vicini europei. L’influenza delle organizzazioni mafiose sul settore dei media si rinforza e obbliga una gran parte dei giornalisti alla prudenza. Il ritorno al potere di Silvio Berlusconi pone nuovamente la questione dell’accentramento dei media audiovisivi e del loro controllo da parte del potere esecutivo. Le riforme legislative intraprese riguardo alla pubblicazione di certi atti processuali costituiscono inoltre un’evoluzione incompatibile con gli standard democratici dell’Unione europea.

I giornalisti che indagano sulle attività mafiose e la criminalità organizzata, in particolare nel sud della penisola, lo fanno sempre a loro rischio e pericolo. Una decina di loro (tra cui Roberto Saviano, Lirio Abbate, Rosanna Capacchione, ecc.) vive ancora sotto scorta. Un fenomeno che tocca oggi anche il mondo dello sport, dove numerosi giornalisti calcistici sono vittime di minacce da parte di gruppi di tifosi violenti, che si esprimono sempre più spesso negli stadi con canti e striscioni.

I mezzi di ritorsione contro la stampa sono diversi: automobili o porte di casa incediate, lettere di minaccia, pressioni sulle famiglie, questi sono i “consigli” dati a coloro che si ostinano a denunciare il cattivo funzionamento della società italiana. Il potere dei gruppi mafiosi sui media è divenuto tale che hanno raggiunto nel 2009 la lista dei predatori della libertà di stampa.

Situazione atipica all’interno dell’Unione europea, il primo ministro Silvio Berlusconi detiene ancora il controllo, da una parte sulle tre reti televisive pubbliche RAI, e dall’altra, sul principale gruppo radiotelevisivo privato nazionale Mediaset. Una predominanza che amplifica le ingerenze politiche nell’editoria, e che favorisce l’auto-censura di una parte della professione.

La televisione, che rimane la principale fonte d’informazione per l’80% della popolazione, attira inoltre la maggior parte dei guadagni pubblicitari nazionali. La legge promulgata dal ministro Gasparri ha annullato ogni limite nell’istituzione delle quote di ripartizione delle entrate pubblicitarie, aprendo la porta a un “riafflusso” a volte massiccio dei budget verso le reti televisive nazionali, in particolare verso le reti appartenenti alla famiglia Berlusconi.

Restano altri problemi ricorrenti, quali l’accesso alla professione, che rimane molto regolamentato. In Italia, per diventare giornalisti, bisogna passare un concorso e iscriversi obbligatoriamente ad un ordine professionale. La diffamazione è ancora reato e l’accesso ai dati pubblici o privati resta, di fatto, non rispettato.

Il nuovo progetto di legge sulla pubblicazione degli atti giudiziari, ancora sotto esame, minaccia profondamente il giornalismo d’investigazione. La riforma del codice prevede in effetti il divieto di pubblicare numerosi atti giudiziari, in particolare le intercettazioni telefoniche ordinate dalla procura, fino alla fine delle inchieste in corso. Il divieto di pubblicazione riguarda inoltre il lavoro delle commissioni d’inchiesta.

Se tale progetto di legge dovesse essere adottato, come conseguenza i giornalisti si troverebbero nell’incapacità d’informare l’opinione pubblica su eventuali arresti, sequestri o perquisizioni ordinati dai magistrati. La pubblicazione di atti, di conversazioni o di comunicazioni – la cui distruzione è stata ordinata dalla procura – rimarrebbe vietata. In caso di violazione di questo segreto, il giornalista, o il mezzo incriminato, rischierebbe pene di detenzione, multe molto pesanti e l’interdizione all’esercizio della professione per tre mesi.

[Articolo originale “Italie – Rapport Mondial 2009” di RSF

postato da: johnnysi alle ore luglio 29, 2009 10:02 | Permalink | commenti (1) categoria:
venerdì, 17 luglio 2009

Ogni giorno immancabilmente la cronaca ci aggiorna come se fosse un bollettino di guerra degli incidenti causati dai vari pirati della strada, ogni giorno ci scandalizziamo inorriditi di fronte a fatti che destano un immenso scalpore ed ogni giorno assistiamo quasi esterrefatti dai discorsi delle varie personalità più o meno istituzionali che ci propinano tante belle parole in merito alle leggi che dovrebbero tutelare quelli che sono più esposti agli atti di pirateria stradale!!!

Ogni volta si parla di ommicidi colposi, di mancato soccorso, di gente al volante con tassi alcol-stupefacenti al di sopra di ogni limite consentito… eppure a cosa si limitano i provvedimenti di fronte a tali misfatti?!!? al semplice ritiro della patente!!! come se all’assassino armato di revolver, ritirandogli il porto d’armi non commettesse più ommicidi!!! cosa importa al pirata o all’assassino se gli ritiri la patente o il porto d’armi!!!

Le vittime colpose continueranno ad essere tali! per il semplice fatto che si son trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato, quindi non è colpa del pirata se la vittima si trovava proprio in quel momento sulla sua traiettoria!!!

Le leggi attuali incitano ad evadere le stesse… è drammaticamente ridicolo dopo che dei criminali armati di bolidi sempre più potenti resosi colpevoli di stragi di innocenti debbano essere solo imputati di ommicidio colposo!! in una società civile è una cosa vergognosa!! gli omicidi colposi sono tali finchè sono lontani dai tuoi sentimenti!! ma proviamo ad immedesimarci solo per un attimo dalla parte dei parenti, delle madri, dei figli o degli amici che si vedono strappare i loro cari solo perche un bastardo sapendo che doveva guidare ha abusato di sostanze alcoliche o stupefacenti!!!!. Anche loro sono vittime colpose tutti quelli che devono piangere la scomparsa di un loro caro… colpose di essere vittime!! quasi come se le vittime siano i veri colpevoli!!!! VERGOGNA….

18/07/2009 anche oggi ancora vittime innocenti di una pazzia latente….

postato da: johnnysi alle ore luglio 17, 2009 23:16 | Permalink | commenti categoria:attualità, pirati della strada
domenica, 12 luglio 2009

Premio libertà di stampa a Marco Travaglio

Giuseppe La Bua 01.05.09, 11:30 in Arte&Cultura | Letture: 564

Nei giorni scorsi l’associazione dei giornalisti tedeschi Djv ha consegnato a Berlino il Premio libertà di stampa a , il giornalista italiano a desiderato dedicare questo riconoscimento a Indro Montanelli.

Nella seconda parte dell’articolo i video della premiazione e un’intervista rilasciata da a RaiNews 24

Il presidente del Djv, Michael Konken, ha dichiarato che è stato premiato per il coraggio e l’impegno dimostrati nella difesa della libertà di stampa, inoltre è stata apprezzata dalla giuria la perseveranza di Travaglio nel criticare e nel cercare di fare chiarezza su determinati accadimenti tralasciati da altri giornalisti.

Nel suo intervento alla cerimonia di premiazione Travaglio ha denunciato come la libertà di stampa in esiste sulla carta, ma non molto sulla carta stampata e quasi per nulla sulla televisione“, probabilmente questa affermazione ha causato una sorta di repulsione nei suoi colleghi italiani, che hanno dimostrato uno scarso interesse per la notizia, riportata soltanto su alcune testate giornalistiche.

– Berlino – premio libertà di stampa 1/4

postato da: johnnysi alle ore luglio 12, 2009 00:16 | Permalink | commenti categoria:giornalismo, liberta, attualità
giovedì, 11 giugno 2009

ciao Enrico….

Dopo venticinque anni, si sente ancora la sua mancanza, specialmente oggi che ormai di grandi uomini non nè nascono più, lui viene ricordato con tristezza e amore dal popolo della sinistra…

…altri purtroppo verranno ricordati per gli scandali e la vergogna in cui stanno gettando tutta l’Italia…

A volte la storia è spietata….

postato da: johnnysi alle ore giugno 11, 2009 13:14 | Permalink | commenti (2) categoria:liberta, berlinguer, storia
sabato, 06 giugno 2009

Leggendo le varie delibere emanate nel sito del comune di Ceglie, apprendo con piacere la seguente delibera riguardante la contrarietà alle intenzioni del governo in merito alle centrali nucleari da parte del comune di Ceglie Messapica, cosa che spero vivamente vengo preso ad esempio da tutti i comuni d’Italia, tenedo conto che il popolo Italiano si è già espresso con un referendum in merito, divulgo la delibera con immenso piacere chiedendo a tutta la blogsfera di esprimersi in merito in quanto che il futuro di un’Italia denuclearizzata riguarda tutti noi e il futuro dei nostri figli…

Il Sindaco prof. Pietro Federico, così relaziona:

 

– Il governo ha deciso per un ritorno del nucleare nel nostro Paese, con un obiettivo dichiarato di produrre il 25% dell’energia elettrica dall’atomo. Per arrivare a questo obiettivo l’Italia dovrebbe localizzare e costruire sul territorio nazionale 8 reattori come quello attualmente in costruzione in Finlandia (il più grande al mondo).

 

– Il nucleare non ci farà recuperare i ritardi rispetto alle scadenze internazionali per la lotta ai cambiamenti climatici. Semmai l’Italia decidesse di costruire alcune centrali nucleari, passerebbero al netto di ritardi per le inevitabili contestazioni popolari – almeno 10-15 anni prima della loro entrata in funzione, e quindi non riuscirebbe a rispettare l’accordo vincolante europeo 20-20-20 (secondo cui entro il 2020 tutti i Paesi membri devono ridurre del 20% le emissioni di CO2 del 1990, aumentare al 20% il contributo delle rinnovabili al fabbisogno energetico, ridurre del 20% i consumi energetici), incorrendo in ulteriori sanzioni da aggiungere a quelle ormai inevitabili per il mancato rispetto del Protocollo di Kyoto.

 

– Se l’Italia decidesse di puntare sul nucleare, dirotterebbe sull’atomo anche le insufficienti risorse economiche destinate allo sviluppo delle rinnovabili e al miglioramento dell’efficienza energetica.

 

– Solo con una seria politica nazionale e locale, che escluda il nucleare, promuova l’innovazione e renda più efficiente e sostenibile il modo con cui produciamo l’elettricità e il calore, si muovono le persone e le merci, consumiamo energia negli edifici e produciamo beni, riusciremo a rispettare le scadenze internazionali per la lotta ai cambiamenti climatici, a partire da quella europea del 2020.

 

CONSIDERATO CHE:

 

– Grazie al referendum del 1987, l’Italia è stato il primo paese tra i più industrializzati ad uscire dal nucleare.

 

– Nonostante la ripresa o l’intenzione dichiarata di programmi nucleari in alcuni paesi, il nucleare è una fonte energetica in declino sullo scenario mondiale.

 

– La tecnologia su cui vuole puntare il governo italiano è quella di “terza generazione evoluta” che non ha risolto nessuno dei problemi noti da anni. Insomma l’Italia si sta candidando a promuovere una tecnologia già vecchia.

 

– Le convinzioni dell’utilità di ricorrere all’energia atomica per ridurre la bolletta energetica del Paese e la dipendenza dalle importazioni si scontrano però con i tanti problemi irrisolti della tecnologia nucleare oggi disponibile. Tra tutti i costi veri di un KWh da produzione elettronucleare, la sicurezza delle centrali, la gestione dei rifiuti radioattivi e lo smantellamento (

decommissioning) degli impianti, la loro protezione da eventuali attacchi terroristici, il rischio della proliferazione di armi nucleari e la necessità di importare dall’estero l’uranio, le cui riserve naturali sono sempre più scarse.

RILEVATO CHE:

 

– Sarebbe una scelta sbagliata sotto il profilo economico, onerosa e ad una redditività molto differita nel tempo; inoltre l’opzione del nucleare renderebbe marginali le energie rinnovabili, spostando l’attenzione e i finanziamenti dal tema centrale che dovrebbe essere quello del risparmio energetico, o meglio quello della efficienza energetica.

 

– Sulla sicurezza degli impianti ancora oggi, a 23 anni dal terribile incidente di Chernobyl, non esistono le garanzie necessarie per l’eliminazione del rischio di incidente nucleare e conseguente contaminazione radioattiva, come dimostra la lunga serie di incidenti avvenuti in Francia nell’estate del 2008.

 

– Rimangono anche tutti i problemi legati alla contaminazione “ordinaria” delle centrali nucleari in seguito al rilascio di piccole dosi di radioattività durante il normale funzionamento dell’impianto a cui sono esposti i lavoratori e la popolazione che vive nei pressi.

 

– Non esistono poi ad oggi soluzioni concrete al problema dello smaltimento dei rifiuti radioattivi derivanti dall’attività delle centrali o dal loro

 

– Gli impianti nucleari attivi – e lo stesso discorso vale per quelli in costruzione – se da una parte possono diventare obiettivi sensibili per i terroristi, dall’altra producono scorie dal cui trattamento viene estratto il plutonio, materia prima per la costruzione di armi a testata nucleare.

 

– I considerevoli consumi di acqua necessari al funzionamento dei reattori aggraverebbero la già delicata situazione italiana.

 

– Sarebbe una scelta sbagliata sul piano democratico, infatti dobbiamo ricordare che è stato il popolo italiano a bocciare l’opzione nucleare nel referendum 1987.

 

LA GIUNTA COMUNALE

 

Visto l’o.d.g. proposto dal Sindaco e ritenuto di condividerlo;

 

Visto il D.Lgs. n. 267/2000;

 

Visto lo Statuto Comunale;

 

Ad unanimità dei voti favorevoli espressi nelle forme di legge;

decomissioning. Le circa 250mila tonnellate di rifiuti altamente radioattivi prodotte fino ad oggi nel mondo sono tutte in attesa di essere conferite in siti di smaltimento definitivo, stoccati in depositi “temporanei” o lasciati negli stessi impianti dove sono stati generati.

DELIBERA

 

1)

 

a) Dichiarare la propria contrarietà al nucleare per le ragioni su esposte ed anche perché la Puglia e la Provincia di Brindisi in particolare si presentano come territorio off limits per qualunque ipotesi di centrale nucleare. Tale principio è nel PEAR che esclude il ricorso al nucleare.

b) Dichiarare, altresì, il territorio comunale denuclearizzato, contrario quindi alla produzione di energia nucleare.

c) Vietare su tutto il territorio comunale l’installazione di centrali che sfruttino l’energia atomica;

d) Garantire la massima trasparenza e partecipazione nel processo di individuazione di siti di stoccaggio per i rifiuti radioattivi, derivanti anche dal

Approvare il seguente O.d.G.: decommissioning delle centrali dimesse.

2)

 

• Prefetto della Provincia;

• Presidente Regione Puglia;

• Presidente Consiglio Regionale;

• Assessore Regionale all’Ambiente;

• Presidente della V Commissione Regionale;

• Presidente Provincia di Brindisi;

• ANCI Regionale;

• Sindaci della Provincia di Brindisi;

• Presidente del Consiglio Comunale;

• Capigruppo Consiliari.

Trasmettere il presente atto alle seguenti Istituzioni:

3)

Dichiarare la presente deliberazione, con successiva unanime votazione immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D.Lgs. n.267/2000.

Letto, approvato e sottoscritto.

 

IL SINDACO IL SEGRETARIO SUPPLENTE

 

F.to F.to Prof. PIETRO FEDERICO F.to Dr. ANTONIO MISSERE

 

N° 262 Registro Pubblicazioni.

 

Ceglie Messapica, lì 19/05/2009

IL MESSO COMUNALE

F.to Antonio Palmisano

 

Il sottoscritto Segretario Comunale, visti gli atti d’ufficio

 

ATTESTA

 

che la presente deliberazione, pubblicata nei termini sopra indicati:

 

Viene comunicata in elenco ai

CAPIGRUPPO CONSILIARI (art.125 del T.U.E.L. 18.08.2000, N.267)

E’ DIVENUTA ESECUTIVA IN DATA

________________________

􀀀

perché dichiarata IMMEDIATAMENTE ESEGUIBILE (art. 134 -comma 4°- T.U.E.L.18.08.2000, N. 267)

􀀀

perché decorsi 10 giorni dalla pubblicazione (ai sensi dell’art. 134 – comma 3° – T.U.E.L. 18.08.2000 n. 267)

DATA

_____________________ IL SEGRETARIO SUPPLENTE

Dr. ANTONIO MISSERE

 

È copia conforme all’originale per uso ____________________

 

Ceglie Messapica, lì 19/05/2009

 

IL SEGRETARIO SUPPLENTE

F.to Dr. ANTONIO MISSERE

 

La presente deliberazione viene affissa, in data odierna, all’Albo Pretorio ove rimarrà pubblicata per 15 giorni consecutivi (art.124 T.U.E.L. 18.08.2000, N.267).

PREMESSO CHE:

postato da: johnnysi alle ore giugno 06, 2009 20:01 | Permalink | commenti categoria:liberta, natura-ecologia-falco, ceglie messapica, denuclearizzazione
domenica, 31 maggio 2009

Trippet’

A tièn’ sobb, j tà sient’ strett’…

Ti string’, ti ravuggh’….

J piènz’… “da crè a dièt’ mi mètt”

Intant’ fin’a crè pozz’ mangià… fin’ a scuppià!!

Lu siènt’ pur’ cà tì stè strett’!

Lù sé pur’ cà ci cuntin’ a’ccussì

A trippett stè divent’ “Trippòn’!!!”

Traduzione:

Trippetta

La tieni addosso e te la senti stretta

Ti stringi e ti raccogli….

E pensi… “da domani a dieta mi metto”…

…intanto fino a domani posso mangiare… fino a scoppiare!!

Lo senti pure che ti sta stretta!

Lo sai pure che se continui cosi…

…la trippetta sta diventando “Trippona!!!”

la persona che mi ha ispirato queste righe,

la vedo ogni mattina, con la sua ciccetta e

l’immancabile pantalone a vita bassa,

abbinato ad una maglietta corta corta

che mette in mostra le sue abbondanze,

ma non lo fà con disinvoltura, anzi secondo me

si sente molto a disagio, perche la vedo che ogni tanto

si abbassa la maglietta o si tira sù i pantaloni…

…allora mi domando …

” se ti da fastidio, perche persisti…

con un abbigliamento così strimizito?”

postato da: johnnysi alle ore maggio 31, 2009 15:03 | Permalink | commenti (5) categoria:amicizia, liberta, attualità, culinaria
venerdì, 15 maggio 2009

Maggio…

il mese della Madonna

il mese degli altarini…

quanti ricordi dietro ad un’immagine sacra,

di quando da bambini si preparavano gli altarini

ogni scala con più di due gradini diventava un altarino

e ricordo ancora di quando si andava in giro per il paese 

armati di un’immagine sacra della Madonna dentro ad un piattino

chiedendo un’offerta in nome della Madonna

e alla domanda se l’offerta era per la Madonna o per me

si rispondeva “un po’ per lei ed un po’ per me”

Oggi certe usanze tra i bambini non si usano più…

oggi gli altarini nel centro storico di Ceglie non si vedono più

però il mese di maggio rimane il mese della Madonna…

il mese dei rosari nei quali mi addormentavo sempre

e ad ogni “ora pro nobis” mi svegliavo di soprassalto

guardandomi intorno per paura di essere deriso…

Maggio… il mese della Madonna.

Sancta Maria, mater Dei, ora pro nobis peccatoribus, nunc et in hora mortis nostrae. Amen”

postato da: johnnysi alle ore maggio 15, 2009 23:55 | Permalink | commenti (3) categoria:
giovedì, 23 aprile 2009

eh si… per adesso lo sto sognando…!!!

ma da domani per quindici giorni sarà una realtà…

per questo lascio un saluto a tutti gli amici della blogsfera

ci risentiamo al rientro….

buona permanenza a tutti…!

postato da: johnnysi alle ore aprile 23, 2009 19:43 | Permalink | commenti (3) categoria:
giovedì, 26 marzo 2009

I ragazzi volanti….

Da qualche tempo nel parco stura dal lato di corso Vercelli ce una novità volante…

…la novità è nelle acrobazie e nei voli dei ragazzi dello skateboard che sfidando le leggi della gravità si volteggiano nell’aria con delle acrobazie incredibili.

A volte mi fermo per ore ad osservarli cercando di fermare le più belle immagini con la mia piccola compatta, la cosa più bella, oltre alle acrobazie, è vedere il loro impegno nel cercare di vincere la forza di gravità con delle figure eleganti e spettacolari nello stesso tempo.

Parlando con alcuni  di loro mi rendo conto che la società giovanile è anche questa, quella più bella, rappresentata da ragazzi che si dedicano ad uno sport qualsiasi pur di evadere dagli stereotipi inculcati dalla società del consumismo, dove tutti devono avere per forza gli status simbol rappresentati come cose che non se né può fare a meno a tutti i costi….

Basta una tavola e quattro ruote per evadere e volare via con la fantasia…

…tante cose si potrebbero ancora dire… e tante cose si potrebbero ancora fare… di tutte le cose che si potranno fare, questa è un’altra faccia del parco stura, lo stesso parco che denigratoriamente i media hanno denominato Tossik-park…

postato da: johnnysi alle ore marzo 26, 2009 21:45 | Permalink | commenti (17) categoria:torino, liberta, skateboard
sabato, 07 marzo 2009

Dedicato alle donne…

Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe, i capelli diventano bianchi, i giorni si trasformano in anni….

Però ciò che è importante non cambiare: la tua forza e la tua convinzione non hanno età.

Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.

Dietro ogni linea d’arrivo c’è una linea di partenza.

Dietro ogni successo c’è un’altra delusione.

Fino a quando sei viva, sentiti viva. Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.

Non vivere di foto ingiallite…. Insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.

Non lasciare che si arrugginisca il ferro che è in te.

Fa in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.

Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.

Quando non potrai camminare, usa il bastone.

Però non trattenerti mai.

(madre Teresa di Calcutta)

Didicàt’ a lì fem’n

Tièn’ semp’ prisènt’ca a pell’ fasc’ lì rugh’, lì capidd’ divent’n biànc’, lì giurn’ si trasform’n a iàn’….

Pirò ciò cà iè ampurtant’ nà cambià: a forz’a tov’ ì lì cunvinziòn’ nà tèng’n iètà.

Ù spir’t tuv ièt a coll’ d’ì qualsiàs’ tel’ dì ragn’.

Grèt’ad ogn’ lin’ha d’arrìv’ stè sèmp’ nà lin’ha d’ì partènz’.

Grèt’ad’ogn succèss’ stè sèmp’nat’a dilusiòn’.

Fin’à quann’ sì vvìv’, siènt’t vìv’. Cì tì manc’ ciò cà fascìv’, tuèrn’ a farl’.

Nà vìv’ di fot’angiallìt’…. Anzìst’ pur’ cì tutt’ saspett’n cà’abbantuèn’.

Nà lassà cà sarrugginish’ ù fierr’ cà stè jìnd’a tè.

Fa ammod’  cà nvèc’ ddì cumpassiòn’, tì port’n’ ripiètt’.

Quànn’ a caus’ dì l’ann’ nan’à puti fusc’, cammìn’vilòsh’.

Quann’ nang’ puè camminà, iùs’ ù bastòn’.

Pirò nà tì firmà maj’!

(a mimòr’j d’h madr’ Tarès’h d’ Calcutta)

postato da: johnnysi alle ore marzo 07, 2009 18:18 | Permalink | commenti (6) categoria:poesia, festa della donna, ceglie messapica
venerdì, 30 gennaio 2009

A catèn’…

nott’ ì giurn’

vièrn’ ì stàt’

chiòv’ o nang’ chiòv’

stòc’ a qu’à …

attaccat’ a stà catèn’

semp’ chiù pisant’

semp’ chiù cort’

mì dumann’ cè agghj’ fatt’ di mal’…?!!

Pì jav’ì stu trattament’…!!!

Agn’ ttant’ mi lament’

Agn’ ttant sò cutent’…

Agn’ ttant’ fazz’ lì fèst’, quann’ mi dòn’ nù picc di minèstr’

Agn’ ttant’ prov’ a ghiatt’à

Ma nisciùn’ mi sent’…

Ìppur’ mi dumann’, cè agghj’ fatt di tant’ mal’…!!!

Pì mmì mirità stù trattament’!!!

Stà catèn’ jè sèmp chiù pisant’!! jè sèmp chiù cort….

Ì dic’n’ cà sònd’ u meggh’ amìc’ sùv’….!!!!

(traduzione)

La catena….

Di notte e di giorno

D’inverno e d’estate

Piove o non piove

Sono qua…

Legato a questa catena

Sempre più pesante

Sempre più corta

Mi domando cosa ho fatto di male…?!!

Per avere questo trattamento…!!!

Ogni tanto mi lamento

Ogni tanto son contento…

Ogni tanto faccio le feste, quando mi danno un po’ di minestra…

Ogni tanto provo ad’abbaiare…

Ma nessuno mi sente…

Eppure mi domando, che ho fatto di male…!!!

Per meritarmi questo trattamento!!!

Questa catena è sempre più pesante!! Ed è sempre più corta…

E dicono che sono il suo migliore amico….!!!!!

Il cane alla catena: una tortura psicologica.

Viviamo nell’era del computer, di internet e delle comunicazioni satellitari. Viviamo in una società che ci vantiamo di definire civile. Eppure risulta essere un’abitudine ancora purtroppo diffusa quella di legare il cane alla catena.

Una credenza popolare vuole che in questo modo diventi un guardiano migliore, capace di scoraggiare qualsiasi malintenzionato. Non è vero. Si tratta invece di una crudeltà ingiustificata, una vera e propria tortura psicologica, capace di provocare danni irreparabili nel carattere dell’animale.

Se legato, il cane non migliora la sua capacità di fare la guardia ma al contrario può diventare pericoloso, non solo per gli estranei ma anche per il padrone stesso. Viene completamente alterato il suo equilibrio e il suo senso della proprietà per cui, incapace di riconoscere l’amico del nemico, pensa solo a difendere il poco spazio che ha a disposizione, a volte con una esagerata aggressività.

La catena riduce infatti la cosiddetta “distanza critica”, uno spazio vitale superato il quale il cane si sente talmente minacciato da attaccare senza esitazione. Ecco la ragione di alcuni tragici incidenti. Il cane azzanna il padrone e questo si dimostra allibito di fronte al tradimento del proprio animale. In questi casi l’opinione pubblica punta spesso il dito contro il cane, bollandolo con termini tipo “assassino” e “traditore”. Ma la responsabilità non è del cane. Come scrive Desmond Morris, il grande etologo inglese, “Non esistono cani cattivi. Solo cattivi padroni.”

E’ difficile comprendere le torture che un cane subisce quando viene legato. Vive in uno stato di perenne abbattimento, frustrazione e mortificazione. Gli è impossibile, per esempio, soddisfare le esigenze del suo olfatto sviluppatissimo. Al posto del naso il cane ha un vero computer: il suo olfatto è un milione di volte più sviluppato del nostro. E’ in grado di capire addirittura l’umore delle persone dal cambiamento del loro odore. Quando poi un estraneo arriva in casa, il cane si precipita ad annusarlo, in modo da “schedarlo”, come se avesse letto il suo biglietto da visita. Gli odori rappresentano un mondo intero, a noi inaccessibile. Cercare e trovare nuovi odori, è per il cane come per una persona leggere un buon libro: lo arricchisce, stimola la sua intelligenza e la sua capacità di apprendere. Ma legato alla catena tutto questo gli viene negato. Gli odori che si trovano nello spazio a sua disposizione con il tempo diventano talmente familiari da perdere qualsiasi interesse. A pochi metri di distanza ce ne sono di sconosciuti e stimolanti ma è impossibile raggiungerli. Privato così della parte più importante del suo modo di essere, il cane diventa vittima della noia. Ogni diversivo si trasforma in un impellente bisogno. Il cane attende con ansia il momento del pasto, spesso l’unica occasione che ha di vedere il padrone. Mangiare diventa la sua occupazione. Ingrassa e non può smaltire le calorie in eccesso perché non può fare del moto. Spesso si ammala.

 

   C’è anche un’altra cosa da tenere presente. Nessun cane sporca nei pressi dello spazio dove mangia e dorme. E’ un comportamento innato, che il cane impara a seguire fin da cucciolo senza alcun insegnamento. Un cane a catena è invece costretto a sporcare nelle vicinanze della cuccia, andando quindi contro la sua stessa natura. Ma la più grande sofferenza è la mancanza di socialità che il restare alla catena comporta. Per il cane non esiste niente di peggiore. Jeffrey Masson, psicologo e autore di splendidi libri sugli animali, definisce la solitudine “la grande paura del cane”. E’ un animale altamente sociale, che si realizza pienamente solo quando è parte di un gruppo. Per un cane il contatto fisico è vitale. Per lui partecipare alle attività del suo gruppo è come l’aria per respirare. Ma legato alla catena, è escluso, messo da parte. Vede e sente gli altri membri del suo branco, la sua famiglia umana, interagire tra di loro ma lui è immobilizzato lontano. Il suo mondo è completamente distrutto.

   Parlo spesso con gente che di abitudine lega il cane. Mi dicono che quel povero animale è il loro più caro amico. Che lo tengono legato perché altrimenti “fa danni in giardino” ma che gli vogliono bene. Affermazioni che fanno cascare le braccia. Ma lo sguardo adorante del cane sembra dar loro ragione.

 

   Diceva bene il premio Nobel Konrad Lorenz quando scrisse: “Il semplice fatto che il mio cane mi ami più di quanto io ami lui è una realtà innegabile, che mi colma sempre di una certa vergogna.”

(DOCUMENTO TROVATO IN RETE E LIBERAMENTE COPIATO PER AMORE DEGLI ANIMALI)

postato da: johnnysi alle ore gennaio 30, 2009 01:35 | Permalink | commenti (15) categoria:animali, amicizia, ceglie messapica, il cane alla catena
mercoledì, 28 gennaio 2009
LEGGENDO LA STAMPA APPRENDO  CON DISPIACERE DELLA SCOMPARSA DEL CARO MINO REITANO,  MI RENDO CONTO CHE PER MOLTI RAGAZZI OGGI NON SIGNIFICA NIENTE MA PER NOI RAGAZZI DEL 68 E’ STATO UN CARO AMICO CHE CON LA SUA MUSICA ITALOMELODICA A MODO SUO, NELLE SALE DA BALLO IMPROVVISATE DENTRO I BASSI CHE A CEGLIE CHIAMANO TURRAGN’ CI SI STRIGEVA FORTE ALLA RAGAZZA DI TURNO PER SENTIRCI UOMINI… RICORDI MALINCONICI DI UNA PASSATA GIOVENTU’ CHE UN PEZZO ALLA VOLTA SCOMPARE INSIEME A DEI GRANDI DELLA MUSICA, L’ARTICOLO CHE PUBBLICO AVREI VOLUTO SCRIVERLO IO, PERCHE ESPRIME CON ONESTA’ I MIEI SENTIMENTI, ED E’ VERO QUANDO DICE CHE E’ UN GENERE DI MUSICA CHE A ME PERSONALMENTE NON PIACEVA MOLTO, COME E’ ANCHE VERO CHE IL MINO REITANO ERA UNO CHE AVEVA SOFFERTO TANTO PRIMA DI ARRIVARE AL SUCCESSO E LA GAVETTA SE LE’ GUADAGNATA CON GRANDI SACRIFICI…. CIAO MINO

Amato dal pubblico, non dagli snob

GABRIELE FERRARIS
ROMA
Il bene che gli uomini fanno giace con essi nella tomba, mentre il male gli sopravvive». Vorrei che per una volta almeno Shakespeare avesse torto. Mino Reitano lo meriterebbe. Perché era un brav’uomo. E adesso che se n’è andato a 64 anni, vinto dal tumore dopo tante sofferenze sopportate con cristiana rassegnazione, mi piacerebbe che dimenticassimo in fretta gli ultimi anni, quelli in cui Mino Reitano s’era ridotto a quel ruolo macchiettistico da trasmissioni tv del pomeriggio, Italia Italia strillata a qualsiasi microfono gli capitasse a tiro, e quello sguardo da cagnone maltrattato che mi faceva pure un po’ rabbia. Mi piacerebbe che questo Mino Reitano finisse nel dimenticatoio dove finiscono, grazie al cielo, tutti gli incidenti della brutta televisione; e vorrei invece rendere omaggio a un cantante che non ho mai amato – abissalmente lontano da ogni mia tolleranza musicale – ma che non ho potuto non rispettare: lui, contrariamente a tanti, sapeva cantare. Anche se non mi piaceva quello che cantava. E poi, lui era vero. La sua storia era vera. Era una storia che fa pensare. La storia di un calabrese poverissimo, nato che ancora tuonava il cannone della guerra, emigrato in Germania giovanissimo, quando ancora gli italiani emigravano, e in Germania aveva fatto due incontri di quelli che potrebbero anche salvarti la vita.

Il primo incontro fu il rock’n’roll. Con i suoi fratelli, Mino formò una rock’n’roll band, e penso sia stato il primo italiano a suonare il rock’n’roll. E mentre suonava il rock’n’roll in un locale di Amburgo fece il secondo incontro, incontrò quattro inglesotti che suonavano il rock’n’roll pure loro, e si facevano chiamare Quarrymen. Poi ciascuno tornò a casa propria, i Quarrymen diventarono i Beatles e Mino Reitano diventò «quello di Avevo un cuore che ti amava tanto». Nel ’68. Capite? Anche una vita fortunata – e Reitano tutto sommato ha avuto una vita fortunata – può essere costellata di sfighe. Tipo arrivare al successo con una canzone melodicissima e tradizionalissima e italianissima in pieno Sessantotto. Proprio mentre i tempi stavano cambiando. Comunque, con Avevo un cuore e Una chitarra cento illusioni ci fece dei bei soldi, e con i soldi si costruì pure la sua «piccola città» ad Agrate Brianza, che chiamò «Reitanopoli» e ci portò a vivere, oltre alla moglie e alle due figlie, l’intero parentado. Quando dico che la storia di Mino Reitano è una storia vera. L’emigrante calabrese che ha successo e si costruisce un paese per riunire tutti i parenti su al Nord, in Brianza. Da film. Ad ogni modo, i tempi stavano cambiando. Mino ebbe appena il tempo di infilare un altro paio di successi memorabili fino al luogo comune – Meglio una sera piangere da solo e la trashissima Era il tempo delle more – e fu il diluvio, l’invasione angloamericana, la «grande purga del pop» che all’alba degli Anni Settanta sterminò un’intera generazione di cantanti melodici italiani riducendoli, nel giro di pochi mesi, e con rarissime eccezioni, al ruolo – di cui non si sono più liberati – di «nomi da revival» buoni per le feste di piazza.
Da allora, Reitano ha fatto il suo mestiere con mesto senso del dovere. È andato a Sanremo sottoponendosi al facile sberleffo di giornalisti schifiltosi (ma che di musica ne sapevano infinitamente meno di lui, e per di più non avevano mai diviso il palco con i Beatles) e alle imitazioni carognesche dei comici a corto d’idee (finché non hanno scoperto Masini), è andato in tournée ritrovando applausi e gloria tra gli italiani all’estero, è andato in tivù a fare qualsiasi cosa gli chiedessero di fare, specialmente afferrare il microfono e gridarci dentro Italia Italia. Già: quella canzone, tardiva e fallace speranza di un ritrovato fulgore, gli valse il sesto posto al Festival dell’88, e un’ineludibile condanna per il rimanente, successivo ventennio. Ecco, questo vorrei che passasse in fretta. Ma ricorderò sempre Mino Reitano come un bravo cantante, una persona per bene, e uno che ha diviso il palco con i Beatles. Ne ho conosciuti pochi, così.

postato da: johnnysi alle ore gennaio 28, 2009 12:06 | Permalink | commenti (6) categoria:musica, attualità, ceglie messapica
domenica, 25 gennaio 2009

Chiunque salva una vita… salva il mondo intero.

Chiunque toglie una vita… ha tolto la pace dal suo cuore…

Chi non ha la forza di ricordare… deve avere quella di non dimenticare…

Dopo tanti anni la memoria svanisce come i colori di una tela dipinta con il sangue e la terra ove son sepolti i propri martiri.

La storia non ci ha insegnato niente e chi non ha imparato niente dalla propria storia non è degno di essere ricordato nella storia.

Dopo tanti anni qualcuno mette in dubbio l’olocausto, qualcuno dice che è solo un’invenzione degli ebrei.
Dopo tanti anni anche gli stessi ebrei hanno dimenticato la loro storia e hanno preso il posto dei loro carnefici. Gaza ne è testimone verso tutto il mondo, mondo sordo e cieco che si commuove con delle finte lacrime a memoria di tanti bambini innocenti uccisi solo per la loro appartenenza ad un popolo martoriato nei secoli, proprio come lo stesso popolo ebraico.

Per non dimenticare ogni giorno è un giorno della memoria, ogni giorno bisogna dedicare tre minuti di silenzio per ogni bambino ucciso.


מי שומר על החיים … להציל את העולם. מי לוקח משם חיים … לקח ממני את השלום מן הלב … למי אין כוח לזכור … אסור לשכוח את זה … אחרי כל כך הרבה שנים, הזיכרון fades כמו צבעים של בד לצייר עם הדם ואת האדמה שבו קבור בנו martyrs. ההיסטוריה לימדה אותנו משהו, ומי שלא למדו שום דבר מן הסיפור שלו הוא לא ראוי להיות נזכר בהיסטוריה. לאחר כל כך הרבה שנים למישהו יש ספק מעביר את השואה, מישהו אומר את זה הוא רק המצאה של היהודים. לאחר כל כך הרבה שנים של היהודים עצמם שכחו את ההיסטוריה יש לקחו את המקום שלהם executioners. עזה היא עד כדי כל העולם, חרש עיוור בעולם recoils כי עם דמעות מזוייפות על הזיכרון של כל כך הרבה ילדים חפים מפשע נהרגו על שייכות אומה על פני מאות קרועים, בדיוק כמו העם היהודי. לא לשכוח הכל היום הוא יום זיכרון של כל יום

Wer ein Leben rettet … die Welt retten. Wer nimmt sich das Leben genommen hat … Frieden aus seinem Herzen … Wer hat nicht die Kraft zu erinnern … Sie dürfen nicht vergessen, dass … Nach so vielen Jahren, die Erinnerung verblasst wie die Farben einer Leinwand gemalt mit Blut und das Land, wo sein Sohn begraben Märtyrer. Die Geschichte hat uns gelehrt, was, und wer nicht gelernt hat, etwas von seiner Geschichte nicht würdig ist daran zu erinnern, in der Geschichte. Nach so vielen Jahren jemand stellt den Holocaust in Zweifel, jemand sagt, es ist nur eine Erfindung der Juden. Nach so vielen Jahren die Juden selbst vergessen haben, ihre Geschichte und sind an die Stelle ihrer Henker. Gaza ist ein Zeugnis für die ganze Welt, taube und blinde Welt, die mit gefälschten recoils Tränen bei der Erinnerung an so viele unschuldige Kinder getötet für ihre Zugehörigkeit zu einer zerrissenen Nation im Laufe der Jahrhunderte, ebenso wie das jüdische Volk. Nicht zu vergessen alle Tag ist ein Tag des Gedenkens jeden Tag

 

 

 

أيا كان ينقذ حياة… إنقاذ العالم. يقف خارج الحياة… ولقد انتزعت من قلبه السلام… من لا يملك القوة لنتذكر… يجب ان لا ننسى ان… وبعد سنوات عديدة ، والذاكرة كما يتلاشى ألوان من قماش طلاء الدم والأرض حيث دفن ابنه شهيدا. التاريخ قد علمنا شيئا ، والذي لا تعلم شيئا عن هذه القصة لا تستحق أن تذكر في التاريخ. وبعد سنوات عديدة ما يضع موضع شك المحرقة ، يقول شخص ما انه مجرد اختراع اليهود. وبعد سنوات عديدة اليهود انفسهم نسوا تاريخهم واتخذت مكان لهم منفذيها. غزة هي شاهد على العالم بأسره ، والصم والمكفوفين في العالم أن الإرتداد وهمية مع الدموع في ذاكرة الكثير من الأطفال الأبرياء الذين قتلوا من أجل الانتماء إلى أمة مزقتها على مر القرون ، كما أن الشعب اليهودي. ولا ننسى جميع اليوم هو يوم الذكرى ، في كل يوم

 

 

Whoever saves a life … save the world. Anyone who takes away a life … has taken away peace from his heart … Who does not have the strength to remember … you must not forget that … After so many years, the memory fades as the colors of a canvas painted with blood and the land where his son buried martyrs. History has taught us anything, and who has not learned anything from his story is not worthy to be remembered in history. After so many years someone puts in doubt the Holocaust, someone says it is only an invention of the Jews. After so many years the Jews themselves have forgotten their history and have taken the place of their executioners. Gaza is a witness to the whole world, deaf and blind world that recoils with fake tears at the memory of so many innocent children killed for their belonging to a nation torn over the centuries, just as the Jewish people. Not to forget all day is a day of remembrance,

postato da: johnnysi alle ore gennaio 25, 2009 01:12 | Permalink | commenti (4) categoria:bambini, attualità, shoa, pewr non dimenticare
martedì, 06 gennaio 2009
Passeggiando nelle vie del web a volte ci si imbatte in notizie e personaggi a volte passati nel dimenticatoio del tempo…. cosa che capitò a Frà Martino Galletta che ebbe i natali a Ceglie e girovagò per le vie della carità in mezzo mondo, la cosa che più colpisce è l’umiltà della sua esistenza che come tale rimase ed è tutt’ora nell’anonimato del suo operato… a volte non sono gli uomini a far dei santi… essi nascono e vivono nella piena anonimìa nella più grande umiltà
SIMPATICA NOVITÀ LA NOTIZIA HA RAGGIUNTO TUTTO IL MONDO CON LA FAMOSA PUBBLICAZIONE ANNUALE
Quel missionario cegliese dall’Amazzonia a… «Frate Indovino 2009»
Fra Martino fu tra i primi Cappuccini a partire
compagni frati Agatangelo, Domenico ed Ermenegildo
di DINO LEVANTE
Dicembre è ormai al termine, e con l’ultimo mese esce di scena anche l’anno vecchio. Dicembre però è il mese dei calendari, di quei bei fogli colorati da appendere ai muri dell’intimità domestica. Ed ecco fresco di stampa certamente il più noto almanacco d’Italia, il calendario di Frate Indovino 2009. L’annuale pubblicazione umbra, fondata nel 1946 da fra Mariangelo da Cerqueto, nelle sue belle pagine vuole raccontare la storia dei cento anni della missione dei Cappuccini in Amazzonia. Narrare per immagini le vicende di quegli intrepidi missionari, rendendogli omaggio ad un secolo dal loro arrivo in quelle terre lontane, e a tutti gli altri che si sono succeduti. Il filo conduttore di questa edizione parte dal 1908, quando il ministro provinciale dei cappuccini dell’Um – bria, fra Giulio da Perugia, con il consenso di tutta la provincia chiese ai superiori dell’Ordine “una missione estera, fuori d’Eu – ropa, preferibilmente in America e, se possibile in Brasile”. I suoi confratelli, nel tempo, avevano già segnato con la loro opera missionaria, talvolta spinta sino al martirio, altre parti del mondo, compreso il Brasile.
Il 30 giugno 1909, dal porto di Napoli, salparono per l’Amazzo – nia brasiliana i primi quattro missionari cappuccini, dove giunsero un mese dopo. Questi i loro nomi: fra Domenico Anderlini, fra Agatangelo Mirti da Spoleto, fra Ermenegildo Ponti da Foligno e fra Martino Galletta da Ceglie Messapica.
Dunque un brindisino in terra di missione africana. Di lui si è persa quasi ogni memoria. Fra Martino, era nato a Ceglie Messapica il 18 maggio 1878, figlio di Francesco Galletta e di Domenica Vitali. Trascorsi i primi anni giovanili nel suo paese, a 25 anni vestì l’abito francescano nel convento cappuccino di Amelia (in provincia di Terni). Emessa la professione passò, con il compito d’in – fermiere, nel convento di Spoleto.
Giunto in Amazzonia collaborò infaticabilmente alla nascita della missione “lui era il direttore dei lavori, lui era il muratore, il facchino, il cuoco; lui il catechista, il medico, tutto”, raccontano le cronache dell’e poca.
Ma la sua forte fibra, dopo una decina d’anni, fu minata da un morbo spietato per cui, nel maggio del 1920, egli dovette tornare in Umbria per curarsi. Sembrò riprendersi, ma nel 1925 lo colpì una tremenda paralisi che lo rese immobile nel letto, dove trascorse altri dieci anni senza lamentarsi, restando tra il tempo e l’eter nità. Il 31 ottobre 1937, nel convento di Foligno, fra Martino Galletta da Ceglie Messapica, dopo atroci sofferenze e dopo aver chiesto perdono a tutti i suoi confratelli, “spi – rava la sua anima benedetta nel bacio del Signore”.
Varrebbe la pena che questa meravigliosa figura di francescano fosse ricordata, magari con un convegno di studi o almeno intitolandogli una via.
postato da: johnnysi alle ore gennaio 06, 2009 12:48 | Permalink | commenti (11) categoria:
mercoledì, 31 dicembre 2008

Caro Gesù bambino…

un anno sta passando e un’altro anno sta per nascere…mentre in tante parti del modo si festeggia, in tante altre si piange per l’orrore della guerra, mentre dappertutto si brinda al nuovo anno nella piena indifferenza alle grida degli innocenti…  in altre parti si brinda si… ma con il sangue…, mentre qui i ragazzini spaventano la cattiva sorte con i botti di capodanno in quelle parti si sentono solo botti di bombe e di cannoni   Caro Gesù bambino… ascolta questa preghiera… se questa guerra si deve proprio fare… fà che non la ricordi nessuno…!!!

Gesù piccino picciò, Gesù Bambino,
fa’ che venga la guerra prima che si può.
Fa’ che sia pulita come una ferita piccina picciò,
fa’ che sia breve come un fiocco di neve.
E fa’ che si porti via
la malamorte e la malattia,
fa’ che duri poco
e che sia come un gioco.

Tu che conosci la stazione
e tutti quelli che ci vanno a dormire,
fagli avere un giorno l’occasione
di potere anche loro partire.
Partire senza biglietto,
senza biglietto volare via,
per essere davvero liberi
non occorre la ferrovia.

E fa’ che piova un po’ di meno
sopra quelli che non hanno ombrello
e fa’ che dopo questa guerra
il tempo sia più bello.

Gesù piccino picciò,
Gesù Bambino comprato a rate,
chissà se questa guerra potrà finire
prima dell’estate,
perché sarebbe bello
spogliarci tutti e andare al mare
e avere dentro agli occhi, dentro al cuore,
tanti giorni ancora da passare.

E ad ogni compleanno
guardare il cielo ed essere d’accordo
e non avere più paura,
la paura è soltanto un ricordo.

Gesù piccino picciò,
Gesù Bambino alla deriva,
se questa guerra deve proprio farsi
fa’ che non sia cattiva.
Tu che le hai viste tutte
e sai che tutto non è ancora niente,
se questa guerra deve proprio farsi
fa’ che non la faccia la gente.
E poi perdona tutti quanti,
tutti quanti tranne qualcuno,
e quando poi sarà finita
fa’ che non la ricordi nessuno.

postato da: johnnysi alle ore dicembre 31, 2008 23:41 | Permalink | commenti (5) categoria:
giovedì, 25 dicembre 2008

Buon Natale e un felicissimo Anno Nuovo a tutti, con la speranza che l’anno nuovo cancelli le bruttezze di un anno difficile come quello che sta passando…

Ciao a tutti ci vediamo all’anno nuovo…

… e mentre passa questo Natale qualcuno si meraviglia ancora della neve….   i bambini fanno oh…..

postato da: johnnysi alle ore dicembre 25, 2008 13:17 | Permalink | commenti (3) categoria:
giovedì, 20 novembre 2008

Una mia cara amica mi informa che Sabato 29  dalle 18:00 alle 22:00 e Domenica 30 dalle 10:00 alle13:00  e dalle 18:00 alle 22:00  in piazza Plebiscito ci sarà il banchetto LAV , per molti il sentir parlare della LAV (lega anti vivisezione) sarà la prima volta, come lo è stato tanti anni fa per mè… ma per altri e per gli amanti degli animali non è una cosa sconosciuta, anzi a Ceglie ce una buona rappresentanza, di amanti degli animali a Ceglie ce nè son tanti…  vista la quantita di animali domestici esistente, ma  purtroppo tra i tanti ci son anche chi maltratta gli animali.  Se si sente la necessità di un’associazione come la LAV un motivo ci deve essere… ed è un bene la presenza in Ceglie, a volte basta poco per salvare da una vita di stenti animali che vengono tenuti in condizioni assurde, animali tenuti in condizioni disumane che è una vergogna!… a volte mi capita di litigare con amici e parenti quando arrivo a Ceglie nel vedere le condizioni in cui tengono i loro cani… i loro amici…!!!  il più delle volte divento anche cattivo nell’esprimere il mio dissenso nel vedere quelle povere creature tenute dentro a delle cucce/lager di appena un metro quadrato con la base in cemento in mezzo agli escrementi, in uno stato di abbandono tale  al punto che non hanno nemmeno la forza di abbaiare per le pessime condizioni!!! come si fà a tenere il proprio amico rinchiuso in un lager e magari anche picchiarli per il fastidio che danno quando abbaiano!!! eppure è così!!!! vi sono delle situazioni che a volte mi fanno ribrezzo al solo pensiero… come ci sono persone intelligenti che hanno creato un recinto abbastanza grande da permettere al cane di poter correre…

I più grandi amanti degli animali sono i cacciatori…. !!! già per loro finchè sei bravo a recuperare la selvaggina sei utile…!!! nel momento in cui non sei più buono come cane da caccia vedi il tuo padrone che ti ripudia e non appena possibile ti regala una cartuccia per poi sepellirti…!!! eh si un grande amico non ti fà soffrire… con una morte lenta nella vecchiaia….!!! un vero amico non spreca tempo e denaro dal veterinario per farti soffrire inutilmente…, ti regala subito una soluzione veloce e magari si fà scappare pure una lacrimuccia nel pensare di quando eri un bravo cane da caccia!!!!  Si far la morale a mille km di distanza è facile… come è anche facile il voltarsi dall’altra parte facendo finta di non vedere la sofferenza che ci circonda!!!! per questo chiedo a tutti voi che state a Ceglie di fermarvi a pensare una attimo di fronte al banchetto della LAV , a pensare di come sarebbe bello dare una carezza a chi per amore nei tuoi confronti e disposto a sopportare qualsiasi cattiveria…!

postato da: johnnysi alle ore novembre 20, 2008 18:46 | Permalink | commenti (15) categoria:animali, amicizia, natura-ecologia-falco, ceglie messapica
giovedì, 30 ottobre 2008
La storia infinita….
Se non si trattasse di Ceglie sarebbe un bel titolo, ma qui di infinito purtroppo non è la fantasia del lettore di Fantàsia, purtroppo di fantasia c’è né anche troppa, sembra di vivere in un girone Dantesco che ricomincia sempre dallo stesso capitolo senza mai arrivare alla parola fine, per noi emigrati sembra tutto diverso da lontano, ma basta ritornare per una settimana che ci accorgiamo che nulla è cambiato, il PUG è sempre in attesa di essere approvato…, ogni discussione porta sempre alla stessa conclusione che è quella di preservare il proprio orticello fregandosene altamente del futuro del paese, pur di raggiungere i loro scopi mettono a repentaglio l’attuazione stessa del piano regolatore,  troppi son gli interessi privati a far sì che questo accada, troppi e oserei dire anche loschi come gli interessi dei pochi costruttori (i soliti noti) che non si sa come facciano…, riescono sempre ad avere le licenze a costruire mostri ecologici di più o meno bruttezza…!!! Mostri ecologici che non hanno niente a che fare con la natura e l’architettura spontanea dei nostri antenati, qualcuno prova ad accennare alle bellezze naturali del luogo, ma purtroppo come si è già detto… ci son troppi interessi di dubbia bellezza. 
Ma non c’è da meravigliarsi…! a Ceglie è tutto tollerato con naturale sopportazione, qualche volta c’è qualcuno fuori dalla consuetudine, fuori dalle righe, con idee nuove e con iniziative che a Ceglie se non sei di una certa casta non puoi nemmeno avanzarle, le novità son sempre viste con occhio dubbioso, idee ed iniziative che nel resto del mondo sarebbero apprezzate e sottoscritte, anzi verrebbero procacciate per incentivare l’immagine.
Mentre a Ceglie vengono tollerati abusi di ogni genere solo per il fatto che chi li perpetua si veste dell’arroganza e della prepotenza, è così che si vedono scavi dove non ci devono essere, per poi essere riempiti con ogni sorte di materiale più o meno nocivo, che vengono spogliati trulli solo per trafugare le pietre lavorate dai nostri antenati, che ogni angolo della campagna viene trasformato in discarica di vecchi frigoriferi o televisori se non ci si imbatte in cose ancora peggio, aspettando che  nelle migliori delle ipotesi che qualche buon samaritano si prende la briga di avvisare le autorità dello scempio che altra gente incivile ha fatto…. E se ti azzardi di far notare ai trasgressori dello scempio che stanno facendo!!!  si rischia di arrivare ai coltelli!!!   Si sperava che con la giunta attuale tante di queste cose non si sarebbero mai più viste, ma son solo vani speranze di chi spera in un futuro migliore… certo tante iniziative sono lodevoli, peccato che arrivano sempre in ritardo rispetto alle vere esigenze del paese. Ed è così che la storia si ripete,  in Fantàsia ormai non ci crede più nessuno,  la barzelletta del piano regolatore è talmente vecchia che ormai  non fa più ridere….e non ci crede più nessuno !!!!
Così si ripete la storia infinita… molti si chiederanno di cosa si stia parlando e cosa sia Ceglie…!, hanno ragione e capisco la loro perplessità… e né chiedo scusa, comunque Ceglie è, o perlomeno vorrebbe esserlo, una ridente cittadina ai confini tra il Salento e la valle d’Itria, dove lo spettacolo degli alberi d’ulivo secolari rallegrano il paesaggio, con un panorama puntellato dai coni bianchi dei trulli per tutta la valle…, con un centro storico degno di essere visitato almeno una volta (anche se si trova in uno stato di semiabbandono basta solo recarsi in largo Ogni Santi o alla chiesa di san Demetrio crollata negli anni sessanta e mai riparata per rendersene conto ) Ceglie Messapica, per l’esattezza, è  situata in mezzo alle provincie di Brindisi e di Taranto e si vanta di antenati che si perdono nella notte dei tempi quale i Messapi, un antico popolo che si stabilì proprio in queste terre, anch’essi attratti proprio dalla bellezza di questi luoghi. Chi arriva a Ceglie per la prima volta non può fare a meno di rimanerne colpiti ed entusiasti sia dal paesaggio che dalla naturale cordialità delle popolazioni che vanta una naturale ospitalità, molti visitatori ammaliati da tale realtà decidono di stabilirsi in modo permanente o solo per il periodo vacanziero, investendo importanti capitali sul territorio, che il più delle volte vengono ricambiati in modo alquanto anomalo, in effetti  Ceglie di fronte alle novità è molto diffidente ed indifferente come se tutto quello che accade attorno non gli appartenga, Ceglie è il posto  dove il giorno di ferragosto è un giorno come tanti che scorre pigramente avvolto nella sua apatia, solo perche il giorno dopo si festeggia il compatrono del paese si ostina ad andare controcorrente mentre tutt’intorno a partire da San Michele Salentino (“massarìa nov’” così la chiamavano i nostri antenati) o Villa Castelli per non dire di Ostuni, facevano festa con attrattive di ogni genere pur di attirare qualche turista in più…, a Ceglie no, non se né sente il bisogno, anzi quando c’è qualche turista allo sbaraglio viene lasciato senza un minimo di accoglienza…,,(dico allo sbaraglio perche quella scarsa segnaletica apposta a far si che si accolga in un modo decente lo straniero è pure sbagliata…!!!) al punto che mi domando…: la Proloco esiste ancora a Ceglie?!!? Un assessorato alla cultura e allo spettacolo è in piedi o è stravaccato sotto un albero di leccio a prendere il fresco vista la forte calura di ferragosto….?!!
Ma tanto noi siamo superiori…!, che ci frega di quattro squinternati turisti che passano solo per venire a mangiare le nostre specialità gastronomiche…!!! Noi possiamo farne anche a meno del turismo di massa…, come possiamo fare a meno di chi decide di venire ad investire degli ingenti capitali nel paese, gente che crede nella realtà Cegliese, al contrario di chi ci vive, ci interessa di più starcene per i fatti nostri…. Arroccati nei noi nostri feudalistici privilegi cercando di far adeguare un piano regolatore ai nostri interessi a far sì che una zona non edificabile, lo diventi, magari minacciando la casta di non votarli più… o per lo meno di buttarsi a dritta…. Piuttosto che a manca…,  del bene del  paese poco importa…. L’importante è raggiungere il proprio scopo….
postato da: johnnysi alle ore ottobre 30, 2008 19:21 | Permalink | commenti (9) categoria:
domenica, 28 settembre 2008
L’indispensabile…
Molti di noi , diccciammmolo , tutti, si pecca almeno una volta nella vita di credersi indispensabile…
… e guardando le cronache quotidiane ci si rende conto di quanto sia sbagliata questa presunzione.
Altri oltre alla loro indispensabilità peccano anche della presunzione di credersi insostituibili…!!!
Qualcuno sente per caso la mancanza di Mastella!?!! Di Bertinotti ed altri ancora… dalla scena politica? Cito questi nomi per il fatto che son molto conosciuti da tutti…
Ma la cosa più grave è quando si vestono di onnipotenza…!!!! Provate ad immaginare un credente della sua indispensabilità vestito di Onnipotenza…!!! Che so tipo il cavaliere….!!!(tanto per fare sempre un nome molto noto a tutti….!!)
Non c’è combinazione più nociva per sé stesso di questa!! Il poveretto o i poveretti crolleranno dai loro piedistalli in modo così franoso che faranno molta fatica a rialzarsi… nel rendersi conto che la presunzione della loro indispensabilità era solo una chimera… il, o, i poveretti si troveranno di colpo di fronte alla realtà della loro inezia, della loro anonimità, mi è capitato più di una volta nella vita di incontrare ex potenti che si son meravigliati del mio saluto… già, non erano più abituati, effettivamente mi han fatto un po’ pena…
Qualche tempo fa passeggiando per Torino mi capitò di incontrare un mio ex capo settore attualmente in pensione, a prima vista feci fatica a riconoscerlo, dopo il primo dubbio mi son avvicinato e l’ho chiamato, egli, meravigliato e anche un po’ stupito mi guardò e dapprima mi strinse calorosamente la mano, poi dopo un tentennamento si esternò in un caloroso abbraccio, cosa che mi fece molto piacere… (umanamente parlando…) anche per il fatto che io nei suoi confronti non ebbi mai avversità di alcun genere… anzi quelle volte che mi rivolsi a lui per delle problematiche di lavoro si dimostrò sempre molto disponibile… e una sola volta che ebbi da ridire su un suo operato fù molto disponibile nel venire incontro a far sì che si risolvesse l’incomprensione….
Superata la prima sorpresa mi raccontò, dei suoi molteplici impegni nella vita sociale, che spaziava dal volontariato all’impegno sociale nel quartiere ed altro ancora… il tutto ovviamente per rendere il meno gravoso il fatto di essere in pensione e non più produttivo ai fini lavorativi…, sinceramente per mè che son sempre oberato da impegni, sia lavorativi che familiari, quasi, quasi mi faceva un po’ invidia…, ma, dopo un po’ che si parlava venni a sapere che ero stato l’unico, dopo tanto tempo ad averlo incontrato salutandolo…, altri, anche suoi diretti collaboratori, facevano finta di non vederlo girandosi dall’altra parte… se poi andiamo a vedere la sua condotta lavorativa… era solo un capo settore che applicava il regolamento alla lettera…. C’è né FOSSERO TANTI così…!!!!!
Ma purtroppo chi per dei rancori personali e chi proprio per indifferenza verso questa persona…, tale comportamento ha fatto capire al mio amico, del suo peccato di presunzione nel credersi indispensabile… e nel salutarmi mi ripeté più di una volta “ SIAMO SOLO UN NUMERO…e un numero sei solo finché sei in servizio…dopo di chè non sei nessuno….! ” e come numeri siamo trattati a tutti i livelli!!!!
P.S. dedicato a tutti i credenti della loro “INDISPENSABILITA’…”

splinder chiude…

In memoria delle vittime di una strage la quale non si sanno ancora i mandanti…

BOLOGNA, 02 AGOSTO 1980

 

Il due agosto del 1980, una lapide in memoria di:
Antonella Ceci, anni 19,Angela Marino, anni 23, Leo Luca Marino, anni 24, Domenica Marino, anni 26, Errica Frigerio In Diomede Fresa, anni 57, Vito Diomede Fresa, anni 62, Cesare Francesco Diomede Fresa, anni 14, Anna Maria Bosio In Mauri, anni 28, Carlo Mauri, anni 32, Luca Mauri, anni 6, Eckhardt Mader, anni 14, Margret Rohrs In Mader, anni 39, Kai Mader, anni 8, Sonia Burri, anni 7, Patrizia Messineo, anni 18, Silvana Serravalli In Barbera, anni 34, Manuela Gallon, anni 11, Natalia Agostini In Gallon, anni 40, Marina Antonella Trolese, anni 16 , Anna Maria Salvagnini In Trolese, anni 51, Roberto De Marchi, anni 21, Elisabetta Manea Ved. De Marchi, anni 60, Eleonora Geraci In Vaccaro, anni 46, Vittorio Vaccaro, anni 24, Velia Carli In Lauro, anni 50, Salvatore Lauro, anni 57, Paolo Zecchi, anni 23, Viviana Bugamelli In Zecchi, anni 23, Catherine Helen Mitchell, anni 22, John Andrew Kolpinski, anni 22, Angela Fresu, anni 3, Maria Fresu, anni 24, Loredana Molina In Sacrati, anni 44, Angelica Tarsi, anni 72, Katia Bertasi, anni 34, Mirella Fornasari, anni 36, Euridia Bergianti, anni 49, Nilla Natali, anni 25, Franca Dall’olio, anni 20, Rita Verde, anni 23, Flavia Casadei, anni 18, Giuseppe Patruno, anni 18, Rossella Marceddu, anni 19, Davide Caprioli, anni 20, Vito Ales, anni 20, Iwao Sekiguchi, anni 20, Brigitte Drouhard, anni 21, Roberto Procelli, anni 21, Mauro Alganon, anni 22, Maria Angela Marangon, anni 22, Verdiana Bivona, anni 22, Francesco Gomez Martinez, anni 23, Mauro Di Vittorio, anni 24, Sergio Secci, anni 24, Roberto Gaiola, anni 25, Angelo Priore, anni 26, Onofrio Zappala’, anni 27, Pio Carmine Remollino, anni 31, Gaetano Roda, anni 31, Antonino Di Paola, anni 32, Mirco Castellaro, anni 33, Nazzareno Basso, anni 33, Vincenzo Petteni, anni 34, Salvatore Seminara, anni 34, Carla Gozzi, anni 36, Umberto Lugli, anni 38, Fausto Venturi, anni 38, Argeo Bonora, anni 42 Francesco Betti, anni 44, Mario Sica, anni 44, Pier Francesco Laurenti, anni 44, Paolino Bianchi, anni 50, Vincenzina Sala In Zanetti, anni 50, Berta Ebner, anni 50, Vincenzo Lanconelli, anni 51, Lina Ferretti In Mannocci, anni 53, Romeo Ruozi, anni 54, Amorveno Marzagalli, anni 54, Antonio Francesco Lascala, anni 56, Rosina Barbaro In Montani, anni 58, Irene Breton In Boudouban, anni 61, Pietro Galassi, anni 66, Lidia Olla In Cardillo, anni 67, Maria Idria Avati, anni 80, Antonio Montanari, anni 86.

postato da: johnnysi alle ore agosto 02, 2009 19:32 | Permalink | commenti categoria:bologna, liberta, 02 agosto 1980, storia
mercoledì, 29 luglio 2009

Dove non c’è libertà di stampa… non c’è liberta. Gli Italiani devono stare solo un po attenti,un pò alla volta si accorgeranno di essere sempre meno liberi e quando se nè accorgeranno sarà troppo tardi!. La libertà non è star sopra un albero, non è  uno stato libero, non è nemmeno un volo di gabbiani, la libertà è partecipazione… (come aveva ragione G.G.!!)

Italia – Rapporto mondiale sulla libertà di stampa 2009

Articolo di , pubblicato venerdì 1 maggio 2009 in Francia.

[Reporters sans frontières]

44 su 173 nell’ultima classifica mondiale

  • Superficie : 301 340 km2
  • Popolazione: 59 500 000
  • Lingua: italiano
  • Capo del governo: Silvio Berlusconi

Tra un progetto di riforma liberticida e le minacce della mafia, la situazione della libertà di stampa in Italia preoccupa sempre più i vicini europei. L’influenza delle organizzazioni mafiose sul settore dei media si rinforza e obbliga una gran parte dei giornalisti alla prudenza. Il ritorno al potere di Silvio Berlusconi pone nuovamente la questione dell’accentramento dei media audiovisivi e del loro controllo da parte del potere esecutivo. Le riforme legislative intraprese riguardo alla pubblicazione di certi atti processuali costituiscono inoltre un’evoluzione incompatibile con gli standard democratici dell’Unione europea.

I giornalisti che indagano sulle attività mafiose e la criminalità organizzata, in particolare nel sud della penisola, lo fanno sempre a loro rischio e pericolo. Una decina di loro (tra cui Roberto Saviano, Lirio Abbate, Rosanna Capacchione, ecc.) vive ancora sotto scorta. Un fenomeno che tocca oggi anche il mondo dello sport, dove numerosi giornalisti calcistici sono vittime di minacce da parte di gruppi di tifosi violenti, che si esprimono sempre più spesso negli stadi con canti e striscioni.

I mezzi di ritorsione contro la stampa sono diversi: automobili o porte di casa incediate, lettere di minaccia, pressioni sulle famiglie, questi sono i “consigli” dati a coloro che si ostinano a denunciare il cattivo funzionamento della società italiana. Il potere dei gruppi mafiosi sui media è divenuto tale che hanno raggiunto nel 2009 la lista dei predatori della libertà di stampa.

Situazione atipica all’interno dell’Unione europea, il primo ministro Silvio Berlusconi detiene ancora il controllo, da una parte sulle tre reti televisive pubbliche RAI, e dall’altra, sul principale gruppo radiotelevisivo privato nazionale Mediaset. Una predominanza che amplifica le ingerenze politiche nell’editoria, e che favorisce l’auto-censura di una parte della professione.

La televisione, che rimane la principale fonte d’informazione per l’80% della popolazione, attira inoltre la maggior parte dei guadagni pubblicitari nazionali. La legge promulgata dal ministro Gasparri ha annullato ogni limite nell’istituzione delle quote di ripartizione delle entrate pubblicitarie, aprendo la porta a un “riafflusso” a volte massiccio dei budget verso le reti televisive nazionali, in particolare verso le reti appartenenti alla famiglia Berlusconi.

Restano altri problemi ricorrenti, quali l’accesso alla professione, che rimane molto regolamentato. In Italia, per diventare giornalisti, bisogna passare un concorso e iscriversi obbligatoriamente ad un ordine professionale. La diffamazione è ancora reato e l’accesso ai dati pubblici o privati resta, di fatto, non rispettato.

Il nuovo progetto di legge sulla pubblicazione degli atti giudiziari, ancora sotto esame, minaccia profondamente il giornalismo d’investigazione. La riforma del codice prevede in effetti il divieto di pubblicare numerosi atti giudiziari, in particolare le intercettazioni telefoniche ordinate dalla procura, fino alla fine delle inchieste in corso. Il divieto di pubblicazione riguarda inoltre il lavoro delle commissioni d’inchiesta.

Se tale progetto di legge dovesse essere adottato, come conseguenza i giornalisti si troverebbero nell’incapacità d’informare l’opinione pubblica su eventuali arresti, sequestri o perquisizioni ordinati dai magistrati. La pubblicazione di atti, di conversazioni o di comunicazioni – la cui distruzione è stata ordinata dalla procura – rimarrebbe vietata. In caso di violazione di questo segreto, il giornalista, o il mezzo incriminato, rischierebbe pene di detenzione, multe molto pesanti e l’interdizione all’esercizio della professione per tre mesi.

[Articolo originale “Italie – Rapport Mondial 2009” di RSF

postato da: johnnysi alle ore luglio 29, 2009 10:02 | Permalink | commenti (1) categoria:
venerdì, 17 luglio 2009

Ogni giorno immancabilmente la cronaca ci aggiorna come se fosse un bollettino di guerra degli incidenti causati dai vari pirati della strada, ogni giorno ci scandalizziamo inorriditi di fronte a fatti che destano un immenso scalpore ed ogni giorno assistiamo quasi esterrefatti dai discorsi delle varie personalità più o meno istituzionali che ci propinano tante belle parole in merito alle leggi che dovrebbero tutelare quelli che sono più esposti agli atti di pirateria stradale!!!

Ogni volta si parla di ommicidi colposi, di mancato soccorso, di gente al volante con tassi alcol-stupefacenti al di sopra di ogni limite consentito… eppure a cosa si limitano i provvedimenti di fronte a tali misfatti?!!? al semplice ritiro della patente!!! come se all’assassino armato di revolver, ritirandogli il porto d’armi non commettesse più ommicidi!!! cosa importa al pirata o all’assassino se gli ritiri la patente o il porto d’armi!!!

Le vittime colpose continueranno ad essere tali! per il semplice fatto che si son trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato, quindi non è colpa del pirata se la vittima si trovava proprio in quel momento sulla sua traiettoria!!!

Le leggi attuali incitano ad evadere le stesse… è drammaticamente ridicolo dopo che dei criminali armati di bolidi sempre più potenti resosi colpevoli di stragi di innocenti debbano essere solo imputati di ommicidio colposo!! in una società civile è una cosa vergognosa!! gli omicidi colposi sono tali finchè sono lontani dai tuoi sentimenti!! ma proviamo ad immedesimarci solo per un attimo dalla parte dei parenti, delle madri, dei figli o degli amici che si vedono strappare i loro cari solo perche un bastardo sapendo che doveva guidare ha abusato di sostanze alcoliche o stupefacenti!!!!. Anche loro sono vittime colpose tutti quelli che devono piangere la scomparsa di un loro caro… colpose di essere vittime!! quasi come se le vittime siano i veri colpevoli!!!! VERGOGNA….

18/07/2009 anche oggi ancora vittime innocenti di una pazzia latente….

postato da: johnnysi alle ore luglio 17, 2009 23:16 | Permalink | commenti categoria:attualità, pirati della strada
domenica, 12 luglio 2009

Premio libertà di stampa a Marco Travaglio

Giuseppe La Bua 01.05.09, 11:30 in Arte&Cultura | Letture: 564

 

Nei giorni scorsi l’associazione dei giornalisti tedeschi Djv ha consegnato a Berlino il Premio libertà di stampa a , il giornalista italiano a desiderato dedicare questo riconoscimento a Indro Montanelli.

Nella seconda parte dell’articolo i video della premiazione e un’intervista rilasciata da a RaiNews 24

 

Il presidente del Djv, Michael Konken, ha dichiarato che è stato premiato per il coraggio e l’impegno dimostrati nella difesa della libertà di stampa, inoltre è stata apprezzata dalla giuria la perseveranza di Travaglio nel criticare e nel cercare di fare chiarezza su determinati accadimenti tralasciati da altri giornalisti.

Nel suo intervento alla cerimonia di premiazione Travaglio ha denunciato come la libertà di stampa in esiste sulla carta, ma non molto sulla carta stampata e quasi per nulla sulla televisione“, probabilmente questa affermazione ha causato una sorta di repulsione nei suoi colleghi italiani, che hanno dimostrato uno scarso interesse per la notizia, riportata soltanto su alcune testate giornalistiche.

– Berlino – premio libertà di stampa 1/4

postato da: johnnysi alle ore luglio 12, 2009 00:16 | Permalink | commenti categoria:giornalismo, liberta, attualità
giovedì, 11 giugno 2009

ciao Enrico….

 

Dopo venticinque anni, si sente ancora la sua mancanza, specialmente oggi che ormai di grandi uomini non nè nascono più, lui viene ricordato con tristezza e amore dal popolo della sinistra…

…altri purtroppo verranno ricordati per gli scandali e la vergogna in cui stanno gettando tutta l’Italia…

A volte la storia è spietata….

postato da: johnnysi alle ore giugno 11, 2009 13:14 | Permalink | commenti (2) categoria:liberta, berlinguer, storia
sabato, 06 giugno 2009

Leggendo le varie delibere emanate nel sito del comune di Ceglie, apprendo con piacere la seguente delibera riguardante la contrarietà alle intenzioni del governo in merito alle centrali nucleari da parte del comune di Ceglie Messapica, cosa che spero vivamente vengo preso ad esempio da tutti i comuni d’Italia, tenedo conto che il popolo Italiano si è già espresso con un referendum in merito, divulgo la delibera con immenso piacere chiedendo a tutta la blogsfera di esprimersi in merito in quanto che il futuro di un’Italia denuclearizzata riguarda tutti noi e il futuro dei nostri figli…

Il Sindaco prof. Pietro Federico, così relaziona:

– Il governo ha deciso per un ritorno del nucleare nel nostro Paese, con un obiettivo dichiarato di produrre il 25% dell’energia elettrica dall’atomo. Per arrivare a questo obiettivo l’Italia dovrebbe localizzare e costruire sul territorio nazionale 8 reattori come quello attualmente in costruzione in Finlandia (il più grande al mondo).

– Il nucleare non ci farà recuperare i ritardi rispetto alle scadenze internazionali per la lotta ai cambiamenti climatici. Semmai l’Italia decidesse di costruire alcune centrali nucleari, passerebbero al netto di ritardi per le inevitabili contestazioni popolari – almeno 10-15 anni prima della loro entrata in funzione, e quindi non riuscirebbe a rispettare l’accordo vincolante europeo 20-20-20 (secondo cui entro il 2020 tutti i Paesi membri devono ridurre del 20% le emissioni di CO2 del 1990, aumentare al 20% il contributo delle rinnovabili al fabbisogno energetico, ridurre del 20% i consumi energetici), incorrendo in ulteriori sanzioni da aggiungere a quelle ormai inevitabili per il mancato rispetto del Protocollo di Kyoto.

– Se l’Italia decidesse di puntare sul nucleare, dirotterebbe sull’atomo anche le insufficienti risorse economiche destinate allo sviluppo delle rinnovabili e al miglioramento dell’efficienza energetica.

– Solo con una seria politica nazionale e locale, che escluda il nucleare, promuova l’innovazione e renda più efficiente e sostenibile il modo con cui produciamo l’elettricità e il calore, si muovono le persone e le merci, consumiamo energia negli edifici e produciamo beni, riusciremo a rispettare le scadenze internazionali per la lotta ai cambiamenti climatici, a partire da quella europea del 2020.

CONSIDERATO CHE:

– Grazie al referendum del 1987, l’Italia è stato il primo paese tra i più industrializzati ad uscire dal nucleare.

– Nonostante la ripresa o l’intenzione dichiarata di programmi nucleari in alcuni paesi, il nucleare è una fonte energetica in declino sullo scenario mondiale.

– La tecnologia su cui vuole puntare il governo italiano è quella di “terza generazione evoluta” che non ha risolto nessuno dei problemi noti da anni. Insomma l’Italia si sta candidando a promuovere una tecnologia già vecchia.

– Le convinzioni dell’utilità di ricorrere all’energia atomica per ridurre la bolletta energetica del Paese e la dipendenza dalle importazioni si scontrano però con i tanti problemi irrisolti della tecnologia nucleare oggi disponibile. Tra tutti i costi veri di un KWh da produzione elettronucleare, la sicurezza delle centrali, la gestione dei rifiuti radioattivi e lo smantellamento (

decommissioning) degli impianti, la loro protezione da eventuali attacchi terroristici, il rischio della proliferazione di armi nucleari e la necessità di importare dall’estero l’uranio, le cui riserve naturali sono sempre più scarse.

RILEVATO CHE:

– Sarebbe una scelta sbagliata sotto il profilo economico, onerosa e ad una redditività molto differita nel tempo; inoltre l’opzione del nucleare renderebbe marginali le energie rinnovabili, spostando l’attenzione e i finanziamenti dal tema centrale che dovrebbe essere quello del risparmio energetico, o meglio quello della efficienza energetica.

– Sulla sicurezza degli impianti ancora oggi, a 23 anni dal terribile incidente di Chernobyl, non esistono le garanzie necessarie per l’eliminazione del rischio di incidente nucleare e conseguente contaminazione radioattiva, come dimostra la lunga serie di incidenti avvenuti in Francia nell’estate del 2008.

– Rimangono anche tutti i problemi legati alla contaminazione “ordinaria” delle centrali nucleari in seguito al rilascio di piccole dosi di radioattività durante il normale funzionamento dell’impianto a cui sono esposti i lavoratori e la popolazione che vive nei pressi.

– Non esistono poi ad oggi soluzioni concrete al problema dello smaltimento dei rifiuti radioattivi derivanti dall’attività delle centrali o dal loro

– Gli impianti nucleari attivi – e lo stesso discorso vale per quelli in costruzione – se da una parte possono diventare obiettivi sensibili per i terroristi, dall’altra producono scorie dal cui trattamento viene estratto il plutonio, materia prima per la costruzione di armi a testata nucleare.

– I considerevoli consumi di acqua necessari al funzionamento dei reattori aggraverebbero la già delicata situazione italiana.

– Sarebbe una scelta sbagliata sul piano democratico, infatti dobbiamo ricordare che è stato il popolo italiano a bocciare l’opzione nucleare nel referendum 1987.

LA GIUNTA COMUNALE

Visto l’o.d.g. proposto dal Sindaco e ritenuto di condividerlo;

Visto il D.Lgs. n. 267/2000;

Visto lo Statuto Comunale;

Ad unanimità dei voti favorevoli espressi nelle forme di legge;

decomissioning. Le circa 250mila tonnellate di rifiuti altamente radioattivi prodotte fino ad oggi nel mondo sono tutte in attesa di essere conferite in siti di smaltimento definitivo, stoccati in depositi “temporanei” o lasciati negli stessi impianti dove sono stati generati.

DELIBERA

1)

a) Dichiarare la propria contrarietà al nucleare per le ragioni su esposte ed anche perché la Puglia e la Provincia di Brindisi in particolare si presentano come territorio off limits per qualunque ipotesi di centrale nucleare. Tale principio è nel PEAR che esclude il ricorso al nucleare.

b) Dichiarare, altresì, il territorio comunale denuclearizzato, contrario quindi alla produzione di energia nucleare.

c) Vietare su tutto il territorio comunale l’installazione di centrali che sfruttino l’energia atomica;

d) Garantire la massima trasparenza e partecipazione nel processo di individuazione di siti di stoccaggio per i rifiuti radioattivi, derivanti anche dal

Approvare il seguente O.d.G.: decommissioning delle centrali dimesse.

2)

• Prefetto della Provincia;

• Presidente Regione Puglia;

• Presidente Consiglio Regionale;

• Assessore Regionale all’Ambiente;

• Presidente della V Commissione Regionale;

• Presidente Provincia di Brindisi;

• ANCI Regionale;

• Sindaci della Provincia di Brindisi;

• Presidente del Consiglio Comunale;

• Capigruppo Consiliari.

Trasmettere il presente atto alle seguenti Istituzioni:

3)

Dichiarare la presente deliberazione, con successiva unanime votazione immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D.Lgs. n.267/2000.

Letto, approvato e sottoscritto.

IL SINDACO IL SEGRETARIO SUPPLENTE

F.to F.to Prof. PIETRO FEDERICO F.to Dr. ANTONIO MISSERE

N° 262 Registro Pubblicazioni.

Ceglie Messapica, lì 19/05/2009

IL MESSO COMUNALE

F.to Antonio Palmisano

Il sottoscritto Segretario Comunale, visti gli atti d’ufficio

ATTESTA

che la presente deliberazione, pubblicata nei termini sopra indicati:

Viene comunicata in elenco ai

CAPIGRUPPO CONSILIARI (art.125 del T.U.E.L. 18.08.2000, N.267)

E’ DIVENUTA ESECUTIVA IN DATA

________________________

􀀀

perché dichiarata IMMEDIATAMENTE ESEGUIBILE (art. 134 -comma 4°- T.U.E.L.18.08.2000, N. 267)

􀀀

perché decorsi 10 giorni dalla pubblicazione (ai sensi dell’art. 134 – comma 3° – T.U.E.L. 18.08.2000 n. 267)

DATA

_____________________ IL SEGRETARIO SUPPLENTE

Dr. ANTONIO MISSERE

È copia conforme all’originale per uso ____________________

Ceglie Messapica, lì 19/05/2009

IL SEGRETARIO SUPPLENTE

F.to Dr. ANTONIO MISSERE

La presente deliberazione viene affissa, in data odierna, all’Albo Pretorio ove rimarrà pubblicata per 15 giorni consecutivi (art.124 T.U.E.L. 18.08.2000, N.267).

 

PREMESSO CHE:

postato da: johnnysi alle ore giugno 06, 2009 20:01 | Permalink | commenti categoria:liberta, natura-ecologia-falco, ceglie messapica, denuclearizzazione
domenica, 31 maggio 2009

Trippet’

A tièn’ sobb, j tà sient’ strett’…

Ti string’, ti ravuggh’….

J piènz’… “da crè a dièt’ mi mètt”

Intant’ fin’a crè pozz’ mangià… fin’ a scuppià!!

Lu siènt’ pur’ cà tì stè strett’!

Lù sé pur’ cà ci cuntin’ a’ccussì

A trippett stè divent’ “Trippòn’!!!”

Traduzione:

Trippetta

La tieni addosso e te la senti stretta

Ti stringi e ti raccogli….

E pensi… “da domani a dieta mi metto”…

…intanto fino a domani posso mangiare… fino a scoppiare!!

Lo senti pure che ti sta stretta!

Lo sai pure che se continui cosi…

…la trippetta sta diventando “Trippona!!!”

la persona che mi ha ispirato queste righe,

la vedo ogni mattina, con la sua ciccetta e

l’immancabile pantalone a vita bassa,

abbinato ad una maglietta corta corta

che mette in mostra le sue abbondanze,

ma non lo fà con disinvoltura, anzi secondo me

si sente molto a disagio, perche la vedo che ogni tanto

si abbassa la maglietta o si tira sù i pantaloni…

…allora mi domando …

” se ti da fastidio, perche persisti…

con un abbigliamento così strimizito?”

postato da: johnnysi alle ore maggio 31, 2009 15:03 | Permalink | commenti (5) categoria:amicizia, liberta, attualità, culinaria
venerdì, 15 maggio 2009

Maggio…

il mese della Madonna

il mese degli altarini…

quanti ricordi dietro ad un’immagine sacra,

di quando da bambini si preparavano gli altarini

ogni scala con più di due gradini diventava un altarino

e ricordo ancora di quando si andava in giro per il paese 

armati di un’immagine sacra della Madonna dentro ad un piattino

chiedendo un’offerta in nome della Madonna

e alla domanda se l’offerta era per la Madonna o per me

si rispondeva “un po’ per lei ed un po’ per me”

Oggi certe usanze tra i bambini non si usano più…

oggi gli altarini nel centro storico di Ceglie non si vedono più

però il mese di maggio rimane il mese della Madonna…

il mese dei rosari nei quali mi addormentavo sempre

e ad ogni “ora pro nobis” mi svegliavo di soprassalto

guardandomi intorno per paura di essere deriso…

Maggio… il mese della Madonna.

Sancta Maria, mater Dei, ora pro nobis peccatoribus, nunc et in hora mortis nostrae. Amen”

postato da: johnnysi alle ore maggio 15, 2009 23:55 | Permalink | commenti (3) categoria:
giovedì, 23 aprile 2009

eh si… per adesso lo sto sognando…!!!

ma da domani per quindici giorni sarà una realtà…

per questo lascio un saluto a tutti gli amici della blogsfera

ci risentiamo al rientro….

buona permanenza a tutti…!

postato da: johnnysi alle ore aprile 23, 2009 19:43 | Permalink | commenti (3) categoria:
giovedì, 26 marzo 2009

 

I ragazzi volanti….

 

Da qualche tempo nel parco stura dal lato di corso Vercelli ce una novità volante…

…la novità è nelle acrobazie e nei voli dei ragazzi dello skateboard che sfidando le leggi della gravità si volteggiano nell’aria con delle acrobazie incredibili.

A volte mi fermo per ore ad osservarli cercando di fermare le più belle immagini con la mia piccola compatta, la cosa più bella, oltre alle acrobazie, è vedere il loro impegno nel cercare di vincere la forza di gravità con delle figure eleganti e spettacolari nello stesso tempo.

 

Parlando con alcuni  di loro mi rendo conto che la società giovanile è anche questa, quella più bella, rappresentata da ragazzi che si dedicano ad uno sport qualsiasi pur di evadere dagli stereotipi inculcati dalla società del consumismo, dove tutti devono avere per forza gli status simbol rappresentati come cose che non se né può fare a meno a tutti i costi….

Basta una tavola e quattro ruote per evadere e volare via con la fantasia…

…tante cose si potrebbero ancora dire… e tante cose si potrebbero ancora fare… di tutte le cose che si potranno fare, questa è un’altra faccia del parco stura, lo stesso parco che denigratoriamente i media hanno denominato Tossik-park…

 

postato da: johnnysi alle ore marzo 26, 2009 21:45 | Permalink | commenti (17) categoria:torino, liberta, skateboard
sabato, 07 marzo 2009

Dedicato alle donne…

Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe, i capelli diventano bianchi, i giorni si trasformano in anni….

Però ciò che è importante non cambiare: la tua forza e la tua convinzione non hanno età.

Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.

Dietro ogni linea d’arrivo c’è una linea di partenza.

Dietro ogni successo c’è un’altra delusione.

Fino a quando sei viva, sentiti viva. Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.

Non vivere di foto ingiallite…. Insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.

Non lasciare che si arrugginisca il ferro che è in te.

Fa in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.

Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.

Quando non potrai camminare, usa il bastone.

Però non trattenerti mai.

(madre Teresa di Calcutta)

Didicàt’ a lì fem’n

Tièn’ semp’ prisènt’ca a pell’ fasc’ lì rugh’, lì capidd’ divent’n biànc’, lì giurn’ si trasform’n a iàn’….

Pirò ciò cà iè ampurtant’ nà cambià: a forz’a tov’ ì lì cunvinziòn’ nà tèng’n iètà.

Ù spir’t tuv ièt a coll’ d’ì qualsiàs’ tel’ dì ragn’.

Grèt’ad ogn’ lin’ha d’arrìv’ stè sèmp’ nà lin’ha d’ì partènz’.

Grèt’ad’ogn succèss’ stè sèmp’nat’a dilusiòn’.

Fin’à quann’ sì vvìv’, siènt’t vìv’. Cì tì manc’ ciò cà fascìv’, tuèrn’ a farl’.

Nà vìv’ di fot’angiallìt’…. Anzìst’ pur’ cì tutt’ saspett’n cà’abbantuèn’.

Nà lassà cà sarrugginish’ ù fierr’ cà stè jìnd’a tè.

Fa ammod’  cà nvèc’ ddì cumpassiòn’, tì port’n’ ripiètt’.

Quànn’ a caus’ dì l’ann’ nan’à puti fusc’, cammìn’vilòsh’.

Quann’ nang’ puè camminà, iùs’ ù bastòn’.

Pirò nà tì firmà maj’!

(a mimòr’j d’h madr’ Tarès’h d’ Calcutta)

postato da: johnnysi alle ore marzo 07, 2009 18:18 | Permalink | commenti (6) categoria:poesia, festa della donna, ceglie messapica
venerdì, 30 gennaio 2009

A catèn’…

 

nott’ ì giurn’

vièrn’ ì stàt’

chiòv’ o nang’ chiòv’

stòc’ a qu’à …

attaccat’ a stà catèn’

semp’ chiù pisant’

semp’ chiù cort’

mì dumann’ cè agghj’ fatt’ di mal’…?!!

Pì jav’ì stu trattament’…!!!

Agn’ ttant’ mi lament’

Agn’ ttant sò cutent’…

Agn’ ttant’ fazz’ lì fèst’, quann’ mi dòn’ nù picc di minèstr’

Agn’ ttant’ prov’ a ghiatt’à

Ma nisciùn’ mi sent’…

 

Ìppur’ mi dumann’, cè agghj’ fatt di tant’ mal’…!!!

Pì mmì mirità stù trattament’!!!

Stà catèn’ jè sèmp chiù pisant’!! jè sèmp chiù cort….

Ì dic’n’ cà sònd’ u meggh’ amìc’ sùv’….!!!!

(traduzione)

La catena….

 

Di notte e di giorno

D’inverno e d’estate

Piove o non piove

Sono qua…

Legato a questa catena

Sempre più pesante

Sempre più corta

Mi domando cosa ho fatto di male…?!!

Per avere questo trattamento…!!!

Ogni tanto mi lamento

Ogni tanto son contento…

Ogni tanto faccio le feste, quando mi danno un po’ di minestra…

Ogni tanto provo ad’abbaiare…

Ma nessuno mi sente…

Eppure mi domando, che ho fatto di male…!!!

Per meritarmi questo trattamento!!!

Questa catena è sempre più pesante!! Ed è sempre più corta…

E dicono che sono il suo migliore amico….!!!!!

Il cane alla catena: una tortura psicologica.

Viviamo nell’era del computer, di internet e delle comunicazioni satellitari. Viviamo in una società che ci vantiamo di definire civile. Eppure risulta essere un’abitudine ancora purtroppo diffusa quella di legare il cane alla catena.

Una credenza popolare vuole che in questo modo diventi un guardiano migliore, capace di scoraggiare qualsiasi malintenzionato. Non è vero. Si tratta invece di una crudeltà ingiustificata, una vera e propria tortura psicologica, capace di provocare danni irreparabili nel carattere dell’animale.

Se legato, il cane non migliora la sua capacità di fare la guardia ma al contrario può diventare pericoloso, non solo per gli estranei ma anche per il padrone stesso. Viene completamente alterato il suo equilibrio e il suo senso della proprietà per cui, incapace di riconoscere l’amico del nemico, pensa solo a difendere il poco spazio che ha a disposizione, a volte con una esagerata aggressività.

La catena riduce infatti la cosiddetta “distanza critica”, uno spazio vitale superato il quale il cane si sente talmente minacciato da attaccare senza esitazione. Ecco la ragione di alcuni tragici incidenti. Il cane azzanna il padrone e questo si dimostra allibito di fronte al tradimento del proprio animale. In questi casi l’opinione pubblica punta spesso il dito contro il cane, bollandolo con termini tipo “assassino” e “traditore”. Ma la responsabilità non è del cane. Come scrive Desmond Morris, il grande etologo inglese, “Non esistono cani cattivi. Solo cattivi padroni.”

E’ difficile comprendere le torture che un cane subisce quando viene legato. Vive in uno stato di perenne abbattimento, frustrazione e mortificazione. Gli è impossibile, per esempio, soddisfare le esigenze del suo olfatto sviluppatissimo. Al posto del naso il cane ha un vero computer: il suo olfatto è un milione di volte più sviluppato del nostro. E’ in grado di capire addirittura l’umore delle persone dal cambiamento del loro odore. Quando poi un estraneo arriva in casa, il cane si precipita ad annusarlo, in modo da “schedarlo”, come se avesse letto il suo biglietto da visita. Gli odori rappresentano un mondo intero, a noi inaccessibile. Cercare e trovare nuovi odori, è per il cane come per una persona leggere un buon libro: lo arricchisce, stimola la sua intelligenza e la sua capacità di apprendere. Ma legato alla catena tutto questo gli viene negato. Gli odori che si trovano nello spazio a sua disposizione con il tempo diventano talmente familiari da perdere qualsiasi interesse. A pochi metri di distanza ce ne sono di sconosciuti e stimolanti ma è impossibile raggiungerli. Privato così della parte più importante del suo modo di essere, il cane diventa vittima della noia. Ogni diversivo si trasforma in un impellente bisogno. Il cane attende con ansia il momento del pasto, spesso l’unica occasione che ha di vedere il padrone. Mangiare diventa la sua occupazione. Ingrassa e non può smaltire le calorie in eccesso perché non può fare del moto. Spesso si ammala.

   C’è anche un’altra cosa da tenere presente. Nessun cane sporca nei pressi dello spazio dove mangia e dorme. E’ un comportamento innato, che il cane impara a seguire fin da cucciolo senza alcun insegnamento. Un cane a catena è invece costretto a sporcare nelle vicinanze della cuccia, andando quindi contro la sua stessa natura. Ma la più grande sofferenza è la mancanza di socialità che il restare alla catena comporta. Per il cane non esiste niente di peggiore. Jeffrey Masson, psicologo e autore di splendidi libri sugli animali, definisce la solitudine “la grande paura del cane”. E’ un animale altamente sociale, che si realizza pienamente solo quando è parte di un gruppo. Per un cane il contatto fisico è vitale. Per lui partecipare alle attività del suo gruppo è come l’aria per respirare. Ma legato alla catena, è escluso, messo da parte. Vede e sente gli altri membri del suo branco, la sua famiglia umana, interagire tra di loro ma lui è immobilizzato lontano. Il suo mondo è completamente distrutto.

   Parlo spesso con gente che di abitudine lega il cane. Mi dicono che quel povero animale è il loro più caro amico. Che lo tengono legato perché altrimenti “fa danni in giardino” ma che gli vogliono bene. Affermazioni che fanno cascare le braccia. Ma lo sguardo adorante del cane sembra dar loro ragione.

   Diceva bene il premio Nobel Konrad Lorenz quando scrisse: “Il semplice fatto che il mio cane mi ami più di quanto io ami lui è una realtà innegabile, che mi colma sempre di una certa vergogna.”

(DOCUMENTO TROVATO IN RETE E LIBERAMENTE COPIATO PER AMORE DEGLI ANIMALI)

postato da: johnnysi alle ore gennaio 30, 2009 01:35 | Permalink | commenti (15) categoria:animali, amicizia, ceglie messapica, il cane alla catena
mercoledì, 28 gennaio 2009
LEGGENDO LA STAMPA APPRENDO  CON DISPIACERE DELLA SCOMPARSA DEL CARO MINO REITANO,  MI RENDO CONTO CHE PER MOLTI RAGAZZI OGGI NON SIGNIFICA NIENTE MA PER NOI RAGAZZI DEL 68 E’ STATO UN CARO AMICO CHE CON LA SUA MUSICA ITALOMELODICA A MODO SUO, NELLE SALE DA BALLO IMPROVVISATE DENTRO I BASSI CHE A CEGLIE CHIAMANO TURRAGN’ CI SI STRIGEVA FORTE ALLA RAGAZZA DI TURNO PER SENTIRCI UOMINI… RICORDI MALINCONICI DI UNA PASSATA GIOVENTU’ CHE UN PEZZO ALLA VOLTA SCOMPARE INSIEME A DEI GRANDI DELLA MUSICA, L’ARTICOLO CHE PUBBLICO AVREI VOLUTO SCRIVERLO IO, PERCHE ESPRIME CON ONESTA’ I MIEI SENTIMENTI, ED E’ VERO QUANDO DICE CHE E’ UN GENERE DI MUSICA CHE A ME PERSONALMENTE NON PIACEVA MOLTO, COME E’ ANCHE VERO CHE IL MINO REITANO ERA UNO CHE AVEVA SOFFERTO TANTO PRIMA DI ARRIVARE AL SUCCESSO E LA GAVETTA SE LE’ GUADAGNATA CON GRANDI SACRIFICI…. CIAO MINO

Amato dal pubblico, non dagli snob

GABRIELE FERRARIS
ROMA
Il bene che gli uomini fanno giace con essi nella tomba, mentre il male gli sopravvive». Vorrei che per una volta almeno Shakespeare avesse torto. Mino Reitano lo meriterebbe. Perché era un brav’uomo. E adesso che se n’è andato a 64 anni, vinto dal tumore dopo tante sofferenze sopportate con cristiana rassegnazione, mi piacerebbe che dimenticassimo in fretta gli ultimi anni, quelli in cui Mino Reitano s’era ridotto a quel ruolo macchiettistico da trasmissioni tv del pomeriggio, Italia Italia strillata a qualsiasi microfono gli capitasse a tiro, e quello sguardo da cagnone maltrattato che mi faceva pure un po’ rabbia. Mi piacerebbe che questo Mino Reitano finisse nel dimenticatoio dove finiscono, grazie al cielo, tutti gli incidenti della brutta televisione; e vorrei invece rendere omaggio a un cantante che non ho mai amato – abissalmente lontano da ogni mia tolleranza musicale – ma che non ho potuto non rispettare: lui, contrariamente a tanti, sapeva cantare. Anche se non mi piaceva quello che cantava. E poi, lui era vero. La sua storia era vera. Era una storia che fa pensare. La storia di un calabrese poverissimo, nato che ancora tuonava il cannone della guerra, emigrato in Germania giovanissimo, quando ancora gli italiani emigravano, e in Germania aveva fatto due incontri di quelli che potrebbero anche salvarti la vita.

Il primo incontro fu il rock’n’roll. Con i suoi fratelli, Mino formò una rock’n’roll band, e penso sia stato il primo italiano a suonare il rock’n’roll. E mentre suonava il rock’n’roll in un locale di Amburgo fece il secondo incontro, incontrò quattro inglesotti che suonavano il rock’n’roll pure loro, e si facevano chiamare Quarrymen. Poi ciascuno tornò a casa propria, i Quarrymen diventarono i Beatles e Mino Reitano diventò «quello di Avevo un cuore che ti amava tanto». Nel ’68. Capite? Anche una vita fortunata – e Reitano tutto sommato ha avuto una vita fortunata – può essere costellata di sfighe. Tipo arrivare al successo con una canzone melodicissima e tradizionalissima e italianissima in pieno Sessantotto. Proprio mentre i tempi stavano cambiando. Comunque, con Avevo un cuore e Una chitarra cento illusioni ci fece dei bei soldi, e con i soldi si costruì pure la sua «piccola città» ad Agrate Brianza, che chiamò «Reitanopoli» e ci portò a vivere, oltre alla moglie e alle due figlie, l’intero parentado. Quando dico che la storia di Mino Reitano è una storia vera. L’emigrante calabrese che ha successo e si costruisce un paese per riunire tutti i parenti su al Nord, in Brianza. Da film. Ad ogni modo, i tempi stavano cambiando. Mino ebbe appena il tempo di infilare un altro paio di successi memorabili fino al luogo comune – Meglio una sera piangere da solo e la trashissima Era il tempo delle more – e fu il diluvio, l’invasione angloamericana, la «grande purga del pop» che all’alba degli Anni Settanta sterminò un’intera generazione di cantanti melodici italiani riducendoli, nel giro di pochi mesi, e con rarissime eccezioni, al ruolo – di cui non si sono più liberati – di «nomi da revival» buoni per le feste di piazza.
Da allora, Reitano ha fatto il suo mestiere con mesto senso del dovere. È andato a Sanremo sottoponendosi al facile sberleffo di giornalisti schifiltosi (ma che di musica ne sapevano infinitamente meno di lui, e per di più non avevano mai diviso il palco con i Beatles) e alle imitazioni carognesche dei comici a corto d’idee (finché non hanno scoperto Masini), è andato in tournée ritrovando applausi e gloria tra gli italiani all’estero, è andato in tivù a fare qualsiasi cosa gli chiedessero di fare, specialmente afferrare il microfono e gridarci dentro Italia Italia. Già: quella canzone, tardiva e fallace speranza di un ritrovato fulgore, gli valse il sesto posto al Festival dell’88, e un’ineludibile condanna per il rimanente, successivo ventennio. Ecco, questo vorrei che passasse in fretta. Ma ricorderò sempre Mino Reitano come un bravo cantante, una persona per bene, e uno che ha diviso il palco con i Beatles. Ne ho conosciuti pochi, così.

postato da: johnnysi alle ore gennaio 28, 2009 12:06 | Permalink | commenti (6) categoria:musica, attualità, ceglie messapica
domenica, 25 gennaio 2009

Chiunque salva una vita… salva il mondo intero.

Chiunque toglie una vita… ha tolto la pace dal suo cuore…

Chi non ha la forza di ricordare… deve avere quella di non dimenticare…

Dopo tanti anni la memoria svanisce come i colori di una tela dipinta con il sangue e la terra ove son sepolti i propri martiri.

La storia non ci ha insegnato niente e chi non ha imparato niente dalla propria storia non è degno di essere ricordato nella storia.

Dopo tanti anni qualcuno mette in dubbio l’olocausto, qualcuno dice che è solo un’invenzione degli ebrei.
Dopo tanti anni anche gli stessi ebrei hanno dimenticato la loro storia e hanno preso il posto dei loro carnefici. Gaza ne è testimone verso tutto il mondo, mondo sordo e cieco che si commuove con delle finte lacrime a memoria di tanti bambini innocenti uccisi solo per la loro appartenenza ad un popolo martoriato nei secoli, proprio come lo stesso popolo ebraico.

 

 

Per non dimenticare ogni giorno è un giorno della memoria, ogni giorno bisogna dedicare tre minuti di silenzio per ogni bambino ucciso.

 


מי שומר על החיים … להציל את העולם. מי לוקח משם חיים … לקח ממני את השלום מן הלב … למי אין כוח לזכור … אסור לשכוח את זה … אחרי כל כך הרבה שנים, הזיכרון fades כמו צבעים של בד לצייר עם הדם ואת האדמה שבו קבור בנו martyrs. ההיסטוריה לימדה אותנו משהו, ומי שלא למדו שום דבר מן הסיפור שלו הוא לא ראוי להיות נזכר בהיסטוריה. לאחר כל כך הרבה שנים למישהו יש ספק מעביר את השואה, מישהו אומר את זה הוא רק המצאה של היהודים. לאחר כל כך הרבה שנים של היהודים עצמם שכחו את ההיסטוריה יש לקחו את המקום שלהם executioners. עזה היא עד כדי כל העולם, חרש עיוור בעולם recoils כי עם דמעות מזוייפות על הזיכרון של כל כך הרבה ילדים חפים מפשע נהרגו על שייכות אומה על פני מאות קרועים, בדיוק כמו העם היהודי. לא לשכוח הכל היום הוא יום זיכרון של כל יום

 

 

Wer ein Leben rettet … die Welt retten. Wer nimmt sich das Leben genommen hat … Frieden aus seinem Herzen … Wer hat nicht die Kraft zu erinnern … Sie dürfen nicht vergessen, dass … Nach so vielen Jahren, die Erinnerung verblasst wie die Farben einer Leinwand gemalt mit Blut und das Land, wo sein Sohn begraben Märtyrer. Die Geschichte hat uns gelehrt, was, und wer nicht gelernt hat, etwas von seiner Geschichte nicht würdig ist daran zu erinnern, in der Geschichte. Nach so vielen Jahren jemand stellt den Holocaust in Zweifel, jemand sagt, es ist nur eine Erfindung der Juden. Nach so vielen Jahren die Juden selbst vergessen haben, ihre Geschichte und sind an die Stelle ihrer Henker. Gaza ist ein Zeugnis für die ganze Welt, taube und blinde Welt, die mit gefälschten recoils Tränen bei der Erinnerung an so viele unschuldige Kinder getötet für ihre Zugehörigkeit zu einer zerrissenen Nation im Laufe der Jahrhunderte, ebenso wie das jüdische Volk. Nicht zu vergessen alle Tag ist ein Tag des Gedenkens jeden Tag

 

أيا كان ينقذ حياة… إنقاذ العالم. يقف خارج الحياة… ولقد انتزعت من قلبه السلام… من لا يملك القوة لنتذكر… يجب ان لا ننسى ان… وبعد سنوات عديدة ، والذاكرة كما يتلاشى ألوان من قماش طلاء الدم والأرض حيث دفن ابنه شهيدا. التاريخ قد علمنا شيئا ، والذي لا تعلم شيئا عن هذه القصة لا تستحق أن تذكر في التاريخ. وبعد سنوات عديدة ما يضع موضع شك المحرقة ، يقول شخص ما انه مجرد اختراع اليهود. وبعد سنوات عديدة اليهود انفسهم نسوا تاريخهم واتخذت مكان لهم منفذيها. غزة هي شاهد على العالم بأسره ، والصم والمكفوفين في العالم أن الإرتداد وهمية مع الدموع في ذاكرة الكثير من الأطفال الأبرياء الذين قتلوا من أجل الانتماء إلى أمة مزقتها على مر القرون ، كما أن الشعب اليهودي. ولا ننسى جميع اليوم هو يوم الذكرى ، في كل يوم

Whoever saves a life … save the world. Anyone who takes away a life … has taken away peace from his heart … Who does not have the strength to remember … you must not forget that … After so many years, the memory fades as the colors of a canvas painted with blood and the land where his son buried martyrs. History has taught us anything, and who has not learned anything from his story is not worthy to be remembered in history. After so many years someone puts in doubt the Holocaust, someone says it is only an invention of the Jews. After so many years the Jews themselves have forgotten their history and have taken the place of their executioners. Gaza is a witness to the whole world, deaf and blind world that recoils with fake tears at the memory of so many innocent children killed for their belonging to a nation torn over the centuries, just as the Jewish people. Not to forget all day is a day of remembrance,

postato da: johnnysi alle ore gennaio 25, 2009 01:12 | Permalink | commenti (4) categoria:bambini, attualità, shoa, pewr non dimenticare
martedì, 06 gennaio 2009
Passeggiando nelle vie del web a volte ci si imbatte in notizie e personaggi a volte passati nel dimenticatoio del tempo…. cosa che capitò a Frà Martino Galletta che ebbe i natali a Ceglie e girovagò per le vie della carità in mezzo mondo, la cosa che più colpisce è l’umiltà della sua esistenza che come tale rimase ed è tutt’ora nell’anonimato del suo operato… a volte non sono gli uomini a far dei santi… essi nascono e vivono nella piena anonimìa nella più grande umiltà
SIMPATICA NOVITÀ LA NOTIZIA HA RAGGIUNTO TUTTO IL MONDO CON LA FAMOSA PUBBLICAZIONE ANNUALE
Quel missionario cegliese dall’Amazzonia a… «Frate Indovino 2009»
Fra Martino fu tra i primi Cappuccini a partire
compagni frati Agatangelo, Domenico ed Ermenegildo
di DINO LEVANTE
Dicembre è ormai al termine, e con l’ultimo mese esce di scena anche l’anno vecchio. Dicembre però è il mese dei calendari, di quei bei fogli colorati da appendere ai muri dell’intimità domestica. Ed ecco fresco di stampa certamente il più noto almanacco d’Italia, il calendario di Frate Indovino 2009. L’annuale pubblicazione umbra, fondata nel 1946 da fra Mariangelo da Cerqueto, nelle sue belle pagine vuole raccontare la storia dei cento anni della missione dei Cappuccini in Amazzonia. Narrare per immagini le vicende di quegli intrepidi missionari, rendendogli omaggio ad un secolo dal loro arrivo in quelle terre lontane, e a tutti gli altri che si sono succeduti. Il filo conduttore di questa edizione parte dal 1908, quando il ministro provinciale dei cappuccini dell’Um – bria, fra Giulio da Perugia, con il consenso di tutta la provincia chiese ai superiori dell’Ordine “una missione estera, fuori d’Eu – ropa, preferibilmente in America e, se possibile in Brasile”. I suoi confratelli, nel tempo, avevano già segnato con la loro opera missionaria, talvolta spinta sino al martirio, altre parti del mondo, compreso il Brasile.
Il 30 giugno 1909, dal porto di Napoli, salparono per l’Amazzo – nia brasiliana i primi quattro missionari cappuccini, dove giunsero un mese dopo. Questi i loro nomi: fra Domenico Anderlini, fra Agatangelo Mirti da Spoleto, fra Ermenegildo Ponti da Foligno e fra Martino Galletta da Ceglie Messapica.
Dunque un brindisino in terra di missione africana. Di lui si è persa quasi ogni memoria. Fra Martino, era nato a Ceglie Messapica il 18 maggio 1878, figlio di Francesco Galletta e di Domenica Vitali. Trascorsi i primi anni giovanili nel suo paese, a 25 anni vestì l’abito francescano nel convento cappuccino di Amelia (in provincia di Terni). Emessa la professione passò, con il compito d’in – fermiere, nel convento di Spoleto.
Giunto in Amazzonia collaborò infaticabilmente alla nascita della missione “lui era il direttore dei lavori, lui era il muratore, il facchino, il cuoco; lui il catechista, il medico, tutto”, raccontano le cronache dell’e poca.
Ma la sua forte fibra, dopo una decina d’anni, fu minata da un morbo spietato per cui, nel maggio del 1920, egli dovette tornare in Umbria per curarsi. Sembrò riprendersi, ma nel 1925 lo colpì una tremenda paralisi che lo rese immobile nel letto, dove trascorse altri dieci anni senza lamentarsi, restando tra il tempo e l’eter nità. Il 31 ottobre 1937, nel convento di Foligno, fra Martino Galletta da Ceglie Messapica, dopo atroci sofferenze e dopo aver chiesto perdono a tutti i suoi confratelli, “spi – rava la sua anima benedetta nel bacio del Signore”.
Varrebbe la pena che questa meravigliosa figura di francescano fosse ricordata, magari con un convegno di studi o almeno intitolandogli una via.
postato da: johnnysi alle ore gennaio 06, 2009 12:48 | Permalink | commenti (11) categoria:
mercoledì, 31 dicembre 2008

Caro Gesù bambino…

un anno sta passando e un’altro anno sta per nascere…mentre in tante parti del modo si festeggia, in tante altre si piange per l’orrore della guerra, mentre dappertutto si brinda al nuovo anno nella piena indifferenza alle grida degli innocenti…  in altre parti si brinda si… ma con il sangue…, mentre qui i ragazzini spaventano la cattiva sorte con i botti di capodanno in quelle parti si sentono solo botti di bombe e di cannoni   Caro Gesù bambino… ascolta questa preghiera… se questa guerra si deve proprio fare… fà che non la ricordi nessuno…!!!

Gesù piccino picciò, Gesù Bambino,
fa’ che venga la guerra prima che si può.
Fa’ che sia pulita come una ferita piccina picciò,
fa’ che sia breve come un fiocco di neve.
E fa’ che si porti via
la malamorte e la malattia,
fa’ che duri poco
e che sia come un gioco.

Tu che conosci la stazione
e tutti quelli che ci vanno a dormire,
fagli avere un giorno l’occasione
di potere anche loro partire.
Partire senza biglietto,
senza biglietto volare via,
per essere davvero liberi
non occorre la ferrovia.

E fa’ che piova un po’ di meno
sopra quelli che non hanno ombrello
e fa’ che dopo questa guerra
il tempo sia più bello.

Gesù piccino picciò,
Gesù Bambino comprato a rate,
chissà se questa guerra potrà finire
prima dell’estate,
perché sarebbe bello
spogliarci tutti e andare al mare
e avere dentro agli occhi, dentro al cuore,
tanti giorni ancora da passare.

E ad ogni compleanno
guardare il cielo ed essere d’accordo
e non avere più paura,
la paura è soltanto un ricordo.

Gesù piccino picciò,
Gesù Bambino alla deriva,
se questa guerra deve proprio farsi
fa’ che non sia cattiva.
Tu che le hai viste tutte
e sai che tutto non è ancora niente,
se questa guerra deve proprio farsi
fa’ che non la faccia la gente.
E poi perdona tutti quanti,
tutti quanti tranne qualcuno,
e quando poi sarà finita
fa’ che non la ricordi nessuno.

postato da: johnnysi alle ore dicembre 31, 2008 23:41 | Permalink | commenti (5) categoria:
giovedì, 25 dicembre 2008

Buon Natale e un felicissimo Anno Nuovo a tutti, con la speranza che l’anno nuovo cancelli le bruttezze di un anno difficile come quello che sta passando…

Ciao a tutti ci vediamo all’anno nuovo…

… e mentre passa questo Natale qualcuno si meraviglia ancora della neve….   i bambini fanno oh…..

postato da: johnnysi alle ore dicembre 25, 2008 13:17 | Permalink | commenti (3) categoria:
giovedì, 20 novembre 2008

Una mia cara amica mi informa che Sabato 29  dalle 18:00 alle 22:00 e Domenica 30 dalle 10:00 alle13:00  e dalle 18:00 alle 22:00  in piazza Plebiscito ci sarà il banchetto LAV , per molti il sentir parlare della LAV (lega anti vivisezione) sarà la prima volta, come lo è stato tanti anni fa per mè… ma per altri e per gli amanti degli animali non è una cosa sconosciuta, anzi a Ceglie ce una buona rappresentanza, di amanti degli animali a Ceglie ce nè son tanti…  vista la quantita di animali domestici esistente, ma  purtroppo tra i tanti ci son anche chi maltratta gli animali.  Se si sente la necessità di un’associazione come la LAV un motivo ci deve essere… ed è un bene la presenza in Ceglie, a volte basta poco per salvare da una vita di stenti animali che vengono tenuti in condizioni assurde, animali tenuti in condizioni disumane che è una vergogna!… a volte mi capita di litigare con amici e parenti quando arrivo a Ceglie nel vedere le condizioni in cui tengono i loro cani… i loro amici…!!!  il più delle volte divento anche cattivo nell’esprimere il mio dissenso nel vedere quelle povere creature tenute dentro a delle cucce/lager di appena un metro quadrato con la base in cemento in mezzo agli escrementi, in uno stato di abbandono tale  al punto che non hanno nemmeno la forza di abbaiare per le pessime condizioni!!! come si fà a tenere il proprio amico rinchiuso in un lager e magari anche picchiarli per il fastidio che danno quando abbaiano!!! eppure è così!!!! vi sono delle situazioni che a volte mi fanno ribrezzo al solo pensiero… come ci sono persone intelligenti che hanno creato un recinto abbastanza grande da permettere al cane di poter correre…

I più grandi amanti degli animali sono i cacciatori…. !!! già per loro finchè sei bravo a recuperare la selvaggina sei utile…!!! nel momento in cui non sei più buono come cane da caccia vedi il tuo padrone che ti ripudia e non appena possibile ti regala una cartuccia per poi sepellirti…!!! eh si un grande amico non ti fà soffrire… con una morte lenta nella vecchiaia….!!! un vero amico non spreca tempo e denaro dal veterinario per farti soffrire inutilmente…, ti regala subito una soluzione veloce e magari si fà scappare pure una lacrimuccia nel pensare di quando eri un bravo cane da caccia!!!!  Si far la morale a mille km di distanza è facile… come è anche facile il voltarsi dall’altra parte facendo finta di non vedere la sofferenza che ci circonda!!!! per questo chiedo a tutti voi che state a Ceglie di fermarvi a pensare una attimo di fronte al banchetto della LAV , a pensare di come sarebbe bello dare una carezza a chi per amore nei tuoi confronti e disposto a sopportare qualsiasi cattiveria…!

postato da: johnnysi alle ore novembre 20, 2008 18:46 | Permalink | commenti (15) categoria:animali, amicizia, natura-ecologia-falco, ceglie messapica
giovedì, 30 ottobre 2008
La storia infinita….
Se non si trattasse di Ceglie sarebbe un bel titolo, ma qui di infinito purtroppo non è la fantasia del lettore di Fantàsia, purtroppo di fantasia c’è né anche troppa, sembra di vivere in un girone Dantesco che ricomincia sempre dallo stesso capitolo senza mai arrivare alla parola fine, per noi emigrati sembra tutto diverso da lontano, ma basta ritornare per una settimana che ci accorgiamo che nulla è cambiato, il PUG è sempre in attesa di essere approvato…, ogni discussione porta sempre alla stessa conclusione che è quella di preservare il proprio orticello fregandosene altamente del futuro del paese, pur di raggiungere i loro scopi mettono a repentaglio l’attuazione stessa del piano regolatore,  troppi son gli interessi privati a far sì che questo accada, troppi e oserei dire anche loschi come gli interessi dei pochi costruttori (i soliti noti) che non si sa come facciano…, riescono sempre ad avere le licenze a costruire mostri ecologici di più o meno bruttezza…!!! Mostri ecologici che non hanno niente a che fare con la natura e l’architettura spontanea dei nostri antenati, qualcuno prova ad accennare alle bellezze naturali del luogo, ma purtroppo come si è già detto… ci son troppi interessi di dubbia bellezza. 
Ma non c’è da meravigliarsi…! a Ceglie è tutto tollerato con naturale sopportazione, qualche volta c’è qualcuno fuori dalla consuetudine, fuori dalle righe, con idee nuove e con iniziative che a Ceglie se non sei di una certa casta non puoi nemmeno avanzarle, le novità son sempre viste con occhio dubbioso, idee ed iniziative che nel resto del mondo sarebbero apprezzate e sottoscritte, anzi verrebbero procacciate per incentivare l’immagine.
Mentre a Ceglie vengono tollerati abusi di ogni genere solo per il fatto che chi li perpetua si veste dell’arroganza e della prepotenza, è così che si vedono scavi dove non ci devono essere, per poi essere riempiti con ogni sorte di materiale più o meno nocivo, che vengono spogliati trulli solo per trafugare le pietre lavorate dai nostri antenati, che ogni angolo della campagna viene trasformato in discarica di vecchi frigoriferi o televisori se non ci si imbatte in cose ancora peggio, aspettando che  nelle migliori delle ipotesi che qualche buon samaritano si prende la briga di avvisare le autorità dello scempio che altra gente incivile ha fatto…. E se ti azzardi di far notare ai trasgressori dello scempio che stanno facendo!!!  si rischia di arrivare ai coltelli!!!   Si sperava che con la giunta attuale tante di queste cose non si sarebbero mai più viste, ma son solo vani speranze di chi spera in un futuro migliore… certo tante iniziative sono lodevoli, peccato che arrivano sempre in ritardo rispetto alle vere esigenze del paese. Ed è così che la storia si ripete,  in Fantàsia ormai non ci crede più nessuno,  la barzelletta del piano regolatore è talmente vecchia che ormai  non fa più ridere….e non ci crede più nessuno !!!!
Così si ripete la storia infinita… molti si chiederanno di cosa si stia parlando e cosa sia Ceglie…!, hanno ragione e capisco la loro perplessità… e né chiedo scusa, comunque Ceglie è, o perlomeno vorrebbe esserlo, una ridente cittadina ai confini tra il Salento e la valle d’Itria, dove lo spettacolo degli alberi d’ulivo secolari rallegrano il paesaggio, con un panorama puntellato dai coni bianchi dei trulli per tutta la valle…, con un centro storico degno di essere visitato almeno una volta (anche se si trova in uno stato di semiabbandono basta solo recarsi in largo Ogni Santi o alla chiesa di san Demetrio crollata negli anni sessanta e mai riparata per rendersene conto ) Ceglie Messapica, per l’esattezza, è  situata in mezzo alle provincie di Brindisi e di Taranto e si vanta di antenati che si perdono nella notte dei tempi quale i Messapi, un antico popolo che si stabilì proprio in queste terre, anch’essi attratti proprio dalla bellezza di questi luoghi. Chi arriva a Ceglie per la prima volta non può fare a meno di rimanerne colpiti ed entusiasti sia dal paesaggio che dalla naturale cordialità delle popolazioni che vanta una naturale ospitalità, molti visitatori ammaliati da tale realtà decidono di stabilirsi in modo permanente o solo per il periodo vacanziero, investendo importanti capitali sul territorio, che il più delle volte vengono ricambiati in modo alquanto anomalo, in effetti  Ceglie di fronte alle novità è molto diffidente ed indifferente come se tutto quello che accade attorno non gli appartenga, Ceglie è il posto  dove il giorno di ferragosto è un giorno come tanti che scorre pigramente avvolto nella sua apatia, solo perche il giorno dopo si festeggia il compatrono del paese si ostina ad andare controcorrente mentre tutt’intorno a partire da San Michele Salentino (“massarìa nov’” così la chiamavano i nostri antenati) o Villa Castelli per non dire di Ostuni, facevano festa con attrattive di ogni genere pur di attirare qualche turista in più…, a Ceglie no, non se né sente il bisogno, anzi quando c’è qualche turista allo sbaraglio viene lasciato senza un minimo di accoglienza…,,(dico allo sbaraglio perche quella scarsa segnaletica apposta a far si che si accolga in un modo decente lo straniero è pure sbagliata…!!!) al punto che mi domando…: la Proloco esiste ancora a Ceglie?!!? Un assessorato alla cultura e allo spettacolo è in piedi o è stravaccato sotto un albero di leccio a prendere il fresco vista la forte calura di ferragosto….?!!
Ma tanto noi siamo superiori…!, che ci frega di quattro squinternati turisti che passano solo per venire a mangiare le nostre specialità gastronomiche…!!! Noi possiamo farne anche a meno del turismo di massa…, come possiamo fare a meno di chi decide di venire ad investire degli ingenti capitali nel paese, gente che crede nella realtà Cegliese, al contrario di chi ci vive, ci interessa di più starcene per i fatti nostri…. Arroccati nei noi nostri feudalistici privilegi cercando di far adeguare un piano regolatore ai nostri interessi a far sì che una zona non edificabile, lo diventi, magari minacciando la casta di non votarli più… o per lo meno di buttarsi a dritta…. Piuttosto che a manca…,  del bene del  paese poco importa…. L’importante è raggiungere il proprio scopo….
postato da: johnnysi alle ore ottobre 30, 2008 19:21 | Permalink | commenti (9) categoria:
domenica, 28 settembre 2008
L’indispensabile…
Molti di noi , diccciammmolo , tutti, si pecca almeno una volta nella vita di credersi indispensabile…
… e guardando le cronache quotidiane ci si rende conto di quanto sia sbagliata questa presunzione.
Altri oltre alla loro indispensabilità peccano anche della presunzione di credersi insostituibili…!!!
Qualcuno sente per caso la mancanza di Mastella!?!! Di Bertinotti ed altri ancora… dalla scena politica? Cito questi nomi per il fatto che son molto conosciuti da tutti…
Ma la cosa più grave è quando si vestono di onnipotenza…!!!! Provate ad immaginare un credente della sua indispensabilità vestito di Onnipotenza…!!! Che so tipo il cavaliere….!!!(tanto per fare sempre un nome molto noto a tutti….!!)
Non c’è combinazione più nociva per sé stesso di questa!! Il poveretto o i poveretti crolleranno dai loro piedistalli in modo così franoso che faranno molta fatica a rialzarsi… nel rendersi conto che la presunzione della loro indispensabilità era solo una chimera… il, o, i poveretti si troveranno di colpo di fronte alla realtà della loro inezia, della loro anonimità, mi è capitato più di una volta nella vita di incontrare ex potenti che si son meravigliati del mio saluto… già, non erano più abituati, effettivamente mi han fatto un po’ pena…
Qualche tempo fa passeggiando per Torino mi capitò di incontrare un mio ex capo settore attualmente in pensione, a prima vista feci fatica a riconoscerlo, dopo il primo dubbio mi son avvicinato e l’ho chiamato, egli, meravigliato e anche un po’ stupito mi guardò e dapprima mi strinse calorosamente la mano, poi dopo un tentennamento si esternò in un caloroso abbraccio, cosa che mi fece molto piacere… (umanamente parlando…) anche per il fatto che io nei suoi confronti non ebbi mai avversità di alcun genere… anzi quelle volte che mi rivolsi a lui per delle problematiche di lavoro si dimostrò sempre molto disponibile… e una sola volta che ebbi da ridire su un suo operato fù molto disponibile nel venire incontro a far sì che si risolvesse l’incomprensione….
Superata la prima sorpresa mi raccontò, dei suoi molteplici impegni nella vita sociale, che spaziava dal volontariato all’impegno sociale nel quartiere ed altro ancora… il tutto ovviamente per rendere il meno gravoso il fatto di essere in pensione e non più produttivo ai fini lavorativi…, sinceramente per mè che son sempre oberato da impegni, sia lavorativi che familiari, quasi, quasi mi faceva un po’ invidia…, ma, dopo un po’ che si parlava venni a sapere che ero stato l’unico, dopo tanto tempo ad averlo incontrato salutandolo…, altri, anche suoi diretti collaboratori, facevano finta di non vederlo girandosi dall’altra parte… se poi andiamo a vedere la sua condotta lavorativa… era solo un capo settore che applicava il regolamento alla lettera…. C’è né FOSSERO TANTI così…!!!!!
Ma purtroppo chi per dei rancori personali e chi proprio per indifferenza verso questa persona…, tale comportamento ha fatto capire al mio amico, del suo peccato di presunzione nel credersi indispensabile… e nel salutarmi mi ripeté più di una volta “ SIAMO SOLO UN NUMERO…e un numero sei solo finché sei in servizio…dopo di chè non sei nessuno….! ” e come numeri siamo trattati a tutti i livelli!!!!
P.S. dedicato a tutti i credenti della loro “INDISPENSABILITA’…”

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